tre rigorose gabbie formali per tre storie gaudenti, gioiose e spensierate come la giovinezza: i racconti alfabetici contenuti in questo libro narrano le vicende erotiche di due instancabili studenti, un bucolico e voluttuoso convegno fra soldati, l’incontro fortuito tra un benzinaio, un oroscopo amoroso e un audace camionista quebecchese.
Le parole si piegano all’abilità dell’autore, che si muove con agio nelle sue contraintes autoimposte – alla maniera oulipiana – in perfetto equilibrio tra sensualità e ironia. L’esercizio di stile coincide con il divertimento e si fa sinonimo di raffinata intelligenza. AcroBatiCa è un gioco di lingua.
Amo la letteratura quando si fa gioco sofisticato e raffinatissimo.
Amo Sinigaglia perché non disdegna questa dimensione e ci si immerge, stravolgendo la lingua e le possibilità che offre.
AcroBatiCa ne è l'ennesima prova. Soprattutto mi stupisce la sua duttilità, la capacità che ha di brillare nel romanzo, nei racconti, nelle prose brevissime.
Pensare che quest'uomo, a quasi ottant'anni, sia capace di scrivere un testo come "Smanettando sospirosi sulla station", composto esclusivamente da parole che iniziano con la s, mi sorprende e mi rasserena: la sua brillantezza d'inventiva migliora libro dopo libro.
AcroBatiCa è un gioco di lingua e no, non mi riferisco solo al fatto che siano storie omoerotiche. Ogni racconto è intrappolato in una gabbia formale rigidissima: il primo, per esempio, è scritto solo con parole che iniziano con la lettera S. La cosa straordinaria è che non solo queste storie hanno senso, ma sono anche sensuali, ironiche e assolutamente brillanti. Leggetelo, meravigliatevi, divertitevi.