Carne coltivata e cocktail di meduse, Big Data e intelligenza artificiale, aziende milionarie e sorveglianza, chirurgia da remoto e chip neurali, leggi anti fake news e deepfake. L'Asia è ormai una potenza demografica, economica, culturale e militare, che cresce a un ritmo serrato e dove ciò che accade spesso è soltanto un'anticipazione di quel che accadrà nelle nostre società occidentali. D'altronde, osserva Simone Pieranni, oggi in Asia si stanno discutendo, affrontando, e in alcuni casi risolvendo, temi e problemi di cui da tempo si dibatte anche da noi. Cosa mangeremo in futuro? Come garantiremo sostenibilità e vivibilità alle nostre città? In che modo si evolvono i diritti e le idee sulla famiglia, o in che modo quei diritti svaniscono, vacillano o vengono eliminati? E in che direzione si muovono il lavoro, l'informazione, l'intelligenza artificiale? Sullo sfondo, poi, la questione del cambiamento climatico, all'ordine del giorno a livello mondiale ma che in Asia, in particolare, è una priorità. Non è detto che il futuro asiatico debba essere il nostro, anzi. Ma superare quella «visione ferma nel tempo» che l'Occidente ha nei confronti dell'Asia, e che spesso distingue poco tra paese e paese, è un passo necessario. Spaziando dall'ordinata Singapore al Myanmar dei militari e alla Malaysia, dal Vietnam in pieno boom alla Cambogia, dalla Cina all'India al Giappone, e ancora, tra gli altri paesi, alle Filippine, a Taiwan e alle due Coree, Pieranni offre dunque uno sguardo approfondito su un continente che, tra conflitti sociali, novità tecnologiche e tendenze culturali, ci aiuta a immaginare il futuro che ci aspetta. Per trarne esempi, spunti, soluzioni. O semplicemente evitare di ripeterne gli errori.
Simone Pieranni, laureato in Scienze Politiche, nel 2009 ha fondato China Files, agenzia editoriale con sede a Pechino che collabora con media italiani con reportage e articoli sulla Cina. Dal 2006 al 2014 ha vissuto in Cina, scrivendo per media italiani e internazionali. Dal 2014 lavora alla redazione esteri del Manifesto.
Una panoramica di vari temi socio-economici (in particolare riguardo allo sviluppo tecnologico) che coinvolgono l'Asia. Tematiche note a chi ascolta il podcast dell'autore (Altri Orienti), ma comunque interessanti in forma scritta e coerente. Ho qualche dubbio sul titolo, visto che i temi di cui si parla mi sembrano piú legati al presente e all'immediato futuro, piú che al lungo periodo (e nel libro stesso non mi sembra ci siano particolari speculazioni sul futuro).
Aspettavo questo libro da tempo di Simone Pieranni. L’ultimo suo saggio sulla storia della tecnologia cinese mi aveva affascinato molto tanto da spingermi a voler approfondire il tema. Ecco questo romanzo rappresenta proprio il continuo del suo precedente, allargando lo sguardo alle novità tecnologiche degli ultimi anni riguardo tutta la sfera orientale. Si parla infatti di innovazione dall’India fino al Giappone, comprendendo sia gli aspetti più distopici di queste innovazioni, sia su quelli che apportano un miglioramento nella società civile di questi paesi in via di sviluppo. Il titolo come il contenuto del libro, vuole “avvisare” le popolazioni occidentali del pericolo di come questi strumenti di controllo sociale, potrebbero trovare applicazione nel futuro prossimo nelle nostre democrazie costituzionali. Tuttavia il tema mi è sembrato distaccato da una reale possibilità nel nostro continente delle tecnologie future per scopi anti costituzionali. Al giorno d’oggi infatti sono proprio i nostri governi a voler anticipare con nuove norme l’avvento dell’intelligenza artificiale e della robotica.
Aspettavo di più. Ho iniziato ad ascoltare il podcast di Simone due anni fa e mi sono innamorato del contenuto e della forma della presentazione. Simone è molto abile, conosce estremamente bene l’Asia e sa come raccontare storie. Per questo motivo, ho deciso di comprare il suo libro appena pubblicato, sia per sostenerlo sia per il mio interesse nel leggere queste storie. Il libro non è male, però credo che la colpa sia delle mie aspettative dopo aver ascoltato Altri Orienti, che offre un contenuto unico.
Il libro è scorrevole ed interessante. Tuttavia è anche poco approfondito - tocca troppi temi che elabora poco - e con pochi riferimenti, anche ad esempio a dati. È come se fosse una collezione di storie per un podcast. Tutto interessante e scorrevole, ma forse non abbastanza per un libro compiuto. Rimane comunque la grande stima per Pieranni.
Avevo già recensito sul mio blog i precedenti saggi di questo autore Red Mirror e La Cina Nuova (https://gmaldif-pantarei.blogspot.com...). Leggendo l’ottimo libro di Pieranni mi veniva da pensare che è veramente un peccato che sui nostri media non ci sia la sana abitudine di fare parlare sulla Cina o sull’Asia chi conosce veramente quei paesi appunto come Pieranni e pochi altri. Pieranni, come d’uso, nel piego dell’ ultima di copertina ci fornisce le notizie essenziali della sua professione : l’agenzia che aveva fondato in Cina dove era andato a risiedere, poi il passaggio al Manifesto come capo redazione esteri e oggi a Chora Media dove è autore di podcast. Questo saggio è composto da una carrellata di agili pezzi che spaziano per tutta quell’area geografica, aggiornandoci su alcuni dei tratti essenziali di quei paesi. Non solo quindi il colosso Cina, ma anche quei singolari stati, che sono poco più che città stato, come Singapore, ma che per merito della loro genialità e del loro lavoro hanno acquistato un peso notevole . Leggi di più : https://gmaldif-pantarei.blogspot.com...
In this book , the author takes us on a journey through the Asian counties of Cambogia , Malaysia, South Corea, Philippines, Singapore , Japan , China.
The narration is a mix of historical events, cutting edge innovations and social & cultural trends.
Pieranni examines how rapid advances in technologies like AI, biotechnology, and urban planning , could affect topics ranging from diet to privacy and governance.
Asia’s advancements are presented not just as distant developments but as potential indicators of broader shifts that might influence the West.
Pieranni also explores cultural and economical changes, including the approach of young generations towards work.
Through these explanations the author makes his claim: these counties are not so culturally distant from West Countries .
My personal rating: ⭐️⭐️⭐️⭐️ Information provided: ⭐️⭐️⭐️⭐️ Readability: ⭐️⭐️⭐️⭐️ Would I recommend it: YES
un po come i libri di Terzani ("un indovino mi disse" e "In asia" su tutti)questo libro cerca darci una visione meno stereotipata e più incline alla realtà di tanti paesi asiatici , sopratutto il sud est. meno poetico di Terzani e tutto incentrato sugli sviluppi tecnologici e sul loro utilizzo immorale e contro la società (e non per).il titolo forse si riferisce alla possibilità che 2100 possa essere il secolo dell'Asia come è stato 1800 per Europa il 1900 per USA e come sarebbe dovuto essere ,ma direi che non ci siamo , il 2000 per Africa
A compelling read on how various Asian countries are addressing major themes, from urbanism to artificial intelligence. In each chapter, the author moves fluidly from one nation to another, following a loose but coherent thread. The book reads almost like a well-produced podcast series—rich in research and insight. However, given how rapidly these topics evolve (much like the countries Pieranni explores), it risks a relatively short shelf life. Consider it a thoughtful starting point rather than a definitive guide.
Uno sguardo molto ampio sui paesi Asiatici, trattando di politica, di economia, di temi sociali e culturali. La tecnologia ha un ruolo da protagonista, come d'altronde lo è nel nostro secolo. Mi aspettavo maggiori riflessioni geopolitiche, ma nel complesso è un libro denso di informazioni che certamente presenta l'Oriente in tutte le sue sfaccettature, mettendo in luce sia aspetti condivisibili, sia altri molto distanti dal nostro modo di concepire il mondo. Consigliato!
Il mondo sta cambiando a una velocità mai vista. L’Asia guida la trasformazione: nuove città, culture in evoluzione, tecnologie che riscrivono le regole. Un viaggio nel futuro di Cina, India, Indonesia, Giappone e Corea del Sud. Tra crescita vertiginosa, innovazione travolgente e sfide enormi: democrazia e diritti civili, invecchiamento, disuguaglianze, crisi ambientali. Cinque giganti asiatici alle prese con il cambiamento, ognuno a modo suo.
Interessante conoscere meglio un continente che molto spesso è fisso a stereotipi nel nostro immaginario comune occidentale. Ancora più interessante conoscere qualcosa in più dei Paesi che sempre più saranno attori protagonisti del futuro del mondo. Consigliato a chi vuole allargare lo sguardo al di là dei confini del mondo occidentale.
Tanti spunti di riflessione interessanti che tuttavia, vista la vastità dei temi trattati e dei casi presentati, rischiano di rimanere solo questo: spunti di riflessione (che comunque non è cosa da poco!). Sulla scia dell'ottimo lavoro svolto con il podcast Altri Orienti, avrei forse preferito meno esempi, ma più approfonditi.
Scorrevole ed esaustivo come al solito, è una finestra attendibile e non scontata su quello che ci aspetta nel futuro breve. Inquietante, ma non del tutto negativo. Spoiler: non guideremo i robottoni contro la flotta di Vega :(
Il libro non è male ma il contenuto ha poco a che vedere col titolo. I riferimenti al futuro sono quasi inesistenti tanto che più volte ho controllato la copertina per assicurarmi di aver comprato il libro corretto.