È tutto accaduto, più o meno. È l’incipit di un grande romanzo e peccato sia stato già scritto da Kurt Vonnegut, perché sarebbe l’attacco ideale per questa storia. Anzi, per queste storie. I due protagonisti – e autori – sono fratelli ma non si frequentano molto, forse nemmeno si sopportano molto. Vite diverse, caratteri diversi e forse anche qualche lontano rancore, lasciati covare sotto la cenere per troppo tempo. Adesso però gli tocca stare insieme, almeno per qualche ora: devono dare un’ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia – la casa nel bosco – prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario. Sembra solo un adempimento banale anche se un po’ triste e invece diventa l’occasione, inattesa e sorprendente, per un viaggio nella memoria, per una riconciliazione, per un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie e soprattutto sapori. In una sequenza di dialoghi fulminanti, comici e commoventi, Gianrico e Francesco Carofiglio (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) percorrono il crinale sottile che divide affetto e rivalità, divertimento e malinconia, nostalgia e disincanto. Un memoir a quattro mani che racconta di amicizie perdute, di amori rubati, di vecchi fumetti e di torte di ricotta. Un ricettario, non solo metaforico, dell’infanzia, dell’adolescenza e di un’età adulta ancora capace di riservare sorprese.
Gianrico Carofiglio (born 1961) is a novelist and former anti-Mafia judge in the Italian city of Bari. His debut novel, Involuntary Witness, was published in 2002 and translated into English in 2005 by Patrick Creagh and published by the Bitter Lemon Press, and has been adapted as the basis for a popular television series in Italy. The subsequent novels were translated by Howard Curtis.
Carofiglio won the 2005 Premio Bancarella award for his novel "Il passato è una terra straniera". He is also Honorary President of The Edinburgh Gadda Prize which celebrates the work of Carlo Emilio Gadda. The Past is a Foreign Country is the English language title of the 2004 novel Il passato è una terra straniera. It won the 2005 Premio Bancarella literary award. It has been translated into English.
" Diciamocelo: mio fratello e io siamo stati sempre molto diversi. Quando eravamo ragazzi, Francesco faceva atletica e io arti marziali. [...] A me piacevano: la focaccia con la mortadella, i panzerotti fritti, la torta a tre strati di Rosa di Bitritto. A lui piacevano: il fegato di merluzzo, il minestrone, la crostata di amarene."
Un piccolo libro di ricordi che nasce dalla necessità di consegnare le chiavi della casa nel bosco al nuovo proprietario. Gianrico e il fratello, insieme in questo viaggio, tornano con la memoria ai loro anni passati in villeggiatura con nonni, parenti, consuetudini, odori, gusti e sapori che, come ognuno di noi, popolano i nostri ricordi d'infanzia.
Il fatto che Gianrico Carofiglio sia eccezionale nella scrittura di gialli, non implica necessariamente che debba scrivere solo quelli. Premetto questo, in risposta a una critica feroce per questa storia a quattro mani scritta con il fratello Francesco A me è piaciuta molto, è un viaggio attraverso gli odori e i sapori dell'infanzia dei due fratelli, il pretesto è la vendita di una vecchia casa di famiglia, la casa nel bosco per l'appunto. In primis, ho adorato l'alternanza, la diversità e la fusione degli stili dei due fratelli, ma soprattutto mi è piaciuta l'idea del viaggio nel passato, nelle tradizioni, nei ricordi, nei passati amori adolescenziali. E forse sarà che amo mia sorella (come I Carofiglio si amano e si completano), sarà che vivo un po'una nostalgia iperuranica di alcuni pezzi di vita, sarà che mi piace mangiare, ma questa lettura è stata deliziosa!
Volevo capire se fosse davvero la marchetta di cui si dice in giro. Purtroppo sì, e a mio parere non va bene che in copertina campeggi "Romanzo" né che di un vero romanzo imponga il prezzo. Carofiglio sta prendendo una brutta piega rispetto alle premesse (e alle promesse)...
Un racconto formato famigliare, forse pure troppo, visto che i due fratelli ricordano la loro infanzia mentre si stanno recando in auto nella casa che hanno abitato da ragazzi e che hanno venduto. Si dicono cose che solo loro riconoscono personali e non prendono una piega che mi ha interessato più di tanto. Attraverso la campagna pugliese, rivisitano quegli odori e quei sapori che erano solo un ricordo ma che ora sembrano riaffacciarsi. Entrambi noti come scrittori, frequentandosi poco nella vita reale, ne approfittano e si scambiano ricordi per contratto, quello che definisce il tipo di libro che devono scrivere. Si alternano così i pensieri di Francesco e quelli di Gianrico che si dividono in capitoli con il loro stile molto diverso, la loro personalità e il loro carattere. Le parti più interessanti sono i contrasti tra fratelli, quelli da bambini mai dimenticati e quelli da adulti con i quali si convive. Quando arrivano alla casa nel bosco, decidono di passarci la notte anche se ormai tutte le utenze sono state staccate, senza elettricità dormono con le candele accese e con questa atmosfera particolare, si confessano cose che non si erano mai detti. La parte finale del libro è composta da ricette, qui avrei evitato, anche se può risultare interessante. Pur essendo dichiaratamente un lavoro su richiesta, ho trovato alcuni dialoghi molto interessanti, altre cose molto meno. Non ho mai letto nulla di Francesco, mentre di Gianrico Carofiglio ho letto tutto e continuo a preferirlo abbondantemente.
Questa volta hanno davvero toppato. Libro praticamente inutile. Storia inesistente....piacevole solo il tuffo nel passato di tutti noi che possiamo avere avuto una casa di campagna e odori e sapori da ricordare. Mi è venuto in mente il polpettone di mia nonna che era da anni dimenticato ma per il resto mi ha deluso molto.
Imbarazzante. Come apertamente dichiarato a pagina 11, questo libro nasce da un semplice obbligo contrattuale e dopo aver sottoscritto il contratto c'è la febbrile necessità di inventarsi qualcosa... E cosa è meglio di un'accozzaglia di ricordi e qualche ricetta di cucina giusto per cavalcare l'onda "culinaria" di oggi? Vorrei il rimborso, per favore.
Un piccolo libro che mette in primo piano la forza dei ricordi, quella sottile trama che, una volta sollecitata, è capace di riportare in vita attimi, momenti, persone e cose che sembravano dimenticate. Un racconto a due voci alternate, quella di Gianrico e quella di Francesco, che insieme si recano a svuotare la casa dove in passato trascorrevano le vacanze. E i ricordi legati agli oggetti, ai luoghi, agli odori saranno il mezzo per ricucire e ricomporre il passato al presente. Lo stile è sempre quello, fluido, essenziale e molto scorrevole. Una lettura dolce, nostalgica e accattivante, una ulteriore conferma della bravura dei due autori.
Ho letto questo breve libro prima di addormentarmi come audiolibro con le belle voci di Francesco e Gianrico. Pur provando simpatia per questi fratelli mi chiedo a chi possa interessare questo libercolo che parla del passato della loro famiglia, se non appunto ai loro parenti stessi. io che non ne faccio parte, non ci ho trovato nessun interesse narrativo, e non ha avuto nessun gusto nel leggerlo. La parte finale con le ricette è quasi comica. Peraltro Gianrico Carofiglio continua a ripescare ricordi e aneddoti della sua infanzia eadolescenza, che si trovano ovunque nei suoi libri, a me non piace
Un libro senza pretese, in cui i due fratelli scrittori Gianrico e Francesco Carofiglio si divertono a raccontarci in chiave nostalgica i loro ricordi di gioventù, sollecitati dalla visita a una casa familiare in campagna ormai abbandonata. Il punto forte del libro (che non potrebbe definirsi un "romanzo") è la parte finale, in cui gli autori descrivono una decina di ricette tipiche della loro terra e della loro infanzia, facili da realizzare e, sembrerebbe, appetitose. Riconvertirlo come libro di cucina, con le proporzioni di testo opposte, potrebbe essere una buona idea.
un libro totalmente inutile. leggevo tra i commenti che sarebbe una "marchetta"... non lo so, ma so che inizialmente l'ho trovato carino, con la voce dei due fratelli (ho ascoltato l'audio book), i sapori intendi del sud e del passato. poi però non è mai partita la storia, non c'è un filo conduttore,non c'è niente che giustifichi la pubblicazione di questo libro. sconsigliato
Gianrico e Francesco sono i fratelli e autori di questa storia. Il punto di vista della narrazione si alterna prima un fratello, poi l'altro. Insieme ripercorrono il tragitto di strada per arrivare alla casa nel bosco: lungo per i bambini che sono stati, breve per gli uomini che sono diventati. I ricordi affiorano ed è bello condividerli. Testo scorrevole, introspettivo.
Un libro che credo piacerà di più a chi è nato negli anni Sessanta - Settanta. Tanti ricordi in comune con quelli dei due autori. Ho apprezzato molto il racconto alternato, i due stili diversi ma in qualche modo complementari.
Ho dato 4 stelle per la sorpresa graditissima nel finale, che non svelerò. Uno scorcio tra i ricordi di due fratelli, la scoperta di una città e delle sue usanze e tradizioni
un libro meraviglioso, nonostante sia leggermente piu’ giovane dei fratelli Carofiglio, mi ha riportato alla mia infanzia e adolescenza, che malinconia
Non un vero e proprio romanzo, ma un cassetto dei ricordi aperto da due fratelli che si ritrovano mentre sgombrano la casa di villeggiatura dell'infanzia. Piacevole nella lettura, ricco di quei piacevoli battibecchi che sono così normali tra fratelli così come i ricordi condivisi di una infanzia ormai lontana.
Scritto a 4 mani dai fratelli Carofiglio, questo piccolo memoir è - su loro stessa ammissione - una "marchetta" alla casa editrice. Ma adoro Gianrico (e anche Francesco mi sta simpatico) e il lato nostalgico sempre presente nelle sue opere, quindi qualche sorriso il libro me lo ha strappato.
Un libro senza meta, sciapo. Molto delusa dato che in genere mi piace Carofiglio. Sono una serie di piccole storie dei due fratelli, ricordi d’infanzia mentre chiudono per vendere la casa di famiglia.