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Rocco Schiavone #14

Il passato è un morto senza cadavere

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Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po' di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c'è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell'urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.

576 pages, Paperback

Published October 22, 2024

40 people are currently reading
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About the author

Antonio Manzini

70 books710 followers
Antonio Manzini (Roma, 1964) è un attore, sceneggiatore, regista e scrittore italiano.

Antonio Manzini is an Italian actor, director, novelist and scriptwriter.

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Community Reviews

5 stars
651 (46%)
4 stars
598 (42%)
3 stars
149 (10%)
2 stars
13 (<1%)
1 star
2 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 170 reviews
Profile Image for Eva Gavilli.
553 reviews143 followers
December 21, 2025
Trama/Plot ⭐⭐⭐⭐⭐
Personaggi/Characters ⭐⭐⭐⭐⭐
Stile/Style ⭐⭐⭐⭐⭐

Un libro molto bello, che riporta il ciclo agli alti livelli raggiunti prima degli ultimi episodi, che erano un po' così e così. Schiavone è sempre più preda della depressione, comincia ad affrontare i suoi demoni, ma ancora non riesce a fronteggiarli, figuriamoci poi a sconfiggerli. Tutto il resto della squadra sta emergendo libro dopo libro, non più comparsate comiche, ma sempre più persone vere e proprie.
***
A very beautiful book, which brings the cycle back to the high levels reached before the last episodes, which were a bit so-so. Schiavone is increasingly prey to depression, he begins to face his demons, but he still can't face them, let alone defeat them. The rest of the team is emerging book after book, no longer comic cameos, but more and more real people.
Profile Image for Monica Soldera.
170 reviews2 followers
October 28, 2024
Ben ritrovato, Antonio Manzini! Un libro all’altezza dei primi della serie. Siamo tornati ai personaggi, superata la fase delle macchiette. E, andando a levare, la stessa depressione di Rocco Schiavone assume la profondità del male di vivere
Profile Image for Uhtred.
362 reviews27 followers
January 12, 2025
Uno Schiavone un po’ sottotono in questo capitolo dell’ormai lunga saga di Manzini. Uno Schiavone molto dimesso, in crisi davanti alle domande scomode che gli fa Marina, ma anche che gli fa chi gli sta intorno: perché si ostina a vivere nel passato invece che vivere davvero, nel presente? Rocco è un introspettivo e queste domande il suo io gliele fa da diverso tempo, ma in questo episodio aleggiano per tutto il libro. Poi ci sono certo le due indagini a fare da spina dorsale della trama, ma la sofferenza di Rocco è molto presente, più ancora che la sua carica “eroica” da uomo prima e da uomo-dello-Stato poi. Il suo disincanto qui è davvero molto presente, il suo non credere più a nulla, se non forse nell’amicizia verso gli unici due veri amici che gli sono rimasti, Furio e Brizio. Per il resto, non c’è più nulla di cui vale la pena per Rocco Schiavone. Ma quando Sandra sparisce, allora in lui si risveglia qualcosa; qualcosa che capiamo bene solo nell’ultima pagina del libro. Ed è qualcosa di inaspettato per noi, che cioè non ci aspettiamo da Rocco. E’ forse l’inizio del suo disgelo? Una chiusura di libro da maestro per Manzini, che ha creato in noi amanti di Rocco Schiavone un senso di attesa al limite dell’odioso. Sì, dell’odioso.
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
June 2, 2025
" La vita è un insegnante terribile. Prima te fa l'esame e poi te spiega la lezione."
Profile Image for keikohuchica.
87 reviews25 followers
November 7, 2024
Questa serie con protagonista il vicequestore Schiavone migliora ad ogni libro e non è cosa scontata quando gli gli episodi cominciano a diventare numerosi.
Profile Image for 〽️onicae.
72 reviews6 followers
April 3, 2025
Booombaaa! 💣
Proprio un bel Rocco, ruvido al punto giusto.

Sono sempre felice di ritrovare Schiavone e le sue 1550 fissazioni: dalla scala di valutazione delle rotture di coglioni, alle clarks infradiciate nella neve, alla repulsione per i tramezzini avvolti nella pellicola e via così. Potrei andare avanti ore perché, chi lo conosce fin da "Pista Nera", sa bene che Rocco è innanzitutto un gran rompiscatole, con gusti e idee chiarissime. Dice quello che pensa e fa quello che dice.

E poi c'è il suo meraviglioso lato umano, l'attaccamento viscerale agli amici di una vita, l'amore per sua moglie Marina che va oltre il tempo e lo spazio.

In quest'ultimo romanzo forse - e dico forse - Rocco comincia a declinare i verbi al futuro (tempo divenutogli estraneo il 7-7-2007).

Lo scopriremo con la prossima pubblicazione.

Bravo Manzini che con la serie di Rocco ha avvicinato alla lettura un pubblico vasto e variegato.

Ma, oltre Schiavone e compagnia, c'è un Manzini, almeno per me, più raffinato e forse anche più autentico. Lo si trova in "la giostra dei criceti", in "Orfani bianchi", e in "la mala erba".
Profile Image for Paola Tani.
145 reviews3 followers
October 31, 2024
Bello bello bello. Rocco è tornato a Aosta, dopo la triste trasferta sudamericana, e spacca! Questo libro è ancora meglio di ELP che già mi era piaciuto tantissimo. Ci sono tutti i personaggi che più amo, gli "scienziati", la squadra di poliziotti a cui si aggiunge la rediviva Caterina, Lupa, il questore e il magistrato, i due sodali amici "fratelli" romani Brizio e Furio, disposti a mentire, rubare, picchiare per amicizia verso Rocco e forse per amore di giustizia. Tutti intorno a Rocco, a supportarlo nelle indagini, a sopportarlo nel cattivo umore, a incoraggiarlo nelle cicliche depressioni.
C'è naturalmente anche Marina, meno dolce e più combattiva del solito, con siparietti irresistibili e commoventi.
La storia parte con un apparente incidente, un ciclista finito in un burrone, ma questo incidente comune si rivela la crepa di una spaventosa serie di omicidi che iniziano nel passato e in un'altra regione. Le indagini daranno il filo da torcere a tutta la squadra. Ad un certo punto della storia si inserisce una sottotrama dolorosa, Rocco, consapevole che la sua amica Sandra è in pericolo è costretto a trascurare la situazione che lo inquieta per seguire le indagini principali.
Da leggere assolutamente.
Profile Image for Irena Pasvinter.
414 reviews113 followers
March 18, 2025
Actum ne agas
    

Chel ch’a si dismintia a zova Pì di chel ch’a si recuarda.*
PIER PAOLO PASOLINI, Il luzòur, da La meglio gioventù

*Quello che si dimentica aiuta più di quello che si ricorda.

Già nel titolo "Il passato è un morto senza cadavere" e nell'epigrafe si vede il leitmotiv di questo quattordicesimo episodio della saga di Rocco Schiavone: il passato e il suo posto nella nostra vita.

Certo, c'è il crimine che Rocco e la squadra dovrebbero risolvere, e più di uno(molte rotture dei coglioni di decimo livello, secondo la famosa classificazione dei Rocco), ma qui ancora più che in altri romanzi le radici di tutti i crimini sono nascoste nel passato. E nella poesia friulana dell'epigrafe c'e' il suggerimento dello spostamento geografico: questa volta Rocco dovrà viaggiare anche in Friuli per scavare nei segreti e trovare i risposti.

Rocco, non c'è da sorprendersi, resta lo stesso Rocco:

Come il passato, pensava Rocco, che non riusciamo mai a calcolare quanto sia durato. Gli sembrava sempre fulmineo, nei bei ricordi, e la nostalgia era figlia di quei momenti. Rapidi ma necessari a qualsiasi esistenza.

La radio mandava una canzone sdolcinata. Qualcuno cantava con una voce esile e monocorde e sembrava avesse seri problemi ad aprire la bocca perché strascinava le parole come un tossico in astinenza. «Mi piace ’sta canzone» disse la donna e si aggiustò i capelli. Basta poco, pensò Rocco. Un caffè di merda, una canzone ancora peggiore e ci si ricorda di essere vivi.

«Non vuoi sapere chi è Vittoria?».
«Non me ne frega niente».
«Peccato. Ha un’amica che t’ha visto e che è interessata...».
Rocco scoppiò a ridere. «’Sti trucchetti andavano bene alle medie. Lo sai che tu frequenti un’età per me impossibile?».
«Ma che c’entra, Rocco». Accese l’auto e partì. «Sai, molte donne hanno bisogno...».
«Se dici figura paterna te la fai a piedi».
«No. Volevo dire un uomo maturo».
«Anto’, io non so’ maturo, so’ moribondo», e risuonò l’inno alla gioia del cellulare come a sottoscrivere il concetto.
«Un giorno mi dirai perché hai questa suoneria?».
«No.


Come sempre, ci sarà anche il rilievo comico (e a volte piuttosto tragicomico) fornito prima di tutto da D'Intino: soffra dell'amore spezzato, della solitudine e adesso... scrive poesie.

Ma io le so’ amata ’na frega, Ugo. E a Mozzagrogna se uno dice ’na frega, è tanto.

Una che ti ama non si comporta così».
«È lu vero. Ma sai come si dice? Il cuore pensa pe’ sé».
Casella incrociò le braccia. «Mai sentito».
«Le so’ inventate je».
«Bello» si compiacque Ugo, «pure filosofo mo?».
«Tu lo sai? Michele dipinge, ma io scrivo poesie. Le vo’ senti’?»


Deluso, D’Intino poggiò il mento sulle mani. «Con me chi ci viene, allo’?».
«Una che è la tua versione al femminile».
«Una che mi assomiglia?».
«No, D’Inti’, una disperata come a te».


«Allo’, eccole. Le so’ purtate».
«Che cosa?» chiese Casella spaventato.
«Le poesie».
Ugo chiuse gli occhi e si mise le mani davanti al viso, Deruta invece sembrava interessato.
«Queste so’ tutte le poesie che so’ scritte negli anni. Ve ne posso leggere una decina?».
«Ma che sei pazzo?» gridò Casella. «Quale decina, leggine una che basta e avanza».
D’Intino poggiò il blocco di carta sulla scrivania e cominciò a sfogliarlo. «E scegline una corta» lo consigliò.
...
Si schiarì la voce.
«Si intitola Amore mio. Allora vado... Amore me’, quanne te guarde me sente a ’nu rre! / Tutt’ è bello quelle che sta intorno a te! / E quanno me sveglie appena jorne / Mi piace tutt’ quello che me sta attorne».
Deruta batté le mani, Casella restò in silenzio.
«V’ha piaciute?».
«No» rispose Casella.
«Ne tengo ’n’atra. Si chiama Amore mio grande».
«Lascia perdere, D’Intino. Sulla scheda di presentazione ci mettiamo che scrivi poesie e basta e avanza!» gridò Casella.


«D’Intino, hai pochi secondi per ritirarti nella tua stanza e restarci fino a nuovo ordine». «Signorsì. Non è che prima vi faccio senti’ una poesia che ho scritto?».
Rocco allargò le braccia. «È breve?».
«Scine. Case’, ascolta bene, la mettiamo sul profilo dell’amica tua. Allo’... si intitola Tempesta d’amore. Vado... Tu si’’nu lampe, ’nu tuone forte assaje, / che io nen te vulesse lascia’ maje, / e quando da vecchio m’attoccherà la pinzione, / te voglio dedica’ una canzione».
«Che vuol dire canzione?» obiettò Rocco annoiato.
«È per la rima. Pinzione – canzione».
«Ma andava bene pure canzone. Fa rima uguale».
«Dice, dotto’?».
«Dico sì».
«Le è piaciuta?» chiese sorridente l’agente abruzzese.
«Fa schifo. A che dovrebbe servire?».
«A trova’ moglie» rispose Casella.
Rocco scosse la testa e tornò nel suo ufficio.


«Abruzzo? Ci spedirei D’Intino» disse Casella.
«E mica è la Papua Nuova Guinea che dobbiamo mandare un indigeno perché conosce l’idioma, Case’. D’Intino è abruzzese, ma in Abruzzo non ce lo mando lo stesso».
«Ah no? E perché allora?».
«È cretino. Che sia abruzzese è incidentale. E io non spedisco un cretino in giro a fare domande». «Ricevuto forte e chiaro».
«A meno che non sia un lavoro inutile e allora è un’ottima ragione per levarmelo dai coglioni per qualche giorno. Se magari si perde sul Corno Grande, anche qualche settimana».
Casella annuì, poi chiese: «Cos’è il Corno Grande?».
«La cima più alta del massiccio del Gran Sasso» rispose Rocco. «Perché lo so? Boh...


Anche tutti gli altri personaggi familiari del cast brillante sono qui con le loro peculiarità deliziose.

Ma tra tutte le poesie di D'Intino e tutti gli sviluppi della trama, alla fine Rocco dovrà affrontare il suggerimento che la vita continua a mostrargli in tanti modi, a volte sottile e a volte crudele: anche se hai paura di vivere nel presente, non si può restare nel passato per sempre.

«Se dovessi fare una percentuale, Rocco, quanto della tua vita dipende dal passato? E quanto dal presente o dal futuro?».
Cazzo che domanda. «Ma che domanda è?».
«E tu prova a rispondere. Sai che si capiscono un sacco di cose da una domanda simile».
«Dici?».
«Dico». Mi metto a pensare.
«E non grattarti la testa. Lo facevi pure a scuola quando non sapevi che dire».
«Come fai a saperlo?».
«Lo so perché sono te, e tu in fondo sei me. Allora?».
«Allora diciamo che vivo nel presente quel tanto che basta per respirare, mangiare ed espletare le funzioni primarie».
«Non fare il cinico. Rispondi sincero. Almeno con me».
«Davvero. Il presente è il momento in cui vivo, penso e lavoro. Il futuro? Lo sai che non ci penso proprio. Cosa avverrà fra un paio di giorni o fra un’ora, questo sì, o la prima telefonata che dovrò fare domattina. Ma credo che quando parli di futuro tu intenda proiezioni, no? Progetti?».
«Esatto. Diciamo allora un 20 per cento nel presente, niente nel futuro e un buon 80 nel passato?».
Sbuffo. «Se vuoi tirare fuori delle percentuali, va bene così».
Scuote la testa. «Non va bene, Rocco. Devi invertire questi numeri».


Profile Image for Gabril.
1,043 reviews255 followers
November 12, 2024
“Svegliati, Rocco. Gli altri, questa città, siete vivi e finché lo siete il prezzo da pagare alla vita è accettarla, abbracciarla, farsi ancora male perché è questo che vi tocca.”

Grande ritorno di Rocco Schiavone.
Daje.
Profile Image for Seregnani.
739 reviews34 followers
November 16, 2025
La giornalista abbozzò un sorriso.
«Tu cosa mi scriveresti?».
«Ti chiederei se vivere nella memoria impedisce di vivere».
Sandra versò del vino, ne bevve un sorso.
«La memoria è inutile, a meno che non stiamo parlando di didattica, di Storia con la esse maiuscola. In tal caso la memoria serve eccome».
«Mi riferisco alla memoria personale».
«Il pericolo è che ci potrebbe essere del rammarico per quello che non hai vissuto, ma che volevi vivere» disse Rocco.
«Mi piacerebbe pensare» rispose Sandra «di arrivare alla fine della mia vita senza averne neanche uno. Di rimorso, intendo. La verità. Che ti ho amato ma tu non mi hai voluta.
Io ci ho provato, Rocco. Vedi, prima si parlava di rimorsi? Non ne ho. Non è andata, amen!».

4,5 ⭐️ Un classico Martedì in procura.
Quando, da Bois de Verre, la stradale chiama a rapporto Rocco e gli agenti che trovano una bici rossa tutta contorta e un ciclista giù in un precipizio. Un solo testimone che stava portando i bambini a scuola con il suo pulmino giallo. Un pirata della strada?
Peggio, si scopre che l’autista proveniva dalla strada opposta per cui si tratta di un omicidio.
Dal cellulare si scopre il nome della vittima: Paolo Sanna, di Sarre, classe 1968, celibe, nato ad Ancona dove vive ancora il fratello sposato.
Considerando il villino dove abitata era una persona agiata, percepiva un vitalizio da quando suo padre morì e non lavorava.
La stranezza? Negli anni aveva cambiato decine di città, dall’estero all’Italia per poi finire la sua “corsa” ad Aosta.
Una specie di ectoplasma che non aveva voglia di lasciare traccia e aveva pochi rapporti sociali e amorosi.
Nel frattempo Dintino si fa aiutare da Casella a trovare l’anima gemella che possa condividere la casa con lui perché si sente solo dopo la partenza della sua “amata”.
Per scoprire qualcosa su Paolo Sanna però, Rocco deve indagare nel passato, cercare una traccia, una luce.
Questo tema lo lega anche alla sua vita privata: si nega di vivere perché vive nel passato, o meglio la mente può farlo mentre il corpo no.
Difatti, Sandra Buccellato, la giornalista, per lui era diventata un enigma, Rocco si chiede: se non si ama una persona perché lo stomaco dice il contrario?
Si ripresentano, come sempre, le visioni di Marina nei sogni di Rocco.
Anche questo caso verrà risolto dal vicequestore? Riuscirà a fare pace con il suo passato? Non vi svelo più nulla ma devo dire che è uno dei più belli noir di Manzini di questa serie.
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
November 7, 2024
Schiavone e i suoi colleghi, ormai hanno preso per me il posto di Montalbano anche se non é facile. Stavolta il giallo é doppio e probabilmente é dovuto a quanto sia complesso portarne anche uno solo a termine. Piacevole soprattutto per la visita di Fulvio e Brizio, mentre trovo che la presenza di Marina stia diventando in qualche modo un po' troppo pesante.
Profile Image for Axie.
221 reviews8 followers
November 9, 2025
Antonio Manzini ha un bell'asso nella manica. Si chiama Rocco Schiavone. Per giunta interpretato alla perfezione da Giallini. Lo adoro. È inevitabile qui di, quando si leggono le avventure del Vice questore immaginarsi Giallini&Co in azione. Anche in questa avventura non delude. Due indagini in parallelo con un finale che lascia aperta una porta...Voto: 8
Profile Image for Giovanna Grassi.
60 reviews1 follower
December 1, 2024
Leggo sempre volentieri le avventure di Rocco Schiavone e compagnia e mi auguro ce ne siano ancora, però ho l'impressione che ormai il filone si stia un po' esaurendo ..
Profile Image for Chiara LibriamociBlog.
391 reviews308 followers
November 12, 2024
Il quindicesimo romanzo della serie di Rocco Schiavone affronta il tema del passato e della memoria immergendoci in un caso articolato e imprevedibile che si apre con la morte di un ciclista, uomo enigmatico e senza relazioni, che nasconde segreti dai quali nel tempo ha provato a scappare e di cui ora qualcuno gli chiede conto.

Rocco, nel frattempo, vive aggrappato ad un passato che gli chiede di essere lasciato andare per poter tornare a scrivere la propria vita nel presente attraverso le nuove amicizie, solide e autentiche, e quello che potrebbe finalmente rivelarsi come un nuovo e ritrovato amore.

Le caratteristiche generali che amo di questa serie le ho raccontate da tempo e rimangono immutate, sebbene in ogni nuovo capitolo la qualità salga sempre di un gradino; Non è semplice per un autore cambiare sempre schema e migliorarsi ad ogni nuovo romanzo, Manzini è uno dei pochi che ci riesce unendo all’ormai viscerale amore per i protagonisti, una trama complessa del genere thriller, un’ironia raffinata e, a questo nuovo giro di giostra, anche parentesi drammatiche e commoventi.

Ci sono anche sottigliezze che rendono la serie di Rocco Schiavone una serie appassionante e sempre molto attenta al fine piacevole dell’esperienza di lettura.

In primis, dettaglio non scontato, Manzini riesce a far ricordare facilmente al lettore personaggi e accadimenti, sia della trama verticale che orizzontale, inserendo particolari che collegano il tutto senza bisogno di sforzi mnemonici immensi.
Senza usare giochetti ormai noti ai più, non tiene il lettore ancorato ai suoi libri grazie a finali esageratamente aperti ma costruisce avvenimenti che si concatenano e sbrogliano di volta in volta, e questo non è scontato, non dopo così tanti romanzi e non dopo un crescente livello di qualità che sale ogni anno di più.

Un’altra caratteristica apprezzabile è l’inserimento di un tema centrale, qui quello del passato e della memoria, che segnano l’evoluzione dei personaggi principali e tengono unita anche la trama del giallo racchiuso nel singolo capitolo. Una scelta stilistica raffinata che aumenta il valore introspettivo ed emozionale della serie.
Legare la vita dei personaggi e la trama thriller dell’indagine a un tema specifico che evolve nella lettura trasformando i protagonisti è un lavoro ostico ma prezioso e inestimabile.

Apprezzo anche molto l’ironia che lega le parentesi di indagine (mi sono trovata un paio di volte a piangere dal ridere con tanto di lacrime, così come a piangere sul finale) e il “simbolismo” legato a questa squadra che, nata claudicante e sgangherata, ormai è unita in modo viscerale. Basta seguire l’epopea della macchina del caffè per rendersene conto.

Insomma, “Il passato è un morto senza cadavere” è un romanzo di grande qualità che conferma la bellezza della serie di Rocco Schiavone e sottolinea la bravura di Manzini, una serie animata, mai banale o scontata dove qualità, intensità e imprevedibilità, salgono capitolo dopo capitolo segnando sempre goal letterari indimenticabili.
Profile Image for Lorenza Alessandri.
558 reviews19 followers
December 6, 2024
Dopo qualche libro poco convincente per me qui Schiavone torna al suo splendore.
Si poteva fare meglio (si può sempre) ma mi è piaciuto molto
Profile Image for Elisa - La medusa .
284 reviews2 followers
November 29, 2024
All'ottavo livello scrisse speranza. La speranza era una rottura di coglioni. Quelli che sperano non muovono un dito, pensava. Aspettano. E chi aspetta, oltre che appoggiarsi agli altri che invece agiscono, trova tutto il tempo di lamentarsi. Infatti sempre all'ottavo livello scrisse anche: i lamentosi.
Profile Image for Sofia Fresia.
1,244 reviews25 followers
March 30, 2025
4,5 stelle. Un altro bellissimo romanzo della serie di Manzini sul vicequestore Rocco Schiavone, ambientato tra la Valle D’Aosta e le montagne del Friuli. Due filoni narrativi paralleli si dipanano quasi in sincronia, mettendo alla prova il protagonista sia con il suo ruolo professionale sia nella sfera privata. Attendo con trepidazione l’uscita di un nuovo volume per passare un altro po’ di tempo assorbita completamente dalle vicende dei personaggi di questa serie.
Profile Image for Ottavia Rigazzi.
10 reviews
January 19, 2025
Vorrei sposare Rocco Schiavone … troppi nomi da ricordare mi serve un post it da legenda
Profile Image for Akemichan.
703 reviews27 followers
March 21, 2025
Iniziato lento, ma poi ingrana e lo fa benissimo. La seconda storyline persino meglio della prima.
Profile Image for Theut.
1,886 reviews36 followers
June 15, 2025
Questo è il mio secondo libro di Manzini (ho visto un paio di puntate della serie e non mi erano paricolarmente piaciute), e devo dire che mi ha catturata: intricato, introspettivo, "rilassante" (leggendolo non si pensa ad altro).
Profile Image for Stefania Gallo.
22 reviews2 followers
January 2, 2025
Come sempre Manzini non delude mai ed è una garanzia! Peccato che sia già finito.
Profile Image for Ines Cupo.
335 reviews7 followers
November 10, 2024
Amo Manzini, la sua scrittura e naturalmente il vicequestore Rocco Schiavone che ha il volto di Giallini in televisione, mi ha conquistata e pensare che nel primo episodio avevo detto, non leggerò altro di questo poliziotto sopra le righe, meno male che non ho dato retta alla prima sensazione, avrei perso un personaggio splendido, complicato, semplicemente umano.
Schiavone sempre solo, che ha bisogno ma si nega di vivere, crede di stare bene ma… chi gli vuole bene vede, anche se lui burbero come è non vuole credere e il suo il suo pensiero è fatevi gli affari vostri.
Aosta descritta magistralmente da un autore romano, che voglia di partire ma io sarei come Rocco, non avrei le clark ma…
Rocco deve indagare un un incidente, un ciclista è stato investito una vittima della strada? Ma come dice il vicequestore colpo di fortuna la sua squadra ne ha poca, dunque si rileva un omicidio.
Il ciclista un cinquantenne che vive in zona ma che nessuno conosce veramente, un uomo ricco che non lavora, sempre in movimento, un uomo che sembra nascondersi ma da chi?
Iniziano le indagini che sono collegate con il passato della vittima, bella la ricostruzione, ma si incrocia con la vita del vicequestore che si è chiuso, che non vuole amare, ha paura, ma le indagini non sono terminate, perché Rocco è davanti un bivio, una donna a cui è legato scompare.
Chi è la donna? Non vi farò spoiler ma io ho sempre fatto il tifo per lei, e il finale mi ha spiazzata.
Manzini ancora una volta mi ha regalato emozioni, le riflessioni di Rocco mi hanno fatto pensare, fatto riflettere sul nostro presente, sulla terra, sul passato
le parole mi hanno colpito, un libro che avrei letto velocemente, ma che ho deciso di leggere lentamente per comprenderlo fino in fondo, perché alcuni passi sembravano scritti per me.
Mi è piaciuto immensamente il dialogo tra Rocco e il patologo e quando Marina si arrabbia?
Solo lui sembra non comprendere, perché tutti lo spingono in una direzione, ma forse lo comprenderà sperando che non sia troppo tardi.
Rocco ha bisogno d’aiuto? Basta una telefonata e Brizio e Furio sono subito accanto a lui.
Penso che questo sia tra i più belli del nostro amato vicequestore, solo una preghiera all’autore, mi sento già orfana presto ho bisogno di sapere, non può terminare così.





Profile Image for Paola.
761 reviews157 followers
November 15, 2024
Si é letto in contemporanea, marito e io, per poi ritrovarsi e commentare e sghignazzare.
Antonio Manzini e Rocco Schiavone, e tutti gli altri, fanno anche questo.
Molto bene.
E visto il finale sappiamo già che avremo un seguito.
Molto bene 2.
72 reviews
November 7, 2024
Come ormai succede da qualche tempo con i libri di Manzini su Rocco Schiavone più che leggere il libro mi ritrovo a 'leggere' un episodio della serie TV. Durante le pause tra una lettura e l'altra mi tornano in mente i passi letti ma come se fossero le scene della serie TV, con i personaggi interpretati dai vari attori. Mi è capitato, come a tanti, di vedere un film dopo aver letto il libro da cui è stato tratto e, di solito, il libro vince il confronto, mi è capitato anche il contrario e ho sempre pensato che il libro mi sarebbe piaciuto di più se lo avessi letto prima di vedere il film: con Schiavone succede in contemporanea ed è come se un episodio tv durasse l'intera lettura del libro.
Ho già pensato, in passato, che Manzini scrivesse i libri di Schiavone più come sceneggiature che come romanzi veri e propri. In conclusione la storia mi è piaciuta ma, a tratti, le insicurezze e il pessimismo di Schiavone mi hanno un po' pesato, nonostante ormai facciano parte del personaggio. Riuscirà (o vorrà...) lo scrittore ad affrancare, almeno in parte, il personaggio da questo stato d'animo?
Displaying 1 - 30 of 170 reviews

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