Il vapore avvolgente del ramen, la perfezione di certi bento, la dolcezza particolare dei mochi. Morishita Noriko torna a raccontare le tradizioni e la quotidianità del Giappone esplorando le sue prelibatezze, conosciute e amate in tutto il mondo. Delicato intreccio di memorie personali e storie collettive, splendidamente illustrato dall'autrice stessa, I miei piatti preferiti è un viaggio sentimentale attraverso ingredienti e sapori unici, ancor piú speciali perché arricchiti dalla spezia dei ricordi.
«Ricordo ancora chiaramente il giorno in cui ho provato per la prima volta quel gusto. Secondo anno di scuola elementare. Accadde a casa della nonna, dove ero andata a trascorrere le vacanze estive. Su un tavolino basso rotondo, di quelli con le gambe pieghevoli, erano disposte la bottiglina della salsa di soia, le ciotole di riso, le scodelle della zuppa di miso e le coppette con il tofu per tutta la famiglia». I ricordi legati a ingredienti, sapori e fragranze conferiscono un significato unico a ogni piatto, soprattutto se relativi all'infanzia o alla vita in famiglia. Ed è proprio da qui, dai ricordi, che parte il viaggio di Morishita Noriko attraverso le specialità gastronomiche giapponesi, da quelle piú diffuse in tutto il mondo a quelle meno conosciute, per esaltarne le particolarità e svelarne i segreti. Nella cucina di sua madre e di sua nonna, ai tavoli degli izakaya, in fila per entrare nei negozietti d'antica tradizione in cui si preparano manicaretti eccezionali nella loro semplicità, di passaggio dai punti vendita delle stazioni, sbirciando tra gli scaffali dei konbini: Morishita Noriko si fa avvolgere dall'odoroso vapore del ramen, canta i contrasti estremi del pesce essiccato kusaya, contempla con nostalgia il gusto degli ohagi, dolci che suo padre amava, si bea della croccantezza dei bordi dei taiyaki, condivide la felicità che un bento perfetto può regalare, confessa gli spuntini notturni a base di cup noodles. Con la stessa grazia e la stessa autenticità con cui ha raccontato la cerimonia del tè in Ogni giorno è un buon giorno, Morishita Noriko scrive una dedica ai piatti che ama, arricchendo le pagine di splendide illustrazioni che ha realizzato personalmente, e accompagna i lettori in un'emozionante esplorazione al cuore della grande varietà culinaria del Giappone.
Noriko Morishita (森下典子さん, Yokohama, 1956) is a Japanese author and reporter.
Noriko Morishita was born in Yokohama, Kanagawa Prefecture in 1956. She graduated from the Department of Japanese Literature at the Faculty of Humanities, Japan Women's University. While still an undergraduate, she began working as a reporter, gathering stories for Shukan Asahi magazine's popular Dekigotology column. Since publishing her experiences researching the column in the 1987 book Nori-yakko Dosue, she has enjoyed a flourishing career as an essayist and reporter.
Libro letteralmente delizioso. L'autrice ci fa conoscere i piatti e le delizie delle sua vita ( principalmente infanzia/ adolescenza) tramite brevi brani in cui si mescolano ricordi e curiosità della cultura culinaria giapponese. Un'immersione nella quotidianità di una donna nata negli anni '50, che tramite la sua penna ci fa vivere la storia del Giappone. Plus per la parte grafica, che mi ha fatto venire l'acquolina in bocca.
La scrittura fresca, diretta e spontanea di Morishita Noriko - che mi ricorda tanto Banana Yoshimoto - riesce a trasmettere ai lettori sia la semplicità di un ricordo, sia la complessità di un sapore.
Questo libricino è tutto gioia: gioia di godere del buon cibo, gioia di condividerlo con i propri cari, gioia che si trasforma in ricordo nel momento in cui un odore o un sapore del passato guizza nel presente.
Sample of the illustrations featured in this book is at the bottom of this review.
For those who can't read traditional Chinese, the edition I read contains 21 short stories. The blurb of the current Japanese counterpart has 23; it is presumably an updated edition of the book (originally published in 2006), for even in the translated afterword, it was stated that 14 were selected from the website she was writing them for, and 7 were newly written… 14+7=21. Owells.
Click the done-so-to-save-space-spoiler-tag to view my pre-reading and post-reading thoughts about this book and trends on GR! ANYWAYS! Back to the book itself. It is an extremely relaxing and easy read!
42 illustrations in total, most of the time it's 2 illustrations per story, with only one exception (there's a story with only 1 picture; the number of art is exactly twice the number of stories because there was an illustration for the afterword.) Most of them are full-color, with 6 exceptions (3 stories featured B/W images); I'm honestly quite confused about it, because those illustrations actually still looked like they were done in color, not sure why they were printed in black and white. (It's an extra pity considering one of those stories was about eggplants! Would love to see some purple!)
I think the story about "水羊羹" is the most memorable... To describe it as being erotic... I silently LMAOed when I read it bahaha. xDDD
Some of the featured illustrations can be found on the author's official website:
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(those are 2 of the 6 that are mysteriously in B/W in the Chinese edition)["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>
Non ci sono difetti in questo libro. Morishita parla in ogni capitoletto di una pietanza alla quale ha dei ricordi particolari, intimi. Ti va venire fame e ti porta lontanissimo allo stesso tempo. Wow.
Ci ho messo un po’ di tempo a leggerlo perché, inizialmente, non mi ha entusiasmato. Continuavo a pensare: un libro intero sui piatti giapponesi … che pesantezza. Invece, dalla seconda parte in poi, il livello sale notevolmente e la descrizione dei piatti passa in secondo piano. Emergono molto di più le emozione collegate alla cucina e ai ricordi famigliari. In alcuni punti mi ha commosso. Non è un 4 stelle pieno, ma resta un libro interessante.
La cucina quale elemento affine ai ricordi dell'infanzia diventa testo emozionante ed esplorativo per questa nuova pubblicazione Einaudi di Morishita Noriko che ho ricevuto per Natale. Delicatamente illustrato dall'autrice, esplora la grande varietà culinaria del Giappone con brevi aneddoti di cuore e anima. Caldi omuraisu, fragranti taiyaki, yokan di patate, castella, donbe, kusaya, tra i ricordi di madri, padri, nonne e luoghi che furono. Bellissimo da regalare, a mio avviso.
Veramente adorabile! La cosa più bella per me è il legame che l’autrice ha creato tra il cibo e i ricordi, il suo modo di raccontare fa immergere nei piatti che descrive…mentre leggevo mi veniva sempre fame o voglia di cucinare!!
Un libro dolce d a gustare capitolo dopo capitolo! Si entra nei ricordi dell’autrice attraverso i piatti di cui ci parla. Ad ogni piatto è associato un ricordo speciale ed è bello entrare in quel flusso di ricordi! I disegni sono bellissimi ed evocativi! Racchiude due raccolte uscite ad anni di distanza ma entrambe cariche di bellissime sensazioni.
L'haiku ritaglia un istante di natura, di paesaggio o di quotidianità in diciassette sillabe, divise in cinque, sette e cinque, e viene definito la poesia più breve del mondo, ma i più raffinati dolci freschi, che ritagliano le stagioni usando ingredienti come azuki, gyūhi, agar agar e kuzu, sono opere d'arte da assaporare in un boccone con tutti e cinque i sensi. Salici piangenti che si gonfiano nel vento, carpe che attraversano limpidi corsi d'acqua, prugne acerbe all'ombra delle foglie, pioggia sulle ortensie: cambiano ogni mese , ogni settimana, ricordandoci il profumo del vento, il mormorio dei ruscelli, l'odore della pioggia. [...] Il giallo di un campo di fiori di rapa. Il motivo a righe che compare sulla superficie rosata del taglio del tonnetto estivo. Il sottile strato di ghiaccio sulle risaie all'inizio dell'inverno. Gli aghi di brina baluginanti come vetro. Particolari di stagione dormienti nel fondo della mia memoria si risvegliavano ogni volta che vedevo un dolce. In un solo manju, in un minuscolo rakugan, c'era la fortuna di essere nata in Giappone.
Ultimo libro letto, l’ho trovato delizioso. Una scrittura scorrevole, interessante e intrigante. Non aspettatevi ricette (il sottotitolo secondo me è un po’ fuorviante) ma dei racconti legati ai piatti più cari all’autrice. Si trovano anche molti particolari legati alle tradizioni giapponesi. Io l’ho trovato una coccola, pagina dopo pagina mi sono lasciata cullare dal suo modo gentile di raccontare, ho annusato il cielo giapponese e mi è sembrato di essere lì con lei, anche se in Giappone non ci sono mai stata.
Uno dei libri più belli letti recentemente. Da amante della cultura giapponese e della loro cucina questo libro è delicato, una coccola per l'anima. La descrizione dei piatti e dei sapori è fatta con passione e vivi ogni singola sensazione
Una bella serie di brevi racconti in cui l'autrice racconta episodi della sua infanzia e giovinezza legati a determinati piatti o cibi della cucina giapponese