Jump to ratings and reviews
Rate this book

Grazie, Occidente!: Tutto il bene che abbiamo fatto

Rate this book
È ora che qualcuno lo «Grazie, Occidente!». Ma sono due parole che non incontrerete altrove. Tutto il bene che abbiamo fatto, a noi stessi e agli altri, è il supremo tabù di questa epoca. Nelle scuole non si insegna più la storia vera del progresso, che è nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l'Italia. Invece nelle piazze e nella cultura contemporanea siamo sotto un processo permanente. È ora di ribellarsi, in nome della verità. Cinesi o indiani, brasiliani o africani, il mondo è popolato da miliardi di persone che devono la loro stessa esistenza... a noi. La scienza occidentale, pensiamo alla nostra medicina e alla nostra agronomia, è stata copiata e applicata dal resto dell'umanità con benefici immensi. Se la longevità è aumentata, la mortalità infantile è crollata, il livello d'istruzione è cresciuto nel mondo intero, è perché l'Occidente ha esportato progresso. Dove si combatte per migliorare i diritti umani - per esempio la condizione della donna - il paradigma da emulare siamo noi. Il nostro modello industriale ha sollevato dalla miseria grandi nazioni. La sfida per un'economia più sostenibile e per decarbonizzare l'ambiente sarà vinta grazie alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica dell'Occidente. Viviamo in un'epoca in cui pronunciare queste verità è scandaloso, è proibito. Il conformismo dominante impone una versione bugiarda della storia, in cui la «razza bianca», europea o nordamericana, ha seminato solo distruzione, oppressione, sofferenze. L'idea stessa di progresso è disprezzata, siamo sottoposti a un lavaggio del cervello quotidiano per inculcare la certezza che l'Apocalisse è dietro l'angolo (per colpa nostra). In questo viaggio tra la storia degli ultimi secoli e la geopolitica del mondo contemporaneo, Federico Rampini approfondisce quel che l'Occidente è stato davvero per l'umanità. Quali tratti originali della nostra civiltà hanno fatto sì che da mezzo millennio il progresso nasca qui e non altrove? Perché la Cina e l'Iran oggi si definiscono «repubbliche», un concetto che non esiste in Confucio o nel Corano? Una lezione di onestà storica è urgente per le nuove generazioni, aiuta a ricostruire la nostra autostima e a vedere il futuro con più fiducia.

342 pages, Kindle Edition

First published September 10, 2024

20 people are currently reading
90 people want to read

About the author

Federico Rampini

77 books166 followers
Federico Rampini è un giornalista italiano, scrittore, docente, storyteller e analista dello scenario politico economico nazionale. È stato vicedirettore de Il Sole 24 Ore e dal 1997 è corrispondente estero per La Repubblica. Dal 2000 risiede negli Stati Uniti ed ha acquisito la cittadinanza statunitense, senza rinunciare a quella italiana.

Federico Rampini is an Italian journalist, writer, and lecturer. Since 1997 he has been a foreign correspondent for La Repubblica. He resides in the United States and has acquired US citizenship, without giving up the Italian one.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
38 (23%)
4 stars
55 (34%)
3 stars
40 (25%)
2 stars
18 (11%)
1 star
9 (5%)
Displaying 1 - 30 of 30 reviews
Profile Image for Kiruna .
4 reviews
November 24, 2024
State cercando un libro basato su presupposti etnocentrici, con esempi di cherry picking e condito con una spolverata di revisionismo storico? La vostra ricerca può dirsi conclusa: questo libro fa assolutamente per voi! Menomale che il mio vecchio professore di antropologia culturale è morto prima che uscisse questa roba. Farebbe quasi tenerezza, se non fosse pericolosa ed egemonica, la retorica con la quale Rampini difende a spada tratta il suo Occidente. Ed è pericolosa non solo perché si pone in contrasto diretto con il consenso scientifico, ma anche con tutte quelle realtà che da anni stanno creando un dialogo critico e costruttivo attorno alle responsabilità (e colpe; che oggi si tramutano in azioni responsabilizzanti, senza apocalittismi) occidentali e alle modifiche socio-culturali che esse hanno comportato. Questo libro equivale a sputare sulla testa agli ultimi decenni di ricerca storiografica, antropologica e sociologica. Il modo in cui parla del “””woke”””, inoltre, a parte essere tendenzioso e poco preciso, si rifà ad una narrazione esterna ai vari movimenti, molto vicina alla destra conservatrice e per nulla inerente all’emicità del fenomeno. Se Rampini avesse anche solo sbirciato un libro di sociologia scritto negli ultimi sessant’anni, si sarebbe reso conto che esiste una tradizione scientifica (tra l’altro, molto florida e quotata) anche attorno agli studi di genere e al “””woke”””.
Da antropologo e storico, un consiglio: leggete meno Rampini e più Graeber.
Profile Image for Giacomo.
366 reviews25 followers
December 1, 2024
Deludente. Rispetto al suo precedente sul temaSuicidio Occidentale) pare molto sfilacciato e poco coerente al suo interno. La paraculata di un articolo intero scritto con l'intelligenza artificiale è poi pessima.

Peccato perché alcuni punti toccati (es. La vergogna dell'occidente verso se stesso, anziché una analisi oggettiva e critica verso i pregi e i difetti del proprio passato) sarebbero stati ancora molto interessanti.
Gli ultimi due capitoli sono quelli del libro che avrebbe potuto essere.
Profile Image for Andrea Benecchi.
42 reviews10 followers
December 24, 2024
Il libro ha come tesi principale che in occidente ci auto-flagelliamo, criticandoci anziché fare coalizione contro altri popoli e in particolare asia, medio oriente e russia. L'autore ci sprona a cambiare mentalità.
Da qui si aprono mille e più discorsi - talvolta più dispersivi che altro.

Fallace è però la premessa... Siamo così autocritici? Non mi sembra il caso, se altri popoli sembrano più coesi è spesso effetto della coercizione autoritaria dei loro governi. Che "l'occidente" abbia fatto anche cose buone (per citare un vecchio detto) è ovvio e noto a tutti: medicina libertà politiche e personali etc. ma le abbiamo sviluppate per noi non altruisticamente per gli altri e comunque gli studi che l' autore cita mostrano che è stata una combinazione di caso e di necessità a portare la modernità - non un eccezionalità dell'occidente in sé.. anzi la prima accumulazione di ricchezza che ha fatto da premessa per la rivoluzione industriale era merito delle colonie!
Ma io penso che rispetto al XX secolo segnato da varie tesi genetico-razziste ora collettivamente siamo più consapevoli del bene e del male che abbiamo fatto.

Ma quindi dove sta tutta la nostra autocritica? l'autore se la prende con le proteste pacifiste, ambientaliste, la regolamentazione statale e l' indottrinamento "woke"...
Queste secondo lui dimostrano che i giovani disprezzano l'occidente. (Ah spoiler queste persone sono anche malate e depresse - no comment) in realtà sta facendo di tutta l'erba un fascio. Poveri giovani... Colpa loro quando la politica americana è dominata da vecchi e ricchi (vedi i presidenti USA dal 2017, ci mancherebbe di non essere depresso!!!).

Se anche ci fosse tutta sta critica giovanile uno dei maggiori pregi dell' occidente è proprio la pluralità delle idee che dovrebbero poi trovare una qualche sintesi politica.
Comunque la tesi dell'indottrinamento mi sembra una paranoia dell' autore.. che tra l'altro pensa ci sia un complotto dei climatologi indottrinati post-marxisti a dire che ogni alluvione/evento climatico straordinario è colpa del cambiamento climatico.. un pensiero a dir poco strampalato.

Da qui siamo solo in discesa.. fra le frasi più contraddittorie questa: l'autore dice che ad un certo punto si davano per spacciate le api, moriranno tutte, stanno scomparendo... Poi dopo un po' sono tornate e stanno ripopolando. Ergo vedi che erano solo paranoie degli ambientalisti (parafraso perché ho ascoltato l' audiolibro).

Peccato che forse son state proprio le pressioni da parte di scienziati e opinione pubblica a bandire i prodotti chimici più dannosi per le api che così son tornate. Direi un grande autogol....

Un quasi positivo: benché in parte valida la critica woke per come viene posta risulta totalmente irricevibile (anziché di porsi in dialogo costruttivo ha le sue inconfutabili certezze).

Discreta la parte sulla geopolitica, che però c'entra come cavoli a merenda nell'economia del libro.

Avrei altri mille commenti ma meglio soprassedere. Insomma onestamente non so se leggerò altri libri di Rampini.
68 reviews1 follower
December 23, 2024
Idea interessante, sviluppo deludente.
Non contento dell’ormai ricorrente patchwork di riferimenti a riflessioni altrui, stavolta Rampini ci rifila pure il capitolo scritto dall’AI: blocco dello scrittore o pigrizia intellettuale?
Profile Image for Maldifassi Giovanni.
213 reviews6 followers
November 9, 2024
Di solito inizio le recensioni presentando i tratti essenziali dell’autore.
Ma nel caso di Rampini ,immagino che il personaggio sia talmente noto dal rendere del tutto superfluo cercare di descriverne la biografia.
In una recente intervista, l’autore a una domanda precisa del conduttore che lo invitava a definirsi nel ruolo professionale, che ritieneva più consono alla realtà, rispose dicendo che in questo momento della sua vita si sente più scrittore che altro.
E in effetti la sua produzione come saggista è piuttosto ampia.
In particolare ,questo ultimo libro non può non essere visto come il seguito logico del precedente : “Suicidio occidentale” uscito nel 2022.
Per i lettori che volessero richiamarlo alla memoria, metto di seguito il link relativo alla recensione che gli avevo dedicato https://gmaldif-pantarei.blogspot.com....
Altri autori si erano cimentati sull’argomento, che per la verità aveva visto l’impegno sopratutto di analisti di geopolitica, come del resto è ovvio che sia.
Rampini non nasconde con orgoglio di ritenersi particolarmente qualificato a parlare di America (più di tanti suoi colleghi) dal fatto di essere anche cittadino americano da lunghi anni e di essere vissuto prevalentemente in quel paese dalla sua età adulta in poi, salvo la parentesi cinese (di ben quattro anni).
Leggi di più
https://gmaldif-pantarei.blogspot.com...
Profile Image for Valerio Iannitti.
77 reviews
April 17, 2025
Indeciso tra due e tre stelle. Faccio due perché non capisco il senso di quel capitolo scritto con l'intelligenza artificiale, interrogata in modo peraltro generico, cosa che potrebbe fare ognuno di noi.

Rampini negli ultimi anni ha preso una certa piega, per cui avevo più o meno idea di cosa sarei andato a leggere. Io non credo che gli occidentali critici verso l'occidente stesso, ignorino la portata enorme delle scoperte degli ultimi secoli, cui l'occidente ha contribuito e di cui stanno (in parte) beneficiando altri popoli. Non credo si ignori il peso di scienziati, artisti, esploratori , scrittori, pensatori, esponenti politici. D'altro canto non credo si possa negare quanto l'occidente, per fare del bene a se stesso (rectius: principalmente, alle elite occidentali stesse), abbia fatto del male in giro per il mondo.

Tanto per dirne una, bollare come "filo-hamas" chi critica e protesta contro ciò che sta avvenendo a Gaza e in west bank da un anno e mezzo a questa parte, non è un'operazione intellettualmente onesta.

Sicuramente, d'altro canto, c'è del vero quando parla dei danni della sinistra progressista americana, e in special modo californiana (per cui rimanderei però al libro California di Francesco Costa).

Insomma, di questo libro, il buono che mi porto a casa è l'invito che faccio a me stesso di fare una tara alle critiche all'occidente che verrebbe da fare per tanti motivi. Di meno buono, c'è un etnocentrismo che mi trova spesso in disaccordo
Profile Image for Roberta Sarno.
113 reviews11 followers
December 1, 2024
Il libro propone un'analisi provocatoria su come, negli ultimi decenni, l'Occidente sia stato spesso demonizzato (dal’Occidente stesso, in molti casi), visto come la causa principale di molti mali globali. Rampini invita a rivalutare le conquiste dell’Occidente, sottolineando il rischio di dimenticarne i valori fondamentali.

Il messaggio è interessante, ma alcune argomentazioni sono semplificate. Ad esempio, per i trattamenti antiretrovirali contro l'HIV/AIDS nei paesi a basso e medio reddito, è vero che alcuni leader politici hanno ostacolato l’accesso alle cure. Tuttavia, il problema principale era il costo troppo alto dei farmaci. Solo dopo lunghe negoziazioni per abbassarne i prezzi, si è riusciti a rendere i trattamenti accessibili. Questo mostra che le cause sono spesso complesse e non possono essere ridotte a un’unica responsabilità.
Profile Image for Arcangelo  D’Avanzo .
12 reviews
December 2, 2025
A mio modesto parere questo libro si può dividere in due: una prima parte, fino al capitolo VI, in cui l'autore si lascia andare ad una retorica filo occidentale che sfocia quasi nel vittimismo. Per quanto chi scrive questa recensione possa esser assolutamente concorde sul fatto che non siamo il male del mondo, non credo neppure che il resto del pianeta debba poi esserci grato. E non è un caso che indichi il sesto capitolo come il punto di svolta del saggio perché, banalmente, è il più deludente fra tutti, fatto scrivere da varie IA che per 30 pagine sostanzialmente ripetono i medesimi concetti, completamente inutili se non commentati, argomentati, con lo sguardo critico e vivace di Rampini. Analisi dei fatti che fortunatamente rinviene immediatamente dopo e non abbandona il lettore fino alla fine. In questa seconda metà, dunque, l'autore fa quello che, secondo me, gli riesce meglio: il giornalista. Riporta dati e analisi interessanti e soprattutto rari, che ci permettono di acquisire una visione diversa della narrazione preponderante su determinati temi. E non è un caso, infatti, che i capitoli migliori siano il VII e l'ultimo, che contestano, senza rinnegare scientificamente, dunque con assoluto raziocinio, equilibrio non comune, l'estremismo ambientale e woke.

Nonostante abbia preferito il lavoro precedente "La speranza africana" e nonostante i limiti presentati, fosse anche solo per la seconda metà, ne consiglio la lettura.
Profile Image for Quack.
29 reviews
January 29, 2025
(Audiolibro)
Veramente un’ottima lettura, cinque stelle piene!
Anche ci si può non trovare pienamente d’accordo, in alcuni punti, con quanto scrive l’autore, questo libro offre veramente un ottimo spunto di riflessione.
Lo consiglio vivamente.
Profile Image for Pasquale Egione.
3 reviews
February 8, 2025
Deludente, difficile trovare un filo logico, prima parte troppo di parte, seconda parte che si avvicina ai bei testi scritti in passato
3 reviews
May 28, 2025
Buono per farsi un'opinione sul nostro standing nel mondo
Qualche imprecisione e mancanza soprattutto sui capitoli sul cambiamento climatico
Profile Image for Gianfranco Nerdi.
170 reviews20 followers
July 3, 2025
Sono indeciso fra 3 e 4 stelle. Il libro è scritto bene e la premessa principale è condivisibile, anzi, condivisibilissima: noi occidentali dovremmo avere meno sensi di colpa e sono nel torto tanto i nostri antenati, ciechi di fronte alle malefatte dell'imperialismo, quanto i loro discendenti, ignoranti e superficiali, che considerano l'Occidente malvagio e quasi inutile nel migliore dei casi.
Ciò che non mi è piaciuto del libro è la tendenza dell'autore, soprattutto in alcuni capitoli, a scagliarsi contro il woke, che a mio avviso non esiste, e ad abbracciare una narrazione che sembra essere popolare tra la destra americana, nonostante l'autore si dichiari (credo) progressista. Se voi chiedete ad un gruppo di persone pescate a caso di definire il "woke", ognuno darà (anche a seconda del proprio livello di istruzione) una risposta diversa. Ma se anche tra gli esperti non esiste una definizione univoca di ciò che è il woke, allora tu non sei davanti ad un fenomeno reale ma davanti a qualcosa che esiste solo nelle menti di chi ne parla. Eppure Rampini sente la necessità di attribuire le colpe di una certa situazione (anche) al "wokismo".
Un'altra cosa che non mi è piaciuta è che nel penultimo capitolo parla della fine della segregazione razziale (cosa giustissima) come di qualcosa che ha appiattito il livello di istruzione dei bianchi, che sono rimasti "cornuti e mazziati". Non so voi, ma io l'ho trovata una cosa di cattivo gusto, quasi razzista. Poi parla del cambiamento climatico, ma anche se riconosce le responsabilità degli umani, cerca quasi di tenere il piede in due scarpe, per far credere che la scienza non sempre condivide il pessimismo radicale di certi scienziati...non so proprio che dire, se non che mi pare di capire che il consenso scientifico sia ormai piuttosto chiaro e tale da indurre molti scienziati alla disperazione.
Il capitolo scritto dalle varie intelligenze artificiali (ChatGPT, Gemini...) e col commento iniziale dell'autore non mi ha dato troppo fastidio, ma onestamente poteva essere più breve, perché le fonti a cui attingono le AI sono quasi tutte uguali e comunque se vogliamo essere sinceri, uno sforzo del genere è piuttosto inutile perché l'IA è ancora troppo limitata per essere considerata attendibile al 100% ed un giudizio sui costi-benefici di tale portata si addice più ad una mente umana ma soprassediamo.
Detto ciò, il libro mi è comunque piaciuto molto (anche a costo di ripetermi: l'autore scrive bene) e sono d'accordo con molte posizioni espresse, che ho trovato esatte; francamente le valutazioni di chi ha lasciato una stella non le capisco e le reputo praticamente ideologiche.
125 reviews1 follower
January 19, 2025
"Grazie Occidente!”; di Federico Rampini; edizioni Mondadori; Isbn 978-88-04-77645-1.

Un Saggio che arriva come una ventata di aria fresca a spazzare depressione, sensi di colpa e masochismo in cui sembra crogiolarsi una parte della nostra opinione pubblica (soprattutto di sinistra!) e restituisce la consapevolezza di quanto bene abbiamo fatto a questo Mondo senza negare, dall’altra parte, le nostre tante mancanze e malefatte.
Beh! Nessuno è perfetto e neanche la società Occidentale lo è, di questo, dovremmo esserne certi; forse però potremmo quasi affermare di essere i “meno peggio” e forse, ci dimentichiamo ormai troppo spesso di quanto invece le altre civiltà ci debbano sia sul piano del progresso culturale, sociale e tecnologico; soprattutto, ci dimentichiamo che la bilancia fra bene e male pende a nostro favore e sarebbe proprio il caso di rivendicare tale bilancio con orgoglio.

Per chi è preso dal dubbio che siamo condannati alla decadenza e all’espiazione in quanto soprattutto rei di chissà quale nefandezza e torto verso chicchessia, la lettura può perfettamente prestarsi per un salutare ripasso e come terapia antidepressiva; poi ognuno può continuare a pensarla come vuole.

Personalmente non avevo bisogno dell’eccellente riassunto dei nostri meriti e neppure della saggia elencazione dei nostri problemi e delle nostre derive (il libro mi è stato infatti regalato), purtuttavia l’ho letto volentieri e sono lieto di raccomandarne a tutti la lettura.
Bravo Rampini!
2 reviews
June 19, 2025
Mi ricorda tanto le parole di Stanley, esploratore, colonialista, razzista: "Tutto questo è per il loro bene, certo che sì - aggiunse Stanley, con un movimento del capo verso il cerchio di capanne coniche del villaggio. Verranno missionari che li tireranno fuori dal paganesimo e insegneranno loro che un cristiano non si deve mangiare il prossimo. Medici che li vaccineranno contro le epidemie e li cureranno meglio dei loro stregoni. Compagnie che daranno loro il lavoro. Scuole dove impareranno le lingue della civiltà. Dove insegneranno loro a vestirsi, a parlare cristiano e non in quei dialetti da scimmie che usano loro. A poco a poco cambieranno le loro usanze barbare con quelle di esseri moderni e istruiti. SE LO SAPESSERO CHE LO FACCIAMO PER LORO CI BACEREBBERO I PIEDI. Ma le loro condizioni mentali sono più simili a quelle del coccodrillo o dell'ippopotamo che alle sue e alle mie. Per questo, noi decidiamo al loro posto quello che gli conviene e gli facciamo firmare quei contratti. I LORO FIGLI E NIPOTI CE NE SARANNO GRATI. E non sarebbe strano se fra un po' cominciassero ad adorare Leopoldo II come adorano adesso i loro feticci e i loro spaventapasseri." (Henry Morton Stanley, 1884)
Profile Image for Marcello.
396 reviews6 followers
September 22, 2025
Il giudizio che assegno a questo libro è forse un po' generoso, ma motivato dal fatto che ritengo davvero utile la sua lettura. Sebbene Rampini abbia le sue idee e nell'esporle citi solo alcuni studi o saggi che le supportino - un metodo pericoloso, tramite il quale quasi ogni opinione può sembrare sostenibile - allo stesso tempo le argomentazioni che porta sono piuttosto interessanti e consentono di guardare certe tematiche in modo diverso, o almeno parzialmente diverso, da quello a cui siamo tutti abituati. E' un po' il senso generale del libro, come si intuisce dallo stesso titolo, ossia quello di provare a vedere le cose da un'altra prospettiva e - in un contesto come quello attuale in cui non si fa che ribadire il ruolo di egemone dell'Occidente sul resto del mondo - considerare anche le cose buone che in questa parte di mondo si sono fatte e ancora si fanno, a beneficio dell'umanità intera. L'ho volutamente letto dopo aver concluso quello che potremmo considerare il suo contraltare, ossia "C'è del marcio in Occidente", di Piergiorgio Odifreddi: penso che questo aiuti ad avere una visione più completa dell'intera faccenda (ossia il ruolo e le responsabilità dell'Occidente con riferimento al benessere e allo sviluppo del resto del mondo).
1 review
October 29, 2025
Un libro di cui c’era veramente bisogno, chiaro, comprensibile, realistico, che sprona l’Occidente ad avere fiducia in sé stesso per non farsi sopraffare da nuove potenze emergenti che non riconoscono i nostri valori di democrazia e libertà.
Dovrebbe essere letto specialmente dai giovani che hanno bisogno di credere nel futuro dell’Occidente e non nella sua decadenza. Giovani che in questa epoca sono demotivati e scoraggiati da troppe informazioni nefaste che minacciano il loro futuro
Il sistema Occidentale è imperfetto ed ha molte colpe tuttavia, al momento, non esistono alternative migliori. Basta guardare come sono governati grandi paesi come: Cina, India, Russia, America Latina.
A tutti quelli che criticano aspramente l’Occidente vorrei fare una domanda: Perché non si trasferiscono in altri paesi dove secondo loro si vive meglio?
Grazie Occidente per quanto hai fatto e per quanto continuerai a fare nonostante tutti i tuoi detrattori.
Grazie Federico Rampini per questo libro che dovrebbe essere letto nelle scuole.
Profile Image for Les75.
490 reviews6 followers
October 20, 2024
Con una disamina puntuale e circostanziata, Rampini elenca i pregi della società occidentale, soprattutto in virtù di quanto accaduto nel passato. Se oggi, soprattutto in America, il movimento anti-occidente fomentato dalla stupidissima "cultura" woke non fa altro che creare nelle nuove generazioni sensi di colpa irredimibili, basta guardare a quanto l'Occidente ha donato al mondo intero per capire che la giusta misura sta probabilmente nel mezzo, come quasi sempre. I progressi della sanità, dell'ingegneria, della chimica ecc. sono tutti ascrivibili all'Occidente, e guardare all'Oriente o al Medioriente o all'Africa come a degli eden significa ignorare la storia tout court.
Al di là dei contenuti di fondo, il saggio si sviluppa con un ritmo ridondante e i concetti esposti finiscono per essere molto ripetitivi. Tutto sommato, chi volesse fermarsi a metà libro non perderebbe concetti rimarchevoli.
Profile Image for Emanuele Parrinello.
78 reviews
June 26, 2025
Un libro quanto mai necessario in questi tempi. L’Occidente si trova oggi sotto attacco su più fronti: dalle guerre alla perdita di competitività economica (soprattutto in Europa), fino alla crescente impopolarità nel Sud Globale e a una deriva autodistruttiva rappresentata in particolare dalla cultura woke.

In questo saggio, Rampini propone una riflessione lucida e controcorrente sul bilancio della civiltà occidentale. Pur riconoscendo le ombre del passato — colonialismo e imperialismi inclusi — l’autore mostra come il saldo complessivo rimanga straordinariamente positivo. Ma soprattutto: le alternative sono davvero migliori? Da qui l’invito a smettere di coltivare l’odio verso noi stessi.

La lettura è scorrevole, con un taglio giornalistico. Parte del materiale proviene dagli editoriali dello stesso Rampini sul Corriere.
Profile Image for Tommaso Gragnolati.
15 reviews
January 18, 2025
Interessante questa svolta anti-woke di Rampini, che non può essere compresa senza posizionarlo negli Stati Uniti ed in particolare a New York. Riflessioni razionali sul nostro Occidente in crisi, da noi prima che altrove. Non tutto quanto prodotto da noi è bene - ma forse, il bilancio è tutto sommato più positivo di quanto tendiamo a pensare. E soprattutto, qual il modello alternativo?
Profile Image for Giorgio Archetti.
11 reviews
February 2, 2025
Libro consigliatissimo, visone della realtà precisa e oggettiva. Da leggere per avere una visione più chiara dell'attuale contesto sociale conomico e politico in cui versa l'occidente.
Confronto bellissimo tra l'Oriente "occidentalizzato" e non.
4 reviews
March 12, 2025
Analisi attenta e approfondita dell'autolesionismo di alcune ideologie che infestano l'occidente. Strumento essenziale per rivalutare l'impatto positivo che nella storia ha avuto l'occidente nel mondo.
Profile Image for Andrea Premoli.
163 reviews2 followers
April 13, 2025
Le analisi di Rampini sono sempre lucide e ben strutturate. I concetti si ripetono un po’ troppo spesso tra un capitolo e l’altro, rendendo un po’ noiosa la lettura a lungo andare. Un saggio tutto sommato interessante, anche se al di sotto degli standard abituali dell’autore.
Profile Image for Francesca Marcozzi.
36 reviews
April 30, 2025
Per quanto non ho condiviso alcune argomentazioni e mi è sembrato sconnesso in alcuni punti, devo dire che ci lascia una fotografia della situazione culturale occidentale molto chiara e vale la pena leggerlo per degli interessanti spunti di riflessione.
7 reviews1 follower
February 1, 2025
Bella l'analisi sociologica sino al capitolo IX, poi diventa troppo di parte e pertanto non sempre condivisibile l'analisi geopolitica.
13 reviews
February 12, 2025
In disaccordo con buona parte del libro, molti capitoli con titoli diversi ma stesso contenuto. Retorica da repubblicano (in senso americano) incallito.
Profile Image for Valentina.
75 reviews
March 5, 2025
Ci siamo giocati pure Rampini! Un'accozzaglia di argomenti manipolati in modo da essere sostegno alla sua teoria del "noi occidentali siamo belli, siamo bravi, siamo i migliori". Un'autocelebrazione degna del più becero patriottismo che si scaglia contro chiunque osi muovere dubbi contro il capitalismo occidentale. Il tutto senza ovviamente nominare neppure per sbaglio la piaga colonialismo. Che delusione, non pensavo si fosse ridotto ad essere un QAnon trumpiano.
33 reviews
March 18, 2025
Analisi ricca di documenti e spunti che lascia spiazzati su quanto il veleno della critica di alcune frange sociali abbia corrpso le radici della tradizione culturale occidentale.
Profile Image for Leon III.
2 reviews
December 18, 2024
Lettura interessante che mette al centro l’America e la cultura occidentale, che sono stati e sono tuttora il motore dell’innovazione mondiale.
Nonostante ciò gli equilibri globali stanno cambiando. Nuove potenze economiche e militari vogliono spodestare il primato Americano e della NATO.
Il tutto in un mondo occidentale che mette in discussione le proprie tradizioni e la propria cultura. Attuando una rivisitazione radicale della propria storia.
Profile Image for Ratratrat.
614 reviews8 followers
October 22, 2025
certo, un po' slegati i capitoli, ma molto interessante e documentato. E soprattutto sgradevole a tante prefiche della fine. Un plauso alla fine sul commento al tramonto dell'occidente di Spengler, libro che ho letto a fatica e che non è quello che la gente pensa leggendo il solo titolo. E Rampini mostra di averlo letto davvero tutto
Displaying 1 - 30 of 30 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.