Dal Café Royal prima o poi ci passiamo genitori e figli, donne indaffarate, coppie di amanti e adolescenti spaesati. Davanti al bancone si srotolano relazioni da aggiustare e nuovi incontri, una galleria degli specchi in cui ciascuno può sorprendersi riflesso. Come spesso accade nelle grandi città, i personaggi di questo imprevedibile romanzo corale s'incrociano ogni giorno, si salutano, a volte si confidano e altre si ignorano. Forse non ne sono consapevoli, ma insieme formano una comunità.
Marco Balzano ha scritto un libro fresco, vivo, incredibilmente contemporaneo, pieno di snodi, inciampi e possibilità. Storie che corrono a perdifiato, dove le traiettorie della vita s'intrecciano con i capricci del un bar di Milano come il centro del mondo.
Via Marghera è una zona elegante e vivace di Milano, affacciata su un'infilata di negozi e boutique. Le giornate nel quartiere scivolano via in la gente cammina, corre o si ferma al Café Royal. Federico è un medico di base disilluso, che durante la seconda ondata della pandemia vorrebbe solo del tempo per sé; Serena combatte con il trascorrere degli anni e per non pensarci esce con le amiche a mangiare il sushi, mentre sua figlia Noemi diventa ogni giorno piú bella, cinica e indipendente; Giuliano è un prete che sogna di tornare a fare il missionario in Africa; Ahmed è a Milano di passaggio e coglie l'occasione per provare a riallacciare i rapporti con Barbara... Un filo invisibile li lega l'uno all'altro e li rende protagonisti o semplici comparse della commedia umana che ogni giorno va in scena al Café Royal. La limpidezza dello sguardo di Marco Balzano illumina le vite dei suoi personaggi - diversissimi per età, carattere, professione, aspirazioni. Tutti loro però condividono una ferita, piú o meno scoperta, da cui provano a spensierarsi. E cosí li osserviamo da vicino, quasi li spiamo, ci immedesimiamo e a volte facciamo persino il tifo. Fino a quando la serranda del bar cala lentamente come un sipario sulla via, sulle incertezze e le felicità che ci rendono umani. Dopo il successo di Resto qui e Quando tornerò , Marco Balzano continua a fare quello che gli riesce ci convoca, mostrandoci come siamo davvero.
Avevo bisogno di qualcosa di leggero, di qualcosa che mi invadesse la testa e che fosse breve....ultimamente faccio fatica a concentrarmi troppo a lungo su di un romanzo...boh, sarà l'età o i pensieri....
Fatto sta che Cafè Royal ci è riuscito. Mi ha tenuto compagnia nell'attesa di una visita di controllo e mi ha riportato alla mente il lockdown. Ricordi che sembrano di un' altra epoca, come se la pandemia fosse storia ormai passata da decenni. Ricordo le videochimate con mia madre, 12 km ci separavano, ma non potevo andare da lei. Abbiamo festeggiato Pasqua al telefono. Ricordo un caro amico che, in videochiamata, mi fa vedere l'ecografia del piccolo Matteo che sarebbe nato dopo 6 mesi. Le lunghe chiacchierate con le amiche, ci mettavamo in ghingheri pure per vederci tramite WhatsApp perché non si sa mai....
Dicevano tutti che saremmo diventati migliori, non ci ho mai creduto ed infatti... Ora che tutto sembra così lontano dove sono questi piccoli gesti d'amore? Quella videochiamata fatta alla mamma senza uno scopo, senza quella sensazione che lo devi fare per forza perché è tua mamma ed è sola. Quelle chiamate senza senso fatte alle amiche solo per la voglia di stare insieme....perché il ritmo della vita ci annebbia la vista dalle piccole cose, ci allontana dagli affetti più cari e ci spinge sempre più alla solitudine. È vero che ora siamo tornati a vivere, ma viviamo davvero? Io voglio vivermi ogni istante, che sia dal vivo o online, ma non voglio perdere le persone un'altra volta.
“Anche a noi passeggeri dalle opposte destinazioni capita qualche volta di sfiorarci.”
Giovanni Raboni
Tante storie legate dal Cafè Royal, un caffè di Milano, nella centralissima via Marghera, crocevia e spettatore silenzioso di tante storie di solitudine, di incontri, di frammentazione.
Molte storie sono ambientate durante la pandemia: l’ho molto apprezzato, perché sembra che l’omissione degli scrittori di ciò che è legato a quel periodo, ci autorizzi alla rimozione: se non c’è la narrazione, allora siamo autorizzati a dire che non sia mai esistito.
“Ho bisogno di vederti e guardarti negli occhi. Non voglio piú che ci raccontiamo le cose quando sono già passate.”
Alcune storie mi sono piaciute di più, altre un po’ di meno: resta la grande capacità di Balzano di saper ascoltare e poi raccontare. Il Café Royal, per definizione, è la metafora del luogo in cui si hanno delle seconde possibilità per non incontrarsi per davvero, indossando gli abiti della leggerezza; il luogo in cui si affogano i rimpianti e le delusioni… e poi mi ha colpita questo racconto:
“Da quando papà non c’è piú vado da una psicologa, ma del rapporto che avevo con lui non gliene parlo. Ogni tanto le accenno un aneddoto, ma della testa sulle costole non glielo racconto. […] Papà è morto da due anni e io sono ancora qui come una scema a pensare sempre le stesse cose, a ricordare sempre gli stessi ricordi. Non so lasciarlo andare. Proprio oggi, d’improvviso, in coda alla cassa del supermercato, mi è apparso davanti con quel suo sorriso e la faccia sorniona, mi ha strizzato l’occhio e tutto ammirato ha detto: «Accidenti se ti ho fatto bella…»”
Le raccolte di racconti sono libri che hanno bisogno del momento giusto, sono libri intimi che spesso narrano la quotidianità presentando un ventaglio di personaggi nelle cui vite si entra da una serratura.
Questo avviene in Café Royal, Marco Balzano raccoglie le vite di tanti personaggi milanesi uniti dalla vita vissuta tra Via Marghera e, appunto, il bar che dà il nome alla raccolta. Come una piccola mosca che vola in una delle vie più frequentate di Milano, ci accostiamo alle esistenze di donne, uomini, madri e figlie, amanti, architetti, persone che dal Café Royal transitano quotidianamente oppure capitano di passaggio, figure messe a nudo di fronte ai piccoli drammi quotidiani, personali, familiari o lavorativi.
È un insieme di incontri, di occasioni sprecate, di colpi di fulmine, ripensamenti, nuove vite o riflessioni, è una corale di personaggi che, di passaggio, lasciano piccoli pezzi della propria esistenza e se ne vanno.
Una raccolta di racconti scritta davvero bene che purtroppo manca di qualcosa, alcuni racconti sono più belli di altri, più coinvolgenti, altri meno, c’è delicatezza e profondità ma purtroppo il coinvolgimento rimane superficiale, non riesce ad affondare nelle vite dei personaggi raccontati.
Premetto che ho letto tutti i libri di Marco Balzano e mi sono piaciuti molto. Ho comprato questo libro stamattina e se non fosse che ho speso 14 euro lo abbandonerei a metà... Lo trovo molto banale e scontato. Deludente e inaspettato da lui....
Café Royal come punto di incontro/scontro della varia umanità che affolla le nostre vite quotidiane e che richiama più il "roxy bar" di Vasco Rossi dove ognuno è impegnato a "rincorrere i suoi guai" piuttosto che il bar hemingweyano "pulito, illuminato bene" dei quarantanove racconti. Si legge davvero bene e davvero velocissimamente e _udite udite_ non è neppure banale.
Pubblicizzato e presente praticamente ovunque, mi aspettavo un romanzo leggero e interessante... invece mi son ritrovato con storie banali, protagonisti vuoti, troppe tematiche affrontate in modo approssimativo (e soprattutto in poche pagine) e soprattutto con un Café Royal, onnipresente ma incredibilmente inutile e passivo. Solo noia.
Libro veloce e abbastanza insipido. L’idea di base è bella: racconti brevi intrecciati tra di loro che ruotano tutti attorno al Cafe Royal. Alla fine sono racconti brevi e basta, non tutti aventi a che fare con il cafe royal, e quest’ultimo, che avrebbe dovuto avere un ruolo da protagonista silenzioso, da fulcro delle vite dei protagonisti, viene relegato come un luogo quasi di distratti passaggio nelle vite degli altri. Il bar non parla, subisce le scelte dei personaggi che a volte ci finiscono per caso come se potesse essere il cafe royal o L’autogrill e non farebbe alcuna differenza.
Scritto in maniera molto leggera e gradevole. Una ventina di racconti brevi dedicati alle umanità più disparate che gravitano intorno al Cafè Royal di via Marghera. L'intreccio è assolutamente vincente perché molti dei personaggi hanno la loro controparte, ma non sai quando incontrerai il seguito della storia. I racconti sono ambientati nella coda della pandemia (ammesso che sia stata la coda), questo mi ha un po'mi ha intristita perché non sono momenti a cui ripensare volentieri, tuttavia il covid è solo un escamotage narrativo per rappresentare le solitudini umane. Carino! 3 stelle e mezzo arrotondate. Non avevo mai letto Balzano, proverò anche altro!
Un breve racconto corale ambientato subito dopo la pandemia ed i mesi di lock down che hanno tenuto tutti chiusi in casa. Nella centralissima via Marghera a Milano tante gite diverse ruotano intorno a Cafè Royal. Tutti gli abitanti, così come tanti passanti, riprendono le proprie abitudini, ma soprattutto le proprie vite, irrimediabilmente cambiate dopo due mesi chiusi in casa. Tante le riflessioni, non quelle scontate su come il virus ha cambiano noi stessi e la società intera, ma semplicemente sulla vita che continua a scorrere, con le sue anomalie, i suoi giri, i suoi ritorni. Il Cafè che dà il titolo al libro ed intorno a cui ruotano le storie di tutti i tanti protagonisti del racconto, fa solo da sfondo alle storie di ognuno ne sentiamo la descrizione fatta da ciascuno con i propri occhi, condizionata dal proprio stile di vita e dalle proprie abitudini. Un libretto che nella sua brevità e nella sua semplicità, lascia comunque qualcosa al lettore, innanzitutto un piacevole ricordo.
Fino a pochi mesi fa non sapevo chi fosse Marco Balzano, ma poiché la mia biblioteca lo ha invitato a tenere una conferenza io e il mio gruppo di lettura stiamo leggendo i suoi libri. O meglio, io sto ascoltandoli come audiolibri su audible e questo in particolare mi è molto piaciuto. Si tratta di una raccolta di racconti di ambientazione contemporanea, durante la pandemia e infatti i personaggi indossano mascherine, parlano di lockdown ecc. Si tratta di uno spaccato della società moderna, visto attraverso gli occhi di vari personaggi che parlano della propria vita, delle proprie miserie e segreti inconfessabili, tutti legati al "Cafè Royal" di via Marghera a Milano, il filo conduttore che lega le diverse storie. L'ho ascoltato con molto piacere, e la voce di Lino Guanciale dava un tocco in più alla narrazione.
nonostante le pagine dedicate a ogni personaggio siano veramente - troppo - poche, ho avuto la costante sensazione di star sbirciando la vita di ognuno di loro dalla finestra immergendomici appieno per non parlare poi del fil ruoge che lega i personaggi fra loro che mi ha fatto andare in brodo di giuggiole (come il fatto di dover prendere appunti facendo schemetti per capire “mo a chi è legato questo?”)
I racconti non mi piacciono quasi mai e anche questi, tra loro intrecciati ma anche confusi, non hanno fatto differenza. Peccato perché Balzano di solito mi piace molto molto di piú, forse non ero semplicemente in vena di storie spezzettate e prive di speranza.
Anche no, grazie. Al secondo capitolo/racconto , il tale si masturba davanti al pc, guardando la foto su internet di un ragazzo , dirimpettaio, per il quale prova attrazione…..ma proprio no, non mi interessa .
Via Marghera,col suo Café Royal, fa da sfondo e da testimone alle vite più o meno comuni di personaggi più o meno originali. Stralci di vita si susseguono in un mix di situazioni e momenti vari: dall'uomo traditore alla donna senza fissa dimora, dal prete confuso sulla sua vocazione alla ragazza in procinto di iniziare la sua vita da adulta, ecc. Marco Balzano fotografa numerosi soggetti in un preciso periodo storico,quello del post-pandemia,e ne riporta le immagini in poche pagine che dedica ad ognuno di loro. La scrittura è scorrevole e gradevole, come in ogni testo di Balzano,ma in questo caso specifico, purtroppo,manca un po' di originalità e curiosità. Libro estremamente soft,per nulla impegnativo che, ahimè,non porta il lettore da nessuna parte,ancorandolo ad un presente oggettivo e meramente descrittivo.
Se all'inizio mi sembrava una buona raccolta, man mano che di avvicinava la fine ho percepito una delusione cocente perché oltre a uno stile abbastanza gradevole ma non eccellente ho trovato i racconti pieni di cliché, abitati da personaggi-stereotipi viventi e francamente davvero sgradevoli. Un'occasione sprecata, si poteva raccontare l'Italia post-lockdown in una maniera innovativa ma si è scelta la vita della "classica sceneggiatura da film italiano medio" con annesse famiglie felici ma in cui almeno uno dei due è fedifrago, donne a disagio con la propria femminilità e con le figlie, persone queer stereotipate e uomini che si farebbero qualunque cosa, per non parlare dei giovani che come al solito hanno la profondità di una pozzanghera. È davvero SOLO QUESTO che il nostro paese ha da offrire?
3 stelle solo perché sono buona e la scrittura è un gesto sacro. avrei volentieri preso a sberle tutti i personaggi, nessuno escluso, tutti banali e personalmente odiosi. ma poi, non è un po’ kitsch fare narrativa riprendendo sempre la pandemia? le uniche parti belle sono quelle su torino
Rettifico 2 stelle; sto ancora pensando a quanto picchierei i personaggi
La scrittura di Balzano è ineccepibile e intrigante, ma queste sue meteore che gravitano in quel di Milano, intorno a Via Marghera e al Café Royal, forse perché hanno il sapore della vita vera, quella che non è tutta rosa e fiori, mi hanno messo addosso una tristezza, ma una tristezza...
Di libri su vite che si intrecciano, si sfiorano e mostrano scorci di esistenze ce ne sono tanti e meglio scritti. Troppi personaggi e poco incisivi. Non do il voto minimo per le pagine dedicate a padre Giuliano.
Oltre la questione delle í al posto delle ì è denso come cemento armato ed i vari personaggi si rincorrono in quello che alla fine risulta un gran frullato. Peccato perché l'ambientazione e le atmosfere le ha azzeccate in pieno...
Letto da Lino Guanciale me lo ha sicuramente fatto apprezzare di più Alcuni capitoli mi hanno messo a disagio, parlando di realtà, anche non violente, che si tende a dimenticare o a fingere non esistano
La lettura di Lino Guanciale ha aiutato ad avere la quarta stella. Racconti di vite intorno a via Margutta a Milano, alcuni toccanti, altri banali, tutti incredibilmente veri e pertanto tristi
Le finestre delle case che si illuminano al crepuscolo, o quando fuori è già buio, trasmettono un senso misto di curiosità e nostalgia agli spettatori esterni come me, che rimangono sempre affascinati da questo particolare fenomeno, tanto ordinario quanto spettacolare.
È ciò che capita leggendo le pagine di questo libro di Balzano ed entrando nelle vite delle persone "protagoniste o semplici comparse della commedia umana che ogni giorno va in scena al Café Royal" (parole dell'introduzione nel risvolto di copertina).
Il Café Royal di Balzano in Via Marghera a Milano è un interessante "dipinto borghese", che è bello osservare. Ci si incanta a fissarlo, mentre i confini dello sguardo si sfocano e ti ritrovi immerso nelle preoccupazioni e negli entusiasmi di avventori e passanti.
Ogni persona di questo racconto è una storia e ogni storia una vita, spesso intrecciata con la vita di altri personaggi del libro, che offre continui cambi di angolazione e ribaltamenti di prospettiva su un medesimo spaccato di realtà.
Metodo narrativo efficace e coinvolgente, che interroga il lettore e gli offre le risposte che si celano nella tragicomica complessità delle relazioni umane, cui fanno da sfondo le restrizioni del periodo Covid.
Ho voluto leggere questo libro dopo che Marco Balzano ne ha parlato alla Frankfurter Buchmessen durante un evento chiamato "leggere al buio". Lo introdusse come un libro che racconta della mancanza di manutenzione degli affetti, dicendo che smettiamo di raccontarci, forti della convinzione che i nostri cari ci vogliano bene a prescindere. Mi colpì perché è profondamente vero. E devo dire che ne parla agilmente tra storie che, apparentemente lontane tra loro, si intrecciano nei dintorni di Via Marghera e del Café Royale. L'ho praticamente letto un un giorno. Quando cominci ad apprezzare le connessioni tra le varie storie non vuoi smettere di leggerlo.
Le vite che si incontrano al Café Royal sono tante e hanno percorsi diversi alle loro spalle. Eppure sono tutte in qualche modo legate tra di loro, accomunate o separate da esperienze significative.
Dopo aver assistito a una conferenza con Marco Balzano, non vedevo l’ora di scoprire uno dei suoi romanzi. Café Royal è una lettura davvero toccante, che dà vita a importanti riflessioni sulla complessità e sulla profondità dei rapporti umani.