The Vault: la cassaforte, lo scrigno, il caveau… Il posto segreto dove si nascondono i tesori. Taylor Swift chiama così il suo personalissimo archivio musicale, dove custodisce i versi più preziosi, le idee più intime e creative, gli embrioni di quelli che saranno i suoi capolavori. E ogni tanto da lì estrae qualcuna di queste perle e le regala al suo affezionatissimo pubblico. La discografia ufficiale di Taylor Swift (dall'esordio del 2006 ai giorni nostri) comprende undici album per un totale di 175 canzoni, ma non è tutto: esistono quasi altrettanti brani – ben 155! – From the Vault che meritano l'ascolto, e in questo libro vengono descritti e analizzati a fondo uno a uno, sia nelle musiche sia nei testi. Gli Swifties sanno benissimo di cosa parliamo: si tratta di bonus tracks pubblicate a corredo degli album ufficiali, di canzoni aggiunte alle Taylor's Versions, di live registrati durante i tour, di EP, di brani off-album, di collaborazioni con altri artisti. Una produzione vastissima e di grande qualità, per la felicità dei fan di tutto il mondo. Se volete conoscere davvero tutte le creazioni dell'artista e scoprire i retroscena più importanti della sua vita, non dovrete far altro che aprire queste pagine ed entrare nel suo mondo segreto: benvenuti nel Taylor's Vault.
Non sapevo fosse uscito il "seguito" di The One, riguardante le vault tracks, i remix, i featuring (di Taylor in album di altri artisti) e in generale di tutte quelle canzoni di Taylor (rilasciate ufficialmente) che non riguardano le standard track degli album. Ancora una volta, l'autore dimostra di aver compiuto una bella ricerca (ricordandomi produzioni che avevo dimenticato). Visto che l'autore per primo parla delle ispirazioni delle canzoni di Taylor, mi sento di fare qualche precisazione (a mio parere ovviamente): - Right where you left me non l'ho mai associata a Harry Styles. Il periodo coincide con l'età di Taylor all'epoca della relazione, ma questa credo sia stata largamente dovuta alla fantasia, come molta (ma non tutta) la produzione di Taylor per Folklore ed Evermore. - Forse molti non saranno d'accordo, ma per me Would've, Could've, Should've non ha a che fare con l'argomento delicato accennato dall'autore. Quello lo colleghiamo a Jake praticamente al 100%, e qui c'entra sicuramente John Mayer. - Ho sempre visto The Albatross come una critica al mondo attorno a Taylor che identificava lei come pericolo, quando il pericolo era il mondo esterno. - In The Manuscript, il riferimento al mangiare cereali e dormire nel letto della madre viene come conseguenza del trauma della relazione finita, non una contrapposizione della differenza d'età - Secondo me, Mr. Perfectly Fine non è così distaccato come sembra, anzi. Tra l'ironia si intravede molta sofferenza. - E infine, I Bet You Think About Me riguarda indiscutibilmente Jake, per così tante interviste fatte nel periodo di Red, e i tanti, tanti indizi.