Napoli, inizio del Secolo breve. È ormai un anno che Giuseppina, ultima mater familias dei Morelli, è chiusa in carcere con l'accusa di aver scaraventato dalle scale il vecchio marito Alfonzo. Giuseppina si dichiara innocente, ma non ha prove per dimostrarlo. Quando grazie a un insperato aiuto riesce a uscire, tra le pareti della casa di famiglia trova affetti e altrettante tensioni, a cominciare dalle quattro figlie, diversissime l'una dall' Angela è austera, poco socievole, e non crede all'innocenza della madre; Genoveffa è la donna di casa, petulante, grassa, brava a cucinare; Maddalena è intelligente e inquieta, forte e forse fin troppo determinata; Adelaide è bellissima ma schiava dei sensi e delle passioni. E poi c'è Eduardo, l'ultimogenito, a cui Giuseppina si lega in modo viscerale, forse eccessivo. Sulla casa sembra però pesare una tenace, ereditaria colpa indefinita, e le donne della famiglia Morelli pian piano scivoleranno lontano, molto lontano, nel corpo come nell'anima, rinnegando affetti, amori e spesso - troppo spesso, purtroppo - i loro stessi desideri. E intanto, la Storia scorre insieme e attraverso loro, con Napoli che si trasforma, il progresso che incede e divora e poi il fascismo che muterà per sempre il volto dell'Italia, anche a chi è distante dalle trincee della guerra.
Continua la saga della famiglia Morelli, un'epopea ispirata a fatti realmente accaduti che diventa grande affresco dell'Italia nei decenni più significativi della storia contemporanea.
Ancora più sconvolgente e complesso del volume precedente, "La casa della colpa" mi ha letteralmente risucchiata. Quasi 500 pagine, ma io non ne ho percepito affatto il peso, inglobata com'ero nelle vicende delle quattro sorelle protagoniste e della loro madre Giuseppina. I loro caratteri sono delineati con estrema precisione, il che le rende inconfondibili. Ma, soprattutto, permette di simpatizzare in maniera intensa con ciascuna: le eterne zitelle Angela e Genoveffa, l'assennata Maddalena e la vivace Adelaide, oppressa dal peso della sua bellezza (veramente difficili le pagine inerenti Abbiamo il privilegio di poter ascoltare la voce soltanto di tre di loro: Giuseppina, Adelaide e Maddalena; ognuna, nella sezione filtrata attraverso il proprio punto di vista, testimonia in primo luogo l'impatto del contesto storico (patriarcato, fascismo, guerra) sulla loro vita. Questo porta loro a concepire idee discutibili su tematiche delicatissime come il matrimonio e il ruolo della donna nella società, il razzismo, la guerra, la questione ebraica... In virtù di questo, le protagoniste del romanzo si caratterizzano soprattutto per la loro ambiguità, tanto più affascinante quanto le rende complesse, problematiche e sfaccettate. Anche i personaggi maschili, d'altro canto, sono molto particolari e giocano ovviamente un ruolo chiave nella prosecuzione della storia. Tra gli eventi più eclatanti, Il momento clou della trama si registra sicuramente negli ultimi capitoli, dove viene A questa sconvolgente scoperta, che rimette ancora una volta tutto in discussione, si accompagna la certezza che la verità su quell'episodio non la sapremo mai. Lo conferma un finale aperto che si chiude con la ricorrente metafora dello sversatoio e che sa di libertà. Ma anche, si spera, di un veramente tanto atteso sequel.
"La sensazione di sollievo che l'aveva pervasa dopo il crollo della casa era tornata, come se un peso enorme se ne fosse andato. Il peso di sensi di colpa inutili e ingiustificati. La colpa non serviva a nulla. Era solo un'incrostazione della mente, un pozzo di pietra nero e profondo, protetto da uno sportello di metallo arrugginito."
Valeria Galante mi ha ancora una volta incantata con la sua scrittura e le sue storie. Ci troviamo davanti alla vita di tre donne, come nel primo libro, stranamente la seconda storia è sempre quella che mi scatena più emozioni e che mi permette di empatizzare di più. Il filo conduttore della vita di queste nuove protagoniste è la colpa, una colpa che viene passata da madre a figlie, una colpa esterna che grava comunque sulla coscienza di ogni donna in casa Morelli. Sono curiosa di scoprire quale altro filo conduttore unirà le protagoniste del prossimo volume e, soprattutto, quale filo conduttore unirà la narrazione delle tre donne che incontreremo.
Una grande saga familiare ambientata a Napoli tra 800 e 900 con tutti gli ingredienti giusti: vere passioni, matrimoni combinati, delitti, gelosie e vecchi rancori. Consigliato a chi apprezza il romanzo storico.