Si conclude con questo terzo volume lo straordinario progetto letterario e politico a cui Michela Murgia e Chiara Tagliaferri hanno dato vita nel 2019 attraverso un podcast di grande successo che è poi diventato il primo libro della celebre Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe. Da allora quelle "ragazze fuori dagli schemi", la cui ultima preoccupazione è compiacere gli altri, si sono esponenzialmente moltiplicate, non solo nei luminosi racconti delle autrici, ma anche nel vasto pubblico di ascoltatori e lettori, dando luogo a una meravigliosa esperienza collettiva, un intrepido esercito di Morgane, fatto di donne - ma anche di uomini, persone in transizione e queer -, che in quelle storie di libertà e coraggio si sono viste e riconosciute. Il corpo come elemento plasmabile dell'identità e la maternità nelle sue più intricate declinazioni sono i soggetti politici che le due scrittrici hanno scelto di mettere al centro di questo capitolo finale. E, come scrive Chiara Tagliaferri nella Prefazione al "Troverete Morgane terroriste, ragazzine che arrivano da Nazaret per cambiare il mondo, madri che non smettono di marciare intorno all'obelisco di Plaza de Mayo, scrittrici senza corpo o rinchiuse in campane di vetro, pioniere del femminismo e della chirurgia estetica... Le loro storie mostrano un mondo liberante ricco di fecondità alternative, tutte diverse, nel quale nessuna è una madre migliore o peggiore delle altre". Maria di Nazaret, la madre non madre per eccellenza, Elena Ferrante che si è imposta in tutto il mondo prescindendo dalla sua presenza fisica, David Bowie che si è divertito a cambiare pelle di continuo, "le madri due volte" di Plaza de Mayo, Sylvia Plath, Goliarda Sapienza e tante altre. E per finire, la stessa Michela Murgia, madre, amica, sorella, intellettuale e donna dalle molte vite, raccontata attraverso la voce della sua famiglia queer e dei suoi amici più cari. Bruciano più che mai queste Morgane e la luce che sprigionano non smetterà mai di far brillare tutte le deviazioni del nostro cammino.
Michela Murgia è nata a Cabras nel 1972 ed è stata a lungo animatrice in Azione Cattolica. Ha fatto studi teologici ed è socia onoraria del Coordinamento teologhe italiane. Ha pubblicato nel 2006 Il mondo deve sapere che ha ispirato il film Tutta la vita davanti e nel 2009 il bestseller Accabadora, vincitore del Premio Campiello 2010.
La trilogia delle Morgana ci immerge in un mondo virtuale popolato da donne forti, indipendenti e audaci. Un universo dove l'essere madre non è legato alla biologia, ma alla capacità di nutrire, generare e proteggere. Da Louisa May Alcott, che diventa madre dei propri genitori, delle sue sorelle e dei nipoti attraverso la scrittura, a Nan Goldin, che trova affetto e sostegno nei suoi amici, a David Bowie madre del suo corpo e delle sue trasformazioni artistiche fino a Michela Murgia stessa, madre di una queer family; il libro ci mostra una moltitudine di umanità che sfidano gli stereotipi e rivendicano il diritto di vivere la propria vita secondo i propri desideri: "La Morgana vuole piacersi, non compiacere". Un inno alla diversità e alla libertà, un monito a non conformarsi e a seguire la propria strada, costi quel che costi: come non pensare all'avidità ambiziosa di Janet Lee Bouvier? Io ho amato questa forma di egoismo altruista. Ed in questa esplosione di diversità e ricerca della propria visione unica il capitolo conclusivo non può non esere il suo, quel potentissimo omaggio di Chiara Tagliaferri a Michela Murgia. Penso che siamo diventati noi stessi figli di queste due donne, amandone il racconto e facendolo nostro, saremo anche noi "per sempre Chiara e Michela" con la grinta e l'indipendenza che questo percorso ci ha donato.
Capitolo finale di una trilogia preziosissima sulle figure femminili che hanno fatto la storia dell'emancipazione, della libertà di parola e di espressione, della liberazione del corpo ecc. Ultima Morgana raccontata è proprio Michela Murgia a cui dobbiamo tantissimo per il pensiero critico e illuminante che ha portato e continua a portare nelle vite di tutti. Consigliato.
“Se una sa di essere regina degli elfi alle tre di notte, sapendo anche che al mattino dovrà svegliarsi per andare a consegnare cartelle esattoriali o rifare letti e preparare colazioni, non ha bisogno del premio Campiello, di un abito Valentino, di una tesi di laurea a Princeton su di sé per sapere chi è che risponde quando si chiama il suo nome.” (A. Giammei)
3,5 stelle. Terzo e ultimo capitolo della saga Morgana. Stavolta si parla di corpo. Alcuni personaggi mi sono piaciuti molto, ad esempio è molto bello il punto di vista su Maria di Nazareth, ma è splendido leggere di Sylvia Plath, interessante la figura di Goliarda Sapienza, Elena Ferrante sfida le leggi dell'apparire (e vince), Janet Lee Bouvier sembra Crudelia De Mon in carne e ossa, le madri di Plaza de Mayo bucano il cuore, Michela Murgia chiude il ciclo.
Pensare che sia scomparsa nel mentre fa un certo effetto. Avevo già ascoltato il podcast, che mi aveva commosso, e quindi non è stata una sorpresa trovarla qui.
Un neo c'è: ci sono due termini volgari e non mi piacciono. Si può scrivere anche senza usare parolacce o volgarità. Forse queste parole attirano di più, ma sono davvero necessarie? Qualcuno obietterà che anche Dante faceva uso del turpiloquio, ma sono convinta che si possano scrivere le stesse cose con molta più eleganza.
Anche in questo caso ho trovato diverse cose on-line, come ad esempio un'intervista di Goliarda Sapienza, e mi è dispiaciuto un po', perché avrei preferito un po' di originalità in più.
Due grandi, grazie per averci fatto conoscere delle persone piene di... tutto, gioia, talento, amore, dolcezza, altruismo, pazienza etc. Siamo figlie, madri sorelle, grazie grazie