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I pipistrelli

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«So il nome e le proprietà di tutte le erbe che curano il corpo» dice con fierezza la protagonista tredicenne di uno dei racconti qui riuniti, da cui sembra spirare il profumo mielato dei fiori d’acacia e quello amarulento del latte di fico. La natura è del resto l’unico sapere di chi non ha per orizzonte che indigenza, campi, vigne, stagni, colline, e l’unico riparo dal dolore per le «creature difettive» che Inès Cagnati sa raffigurare con un ritegno che lascia intravedere abissi di tristezza. La tristezza che scaturisce da madri dal viso tirato e cupo e da padri cui solo la collera riesce a dar voce. E insieme dall’«altro mondo», popolato di insegnanti armate solo di «parole violente» e regole inflessibili; di figli che non sanno nascondere l’insofferenza delle loro origini e di anziani genitori che la sera se ne stanno lì a «guardare il volo vellutato dei pipistrelli nel crepuscolo violaceo»; di comunità che respingono chiunque appaia disturbante e alieno – e dunque pazzo. Come la donna che tutti chiamavano «la pipistrella» perché nel capanno isolato in cui viveva solo quei «sacchetti di polvere nera imprigionata nelle ragnatele» parevano accoglierla e rispecchiarla. Alberi e animali, popolo di tacita e primordiale saggezza, sono la vera patria di queste vulnerabili creature, cui è concesso al più il sogno di andarsene lontano, «fino al deserto dove passano i cammelli con le carovane del sale».

141 pages, Kindle Edition

First published January 1, 1989

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About the author

Inès Cagnati

4 books41 followers
Inès Cagnati was born in Monclar, France, in the Aquitaine region of Lot-et-Garonne, and died in Orsay. The child of Italian immigrants, she became a French citizen but never considered herself French. With a bachelor’s degree in modern literature and a certificate for secondary-school instruction, she worked as a professor of literature at the Lycée Carnot in Paris. Cagnati was the author of four prize-winning books: Le Jour de congé (Free Day, 1973); Génie la folle (1976); Mosé, ou Le Lézard qui pleurait (1979); and Les Pipistrelles (1989).

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Displaying 1 - 24 of 24 reviews
Profile Image for Gabril.
1,044 reviews256 followers
November 21, 2024
“Io ballo e canto, giro sempre più veloce, giro e tocco il cielo matto, giro e il sole saltella per la gioia, le siepi vacillano, gli alberi si ribaltano, cado in mezzo ai petali caldi di sole”.

Inès Cagnati, figlia di migranti veneti, nasce in una imprecisata zona dell’Aquitania e, insieme alle tre sorelle, vive un’infanzia povera ed emarginata nella sperduta campagna francese. E di questo prevalentemente scrive in questi racconti magici e magnetici.

Sono gli anni Quaranta, l’ambiente sociale è ostile, i padri sono pressoché ingrugnati e scontrosi, le madri dure e frettolose, le maestre manesche e vendicative. Le bambine invece, per il dono naturale di essere tali, sono (o potrebbero essere) leggiadre e felici, in completa sintonia con la natura, gli animali da cortile, l’acqua dei ruscelli, il cielo aperto e la terra dei campi.
Ma il contorno umano non aiuta, l’asprezza dei tempi percuote la soavità naturale dell’infanzia, i piccoli drammi riguardano la perdita o l’abbandono degli animali, la pena per i genitori affaticati, ma anche la discriminazione a scuola, la miseria e la solitudine che testimoniano la dura vita da espatriati considerati come rifiuti sociali.

Alcuni, tra i racconti, sono piccoli miracoli, soprattutto per il punto di vista della bambina che è la limpida voce narrante e ci conduce in una visione del mondo sradicata, intima e straniante, nel paese perduto e immortale dell’infanzia. Così La tacchinella, La bambina in azzurro (capolavoro), Le lucertole e L’infedele.

“Alla fine, il nonno e la nonna si risiedono sulla loro bella panchina bianca. Restano lì, con le mani in grembo, a guardare il volo vellutato dei pipistrelli nel crepuscolo violaceo.”
Profile Image for Federica Rampi.
702 reviews231 followers
November 18, 2024
"Tutti hanno paura"

In questi sette racconti Inès Cagnati unisce la descrizione degli abissi più profondi dei suoi personaggi fatti di angoscia, miseria, rifiuto e solitudine, con la ricchezza della natura nelle sue forme nei colori, quell’esplosione di bellezza umile ma rigogliosa, capace di avvolgere tutti
Serpeggia nel libro un sentimento d'amore per i fiori, ciascuno dei quali porta un nome
Abbelliscono questa terra che li nutre, fanno da contrappunto all'orrore più insopportabile; risvegliano speranze alimentando l'impressione che la felicità sarebbe possibile.
E se vorranno vivranno, al di là della loro stagionalità
Ma sono gli esseri umani a catturare la sensibilità di Inès Cagnati.
Le madri dal viso segnato per i troppi sacrifici, dalle preoccupazioni per quei figli ribelli che vogliono andarsene
E poi le bambine, perse nelle loro infanzie negate in un mondo senza amore, senza tenerezza , dove solo la natura a volte sa accogliere e confortare.

Un libro che lascia la mente e il cuore pieni di emozioni e il desiderio di abbracciare quelle piccole creature, che dall’infanzia non guariranno mai, consapevoli che "non c’è niente da chiedere alla gente, ai muri, alle pietre.”
Profile Image for Seregnani.
741 reviews34 followers
December 21, 2024
« Nella luce polverosa, giallastra, la stazione rivela le strutture metalliche e i muri sporchi, gli oggetti custodiscono gesti taglienti. Bisognerebbe sopprimere tutti i treni.
Le persone non sarebbero più costrette a lasciarsi, nessuno verrebbe abbandonato.
E poi le stazioni, i treni, i binari invasi dalle macchinette a gettoni, da coppie già separate, quanta bruttezza. Forse non è un caso. Se non ci fosse questa bruttezza moribonda, molti si suiciderebbero, e invece non lo fanno. Si può voler morire in un prato di fiori, nell'acqua di un ruscello tra gli scuri ciuffi di crescione dove danzano le libellule, nell'ombra azzurra di un pozzo, ma non su vecchi scaracchi verdi, su mozziconi schiacciati, su cartacce sparpagliate e sporche ».

3,5 ⭐️ Sono 7 brevi racconti, quello sicuramente che mi è piaciuto di più è il primo “ La tacchinella” che mi ha fatto davvero ridere, è l’unico ironico diciamo della serie dei racconti (cito un pezzo qua sotto) mentre quello che mi ha colpito di più per la dolcezza e la complessità del testo è “Lei” di cui ho citato un pezzo qua sopra. Gli altri racconti sono nella media…

«Per passare l'esame, bisogna saper risolvere i problemi e io, per colpa della vasca da bagno, non ci riesco ».
« La vasca da bagno? » ha detto mio padre.
«Quella della maestra ha una vasca piena di buchi e nei problemi vuole che le diciamo quanto tempo le serve per riempirla e fare il bagno. Ma io come faccio a saperlo? ».
« Quello che puoi dire alla maestra senza sbagliarti è che serve moltissimo tempo per riempire una vasca bucata, che a volte è persino impossibile. Pensa a quando il nostro abbeveratoio era forato. Non teneva l'acqua, non c'era verso. Mi spiace, è così. Quando una cosa è malridotta, è malridotta».
«Sì» ho detto piangendo ancora di più. « Ma lei vuole fare lo stesso il bagno e bisogna assolutamente dirle dopo quanto tempo può entrare nella vasca».
«È malata di mente» ha detto mia madre. «L'ho sempre pensato».
«Tanto più che allagherà la casa» ha detto mio padre.
Profile Image for Giada.
209 reviews19 followers
January 28, 2025
Una raccolta di sette racconti che dimostra, ancora una volta, la capacità di Inés Cagnati di indagare la solitudine e l'emarginazione da un punto di vista tutt'altro che scontato: quello dell'infanzia. In Pipistrelli esiste un filo conduttore che lega tutte le piccole protagoniste: quello dell'amore per la natura. Animali, piante e ruscelli diventano un soggetto vivo tanto da sostituirsi ai genitori e ai fratelli che, come loro, soffrono di un isolamento forzato dal resto della comunità in cui vivono ma che, allo stesso tempo, sembrano non voler combattere, rimanendo così legati a quei villaggi che puntualmente li respingono.
Profile Image for Ter.
72 reviews10 followers
May 17, 2025
Sberle, terra e abbandono. Molto bello e intenso
Profile Image for 100 Errori .
52 reviews10 followers
October 22, 2024
Di solito faccio fatica a farmi coinvolgere dalle raccolte di racconti, a causa della brevità delle singole storie.
Ma la brevità è un tratto stilistico distintivo della scrittura di Cagnati, per cui, in questo caso, quello che potrebbe sembrare un limite diventa un vero e proprio punto di forza.
Lo stile, infatti, è sempre quello asciutto e diretto dei romanzi ma l’effetto di turbamento, qui viene ulteriormente amplificato dall’arrivo improvviso del finale. Bellissimo il fatto che alcuni racconti siano seguiti da una poesia che ne rappresenta, al contempo, la sintesi, il completamento e una chiave di lettura.
L’ambientazione e i temi trattati, evidentemente autobiografici, sono gli stessi dei due romanzi già tradotti e pubblicati da Adelphi negli anni passati: vita di campagna, povertà, rapporti familiari, discriminazione, malattia mentale.
Chiaramente non tutti i racconti mi sono piaciuti allo stesso modo; uno dei più intensi è sicuramente “La donna senza nome” (che forse un nome ce l’ha, ed è “Génie la matta”) ma il mio preferito è stato “Le lucertole”. Quelle 15 pagine, nella loro semplicità, rientrano tra le cose più belle che io abbia letto quest’anno.
Profile Image for améline.
47 reviews2 followers
August 24, 2025
chaque nouvelle est sublime et d’une infinie tristesse
Profile Image for Moreno Migliorati.
95 reviews4 followers
October 15, 2024
Chi ha letto e apprezzato gli altri due libri di Inès Cagnati tradotti in italiano (Gènie la matta e Giorno di vacanza) non si lasci sfuggire quest’ultima uscita, questa volta sotto forma di racconti.
La scrittrice francese unisce in essi la descrizione degli abissi più profondi dei suoi personaggi, angoscia, miseria, rifiuto e solitudine, con la ricchezza della natura, delle forme, dei colori, degli odori, una vera e propria esplosione di bellezza umile o rigogliosa, avvertita prima di tutto dai bambini, ma a cui non si sottraggono neppure gli adulti
A questo sentimento d'amore per i fiori, a ciascuno dei quali viene dato un nome, per l’acqua che lava e fa luce, per la terra che nutre, fa da contrappunto l'orrore più insopportabile e risveglia una speranza straziante, con l'impressione che, forse, la felicità non è impossibile.
Un libro che lascia la mente e il cuore pieni, contemporaneamente, di profonda gioia e tristezza, con il desiderio di abbracciare tutti i personaggi: il padre laborioso, ma con le sue idee molto limitate e che sa così bene cantare arie d'opera; la madre anaffettiva, con i suoi silenzi eloquenti e con la sua tenerezza di fondo che a volte viene espressa; le sorelle gelose l'una dell'altra, ma alla fine solidali tra di loro; il piccolo straniero la cui partenza rivela i tesori dell'amicizia; infine i nonni, e la loro gioia distrutta. La prosa di Inès Cagnati sa scavare a fondo come poche.
Profile Image for Mariarosa Raffaelli.
122 reviews2 followers
March 16, 2025
Inès Cagnati ha scritto, purtroppo,  solo tre libri. In una intervista le avevano chiesto perché non scrivesse di più e lei aveva risposto che scriveva se aveva qualcosa da dire. Dopo la pubblicazione di Génie la matta e Giorno di vacanza,  è il turno di un libro di racconti. I temi sono quelli già conosciuti,  la vita nella campagna francese di emigranti poveri,  le difficoltà di integrazione e le ingenuità di povere bambine. L'ultimo, il più potente, scritto in prima persona - "La donna senza nome" ci racconta di una donna che ha perso il lume della ragione.  Cresciuta in un orfanotrofio, picchiata dalle suore, vive col figlio,  la nuora e i nipoti. Non conosce il suo nome né quello del figlio. La descrizione del delirio della donna è così verosimile e raggelante dal portarti a sperare che non compia le azioni che la sua mente malata le suggerisce. 
Una Cagnati splendida.
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,106 reviews34 followers
September 2, 2025
È uscito in Italia il terzo libro di Inès Cagnati I pipistrelli, pubblicato per la prima volta nel 1989. Sono sette racconti, dallo stile unitario, un insieme di vicende umane che si dipanano sotto gli occhi del lettore con una scrittura limpida, serrata; sette storie unite dall'arte di un'autrice che va in profondità nella descrizione dei suoi personaggi e, pur nella misura contenuta di poche pagine, affonda nella miseria, nell'aridità della loro ignoranza, come le rane nel fango degli stagni nelle campagne pietrose che fanno da scenario, dove "non vien voglia né di nascere né di vivere", e dove soffocano e muoiono per la siccità. Sulla disperazione vigila la ricchezza della natura con i suoi colori, il profumo della menta calpestata, le esplosioni di bellezza umile e rigogliosa.

Dovunque un sentimento di amore per "le erbe che curano il corpo", di cui la protagonista di uno dei racconti conosce tutti i nomi, per il ruscello "la cui frescura è protetta dai giunchi arancioni e dai sambuchi con i loro grappoli rossi ombrellati e in riva all'acqua è tutto un intrico di calle, iris, menta e le libellule si rincorrono", per il lotus, la parola d'ordine che la avvicina a una bambina con la quale non si capiscono perché non conoscono il francese, essendo lei figlia di italiani, l'altra di polacchi; dovunque, questo sentimento d'amore per la natura, dicevamo, è il contrappunto necessario all'oscurità che alberga nelle pagine – e nelle cantine, dove i pipistrelli stanno appesi ai muri nel buio – e risveglia una speranza straziante, quella della felicità che sembrerebbe possibile. Animali, piante e paesaggi sono soggetti vivi, con i quali Cagnati intesse quel dialogo che sembra impossibile tra adulti e tra adulti e bambini. La narratrice sogna di partire, "verso luoghi lontani, dove nessuno parlerà con me (...) e resterò là per sempre, a guardare, senza aspettare niente".

La protagonista dei racconti di Pipistrelli si unisce all'universo vegetale e animale in totale simbiosi (l'acqua del fiume, dove sdraiarsi nuda per lavarsi, e la terra, "che attira ogni cosa") consapevole della bellezza della natura e del suo essere inspiegabile, indifferente, spietata. Cagnati non usa metafore, non c'è filosofia della natura nei suoi libri, c'è la natura in dettaglio: la lucertola, la rana, la menta, i fiori azzurri della cicoria selvatica, le foglie di granturco, il cane, le vacche, i maiali.

L'arrivo dei tre, simbolo di una vita colta e distante dal loro mondo, e la fretta con cui la famigliola poi se ne va, dopo aver cenato, segna la distanza incolmabile tra la loro esistenza semplice e un mondo estraneo, al quale appartiene ormai la figlia che, con grandi sacrifici, hanno fatto studiare. Senza enfasi, con una prosa essenziale, il racconto parla della solitudine di quelle due lucertole "vecchie", guarda come sono vecchie entrambe! Ahi, come piangono e piangono le due lucertole!": Cagnati affida a Federico Garcia Lorca la sua disincantata conclusione, in un esergo che mette in fondo invece che all'inizio, come negli altri racconti, perché – aveva spiegato a chi le chiedeva conto di questa scelta insolita, che si ritrova anche in Génie la matta – "Quando si apre un libro non si sa ancora di cosa parla ed è meglio che la frase rivelatrice che abbiamo individuato per riassumerlo sia posta alla fine, ha più senso". Come tutti i grandi della letteratura anche Inès Cagnati si è cimentata con la forma breve, esercitandosi nella lingua che aveva già sperimentato nei due romanzi che hanno preceduto I pipistrelli: ricercata precisione nella scelta delle parole, cui sa infondere una forza speciale, nel raccontare storie che prendono alla sprovvista, confondono e disorientano ma nello stesso tempo agganciano con la loro crudele purezza.
Profile Image for Frances Piper.
207 reviews1 follower
February 8, 2025
Inès Cagnati lo manteneva come proposito: dar voce, con la sua scrittura, a tutte le persone che hanno conosciuto solo miseria nella loro vita.
E in questo ci si immerge, nei suoi romanzi. Nelle storie di esistenze trascorse in simbiosi con una natura fatta di povertà e violenza, di avvenimenti cupi; tutt'intorno ignoranza, spesso cattiveria. Sempre, tempo che non conosce la cura dei figli e degli affetti. Solo, qualche descrizione paesaggistica a tingere le pagine di un qualche colore - capace di resistere giusto "quel po' di più" alla tristezza che infine incombe. Ma è fugace impressione.
Scrive benissimo, l'autrice, e trasporta proprio "là"...
Bisogna però volerci andare.
Profile Image for Camilla.
97 reviews
February 14, 2025
Il dispiacere di non riuscire a prendere
la licenza, l'amicizia tra due bambine
troncata sul nascere per un
trasferimento, l'attesa di due anziani
che per un anno non fanno altro che
aspettare la figlia per pranzo...

Sono tutte storie che hanno in
comune la campagna, con le sue
sfumature ed i suoi odori.
Inès Cagnati, anche in questi
racconti, ti trasmette situazioni di
grezzo disagio, accompagnate a
dialoghi brevi e forti. Un libro crudo,
rude, che lascia però spazio a
momenti leggeri, anche quando tutto
sembra andare verso la follia.
Profile Image for Alice.
69 reviews
April 7, 2025
Una raccolta che mi ha accompagnata in silenzio e con delicatezza, lasciandomi addosso un velo di malinconia sottile, come certe giornate che non sembrano memorabili e invece ti restano dentro. I racconti sono asciutti, ma pieni di ombre. E dentro quelle ombre si muovono figure femminili spesso isolate, silenziose, tagliate fuori da un mondo che non sa o non vuole ascoltarle.
Cagnati non ha bisogno di molto per colpire. Basta poco: un'inquadratura giusta, una parola non detta, un pipistrello che attraversa il buio.
Profile Image for nomeacaso.
184 reviews4 followers
December 14, 2024
Racconti perfetti per l'autunno, racconti che mi descrivono interiormente.
Persone rotte che vivono in mezzo alla natura, che preferisce interagire con gli animali invece che gli esseri umani, che preferisce camminare al suo ritmo e non quello del mondo.
Profile Image for Gabriella.
17 reviews8 followers
November 17, 2025
L’acqua, laggiù, in fondo al pozzo, attira, la donna è nel cielo, tutta bianca e coronata di fiori. Mi guarda.
Allora sono andata da lei, per essere lei.


È sempre quel brivido finale che mi riporta da Cagnati, ogni volta.
Profile Image for Maria.
71 reviews6 followers
October 27, 2024
Amo questa autrice da morire ❤️❤️
Profile Image for Sara.
2 reviews1 follower
November 26, 2024
La scrittura della Cagnati è un piccolo miracolo.
Profile Image for Andrea.
145 reviews42 followers
March 3, 2025
La tacchinella **1/2
La ragazzina in azzurro ****
Le lucertole ****1/2
Lei ***
Le carovane del sale ***1/2
L’infedele ****
La donna senza nome ***
Profile Image for Fabrizio.
163 reviews10 followers
July 12, 2025
Short stories are not really my thing usually, but these are beautiful. Sad, but beautiful.
Profile Image for cenzo.
20 reviews1 follower
July 31, 2025
3.75⭐️
Bucolica melanconia
Displaying 1 - 24 of 24 reviews

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