Una linea di gesso bianco attraversa un cortile. Al centro del cortile, sopra alla linea, c’è una mucca. Ha due zampe da una parte e due zampe dall’altra. La bestia sembra indecisa, non sa da che parte stare. O, forse, ha saggiamente deciso di non scegliere, di non accettare una divisione innaturale di quella che è sempre stata la sua casa. La mucca non sa che quella linea divide due Stati, due modelli economici, due concezioni del mondo. La mucca non sa che quella linea che le passa sotto le zampe è il tratto conclusivo della cortina di ferro, e che è il frutto di eventi storici complessi e drammatici. La mucca non sa che anche i suoi padroni, come tutti gli abitanti di Gorizia, dovranno decidere se optare per l’Italia o per la Jugoslavia. Questa è la storia di quella linea bianca, tracciata nel settembre 1947. Questa è la storia di una terra segnata dalla convivenza tra popoli e culture diverse. Una riflessione su quanto sia difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé.
Interessante viaggio alla scoperta della città di Gorizia, durante il quale gli spazi che la compongono si intrecciano con i racconti e le testimonianze dei suoi abitanti, ricreando così una vera e propria "topografia della memoria". Non è un caso che la partenza e l'arrivo coincidano proprio con le due stazioni dei treni, la meridionale e la transalpina, luoghi di transito e di mescolamento che riflettono perfettamente il complesso intreccio identitario e la natura ibrida della gente di frontiera. Tali specificità sono state purtroppo minate per lungo tempo dal tracciamento di una linea bianca, tanto sottile quanto visibile, che solo negli ultimi anni sta lentamente sbiadendosi. Consigliato.
Gorizia e la sua doppia anima Gorizia e la sua storia tragica del ultimo secolo Un bellissimo libro che racconta di una città non solo gioiello dell'Italia unita ma anche di cosa vuol dire vivere sulla frontiera e che è possibile fare convivere comunità diverse ( perché nonostante la triste storia di italianizzazione fascista e successivamente slovenizzazione titina) Gorizia ha superato grossi ostacoli permettendo oggi giorno di far convivere due culture diverse