Ho letto questo libro dopo aver letto "Le affacciate". Scritto benissimo anche questo, scorrevole e moderatamente divertente. Purtroppo trovo che, dato il tema, l'autrice abbia tenuto a bada la penna, in alcuni punti un po' troppo, fino a costeggiare il famigerato "politically correct". Se in "Le affacciate" si parla di guerra con (anche) un'ironia riuscita e dissacrante, fare lo stesso sulla maternità sembra incredibilmente più difficile. Penso che questo libro si proponga allo stesso tempo come intrattenimento e informazione, con un chiaro intento educativo che penso sia molto arduo - se non impossibile - ficcare in un romanzo senza dare l'effetto libro del catechismo. Anche essendo d'accordo con le posizioni del libro, il fatto stesso di riuscire subito a individuare "le posizioni del libro" mi ha disturbata. Del resto, in un romanzo così breve comprendo che il tempo per le sottigliezze sia limitato, quindi mi chiedo se non fosse volutamente didascalico. Incredibilmente ho apprezzato però le informazioni tecniche date sulla PMA, messe nelle note a pié di pagina. Ho trovato in generale divertente l'uso delle note che fa l'autrice. Infine, leggendo questo libro mi è venuta una gran voglia di vivere a Milano, e succederà.
l’argomento, non c’è che dire, scotta e lascia aperti tanti interrogativi. l’autrice propone riflessioni e non esattamente risposte, più che altro perché risposte ancora non possono esserci: i nuovi modelli di famiglia sono troppo nuovi, le avremo tra un po’ di tempo. mi è piaciuto come il tema viene affrontato: senza sensazionalismo né giudizio. il tono è pacato e buono. questo libro esce il 2 ottobre. leggerlo lascia una piccola luce accesa.
“Volevamo regalare una cascata di speranza e di coraggio a tutte le donne che non sanno se prendere quel volo e penso che ci siamo riuscite”. Grazie per aver portato luce su un tema così complesso e discusso.