«La porta si richiuse. Ero solo, con quelle tre donne che avevano in mano il mio destino e avrebbero potuto distruggermi in qualsiasi momento. A questo punto non c’era più nulla da fare. Ero in loro balìa». Lione, 1941. Fuori, la guerra, l’occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell’immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi – e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela si era spacciato per l’amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo... e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile... Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un’eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale. Dando prova, ancora una volta, di una prodigiosa abilità, la «coppia diabolica» del noir francese fa crescere la suspense fino all’ultimo, crudelissimo colpo di scena, e ci regala un romanzo claustrofobico che, a distanza di quasi settant’anni, non ha perso nulla del suo fascino sinistro.
French author who collaborated with his countryman, Pierre Ayraud (aka Thomas Narcejac), to write crime fiction as Boileau-Narcejac.
In 1938 he was awarded on of the most important literary awards in France the Prix du Roman d'Aventures, for Le Repos de Bacchus. It is given to the author of the best example of detective fiction in the world each year.
He met Narcejac in 1948 at the awards dinner when Narcejac received the same award for one of his novels.
اینکه دو نفر یک فیلم را کارگردانی کنند امریاست غریب و همواره جالب توجه. از برادران کوئن تا سفدی هر کدام با جنون خاص خودشان نشان میدهند که چگونه همکاری با شخص دیگری در ساخت فیلم طبیعی نیست. اما نوشتن یک نوول بدست دونفر واقعا حیرتانگیز است. پیشتر کتاب دوازده صندلی را خوانده بودم و همچنان برایم باورکردنی نیست که دو نفر آن را نوشتهاند. بخش باورنکردنی این آثار برای من این است که تمام این افراد با آثارشان نشان میدهند میتوانند به تنهایی اثری خلق کنند اما چگونه میتوانند بر غرورشان غلبه کنند و همچنان کنار یک نام دیگر باشند
بوالو و نارسژاک آثار فراوانی را با هم نوشتهاند. اکثرشان هم از کیفیت بالایی برخوردارند. در ماده گرگها همراه با مردی میشویم که بعد از تجربهی تلخ جنگ و اسارت حال باید در تجربهای جدید در نقش کس دیگری زندگی کند
در جهان بلاتکلیف زمان جنگ اعتماد هیچ معنایی ندارد. آرزوها به هیچ جایی نمیرسند. انسانها راهی برای فرارفتن از کینه و دشمنی نمییابند و هر کس تا نهایت توانش خودخواه است. نوول این دو نویسنده سعی دارد نشان دهد چگونه جنگ و فقر میتوانند تمامی خصوصیات انسانی را از بین ببرند. ژروه به همراه دوستش برنار میخواهد به خانهی زنی برود که در جنگ همراه و دوست نامهای او بوده. در مسیر برنار میمیرد و تنها راه ژروه برای رسیدن به خانهای امن و آرام این است که نقش برنار را بازی کند. در تمام رمان بعد از نشان دادن فضای عجیب زمان جنگ مخاطب چشم انتظار برملا شدن این راز است. اما راز بزرگتر و مهیبتری در انتظار اوست که پستی انسان در شرایط سخت را برایش یادآوری کند. دسیسههایی که هیچ مرزی را نمیشناسند و البته در زمان جنگ حتی دسیسهها شکست میخورند
جنگ جهان را از اصول میاندازد. چه در جبهه و چه در شهر هیچ زندگیای طبیعی نیست. یادمان نرود برنار بعد از مدتها شرکت در جنگ در احمقانهترین حالت ممکن میمیرد
Οι δημιουργοί του 'Δεσμώτη του Ιλίγγου' και των 'Διαβολογυναικων' σε μια από τις καλύτερες στιγμές τους (1955), γράφουν ένα μυθιστόρημα με στοιχεία ψυχολογικού θρίλερ, χιτσκοκικής ατμόσφαιρας, και με αποχρώσεις αστυνομικού μυθιστορήματος μυστηρίου. Μόλις το ξεκινάς, δεν θέλεις να το αφήσεις.
Η πάλη των χαρακτήρων, οι συνεχείς υποψίες θανάτου και οι πληγές στο τέλος του Β' Παγκοσμίου Πολέμου συνθέτουν ένα εντυπωσιακό 'ψυχογραφικό' πορτρέτο της Ευρώπης εκείνης της εποχής. Και όταν 'πέφτουν οι μάσκες' στο τέλος, κανένας δεν είναι αθώος, ούτε αφελής - όλοι οι ήρωες έχουν μερίδιο ευθύνης.
Το συστήνω ανεπιφύλακτα!
Βαθμολογία: 4,5/5 ή 9/10.
Υ.Γ.: Θα ήθελα να είναι 20 με 30 σελίδες μεγαλύτερο.
4,5★ Le lupe è una storia piuttosto statica e poco movimentata ma dal ritmo crescente e dall’atmosfera tesissima. Una storia ricca di ambiguità, giochi psicologici, senso di inquietudine costante, colpi di scena. La narrazione è perfettamente bilanciata, asciutta ma esaustiva, con descrizioni ottimali degli ambienti e dei personaggi secondari. Sempre in primo piano poi brevi ma precisissimi scorci degli stati d’animo del protagonista, fondamentali ai fini della riuscita della storia. Per me è stato un ottimo noir, letto nell'arco di una sola giornata. Non conoscevo questi autori prima d'ora, ma sono stati una bella scoperta, recupererò altri loro libri.
Non leggo molto del genere giallo/noir, questo però è scritto magistralmente, con la tensione che cresce con il proseguire della lettura e una conclusione che va oltre l'immaginazione del lettore.
« Se avessi confessato di non essere Bernard, mi avrebbero inevitabilmente sospettato di averlo ucciso per prendere il suo posto. Ero intrappolato nella mia bugia. Ero davvero costretto a continuare a mentire? Ma sarei stato capace di sostenere lo sguardo di Hélène, se mi fossi deciso a confessare che...? No. Con lei mi ero spinto troppo oltre. In quel momento passai dalla fiducia alla disperazione, pensai perfino di fuggire come un vigliacco e darmi alla macchia. Ma non avevo un soldo... La mia pelle valeva davvero tante bassezze? Ma in gioco non c'era soltanto la mia pelle, c'era anche la mia opera futura, la parte migliore di me, la mia sola ragione di vita. E quella non l'avrei sacrificata per niente al mondo. Del resto avevo ancora tempo per rifletterci su.».
5 ⭐️ Era da tempo che volevo leggere questo noir francese e non mi ha deluso affatto, anzi mi ha lasciato incollato alle sue pagine fino alla fine. E che fine… c’è poi una fine davvero in questo romanzo? Chi lo sa. Leggetelo!
Τελικά κανείς δεν είναι αθώος σε αυτό το βιβλίο. Και ίσως κανείς δεν θα γλυτώσει από τα ψέματα, την υποκρισία, το θέατρο που παίζουν οι χαρακτήρες αναμεταξύ τους. Όλα ξεκινούν με μια πλαστοπροσωπία, όταν ο Ζερβέ παίρνει την θέση του Μπερνάρ για να γνωρίσει την μέλλουσα γυναίκα του μια και αυτός πεθαίνει όταν δραπετεύουν από ένα στάλαγκ. Έλα όμως που τελικά διαπιστώνεις ότι δεν έχουν όλα ξεκινήσει από εκεί και μένεις ενεός στο φινάλε. Καλοδουλεμένο νουάρ λοιπόν με καλή ανατροπή και μια αμφίβολη κάθαρση αλλά τουλάχιστον σου μένει η ελπίδα. Άλλωστε ένα νουάρ οφείλει αν μη τι άλλο να είναι ελπιδοφόρο και καθησυχαστικό, όταν έχει για ήρωες του μια ομάδα κίβδηλων.
Per un lungo periodo questo genere di opera qui ha spopolato: noir densi, dalle atmosfere pesanti, claustrofobiche, dove tutto può essere quello che sembra o anche l'esatto contrario. Le lupe è così, e l'equivoco che viene portato avanti è quello che attanaglia il lettore, che ipotizza quali fra i diversi possibili finali sarà quello giusto. Consiglio di riflettere sul titolo, che già dice molto. Sullo sfondo il conflitto mondiale. Noir classico e un po' torbido di una settantina di anni fa, portati benissimo devo dire.
È un libro che si divora in poche ore, un continuo crescendo di tensione fino al gran finale. La storia di un uomo e di tre donne. Tre donne da cui dipende la sua vita. La sua vita che non è la sua vita.
Primo libro di questa coppia di autori che leggo e mi dimentico di fare la recensione… Che dire? Adelphi davvero non sbaglia un colpo, è in grado di scovare delle letture raffinate e colte anche nei gialli. Metto qualche accenno alla trama COMPLETA e sotto spoiler più sotto, ma chiunque legga questa recensione dovrà assolutamente leggere questo libro.
Bellissimo, divorato in due giorni. Sembra una versione francese di L'inganno/La notte brava del soldato Jonathan ma questo è uscito vent'anni prima. Siamo nella Francia del 1941, il protagonista Gervais evade da uno stalag insieme all'amico Bernard, insieme cercano di rifugiarsi a Lione da Hélène, una donna che Bernard ha conosciuto per corrispondenza, ma quest'ultimo muore e Gervais assume la sua identità. Ospite di Hélène e di sua sorella Agnès, Gervais/Bernard si ritrova imprigionato nella sua stessa rete di bugie ma anche in un triangolo amoroso (anche se a un certo punto diventa quasi un quadrato) dove nessuno dice tutta la verità. Teso e intrigantissimo, c'è tutta la poetica di Boileau e Narcejac, che come al solito giocano benissimo con le percezioni, i punti di vista e la perdita dell'identità. Ma qui c'è anche un discorso sulla Francia occupata/collaborazionista, incarnata sia da Gervais, un egoista imbroglione con qualche scheletro nell'armadio, sia dal triangolo amoroso stesso, una famiglia disfunzionale divisa dalle bugie, i tradimenti e gli intrighi.
Gervais Laroche e Bernard Pradalié, rinchiusi in uno stalag tedesco, riescono ad evadere e cercano di raggiungere Lione per recarsi a casa di Hélène Madinier, madrina di guerra di Bernard. Ma per un incidente Bernard muore e l'amico Gervais assume la sua identità. Si rivelerà un'arma a doppio taglio che lo terrà in balia di tre donne: Hélène, la sorellastra Agnès e Julia, la sorella di Bernard.
È un noir intrigante e ricco di suspense. La trama è costruita alla perfezione ed è veramente difficile intuire il dipanarsi degli eventi : non si può che lasciarsi trascinare dal racconto e rimanere di stucco di fronte ai vari colpi di scena. Il libro è in prima persona e la storia viene narrata da Gervais, che esterna i propri dubbi, le ansie, i tormenti in un vortice claustrofobico che arriva fino al lettore. Questo senso di oppressione è ben reso dagli autori Pierre Boileau e Thomas Narcejac anche attraverso l'ambientazione: il tutto si svolge quasi completamente tra le mura di un appartamento. Il protagonista lascia trasparire il proprio malessere per una prigionia che sembra inseguirlo: una madre che non faceva altro che sminuirlo, una moglie opprimente, l'amico Bernard con la sua amicizia soffocante, lo stalag, Hélène e Agnès con le loro gelosie. Interessante anche la figura della madrina di guerra: non conoscevo l'esistenza di queste donne che, in tempo di guerra, intrattenevano una corrispondenza epistolare con i soldati, pur non conoscendoli, per dar loro un supporto morale. Una lettura che riserva tante sorprese, nonostante il ritmo molto lento: il piano privilegiato è infatti quello introspettivo, che alimenta un vero e proprio thriller psicologico. Assolutamente ben fatto!
Gli ingredienti del buon noir ci sono tutti: tinte fosche, ambientazioni cupe, personaggi ambigui ed efficacemente caratterizzati, narrazione tesa, trama imprevedibile in cui a farla da padrone è il sottile e snervante duello psicologico che si gioca tra i protagonisti. L’ho trovata una piacevole lettura, sicuramente consigliata agli amanti del genere. Leggerò altro di questa coppia di autori.
Восторг! Тревожный, классический детектив в стиле Хичкока. Кто кого обманет? :))
Есть небольшая затянутость в самом начале, но потом сюжет захватывает, ты начинаешь понимать в какую яму главный герой себя закапывает. И оказывается ему еще и усердно помогают! Интересно. И окончание истории довольно интересное. Такого ты уж точно не ожидаешь. Порадовалась читая, давно не испытывала такого удовольствия от прочтения книжки.
Взялся за прочтение совершенно случайно, не ожидая от книги абсолютно ничего потрясающего, и очень рад тому, что ошибся: очень классное легкое чтиво, балансирующее на грани психологического триллера и черной комедии с сюжетными твистами, местами дающими фору более знаменитому "Головокружению".
Probably the most misogynist story I've read by Boileau-Narcejac (even more than Celle qui n'était plus!), but still an entertaining read with a good open ending.
"Le lupe" è un noir scritto a quattro mani da Pierre Boileau e Thomas Narcejac negli anni Cinquanta del Novecento e pubblicata nell'anno in corso in Italia da Adelphi Editore.
La vicenda è ambientata a Lione nel 1941 e si apre con la fuga di Bernard Pradalié e Gervais Laroche da uno Stalag, un campo di concentramento in cui erano raccolti in tempo di guerra i militari prigionieri dei tedeschi. I due "amici" sono diretti presso la casa di Hélène, una madrina di guerra, che aveva intrattenuto una tenera corrispondenza con Bernard durante la prigionia. Infatuato della propria madrina, Bernard è sicuro che presso la sua dimora, potranno trovare riparo e protezione, ma un tragico incidente rovescia la situazione. Bernard, infatti, in punto di morte, propone a Gervais di assumere la propria identità, in modo che almeno uno dei due possa salvarsi. All'inizio titubante, Gervais finisce per accettare la proposta. Da questo punto, ha inizio una vicenda intricata e intrigante, dove le vere protagoniste sono le donne, le "lupe" del titolo, simbolo di fascino oscuro.
"Senza volerlo, avevo realizzato un mio vecchio sogno: non essere più nessuno. Ero vivo, e al tempo stesso non lo ero; le circostanze mi avevano liberato dai problemi, dalle angosce, dai dolori e dalle speranze che agitavano senza tregua la città tutto intorno a me. Mi sarei quindi potuto godere un meraviglioso periodo di riposo. E invece no. Ero ossessionato da Hélène e da Agnès".
Il romanzo di Boileau e Narcejac presenta pochi personaggi, ma tutti oscuri, ambigui e bugiardi e con un obiettivo da raggiungere. Nessuno è in grado di suscitare empatia, nessuno è in grado di provare sentimenti puri e tutti vanno inesorabilmente e consapevolmente incontro al proprio destino. Un testo con una trama ricca di colpi di scena, su cui ovviamente non mi dilungo, e scritto con una prosa impeccabile, che mescola sapientemente narrazione e dialoghi. Alterna poi, momenti dal ritmo lento con altri più incalzanti, per suscitare nel lettore curiosità e inquietudine.
Lo primero que tenemos que decir es que estamos frente a una obra que se desliza con la precisión de un cuchillo afilado a través de la oscuridad del alma humana. En este relato, Boileau-Narcejac, el dúo maestro del suspense, teje una narrativa que no solo estremece, sino que también desvela las profundidades más inquietantes del espíritu humano. Aquí, el miedo no se presenta como un estruendo, sino como un susurro persistente que acecha en cada página, insinuando horrores más allá de lo visible.
La narrativa se despliega en un ambiente cargado de tensión, donde la atmósfera se convierte en un personaje más. La ambientación oscura y opresiva actúa como un espejo de las almas de sus protagonistas, reflejando la desesperación y el desasosiego que las consume. Cada rincón de esta historia está impregnado de una sutil amenaza, una sensación de que lo peor está siempre por venir, manteniendo al lector en un estado constante de alerta. El estilo de Boileau-Narcejac, con su prosa precisa y evocadora, consigue crear un mundo donde lo inquietante se entrelaza con lo cotidiano. A través de diálogos afilados y descripciones que son casi cinematográficas, el lector es arrastrado hacia un abismo donde los límites entre el bien y el mal se desvanecen. Es en esta ambigüedad moral donde la novela encuentra su verdadera fuerza, obligando a quien lee a cuestionarse sobre la naturaleza humana y los monstruos que habitan en lo más profundo de cada uno.
Esta obra es más que una simple novela de suspense; es un estudio penetrante de la oscuridad inherente en la psique humana. Boileau-Narcejac, con su habilidad inigualable para manipular las emociones del lector, nos entrega una obra que no solo entretiene, sino que deja una marca indeleble en la memoria, como un aullido lejano que resuena mucho después de haber cerrado el libro.
Recensione a cura della pagina instagram Pagine_e_inchiostro: Le lupe é una storia di guerra, tranelli e identità. Siamo nel 1941 a Lione, durante l’occupazione tedesca. Bernard e Gervais sono in fuga dallo Stalag, quando Bernard perde la vita e a Gervais non rimane che una possibilità per trovare rifugio: appropriarsi dell’identità di Bernard e rifugiarsi nella casa dell’amata con cui l’amico intratteneva una relazione epistolare. Qui vi trova Hélène, l’amata di Bernard, e la sorella Agnès, da cui viene irretito: apparentemente due angeli, ma di fatto due donne temibili e ammaliatrici. Ma non solo, presto subentra anche una terza donna, la scaltra sorella di Bernard, in cerca di una cospicua eredità. Gervais si finge dunque Bernard, in un gioco di specchi che simula la perdita dell’identità e veicola l’estremo inganno. Convinto di poter manipolare le tre donne e di poter ritrovare l’agognata libertà, si ritrova invece intrappolato in una casa misteriosa, come un condannato a vita. La casa stessa, perennemente in ombra e minacciosa, sembra respirare insieme agli stessi protagonisti, tra bugie, maschere e loschi obiettivi.
Le lupe é un romanzo ambiguo, voluttuoso, pieno di sottintesi, trappole psicologiche e perfidia: un mix tra un classico identitario (come “Uno, nessuno, centomila”) e un thriller psicologico al cardiopalma. La “coppia diabolica” di Boileau e Narcejac mette ancora una volta in scena un artificio del noir dalle atmosfere sinistre e claustrofobiche, con effetto sorpresa finale. Squisitamente cattivo.
Lo sviluppo della trama mi ha ricordato un capolavoro di Don Siegel con Clint Eastwood sedotto e rovinato da tre "lupe", proprio come in questo romanzo. In realtà, quel film era tratto da un altro romanzo, perciò resta solo il lontano sapore di un vecchio indimenticabile film. Qui siamo durante l'occupazione nazista della Francia, a Lione. Il soldato in questione è scappato da uno stalag e trova rifugio in casa di due sorelle a dir poco bizzarre. Vi si aggiungerà una terza donna, non meno pericolosa. Tutte e tre, faranno a fettine l'ex prigioniero il quale, con ogni probabilità, si trovava meglio in compagnia di qualche secondino tedesco. L'abilità del duo Boileau-Narcejac sta nel non farci mai capire dove si va a parare. E soprattutto, considerato che nessun personaggio è privo di colpe, se prevarrà la giustizia o la furbizia. Il finale, mi pare, non è coerente con la narrazione, smorzando la tensione con eccessiva noncuranza.
Я ожидала классический детектив, а получила психологический роман. Может я просто давно не читала детективов и они должны быть такими?
С лагеря для военнопленных убегают два друга, они направляются к "крестной" одного из них, но к месту назначения добирается только один. У него печальное прошлое и мутное будущее, почему бы не занять место погибшего товарища. Но самозванец не ожидал, что попадет в еще больший переплет. У "крестной" есть сестра, которая не прочь отбить у той жениха. А через некоторое время появляется и сестра настоящего "крестника". Так и ходит бедный герой по минному полю, ведь девушки оказались не так просты и кто-то из них знает о его секрете.
В начале я испытывала симпатию к ГГ, несмотря на все его увертки, но после того как он закрыл дверь перед Жулией - он упал в моих глазах. Финал романа закономерный, хотя Жерве и заслужил это мне его немного жаль.
GENIALE Un noir straordinario, scritto alla perfezione, direi alla pari dei noir del mio grande amore, Simenon. La narrazione è scorrevole e il ritmo incalzante, rendendolo impossibile da non divorare. Il falso Bernard, protagonista di questa storia agghiacciante, è un uomo codardo che a causa delle sue stesse bugie rimane intrappolato in una situazione più grande di lui, per poi precipitare in un baratro di tormento e terrore. Boileau e Narcejac sono stati fenomenali perché mi hanno trasmesso un senso di inquietudine e di claustrofobia per tutta la durata della storia. Mi sono sentita intrappolata in quell’appartamento con Gervais e ho provato un’ansia pazzesca, soprattutto verso la fine dove i colpi di scena si susseguono. Primo libro che leggo di questa coppia di autori e sono rimasta talmente entusiasta da aver già ordinato il prossimo. Un Noir con la N maiuscola
Non sono un esperto del genere, ma sinceramente mi aspettavo qualche cosa di più cruento. Aspettare la fine per capire un paio di particolari ha reso il finale molto interessante, ma al tempo stesso ha reso alcune parti del libro precedenti del tutto incomprensibili. Bello sicuramente il dilemma etico del protagonista che per tutto il libro è consumato dal senso di colpa per quello che ha fatto (e soprattutto quello che non ha fatto), però mi aspettavo di meglio. Tre stelle, senza infamia e senza lode.
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