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Figlia del temporale

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È il 1974, Hira ha tredici anni ed è appena rimasta orfana. Deve lasciare la sua città, Tirana, e la casa in cui è cresciuta per raggiungere gli unici parenti disposti ad accoglierla. La famiglia dello zio Ben vive in un villaggio sui monti nel Nord del paese, una piccola comunità di pastori che sembra cristallizzata nel tempo, dimenticata persino dal regime comunista che da trent'anni tiene in scacco l'Albania. Lassù si vive ancora secondo i dettami del Kanun, il codice tradizionale della montagna. Piano piano Hira si adatta alla sua nuova dalla cugina Danja impara a fare il bucato al fiume e a occuparsi degli animali, dal cugino Astrit a orientarsi nel bosco e a camminare in silenzio per ore. Astrit ha smesso di parlare quand'era bambino, da allora si esprime a gesti e ogni tanto sale sulle montagne e sparisce per giorni. Per questo al villaggio lo considerano strano, una specie di animale selvatico. Crescendo, Hira e Astrit trovano una lingua tutta loro per capirsi, fatta di sguardi, carezze e morsi che a volte sembrano baci. Quando a Hira viene imposto un matrimonio combinato, sceglie l'unica via di fuga ammessa dalla legge della rinunciare alla propria femminilità e diventare una burrnesh, una vergine giurata. E così a vent'anni prende il nome di si veste come un uomo, lavora come un uomo, beve e fuma come un uomo. L'intero villaggio la tratta - e la rispetta - come un maschio. Diversamente dai maschi, però, deve rimanere sola e casta. Eppure sotto la pelle di Mael talvolta riaffiorano, ribelli e vitali, i desideri e le emozioni di Hira. A quanta parte di ciò che siamo possiamo rinunciare per inseguire una vita che ci appare più libera? E di cosa è fatta quella libertà se non possiamo essere noi stessi alla luce del sole? Come i suoi personaggi, Valentina D'Urbano non ha paura di oltrepassare limiti e confini, di farsi domande dolorose e di cambiare pelle per rimanere fedele a se stessa. Il risultato è un romanzo coraggioso e bellissimo sul corpo e il desiderio delle donne e sul bisogno che la società patriarcale ha da sempre di controllarli. E, al tempo stesso, la più travolgente delle sue storie d'amore.

318 pages, Kindle Edition

Published September 24, 2024

35 people are currently reading
712 people want to read

About the author

Valentina D'Urbano

12 books332 followers
Valentina D'Urbano è nata a Roma nel 1985, dove vive e lavora. Si è diplomata allo IED in illustrazione e animazione multimediale.

Nel 2010 vince la prima edizione del torneo letterario IoScrittore organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, divenuto bestseller, viene pubblicato da Longanesi nel maggio 2012, e viene tradotto in Francia e in Germania. Nel settembre 2013 sempre per Longanesi pubblica Acquanera. L'uscita del suo terzo romanzo, Quella vita che ci manca, ancora una volta per Longanesi, è avvenuta nell'ottobre 2014. Parallelamente alla sua attività di scrittrice Valentina D'Urbano collabora come illustratrice per l'infanzia con diverse case editrici italiane e straniere. Recentemente è uscito il suo nuovo libro Alfredo.

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5 stars
387 (41%)
4 stars
379 (40%)
3 stars
145 (15%)
2 stars
23 (2%)
1 star
4 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 124 reviews
Profile Image for melissabastaleggere.
161 reviews692 followers
October 1, 2024
mi sento come quando tornavo a casa da scuola aspettandomi la carbonara e mia madre mi faceva trovare il minestrone
se a deluderti è una delle tue autrici preferite è un altro tipo di dolore

300 pagine per una scopata tra cugini
boh okay
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Come Musica.
2,060 reviews627 followers
October 5, 2024
“Sono nata in un giorno d’estate del 1960, nella capitale. Da bambina abitavo in una bella casa che il Partito ci aveva assegnato vicino allo zoo appena inaugurato. Di notte sentivo l’agitarsi delle poche bestie, rumori familiari di animali che venivano da posti che non avevo mai sentito nominare. Per tanto tempo ho pensato che tutte le case del mondo fossero come la mia. Avevo un fratello maggiore di cui ricordavo poco. Si chiamava Luan, aveva quindici anni più di me, era figlio di mio padre, ma non di mia madre. Grazie alle conoscenze e alla lealtà che mio padre aveva dimostrato al Partito, Luan si trasferì a lavorare in Bulgaria quando ero solo una bambina. Si sposò con una ragazza di Plovdiv, e scomparve dalla mia vita.
Sono scomparsa anch’io, a vent’anni, in un altro luogo, dov’ero una creatura sconosciuta che veniva da lontano.
Mi seppellirono con un nome di maschio.”

Comincia così il nuovo romanzo di Valentina D'Urbano, “Figlia del temporale”, ambientato in Albania tra Tirana e le montagne albanesi, tra il 1974 e il 1985.

I protagonisti sono Hira e Astrit, due cugini uniti da un legame molto profondo che si può chiamare amore.

“Non lo vedrò mai più, dovrò abituarmi a fare senza di lui. Passeranno i giorni, le settimane, i mesi. Diventeranno anni, invecchierò in questi abiti, in queste bende che mi stringono. Astrit resterà giovane nei miei ricordi finché la memoria stessa non ne cancellerà i tratti. Perderò il suono della sua voce, l’odore, il ritmo del respiro.”

È Hira a parlare in prima persona, pescando nel sacco dei suoi ricordi

“Non ricordavo quasi niente, è vero. La memoria, però, a volte resta intatta sotto la superficie, come sotto una lastra di ghiaccio. Offuscata, intoccabile, irrecuperabile, ma presente.”

È un po’ anche la storia delle montagne albanesi, dove tutto scorre lento. È anche la storia delle vergini giurate. Hira decide di diventare tale: “Una burrnesh (plurale burrneshe), detta anche vergine giurata, è una donna di un paese balcanico, in genere l'Albania oppure il Kosovo, che si veste come un uomo e viene considerata come tale nella società. Tra i suoi privilegi, si ricorda quello di fumare e consumare alcolici.” [fonte Wikipedia]

Hira vivrà come vergine giurata per alcuni anni, ma la forza dell’amore la sottrarrà da quel non luogo, non tempo, non vita.

“Astrit mi guarda. M’afferra una spalla, mi attira a sé, un altro di quei suoi baci che sembrano morsi.
«Se tu tieni me, io tengo te. In due possiamo farcela.”
Profile Image for Francesco Cicconetti.
Author 2 books766 followers
October 6, 2024
Mi è piaciuto, ma non mi ha emozionato né smosso qualcosa. L’ho letto senza difficoltà, scorre, è scritto bene, ma l’ho trovato “freddo”.
In questo senso, preferisco testi più sporchi, magari incerti, ma con cui empatizzi, a quelli di autorə professionisti di cui però non colgo bene il messaggio.

Mi ha lasciato diverse domande: è un libro sulla disparità tra uomo e donna? È un libro in qualche modo sul percorso di affermazione di genere? È un libro sulla natura e sulla la libertà? È un libro storico che vuole raccontare la figura della burrnesh?

Forse, non cogliere bene il focus ha raffreddato la lettura, che è stata comunque piacevole e mi ha fatto scoprire il Kanun e le vergini giurate, di cui non sapevo nulla.
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
October 25, 2024
Tutte quante, tutte. Dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa. Dobbiamo sempre spezzarci in qualche punto. Intere non andiamo bene, intere non ci possono sopportare, non è vero?
Profile Image for Milena.
72 reviews2 followers
March 3, 2025
Hira rimane orfana a tredici anni ed è costretta a lasciare Tirana per andare a vivere con la famiglia dello zio Ben, dove la vita è scandita dalle regole della natura e del Kanun, il codice delle zone montane dell'Albania.

Lei è figlia del temporale perché, come il temporale, è inaspettata, ruggente, fuori dagli schemi e dalle regole.
Astrit è suo cugino, da piccolo ha perso la parola, risponde alle regole del bosco, ha l'odore del bosco, è un animale selvatico.

"Astrit, la cosa a cui non sapevo dare un nome, che era come la montagna, come il bosco"

E su quella montagna, dentro quel bosco, si spingono pur sapendo che è vietato, che è pericoloso, perché sono simili, perché la loro complicità non ha bisogno di parole.

Per sfuggire ad un matrimonio combinato Hira prende l'unica decisione possibile: diventare una vergine giurata, ossia diventare uomo, rinunciare alla propria femminilità per sempre, vestire i panni di Mael, il suo nuovo nome, comportarsi da uomo, essere trattata come un uomo.

"Piangere era una faccenda quieta, innocua, il dolore delle cose irrimediabili del dopo.
Nei momenti peggiori e decisivi della mia vita io non avevo mai avuto lacrime."

È una storia sferzante, cruda, come il carattere dei suoi protagonisti, rude come la magnifica copertina, fatta di corteccia dura, spigolosa.

Ho ascoltato l'audiolibro e non ho ancora capito se è più brava Valentina D'Urbano a mettere insieme le parole o Chiara Leoncini ad interpretarle ma il connubio tra le due è sicuramente una cosa che scatena emozioni e resta nel cuore.
Profile Image for f.p.
35 reviews1 follower
January 17, 2025
posso già dire che questo romanzo finisce diritto diritto tra i migliori dell’anno.
Sono esagerata? NO! Per nulla!
Valentina D’Urbano si conferma senza ombra di dubbio una delle mie autrici preferite e da lì non si schioda!

“Figlia del temporale” ti entra dentro, come “isola di neve”, “il rumore dei tuoi passi”e “Alfredo” 🖤 .

Se non avete letto nulla di suo vi consiglio di recuperare!
Ogni suo libro è intenso ed emozionante e vi assicuro che non dimenticherete tanto facilmente TUTTI i suoi personaggi, parola di Miss smemorata per eccellenza! 😅
Profile Image for Francesca Paleari.
210 reviews
January 13, 2025
"Tutte quante, tutte. Dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa. Dobbiamo sempre spezzarci in qualche punto. Intere non andiamo bene, intere non possono sopportare, non è vero?"
Profile Image for Gabry.
15 reviews1 follower
October 2, 2024
La scrittura di Valentina D'Urbano c'è. Lei ti prende e ti trascina parola dopo parola verso la fine del romanzo. Se vogliamo rimanere in tema, è quasi come una valanga che questa volta va al contrario e dalla valle sale fino in cima alla montagna portandoti con sè.
Ecco, da quella cima, alla fine, io speravo però di avere una vista migliore, che mi facesse vedere tutto quello che mi stava mancando durante la lettura.
Mi è mancato capire questi personaggi, nonostante la voce narrante di Hira in prima persona. Non ho empatizzato con loro, stavolta. E non mi sono emozionata perché la sua personalità mi è sembrata presentata in un modo in contrasto con le sue azioni e le sue convinzioni. Mi sono trovata d'accordo con Astrit ogni volta che ha ribadito a Mael "adesso non sei niente". Forse la chiave è tutta lì, in quelle parole che parlano di un annullamento e che purtroppo non mi sono bastate per comprendere del tutto la loro storia e le loro decisioni.
Perché come lei anche Astrit, selvaggio, libero e soprattutto uomo, comunque si piega alle tradizioni che la famiglia vuole per lui.
Ho avuto l'impressione che entrambi fossero sepolti sotto cumuli di neve e che la stessa autrice non abbia scavato abbastanza per farceli vedere meglio.
Potrei dire molto altro ma vorrei concludere dicendo che purtroppo mi lascia perplessa anche la sinossi stessa della storia che è praticamente spoiler di tutto il romanzo: pensavo che ci fosse altro da scoprire invece è davvero tutto lì.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Valentina.
132 reviews44 followers
November 20, 2024
Ah Valentina D'Urbano come mi torturi tu nessuno; arrivata all'ultimo capitolo non sapevo più cosa sperare, la pace per i protagonisti sembrava raggiungibile in tanti modi e non tutte le mie ipotesi si concludevano con il lieto fine, colpa anche delle precedenti letture dell'autrice che mi hanno sempre lasciata con il fantasma di qualcuno a perseguitarmi dopo aver chiuso il libro.
Hira, Mael, Hira, Mael, Hira, si alternano in un corpo che è indubbiamente lo stesso, che si è spezzato, ma ricostruito sempre alla stessa maniera.
Astrit è Astrit dall'inizio alla fine, un protagonista così vero da sembrare reale.
Il periodo storico, il Partito, le tradizioni, le vergini giurate, la storia si cala in una realtà difficile che vuole spezzare tutti, ma forse si può vivere anche solo piegandosi ed adattandosi, tornando sé stessi al momento giusto.
Profile Image for Mawa.
10 reviews
September 27, 2024
Valentina ha questo potere: ti trascina. Lo fa ogni volta, in ogni suo libro. E così ti perdi tra le righe, nella sua storia, nel folto del bosco e nell'immensa montagna. Hira e Astrit mi mancheranno moltissimo, come due amici lontani che forse non rivedrai mai più tornare da te.
Profile Image for Lu.
6 reviews
December 13, 2024
per favore Valentina basta con l’incesto
Profile Image for PaolaDG.
45 reviews
December 21, 2024
“Un giorno gli alberi si vendicheranno” (cit.). E pure le vergini giurate.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews153 followers
October 31, 2024
Un grido di ribellione, un atto di coraggio, un inno alla libertà.
Ma è davvero così?
E’ davvero libera Hira che, cresciuta dagli zii sulle montagne dell’Albania rurale degli anni ’70, per evitare un matrimonio combinato decide di diventare una burrnesh, ovvero una vergine giurata? E’ davvero rinnegando la sua natura, il suo corpo e i suoi sentimenti per il cugino Astrit, che esprime la sua libertà e la sua indipendenza?
Attenzione, non stiamo parlando di identità di genere o di omosessualità.
Hira diventa Mael per il semplice motivo che vuole evitare il matrimonio che gli zii hanno combinato per lei, e aspira alla maggiore autonomia e sfrontatezza di cui godono gli uomini del suo tempo. Ma si sente donna a tutti gli effetti, e soffre quando il cugino, essere selvatico a lei affine, a sua volta si sposa. E’ un paradosso, una storia incredibile, diventare ciò che non si vuole (e che, in fondo, non si ammira nemmeno) rinunciando all’amore della propria vita per sottrarsi all'amaro destino di un matrimonio non voluto.
Questo romanzo di Valentina D’Urbano, che ho ritrovato felicemente dopo anni dalla mia lettura di “Il rumore dei tuoi passi”, riscoprendo una penna ancora più matura, è una storia che pone molteplici interrogativi e fa sorgere sentimenti contrastanti nei confronti della sua eroina, la quale agisce con coraggio, forse, per poi, alla fine, rifuggire a tutto il contorno coronando il suo sogno (e quindi? Poteva forse farlo prima? O forse l’autrice le ha dato modo di crescere insieme alla sua scrittura e di dare ad Astrit una grande prova d’amore?).
E’ un romanzo in cui l’asprezza della montagna, brulla e fredda, ben si adatta alla rigidità del Kanun, il codice della tradizionali norme albanesi, annegato, ahimè, in una società dichiaratamente patriarcale: Hira/Mael e Astrit, due creature del bosco, sono pronte a sfidare entrambi, stringendo un legame universale, fatto di smisurata fiducia e di condivisione.
Cinque stelle, perché, pur non condividendo sempre e di primo impatto le scelte e i pensieri della protagonista, Valentina D’Urbano mi ha fatto respirare a pieno l'aria del suo mondo, sferzante, e vivere la sua terra, aspra e selvaggia, in un racconto crudo e straordinariamente umano.
Profile Image for Angigames.
1,413 reviews
September 29, 2024
La D'Urbano è veramente bravissima a scrivere di figure femminili forti ed Hira non fa eccezione.

Nata in una famiglia benestante della Tirana comunista, a solo 13 anni si ritrova in una comunità di montagna, ospite del fratello di suo padre, in una realtà completamente diversa. La montagna fa fiorire la piccola Hira che si trova ad amare i luoghi in cui è cresciuta, ma la montagna in quegli anni ha le sue regole. Le donne sono donne e gli uomini devono fare gli uomini.
Anche per Hira sarà così, avrà un marito, che lei non sceglierà, avrà bambini e la sua vita sarà tranquilla.
Hira però ha un amore segreto e proibito, Astrit, suo cugino, anche lui figlio della montagna e spirito libero.
Per essere libera di scegliere della sua vita, Hira prenderà una decisione definitiva che potrebbe cambiare per sempre la sua vita.

Mi è piaciuto ma non lo ho particolarmente amato, la verità è questa.

La storia delle vergini giurate è uno spunto stupendo e andava necessariamente approfondito, sia Astrit che Hira sono esageratamente dipinti come creature selvagge, ho trovato questa caratterizzazione eccessiva e non necessaria, lo sappiamo che Astrit ha un passo talmente silenzioso da sembrare un fantasma, non c’è bisogno che mi si ripeta mille volte.

La scelta di Hira inoltre mi ha lasciato interdetta, è una scelta molto importante perché ne va della reputazione del clan, ma è una mossa esclusivamente dettata dal fatto di non poter avere chi ama.
Si perde l’importanza della tradizione pagana ed è un peccato...

La scrittura dell’autrice è molto particolare, estremamente riconoscibile e sempre ispirata.
Pensavo meglio, ma avevo bisogno di leggere una nuova opera di Valentina D’Urbano!
Profile Image for Giulia.
24 reviews
February 3, 2025
L’incesto era davvero necessario? La risposta è no
87 reviews
May 4, 2025
Ambientato in Albania, una terra così vicina, ma così sconosciuta. Si impara molto sul regime, sulla povertà, sulla fame che questo popolo ha vissuto mentre in Italia c’erano i meravigliosi Anni 80. E questo è il contorno storico. Poi c’è la storia di Hira,bambina di Tirana, figlia di due docenti universitari, quindi una privilegiata, che però resta orfana e viene presa dalla famiglia dello zio che vive nelle montagne sperdute. Qui cambia tutto, ci sono la zia Leda, la cugina Danja e soprattutto il cugino Astrit che non parla per un trauma. Con lui Hira avrà un legame speciale, fortissimo e quando lo zio deciderà per lei un marito, lei farà giuramento di verginità, si fascerà il petto e diverrà un uomo.
Un romanzo profondo, all’inizio un po’ faticoso, il finale travolgente. Ci si emoziona e si impara molto.
Profile Image for Elisa Belfiore.
3 reviews
August 16, 2025
Mai giudicare un libro dalla copertina, i miei amici lo dicono sempre! Non avevo aspettative e invece l’ho divorato. Una storia molto bella e appassionante, saremmo tutti capaci di una scelta così forte? Sicuramente è l’ambiente, la famiglia, la società in cui cresci e le situazioni che affronti che ti guidano e ti danno le basi per farlo.
Unica pecca: in alcuni parti mi è sembrato troppo “riassuntivo”, avrei voluto sapere di più e avrebbe potuto dire di più. Come se ci fossero alcuni (pochi eh) buchi narrativi.
26 reviews3 followers
October 24, 2024
Romanzo ambientato nell' Albania comunista
Interessanti i riferimenti alle vecchie tradizioni (kanun) ancora seguite sulle mon tagne
Bella storia di amicizia,rispetto,amore
Profile Image for Silvia.
167 reviews24 followers
October 5, 2024
Ciò che mi piace della D’Urbano sono sempre i suoi personaggi, in un modo o nell’altro entrano nel mio cuore, potremmo avere tutto o niente in comune ma tiferò sempre per loro.
Utilizzando la prima persona dal punto di vista di Hira (e Mael) l’autrice ci permette di entrare nei suoi pensieri, di partecipare ai travagli emotivi che sconvolgono il personaggio. Lo stile di scrittura molto evocativo, con termini in lingua e aggettivi per descrivere la montagna ti aiutavano a trasportati proprio sui percorsi delle montagne maledette. Un altro elemento per me che ho amato è stato l’originalità del contesto in cui è inserita la storia. L’Albania degli anni 70-80 è qualcosa che non conoscevo e che mi ha spinta a documentarmi ancora di più (adoro i libri che mi spingono a fare ciò!) e per me è stato molto affascinante leggere di questo villaggio, del codice della montagna e delle vergini giurate. Questa è una storia di famiglia, tradizione, amore, di scelte e libertà e ho prolungato la lettura proprio perché non volevo lasciar andare questi personaggi.
Profile Image for Teresa.
1 review2 followers
November 15, 2024
Uno dei libri più belli che abbia letto da molto tempo.
Ambientato in un paese della montagna albanese negli anni 80, con abitudini così diverse dalle nostre da risultarmi quasi incredibili all'inizio.
Solo all'inizio però, poi ci sono cascata dentro.
Ero in quelle case, in quelle montagne impervie e in quelle vite, descritte in un modo talmente lineare e accurato che faticavo a riemergere e tornare alla mia quotidianità. 
Mi è sembrato di sentir brontolare anche il mio stomaco insieme a quello di Hira nei rigidi inverni ai piedi della montagna, ho passeggiato con lei  e Astrit nel fitto del bosco con le orecchie tese ad ogni rumore estraneo , ho provato un brivido ogni volta che lui ha strusciato la testa contro quella di lei per salutarla con affetto. 
La scrittrice ci racconta un pezzo di storia di un popolo attraverso le sfumature di una bellissima amicizia intessuta di lealtà, amore, coraggio, valore e crescita.
Ogni tentativo di riassumere la storia non riuscirebbe a raccogliere ogni tassello importante che la compone, è semplicemente da leggere.
Adesso ho solo voglia di andare a comprare altri suoi libri.
Profile Image for Chiara Basile.
238 reviews140 followers
May 4, 2025
Vale a questo giro lo ammetto, non ho pianto.

Si vede che la costruzione dell'universo narrativo ha richiesto più attenzione rispetto ad altri romanzi, ambientati in contesti più noti alla scrittrice, e questo secondo me si riflette negativamente sulla trama, che è un po' banalotta e non emotivamente coinvolgente come quella di altri libri della stessa autrice. Non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi né a sentirmi trascinata dalle loro vicende, in alcuni passaggi, inoltre, si perde un po' la connessione tra gli eventi e questo ha reso la struttura per me un po' debole.

Comunque Valentina D'Urbano rimane la mia comfort zone, la storia, al di là del mio piglio eccessivamente critico, è leggibilissima e molto scorrevole, era proprio il tipo di libro che cercavo.
Profile Image for Chiara Allegranti.
209 reviews7 followers
February 26, 2025
Valentina D'Urbano racconta emozioni come in pochi sanno fare.
Le senti sotto pelle, nello stomaco.
Le vivi in prima persona.
Hira e Astrit, Mael e Astrit.
Privazioni e Amore.
Amore proibito, Amore agognato, desiderato.
Come si desidera la libertà, di vivere, respirare, di scegliere.
Ingabbiati in una realtà che non vede vie di fuga, che possono solo sognare, mentre si avventurano nella foresta.
Una foresta difficile, fredda e pericolosa che assomiglia, però, a quel futuro che meritano e vogliono poter attraversare 👏🏻
Profile Image for Gaglioz.
350 reviews13 followers
November 2, 2025
È una storia a tinte forti, una storia di tenacia e di resurrezione, quella della dodicenne Hira che, dopo qualche mese difficile in un orfanotrofio di Tirana, viene ricongiunta agli zii sconosciuti, sulle montagne settentrionali al confine con la Yugoslavia.
L’Albania degli anni Settanta è sottoposta ai dettami del partito comunista, il quale, nonostante il suo potere, non è però in grado di reprimere del tutto le secolari tradizioni che vigono nelle aree più sperdute, sui monti. Là le donne non contano niente, devono essere lavoratrici instancabili e serve dei maschi, con cui si sposano subito dopo una fugace adolescenza accettando con mansuetudine la scelta paterna del marito, che per lo più non avevano mai visto prima delle nozze, e figliare il più possibile. Nei villaggi isolati, dove l’inverno ringhia ferocemente per parecchi mesi, Hira conosce le regole ferree di questo microcosmo alieno, il ruvido affetto della nuova famiglia, le scorribande furtive nell’incantevole e pericolosa foresta, il lavoro durissimo, le frequenti punizioni, le requisizioni di cibo operate dal partito e la fame nera: una vita a testa bassa, già segnata, senza alcuna possibilità di deviazione, una vita di cieca obbedienza. Unica eccezione, quasi una leggenda che si perde fra i boschi, quella delle vergini giurate. È proprio a questa liberatoria che Hira si appella per sottrarsi al matrimonio che lo zio ha organizzato per lei, lei che non vuole soggiacere alla volontà di un coniuge qualsiasi, che ha il terrore della brutalità ferina del parto, che si sente attratta dalla vita selvaggia nella natura e dall’anima rustica del cugino, che vuole essere libera; ciò comporta la trasformazione da femmina a maschio negli abiti, nelle abitudini, nel lavoro, nei privilegi, nel nome. Il nuovo battesimo, insieme all’incremento della considerazione pubblica e all’accettazione curiosa nella comunità degli uomini, comporta anche la castità assoluta, la totale cancellazione degli istinti, la solitudine interiore: impensabile tornare indietro, a meno che alla sua disperata ribellione non si affianchi la disperata ribellione di qualcun altro.

Epilogo
Chiacchierando di libri con un’amica, le racconto di questo romanzo, che ho apprezzato molto. Ai primi accenni della trama, lei mi blocca: - Ma è la stessa storia che ho letto io in un altro libro!
Effettivamente, buona parte delle vicende di questo libro coincidono con quelle di Vergine giurata, anteriore di diversi anni.
Profile Image for Patty ༻.
54 reviews1 follower
October 20, 2024
La scrittura di Valentina d’Urbano è sempre divina e su questo non si discute. Il tema trattato è molto interessante, peccato che venga approfondito poco e ci sia di mezzo un incesto che purtroppo non mi ha fatto godere appieno la storia. So che negli anni in cui è ambientata probabilmente era una cosa abbastanza comune, ma io proprio non sono riuscita a farmela piacere. Penso che tra tutti i suoi libri, finora é quello che ho apprezzato di meno 🥲
Profile Image for Giuseppe Costanzo.
144 reviews24 followers
January 13, 2025
Alla fin fine mi è piaciuto.

Sicuramente tutta la parte sociale e storica è la parte che mi ha attratto di più, al contrario delle vicende sentimentali che in alcuni punti sfiorano il cringe.

Molto piacevole anche la scrittura, scarna ed essenziale, ma pungente, soprattutto quando si parla di sentimenti ed emozioni.

In futuro leggerò altro di questa autrice.

✍️🌲🥰
Profile Image for unlibroacolazione.
33 reviews32 followers
October 4, 2024
3.5 ⭐️ mi è piaciuto, la penna di D’Urbano si sente, ed è sempre una bella penna. Tuttavia, avendo letto quasi tutta la bibliografia dell’autrice, posso dire che questo romanzo, per quanto bello e potente, non rientra tra i miei preferiti (de gustibus, è e resta un ottimo romanzo).
Profile Image for Elena Ahmeti.
10 reviews
February 10, 2025
Intenso. Travolgente. Tagliente. Indimenticabile. Una storia che ti rimane dentro.
5 reviews
July 18, 2025
È proprio vero che le storie di Valentina D’Urbano una volta che le hai lette le puoi chiamare per nome, in questo caso Hyra. E Astrit. Nessuno come loro🤍
Displaying 1 - 30 of 124 reviews

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