In una sperduta città del continente di Luxastra, qualcosa si muove nel buio. Un folle vaga per le strade sbraitando di un conflitto imminente. Gli elfi di una stirpe in rovina danno la caccia a un oggetto misterioso. Poteri oscuri si risvegliano sotto la terra. E mentre forze immense stringono le proprie malvagie spire intorno alla cittadina, sei viaggiatori si ritrovano nell'occhio del ciclone. Sei anime affrante, chi in fuga dal passato e chi in cerca di un futuro, guidate da un segreto burattinaio verso un destino pericoloso e diventare eroi.
È stato bello immergersi di nuovo nell’ambientazione di Luxastra, anche se come libro non è granché. A tratti sembra solo un riassunto, il che è un peccato perché si potevano approfondire certi aspetti e certi personaggi in modo migliore. Ad ogni modo, è sicuramente una chicca per i fan della serie su youtube, anche solo per tornare a divertirsi con i personaggi di quella bellissima storia.
E così se ne va una parte della mia adolescenza... Allora, il libro nel complesso non è bellissimo: lo stile di Gian si vede che è acerbo: troppe metafore e descrizioni altisonanti e ''smielate''. Un tipo di scrittura che avrei apprezzato in un racconto breve, ma nel romanzo ho spesso avuto la sensazione che alcune pagine si potessero sintetizzare in poche righe più secche e dirette. Al contrario, le sequenze d'azione mi sono piaciute un sacco: veloci, dinamiche, cruente quando serviva. Sono sincero: alcune di quelle scene mi hanno emozionato come non mi capitava da quan'ero piccolo, coi libri. Peccato che questo mondo sia morto senza una degna conclusione, ma questa è un'altra storia.
Libro che racconta la "stagione perduta" di Luxastra. Carino, anche se prolisso in parecchie parti, ma comunque sia è stato bello ritrovare tra le pagine i vari personaggi della campagna (Letho (〒﹏〒) )
Un onestissimo 3.75/5, che mi sento di arrotondare a 4 perché è Luxastra, e per quanto sia un amaro distacco, chapeau per come è stato gestito e per il risultato.
La storia si distacca progressivamente dagli eventi canonici regalando un interessante universo alternativo, con qualche chicca che per gli appassionati. Ritengo possa essere una bella lettura anche per chi non seguisse precedentemente il canale, anche se forse a quel punto è più difficile affezionarsi ai personaggi, che hanno meno spazio "emotivo" nel racconto e che tendono a rimanere più piatti e spigolosi. Temo sia un risultato inevitabile però con la trasposizione scritta.
La scrittura di per sé anche, affatto male per essere un primo libro. Talvolta si, c'è un eccesso di aggettivi o metafore che spezzano il ritmo e appensantiscono le frasi, ma resta comunque una piacevolissima lettura. Penso possa essere caratteristica propria del modo di scrivere dell'autore, e dunque piacere o meno.
Oh cielo, sarà una recensione lunga. Non ci siamo, mi piange il cuore a dirlo, ma non ci siamo. Partiamo con ordine. Sono un grande fan di inntale e di luxastra, e l'idea di un romanzo sulla campagna mi aveva entusiasmato. E qui però c'è il primo problema: perché il libro parla della storia alternativa (la stagione perduta per chi ha seguito la campagna) invece di quella che conosciamo? Forse ho un'idea ma ci arriverò dopo. Sarebbe stato molto più interessante secondo me vedere approfonditi i momenti che abbiamo visto nella campagna, un romanzo ad esempio permette di capire meglio i pensieri dei protagonisti rispetto a una campagna di dnd. Il secondo problema è che questo libro racchiude tutta la "campagna di fatumastra" che è semplicemente troppo per le 300 pagine del libro, rendendo tutto estremamente frettoloso. E poi, per quanto ne so (qualcuno mi scriva un commento se mi sbaglio) questo libro è pensato per essere uno stand alone, ma la storia non si conclude affatto anzi, sembra che nemmeno sia iniziata. I personaggi passano da un posto all'altro e ovunque vanno FALLISCONO nei loro intenti, dall'inizio alla fine del libro. Questo a mio parere può succedere in una campagna di dnd come quella da cui è tratto il libro, ma non in un romanzo. Inoltre appunto c'è pieno di lore di luxastra appena accennata ma che non ha alcuna rilevanza per la storia raccontata, se non la vediamo nell'ottica che arriveranno dei seguiti. Per questo si è scelto di raccontare una storia alternativa? Si vuole creare una saga letteraria? Se così fosse, il mio giudizio su questo libro sarebbe molto più clemente perché capirei molte delle scelte fatte, ma ora come ora NO. L'autore ci ha sicuramente messo molto amore e impegno, e si vede, ma il risultato dal punto di vista della scrittura è ancora acerbo (ci sta, se continuerà a scrivere, fra qualche anno rileggendo questo libro si accorgerà anche lui di questa cosa). Quindi questo libro, senza alcuna certezza di una volontà di costruire una saga, per chi è? Non per un lettore di fantasy visto che in sé la storia è abbastanza generica, frettolosa, del tutto incompleta e i protagonisti non riescono a fare praticamente nulla. Ma a mio parere non è nemmeno per i fan di inntale dato che la storia diverge molto da quanto visto nella campagna di dnd e personalmente non ero interessato a un "what if". Ripeto, se saltasse fuori che l'intenzione è di costruire una saga e questo era solo il primo volume, sarei molto più soddisfatto da questo libro (almeno 3.5 stelle), ma ora come ora per me è solo un triste no.
Un armonioso canto del cigno. Per essere un'opera prima e per di più trasposizione di una storia nata per un altro media, credo sia piuttosto apprezzabile. Descrizioni ben scritte ed efficaci, un racconto semplice e armonioso alternato a combattimenti incalzanti e dialoghi vivaci, nei quali si riconosce la matrice del gioco e del racconto corale. Gian gioca con le parole come farebbe un elfo dai capelli verdi con una moneta truccata e senza farsi notare semina similitudini e metafore in modo apparentemente casuale, ma non per chi conosce gli avventurieri e qualcuno dei loro segreti. Consiglio l'ascolto del formato audiolibro: mi sono sentita trasportare di nuovo su Luxastra, grazie alla voce dell'autore in grado di restituire alla perfezione le emozioni, le movenze e in alcuni casi persino la voce dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. È stato bello ascoltare la stagione perduta.
Mi è piaciuto molto come libro: l'unica critica che sento di potergli muovere è la frequente descrizione accurata dei sentimenti (preferisco molto di più la formula del "mostra, non dire"), ma ciò non toglie che sia un libro degno d'esser letto e, soprattutto, un must per gli appassionati del genere fantasy!
Se questo è veramente il primo libro scritto da Gian, complimenti. Poteva essere alleggerito ogni tanto, ma il risultato è veramente soddisfacente. E' un ottimo "What If" della storia narrata durante la campagna di Luxastra, ma alla fine una domanda sorge spontanea? Perché scrivere un romanzo su una storia diversa da quella che già conosciamo? Mettendomi nei panni di chi si approccia alle attività di InnTale dopo aver letto questo libro, rischia di non capire il cambio di rotta, e chi come me segue da anni tutta l'attività della compagnia, è difficile non leggerlo pensando "qui è diverso" a ogni cambiamento. In ogni caso, è un fantasy vecchia scuola, che secondo me non ha niente da invidiare agli scrittori professionisti di questo campo, sia grazie al mondo creato da Matt, sia grazie all'abilità narrativa di Gian. Bravi!
Sono una grande fan di inntale del mondo che hanno creato e di tutto ciò che è il gioco di ruolo Sono legata a questi personaggi già da molto molto tempo, seguo la loro campagna dal primo episodio e leggere questa storia è stato come tornare indietro nel tempo Le pagine scorrevano una dopo l’altra senza che me ne accorgessi mi sono inamorata di nuovo di tutto ciò che e il mondo che ci virgins e ci viene descritto. Forse leggendo ho apprezzato molto di più il personaggio di Letho e sicuramente quello di Dalia perché ho capito un po’ di più La loro timidezza e fragilità Davvero spettacolare Una cosa la devo dire ho pianto in una parte di questo libro come avevo pianto già tempo prima Però sono felice perché vuol dire che le emozioni che avevo provato durante i video li ho riprovati durante la lettura Spettacolare
Premetto che non parto dall’essere un fan della serie, ma da lettore esterno posso che non è un libro. Mi spiego meglio: la sintassi, il ritmo, i dialoghi sono abbastanza banali ma capisco che c’è un oggettivo piacere per la linearità. Tutto il resto (trama a parte) è da buttare. Il che è paradossale. Ci sono degli errori (ma proprio a livello di revisione) enormi al punto che non ci volevo credere che avessero assunto una squadra di revisori/ correttori ad hoc solo per la pubblicazione. Sembra a tratti un libro autopubblicato in cui spesso era necessario legge un passo più volte per capirlo.
Troppi aggettivi, metafore e cambi di punti di vista grossolani in corso di narrazione. Flussi di coscienza piatti, infantili e cringianti. Un vero peccato perché paradossalmente le cose che potevano essere più difficili sono state eseguite magistralmente: i combattimenti (sono molto difficili da descrivere) sono fluidi e coerenti, la trama è accattivante e il finale è veramente bello e non scontato.
Quando funzionano di più i combattimenti che la descrizione di scena un po’ più articolata, c’è qualcosa che non va.
Leggo molte recensioni che “argomentano” che sia un buon “primo libro”. Ma non mi sembra un punto: un libro pubblicato da una casa editrice seria deve essere tale. Non pretendiamo un premio nobel per la letteratura ma manco un “vabbè è un esordio”. Nota molta amara. Un paradosso che poteva essere evitato facilmente , semplicemente lavorando con le persone giuste.
Una storia fantasy dallo stile semplice e leggero, ma epico quanto basta. Sei ottimi protagonisti che ho imparato ad amare nella campagna originale su YouTube e che qui ho potuto conoscere nuovamente in una veste leggermente nuova ma sempre intrigante. Una storia avvincente con una perfetta chiusura a cerchio, che inizia a parte nella stessa locanda, ma con un contesto e un'atmosfera completamente diversi. Il finale è un crescendo di angoscia e di tensione che segue l'evoluzione e i rapporti tra i personaggi, che a loro volta si sviluppano sotto il peso soffocante degli avvenimenti.
Mi dispiace solo che questo libro non renda davvero giustizia al personaggio di Hann, che per la maggior parte del tempo è una letterale spina nel fianco. In compenso, si spinge davvero tanto sulla ship tra Galgith e Shiran, o quantomeno sul loro rapporto. E devo dire che ho apprezzato.
Che abbiate o meno mai sentito parlare di luxastra, se fossi in voi leggerei questo libro e se vi piacerà approfondirei tutto il mondo che gli ruota attorno. Se volete qualcosa di diverso dagli ultimi fantasy fatti con lo stampino leggetelo e dategli una possibilità perché se la merita. Sei sconosciuti per via del fato si ritrovano nella remota Fatumastra. Anche se non sono ferite visibili portano tutti delle cicatrici, nessuno sa bene perché si trova lì ma capiranno che qualcosa di più potente e importante sta accadendo riusciranno a fermarlo in tempo? Preparatevi ad affezionarvi e magari a versare qualche lacrima, perché ricordate TUTTO QUELLO CHE VERRÀ DIMENTICATO VERRÀ PERDUTO PER SEMPRE.
Ho letto questo libro in contemporanea a un rewatch delle prime tre stagioni di Luxastra, perché volevo seguire in parallelo le due storie e notare le differenze negli sviluppi della trama. È stato un po' come dare un ultimo saluto a questa campagna, a questo mondo, a questi personaggi che mi hanno accompagnata per tanti anni. Salutarli ha un sapore agrodolce, soprattutto dato che probabilmente non sapremo cos'ha in serbo il futuro per loro, e so che mi mancheranno. Nonostante questa sensazione di incompiutezza sono contenta di aver avuto l'occasione di immergermi ancora in questo mondo, di averlo vissuto tramite la penna di Gian, che già avevo apprezzato molto leggendo i suoi racconti brevi su Galgith. Certo, si percepisce che il suo stile è ancora acerbo per certi versi ma mi è piaciuto un sacco e avrei voluto che durasse ancora di più. Colgo quindi l'occasione per dire a Gian che, se mai leggerai queste parole, sappi che i tuoi racconti sul mondo di Luxastra sono attesi e desiderati, anche se la campagna non dovesse continuare più, anche se non sapremo mai cosa succederà ai nostri eroi. Il tuo punto di vista è prezioso, la tua sensibilità nel raccontare il vissuto dei nostri amati personaggi lo è ancora di più. Ti vogliamo bene, grazie per il cuore che hai messo in queste pagine <3.
Decisamente non una fine soddisfacente, ma c'era da aspettarselo.
Mi trovo in disaccordo con molte delle recensioni che ho letto qui. Il libro è esattamente ciò che dice di essere: la trasposizione della fantomatica "stagione perduta" richiesta da anni dai fan. Se qualcuno si aspetta una narrazione che segue i canoni e le regole della narrativa, mi dispiace, ma si tratta comunque di gioco di ruolo alla fin fine. Le battaglie perse sono inevitabili se è ciò che è successo all'interno della giocata.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura, è sì ricco di metafore, a tratti un po' macchinoso, ma andando avanti con il libro l'ho notato sempre meno e perciò mi ha dato sempre meno fastidio.
La fine pone più domande che risposte (tutto il libro lo fa, in realtà) e questo non sarebbe un aspetto negativo se non fosse la fine che ha fatto Luxastra.
È un libro che ti lascia l'amaro in bocca, ma non è necessariamente una cosa negativa. Sicuramente mi ha fatto salire la nostalgia per questi personaggi e questo mondo di cui forse non sapremo mai di più.
Ho ascoltato il romanzo. in questo modo è molto godibile, nonostante la prosa sia un po' scricchiolante. La voce che legge è quella di Gianandrea Muià, che è anche l'autore, ed è magistrale. Mostra una capacità di caratterizzazione dei personaggi fenomenale (ovviamente, è un doppiatore). Si capisce che viene da un GDR, il che è un pro per noi fan che volevamo sapere come fosse andata, che siamo anche il principale target, ma un contro per i lettori generici. In soldoni, ascoltato vale 4 stelle, se lo avessi letto normalmente avrei dato 3 stelle.
Ci ho messo una vita a finirlo perché temo non fosse il momento adatto a leggere luxastra, però la storia presentata nel libro( perché non è per niente uguale a quella della campagna e lo sapevo) mi ha intristito un po' a causa delle mille sconfitte che il party subisce. Avrei dato quattro ma come ho detto, l'ho letto in un momento non adatto ma mi sono incaponita a leggere. Forse a mente fredda cambierò idea.
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Personaggi scritti molto bene. Nonostante quelli principali fossero ben sei, ognuno ha avuto il suo spazio per brillare ed evolvere.
Ho apprezzato il modo in cui la storia è stata snocciolata. Le descrizioni erano vivide e aiutavano a immergersi nell'ambientazione (anche se a tal volta un tantino lunghe, quando a seguito di dialoghi).
Overall, una lettura piacevole e scorrevole. non vedo l'ora di sapere se ci sarà un seguito, o se Giannandrea scriverà qualcos'altro.
Gian ha ancora molta strada da fare se vuole affermarsi nella scrittura. I lampi di talento ci sono, ma ogni pagina tradisce uno stile immaturo, appesantito dall'uso eccessivo di metafore e da un linguaggio troppo ricercato. Tra qualche anno, rileggendo questa prima opera, si renderà conto di quanto fosse acerba, pur conservando una certa dignità. Kudos.
Non ho mai seguito la campagna di Luxastra, ma sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo. Certo, la scrittura è abbastanza acerba ancora, e i personaggi non ben esplorati, ma tutto sommato è un buon inizio, e l'epilogo invoglia a scoprire di più!
La valutazione è data all’audiolibro. Pertanto calcolate che è stata aggiunta una stella al mitigo Gian che ha dato le boci ai vari personaggi. Si ritorna alle avventure vissute su youtube, ma di base come libro fantasy è come tanti. Non una lettura necessaria, ma sicuramente scorrevole.
Carino, belle descrizione e mi ha fatto immergere. Molto epico. Però si vede che è scritto per i fan della serie e non avendo tutta questa lore non sono riuscito ad apprezzarlo a pieno
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