L'armistizio dell'8 settembre 1943 impone alla vita di Alba de Céspedes un cambiamento la scrittrice sente dentro di sé il dovere morale di «fare qualcosa per l'Italia». Con il futuro marito, il diplomatico Franco Bounous, decide di fuggire da Roma e si trova a trascorrere alcune settimane alla macchia nei boschi d'Abruzzo prima di riuscire ad attraversare il fronte e raggiungere al Sud l'Italia liberata. Grazie a questa esperienza cruciale Alba scoprirà nel popolo italiano e in particolare nella "gente d'Abruzzo" un'umanità nuova. Sotto lo pseudonimo di Clorinda, la donna-guerriera della Gerusalemme Liberata, dal novembre 1943 fino al giugno 1944 dirigerà le trasmissioni di L'Italia combatte! Da Radio Bari parlando ai «patrioti» e alle «patriote» che al Nord devono ancora convivere con l'invasore tedesco suggerisce atti di sabotaggio accanto a forme di resistenza civile; qualche mese più tardi, da Radio Napoli sollecita a riflettere sui valori da condividere nella nuova Italia per restituire l'autentico significato a parole come patria, civiltà, dignità e, soprattutto, libertà, che erano state totalmente stravolte dal fascismo. Le veline delle sue trasmissioni radiofoniche, qui accompagnate da pagine di diario e da stralci di lettere, non raccontano solo gli eventi da cui nasce la "nuova Alba", ma anche un'esperienza che è morale e politica prima ancora che intellettuale. Ne resterà traccia nei racconti e nei grandi romanzi del dopoguerra, e fin da subito nelle pagine di «Mercurio», la rivista che lei stessa definisce un «balcone da cui guardare all'Europa e a un mondo nuovo».
Alba de Céspedes y Bertini was a Cuban-Italian writer.
Ms. de Céspedes was the daughter of Carlos Manuel de Céspedes y Quesada (a President of Cuba) and his Italian wife, Laura Bertini y Alessandri. Her grandfather was Carlos Manuel de Céspedes and a distant cousin was Perucho Figueredo. She was married to Francesco Bounous of the Italian foreign service
Ms. de Céspedes worked as a journalist in the 1930s for Piccolo, Epoca, and La Stampa. In 1935, she wrote her first novel, L’Anima Degli Altri. In 1935, she was jailed for her anti-fascist activities in Italy. Two of her novels were also banned (Nessuno Torna Indietro (1938) and La Fuga (1940)). In 1943, she was again imprisoned for her assistance with Radio Partigiana in Bari. After the war she went to live in Paris.
Il libro, composto da materiale documentario- frammenti di diario, lettere, la trascrizione delle trasmissioni radiofoniche che Alba De Céspedes per alcuni mesi aveva animato dalla città libera di Bari, nel 1944, mentre buona parte dell'Italia versava sotto l'occupazione tedesca - racconta una rivoluzione personale. La scoperta dell'impegno politico che coincide con il sacrificio della vita privata e il raggiungimento della maturità artistica. "È una donna che vi parla, stasera" emoziona già a partire dall'incipit che mostra consapevolezza della novità e un piglio solenne. E solenne è molto spesso il tono con cui la scrittrice si rivolge al pubblico, soprattutto femminile, per scuoterlo o commuoverlo o consolarlo. Il materiale raccolto (e ben analizzato da Valeria Paola Babini per Oscar Moderni Mondadori nella lunga introduzione che ho trovato utilissima per comprendere le scelte editoriali) infatti ricostruisce un momento cruciale nella vita della scrittrice, quando, cioè, all'indomani della caduta del fascismo e poco prima dell'8 settembre, abbandona la comodità borghese della sua casa romana, e segue il marito inizialmente in Abruzzo, dove vivono nascondendosi nei boschi o nelle umili case di paese. Qui sperimenta la miseria, il pericolo delle rappresaglie tedesche, i bombardamenti. Il volto vero e disumano della guerra, fuori da qualunque retorica. La vita di macchia, l'attraversamento della linea di fuoco fanno di lei una donna nuova. L'elegante dama di città si trasforma in Clorinda, la donna guerriera della Gerusalemme libersta, complessa nella sua psicologia, affascinante nel suo ruolo finalmente attivo. Quando le sarà affidato il compito di condurre una trasmissione radiofonica per conto degli inglesi a Bari deciderà di rivolgersi con questo pseudonimo, bellicoso e passionale, alle donne d'Italia (casalinghe, segretarie, centraliniste, infermiere) per incitarle alla resistenza, al patriottismo autentico - antinazistA e antifascistA. Con Alba De Céspedes l'antifascismo si intreccia con la questione femminile. La guerra partigiana vede infatti le donne, per la prima volta, in un ruolo paritetico a quello maschile e Alba/Clorinda vorrebbe che questa conquista fosse capializzata e messa a frutto soprattutto dopo, quando si dovrà ricostruire l"Italia. Amo le opere documentarie. Il racconto della storia dal basso, dal di dentro. La non fiction che ha la stessa eleganza e la stessa attenzione ai dettagli dei romanzi che abbiamo amato : "Dalla parte di lei" e "Quaderno Proibito" ma in più mi ha permesso di comprendere meglio la scrittrice e il suo vissuto, lo sguardo con cui ha attraversato un'epoca difficile. Ho preferito la prima parte più intima, profonda (le pagine di diario) alla seconda (la trascrizione dei testi trasmessi in radio) che appare più retorica e meno spontanea. Ma ho trovato di nuovo un'opera che porterei volentieri a scuola, in classe.
Amo profondamente la scrittura di Alba de Céspedes e scoprire una parte di storia accompagnata dalla sua esperienza, dai suoi pensieri, il tutto raccontato direttamente dalle sue parole, è stato formativo. Quanta commozione nel leggere dei partigiani, dei patrioti che si sono sacrificati per la nostra libertà (e su cui viene fatto revisionismo storico da chi era ed è fascista). Quanta indignazione per il sacrificio di molti e per le loro speranze di un futuro onesto e libero che noi stiamo disattendendo. È un libro fondamentale per comprendere il vero stato d’animo che ammantava gli ultimi anni della guerra e del fascismo, per capire i veri sentimenti che accompagnavano chi quel periodo storico lo ha davvero vissuto. A mio parere sarebbe da fare leggere nelle scuole per recuperare quella memoria storica che sta andando perduta (e per contrastare chi trae un vantaggio in quel dimenticarla).
Una serie di scritti per la radio che raccontano la confusione, il dolore, l'odio e la resistenza dei giorni successivi all'8 settembre. Una lettura che squarcia e ci ricorda che la libertà è faticosa, da conquistare e da mantenere.