A partire dal III secolo dopo Cristo e fino alla fine del Medioevo, l’elezione del papa avveniva spesso in un clima molto conflittuale, che dava adito a contrasti e contestazioni. Il più delle volte questi sfociavano nella presenza contemporanea di due pontefici, uno dei quali definito, appunto, antipapa. Nel nostro immaginario questi personaggi sono rappresentati come individui corrotti, assetati di potere, nemici della Chiesa e dell’unità dei cristiani. In realtà, lungi dall’essere creature tenebrose che tramano nell’ombra, molti sono devoti uomini di Chiesa divenuti antipapi perché sostenitori di posizioni teologiche poi sconfitte o per una serie di motivi fortuiti. Questa storia dei ‘perdenti’ rispetto alla tradizione ufficiale della Chiesa ci farà scoprire così che dei trenta e più antipapi, uno è venerato come santo e martire e altri sono morti in odore di santità. Che per lunghi secoli su molti di loro la Santa Sede ha preferito non prendere posizione e su alcuni si mantiene tuttora cauta, ammettendo che potrebbero essere considerati papi legittimi. Si scoprirà anche che alcune figure che la storiografia tradizionale ha considerato burattini in mano al potere secolare, hanno contribuito in modo decisivo alla definizione delle regole che stanno alla base del papato e, per questo, in modo del tutto inatteso, alla storia e all’autocoscienza della Chiesa stessa.
Semplicemente interessantissimo. Gli Antipapi di Mario Prignano è tutto ciò che si può desiderare da un libro su questo tema. Invece di essere il solito saggio infarcito di date e barocchismi inutili, si distingue per un approccio diretto, rigoroso dal punto di vista storico ma arricchito da tocchi di ironia che rendono la lettura ancora più piacevole. Racconta con chiarezza la storia di tutti i 37 antipapi della Chiesa! Consigliato!
L'idea era valida: quella di presentare ed analizzare le figure storiche dei pontefici "che non lo furono" e recuperarne l'eredità superando le damnatio memoriae che molti di essi hanno subito. Il problema è che l'autore non è storico di professione, ma giornalista RAI (e neppure laureato in Storia, ma in Scienze Politiche) - ma, si sa, al giorno d'oggi la possibilità di pubblicare un saggio non si nega ad alcuno con "buone entrature".
In fondo, il lavoro di Prignano non è malvagissimo, al netto di certi tentativi goffi di "aggiornare" gli eventi storici: Questa specie di G20 del Medioevo Una vicenda appassionante come una serie TV questi opinion makers della curia .
Ma, alla fine dei conti, questo testo rimane troppo superficiale, dedicando molto spazio alle vicende (narrate con anche troppa attenzione allo story-telling ) storiche e poco alla vera analisi profonda storica di contesti e mentalità storiche. Quando Prignano tenta qualche argomentazione storica, si risolve in poche frasi (prese in prestito da addetti ai lavori) e in poca sostanza - è anche abbastanza buffo che un discendente di Urbano VI (come lo stesso Prignano ha rivendicato in varie sedi) prenda le sue difese, come se le lotte dei clan familiari tra i papi ed antipapi siano ancora vive e vegete: Urbano VI e i suoi successori risultano oggi come legittimi. Ma è una lucidità che per molto tempo è mancata alla Chiesa
La sostanziale fragilità di metodo storico e di preparazione scientifica emerge chiaramente nel riferire il giudizio positivo di Giovanni XXIII (Roncalli) sul suo "predecessore" antipapa Giovanni XXIII - la fonte storica riportata in una nota non è proprio solidissima: L’episodio, riferitomi da un testimone oculare, risale al 27 settembre 1958, un mese e un giorno prima che Roncalli venisse eletto papa.
In ogni caso, un testo che va bene per neofiti e lettori che prediligono semplicità di scrittura ed intrattenimento.
Molto carino ed interessante, si legge tutto d un fiato, riesce a renderescorrevole ed avvincente una serie di eventi (elezioni papali) notoriamente noiosi