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Бывший сын

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Несмотря на скромные размеры и белорусскую фактуру, вы держите в руках настоящий большой русский роман — возможно, тот самый, которого литература ждет уже не первый год. Филипенко едва ли не единственный из своего поколения виртуозно воспроизводит речь любого сословия; превращает измученный Минск в современный ответ булгаковскому Киеву «Белой гвардии»; сложнейшая сцена спонтанного массового насилия, вокруг которой вращается сюжет, выписана с поистине пугающим мастерством. Но самое главное и самое редкое в наши дни достоинство «Бывшего сына» — у этого романа есть сердце.

Михаил Идов, главный редактор "GQ Россия"

205 pages, Hardcover

First published January 1, 2014

23 people are currently reading
747 people want to read

About the author

Sasha Filipenko

13 books115 followers
Sasha Filipenko, geboren 1984 in Minsk, ist ein belarussischer Schriftsteller, der auf Russisch schreibt. Nach einer abgebrochenen klassischen Musikausbildung studierte er Literatur in St. Petersburg und arbeitete als Journalist, Drehbuchautor, Gag-Schreiber für eine Satire-Show und Fernsehmoderator. ›Der ehemalige Sohn‹ über das Leben unter dem Lukaschenko-Regime ist im Frühjahr 2021 bei Diogenes erschienen. Sasha Filipenko ist leidenschaftlicher Fußballfan und lebt in St. Petersburg und in der Schweiz.
—————-
Sacha Filipenko (en russe : Саша Филипенко ; né le 12 juillet 1984 à Minsk en Biélorussie) est un écrivain biélorusse, lauréat du Prix russe (Rouskaïa Premia). Il est l'auteur des romans Croix rouges, La Traque, Le Fils d'avant, Zamysly, Retour à Ostrog,. Les romans de Sacha Filipenko ont été traduits en français, en tchèque, en hongrois, en polonais, en italien, en anglais, en croate, en allemand.

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4 stars
452 (37%)
3 stars
200 (16%)
2 stars
37 (3%)
1 star
10 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 142 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,457 reviews2,431 followers
October 29, 2023
REVENANT


In copertina

La copertina mostra una macchia gialla avvolta in una ragnatela di corde. Imbrigliata? Prigioniera?
La forma gialla dalla vaga geometria è immediatamente riconoscibile “grazie” al recentissimo passato tuttora in corso: la guerra in Ucraina (anche detta invasione dell’Ucraina). Giornali e telegiornali hanno reso nota, e tristemente celebre, la sagoma della Bielorussia, grande due terzi dell’Italia e abitata da dieci milioni scarsi, paese d’origine di Filipenko (ma non di residenza, vive ormai all’estero) e nazione nella cui capitale ambienta questa sua prima prova letteraria (in Italia arrivata dopo Croci rosse). L’unico paese europeo dove la pena di morte è ancora in vigore.
Sotto il confine meridionale della Bielorussia è facile riconoscere l’Ucraina. Ancora più a est il Grande Fratello Russia.
Siamo nel cuore dell’Europa. Anche se ci ostiniamo a considerarlo est europeo, nel senso che sono nostri simili, ma poi non così tanto, sono, appunto, dell’est.


Marc Chagall: Sopra la città.

Lo spunto di partenza è preso dalla cronaca: il 30 maggio del 1999 una festa della birra con relativo concerto rock (la musica rock è una delle manifestazioni di maggior opposizione alla dittatura) attirò moltissimi giovani. Un’improvvisa e inattesa grandinata pazzesca spinse la massa di ragazzi a cercare riparo nella vicina fermata della metropolitana. La polizia si mise di mezzo con una strana operazione: sbarrare e chiudere i cancelli. La calca generò 53 morti (di cui 42 ragazze tutte sotto i diciassette anni) e 150 feriti, alcuni gravissimi.
Tra questi ultimi Filipenko colloca il suo protagonista Francysk detto Cysk: il ragazzo, anche lui ancora minorenne, finisce in coma. E ci rimane per dieci anni.
I medici lo giudicano un vegetale e spingono per “staccare la spina”. Unica a opporsi sua nonna materna che vive nella stanza d’ospedale per tutti i dieci anni.


Nina Bahinskaja a 73 anni è un’icona dell’opposizione alla dittatura.

Nonostante intorno sia tutto plumbeo, appiattito dal maglio del potere che dall’alto li spinge e li schiaccia verso il basso (= bieca dittatura poliziesca), qualcuno ha mantenuto accesa una scintilla di speranza, un momento di libertà individuale, di scelta personale: l’amico di Cysk, per esempio, anche lui parte di una generazione senza padri, e sicuramente sua nonna, che oltre la sua tiene anche accesa la fiammella del nipote di modo che possa riappropriarsene al suo risveglio.
Mentre Cysk dormiveglia nel suo stato comatoso, la scrittura di Filipenko si concede lunghi monologhi: sono le chiacchiere che fanno parenti e amici del malato per sperare di svegliarlo. O magari, per sfogarsi, sapendo che tanto lui non può sentirli.
Quando finalmente Cysk si risveglia, il romanzo prende un improvviso piglio accompagnando Cysk, che adesso ha ventisei anni, nella scoperta, o riscoperta, del mondo, diverso da come l’ha lasciato dieci anni prima, ma anche assolutamente identico: la fotografia del presidente appesa a ogni parete è sempre la stessa.


Marc Chagall: La passeggiata. I quadri di Chagall vengono citati perché mostrano un cielo veritiero: grigio proprio come quello sopra Minsk.

Il paese è in coma più dello stesso protagonista, e genera meno speranza di risveglio, visto che alloggia l’ultimo dittatore d’Europa - in carica dal 1994 - che nel romanzo rimane innominato, così come la capitale. Le strade sono deserte, la gente rimane a casa, ma sono anche piene di polizia: per fare cosa, per difendere e proteggere chi? Forse i turisti, che arrivano numerosi, visto che questo è il paese europeo col maggior turismo sessuale (prezzi stracciati).
Difficile dire se sia distopia, fantascienza, invenzione narrativa, o semplice antiretorica descrizione della vita da zombi nella Bielorussia del terzo millennio.
Il finale, poi, con quel magistrale slittamento dalla terza alla prima persona, quello sdoppiamento che è ricongiungimento e identificazione, fa male e bene allo stesso tempo.

Il nostro è il paese migliore per svegliarsi dal coma. Tanto qui non cambia mai niente. Possono restare in quello stato quanto gli pare: un mese, qualche anno, l’eternità… Tanto quando riprendono conoscenza, tutto sarà esattamente come il giorno della disgrazia… Da noi il tempo si è fermato.

Profile Image for Semjon.
763 reviews496 followers
August 1, 2022
Ein Roman über die aktuelle politische und gesellschaftliche Situation in Weißrussland, geschrieben von ein Debütanten im Jahr 2014 und im eigenen Land verboten, da äußerst regimekritisch. Ein Roman, so leicht und locker zu konsumieren, dass ich ihn an einem Tag durchgelesen habe. Ein Roman, wie ein Märchen, eine Parabel, vollgepackt mit Symbolik und eindimensionalen Figuren.

Die Handlung wird eigentlich schon im Klappentext verraten: der 16jährige Franzisk gerät in Minsk in eine Massenpanik, fällt ins Koma und wacht erst nach 10 Jahren wieder auf. Rein medizinisch sind Krankheits- und vor allem Heilungsverlauf fragwürdig, aber das Koma steht ja quasi für eine im Tiefschlaf befindende Gesellschaft, in der sich keine Veränderungen ergeben, in einer Welt, in der der stetige Wandel in immer kürzeren Zyklen verläuft. Wenn schon Koma, dann bitte in Belarus, denn da kann man für ein paar Jahre auf Stand-By gehen, ohne das man etwas verpasst.

Die Grundidee des Romans gefiel mir, aber die Umsetzung ist dann schon sehr im Schwarz-Weiß-Stil gemalt. Ambivalente Figuren gibt es gar nicht. Gut sind allenfalls Zisk und seine Großmutter, alle anderen Personen, ob Mutter, Stiefvater, Freundin, Kumpel oder Arzt sind schwach, lemminghaft oder schlichtweg niederträchtig. Ihre Gedanken bekommt man in Form von langen Monologen präsentiert. Der Schreibstil ist nicht gerade raffiniert. Am Ende bleibt bei mir das Gefühl, dass ich die 7 Stunden Lesezeit effektiver mit einem Sachbuch oder einer Doku über Belarus verbracht hätte. Insgesamt ein Leseerlebnis, dass ich noch als zufriedenstellend bezeichnen würde.
Profile Image for Ivan  Pazhytnykh.
10 reviews4 followers
September 11, 2020
Вельмі страшна і дэпрэсіўна чытаць гэту кнігу ў Беларусі 2020.
Profile Image for Jin.
840 reviews146 followers
March 25, 2021
Ein junger Erwachsener, der nach Jahren aus dem Koma erwacht, findet sich nicht mehr zurecht in seiner Welt, die gleich und doch anders geworden ist. Die Geschichte spielt in Belarus und erzählt nicht nur vom grauen Leben von Franzisk, sondern auch von der Entwicklung von Belarus unter dem autoritären Regime. Es war als würde er nach seinem körperlichen Koma nun nach dem Erwachen zu einem seelischen Koma gezwungen werden.

"Der olympische Grundgedanke betrifft doch generell das Leben, Franzisk: Es geht nicht um den Sieg, sondern ums Dabeisein, permanent..."

Die Erzählweise ist voller Temperament, Gleichgültigkeit und Biss. Unverhohlen macht sich die Jugend über die Autoritären lustig, sei es die Schule oder die Regierung, aber trotz aller Versuche gibt es keinen Ausweg aus dem Leben außer dem Auswandern oder dem Tod.
Die Dialoge haben mir besonders Spaß gemacht, weil diese voller Ausrufezeichen und Fragezeichen sind. Man wird zur Stille verdonnert und gleichzeitig mit Fragen bombardiert. Dabei kommen dann Szenen, wo man schmunzelt, weil die Situation so komisch ist, obwohl es eigentlich keine schöne Szene ist. Besonders hilfreich fand ich auch die Anmerkungen der Übersetzerin, die halfen um die Geschichte besser nachvollziehen zu können. Für meinen Geschmack war der Anfangsteil, wo Franzisk noch nicht im Koma war, etwas lang, aber im großen und ganzen war es ein unterhaltsames, nachdenkliches Leseerlebnis.

** Dieses Buch wurde mir über NetGalley als E-Book zur Verfügung gestellt **
Profile Image for Peter.
398 reviews233 followers
July 13, 2021
Dies ist der 2014 erschiene Erstlingsroman des Autors. Er hat einige literarische Inkonsequenzen und die Figuren sind eher eindimensional und kommen dem Leser bisweilen so vor wie das Personal eines absurden Dramas von Sławomir Mrożek. Trotzdem möchte ich das Buch jedem ans Herz legen, der erfahren möchte, was in Belarus auch heute vor sich geht.

Lieber potentieller Leser, willst Du wissen, warum Aleksandr Lukaszenko schon in der 6. Amtszeit regiert? Lies dieses Buch! Willst Du wissen, warum man ihn "den letzten Diktator Europas" nennt? Lies dieses Buch! Willst Du wissen warum es in Belarus noch heute den KGB gibt? Lies dieses Buch! Willst Du wissen, warum die belarussische Flagge noch immer so aussieht wie zu Sowjetzeiten? Lies dieses Buch! Willst du wissen, warum so viele junge Belarussen es in ihrem Land nicht mehr aushalten und emigrieren? Lies dieses Buch! Willst Du wissen, warum auch die Massenproteste des Jahres 2020 nicht erfolgreich waren? Lies dieses Buch!

Belarussische Flagge aus sowjetischen Zeiten
Profile Image for Olga Karpova.
123 reviews7 followers
July 15, 2019
Закончила сегодня слушать аудиокнигу Саши Филипенко "Бывший сын". Это вторая книга этого автора и я закачала себе ещё парочку. Книга мне очень понравилась! 🔔Это первая в моей жизни книга о жизни в Белоруссии от современного беларусского автора. 🔔Это книга о любви.
О безусловой любви бабушки к внуку. О любви внука к бабушке. О том, как важно бороться за своих родных. О том, что каждый день мы что-то выкладываем в детей, меняя их личность. И ещё она об одиночестве.🔔Очень тонко и психологично. Необычные приёмы раскрытия внутреннего мира героев через их прямую речь. Речь вслух, в мыслях или письмах. 🔔Не знаю, как он это сделал.. Хоть физически в книге мало что происходит, но оторваться невозможно. 🔔Я до сих пор не понимаю правда ли все то, что там написано. Если да, то мы живём в таком вакууме, не понимая и не зная о том, что происходит в стране у наших соседей.
Profile Image for Anastassia Dyubkova.
208 reviews16 followers
January 24, 2021
Не знаю, может быть, в иных условиях я и оценила бы иначе эту довольно специфичную книгу, но у меня не было и не будет шанса проверить. В иных условиях я, может, сказала бы, что здесь много абсурда - но проблема в том, что на самом деле этот абсурд - правда, и мы все жили и продолжаем жить в этом контексте. Именно поэтому "Бывший сын" так задевает за живое. Если бы мне нужно было охарактеризовать эту книгу одним словом, я сказала бы, что она горькая.
Страшно читать в 2021 году книгу, опубликованную в 2014 (а написанную и того раньше), и понимать, что она всё так же актуальна. Парень 10 лет лежит в коме, а когда приходит в себя, оказывается, что вокруг ничего не поменялось. Абсурд? Нет, правда. С тем же успехом он мог выйти из комы не в 2009, а в 2019 году, и обнаружить вокруг всё то же. Сейчас мне кажется, что образ Франциска здесь - это образ всей страны, долгие годы пролежавшей в коме, только проснулись мы на самом деле не в 2009, как он, а только в 2020. Но лучше поздно, чем никогда.
И да, многие читатели удивляются оптимизму бабушки. Я тоже готовилась удивляться, но нет. Потому что мы сами все сейчас такие бабушки, не теряющие надежды на что-то хорошее, даже после всего того, чего нас подвергают последние полгода (и ещё 26 лет до этого). Бабушка верила - и это принесло свои плоды, и нельзя не признать, что, если бы она, всё закончилось бы гораздо раньше. И хуже.
И, безусловно, испытываешь необычные ощущения, когда читаешь книгу и узнаёшь описываемые в ней места. Площади, проспекты, станции метро, кафе, мимо которого 5 лет каждый день ходил в универ. Дом, где по сюжету жил Циск с бабушкой - это дом, где и сейчас живут мои родственники, тот самый, где через дорогу Академия искусств, на первом этаже парикмахерская, а справа от выхода из арки книжный. Причём конкретных названий в книге нет вовсе - ни названий улиц, ни станций метро, всё это подано в занятном зашифрованном виде, но, несмотря на это, невозможно не понять, о чём идёт речь, если ты живёшь в этом городе. Точно так же, как невозможно не понять, о каких событиях пишет автор, потому что ты их все помнишь, даже если и не был непосредственным их участником.
И несмотря на то, что действительно грустно и больно читать эту книгу в 2021 году, понимая, сколько времени большинство из нас провело в коме, на самом деле я рада, что не познакомилась с ней раньше, потому что именно сейчас она производит самое мощное и самое правильное впечатление. Это странная книга, безусловно. Но её нужно прочитать. Просто чтобы понять кое-что о происходящем, и отчасти о себе самом заодно.
Profile Image for Babette Ernst.
343 reviews83 followers
August 5, 2021
Als Filipenko dieses Buch schrieb, war Belarus noch nicht jeden Tag in den Schlagzeilen. Man wusste vom letzten Diktator, aber wenig genaues. Ich denke, dass es das Anliegen des Autors war, die Situation im Ausland bekannt zu machen. Dabei verspürte er den Drang, alle ihm bekannten Ereignisse in einem schmalen Buch unterzubringen, dessen literarische Qualität, bei aller Berechtigung des Anliegens, unter der Informationsflut leidet.

Die zugrunde liegende Geschichte des Jungen Franzisk, der 10 Jahre im Koma liegt, in der sich sein privates Umfeld komplett wandelt, nicht aber die politische Situation seines Landes, bietet viel Potenzial und das Vergleichen Franzisks mit Belarus, als Land, dass im Koma liegt und an das kaum einer glaubt, gefiel mir gut. Daraus entstanden die besten Passagen.

Aber auch die besten Absätze können nicht darüber hinwegtäuschen, dass die Personen alle nicht besonders gut ausgearbeitet wurden, sehr eindimensional blieben und mehr ein Klischee bedienten, als lebendige Menschen waren. Aber auch hier gab es Stellen, an denen dem eben Geschriebenen widersprochen werden könnte, die einen Blick in Beweggründe lieferten und etwas mehr Nähe herstellten.

Mir ist nicht ganz klar geworden, ob Filipenko das, was ich als Schwächen des Buches sehe, bewusst als Stilmittel eingesetzt hat. Vielleicht tue ich dem Autor und dem Buch unrecht, aber für mich war es durch die oft hölzernen Personen und eine Handlung, die an vielen Stellen nur dazu diente, Informationen unterzubringen, nicht ganz rund.

Trotzdem ist das Buch wichtig, sollte sich weiter verbreiten und das Verständnis für die Belarussen verbessern, deshalb erhält es von mir 4 Sterne. Angesichts der aktuellen Ereignisse (fragwürdiger Selbstmord? des Aktivisten Witali Schischow) bekommt man Gänsehaut durch die Parallelität beschriebener Verbrechen und erhält einen Eindruck, wie groß die Angst des Machthabers ist und welche Risiken die Regimegegner eingehen.
Profile Image for ❀ Tina ❀.
801 reviews181 followers
March 24, 2021
4,5*

#DerehemaligeSohn #NetGalleyDE

Minsk 1999: Franzisk Lukitsch (Spitzname Zisk), der die meiste Zeit bei seiner Großmutter lebt, ist ein typischer 16-Jähriger: Er macht keinen Handschlag zu viel.
Als er am Ausgang der U-Bahn-Station auf seine neue Liebe Nastja wartet, fängt es an zu regnen, sogar zu hageln: "Als hätte jemand den Himmel zerbrochen" (Zitat: Sasha Filipenko). Er flüchtet, sowie tausende andere auch, in die Unterführung, doch die Türen der U-Bahn-Station waren wegen der Großveranstaltung aus Sicherheitsgründen geschlossen worden.
Von den tausenden Mitleidenden kommen 54 um ihr Leben. Zisk überlebt und fällt in's Koma.

Filipenko's Schreibstil ist gleichzeitig simpel und bewegend. Er hält sich nicht lange mit verschnörkelten, verschachtelten Sätzen auf, sondern kann mit kurzen, prägnanten Sätzen sehr viel mehr aussagen als so manch anderer Autor. Der Autor schafft, trotz vergleichsweise wenig Beschreibungen, gewaltige und berührende Bilder.
Damit kommen wir auch schon zu meinem einzigen Kritikpunkt: Filipenko kann mit Wörtern und Sprache umgehen, sodass ich mir teilweise mehr Be- und Umschreibungen gewünscht hätte. Durch die langen und ausführlichen Dialoge, kam dies meiner Meinung nach an manchen Stellen zu kurz. Dies ist natürlich Geschmackssache. Die Dialoge fühlen sich allerdings sehr natürlich und aus dem Leben gegriffen an. Dies gilt ebenfalls für die von Filipenko erschaffenen Charaktere.
So eine Geschichte habe ich in der Form noch nie gelesen und halte sie daher für originell, aber dennoch realistisch.
Ich freue mich schon darauf sein Werk "Rote Kreuze" für mich zu entdecken und werde den Autor definitiv weiterhin im Auge behalten.

Profile Image for Kingofmusic.
269 reviews52 followers
May 11, 2021
Ein Land erwacht

Sasha Filipenko war mir vor einiger Zeit mit seinem Roman „Rote Kreuze“ durchaus positiv aufgefallen. So freute ich mich, als ich die Gelegenheit bekam, auch seinen Debüt-Roman „Der ehemalige Sohn“ lesen zu dürfen.

Nun – um mein (persönliches!) Fazit einmal vorweg zu nehmen: das Potenzial war damals schon vorhanden, allerdings noch nicht ganz „ausgereift“. Aber es gelingt wohl auch nur wenigen Debütanten, einen wirklichen „Hit“ als erstes Buch zu landen. Wenn doch, sind die Erwartungen anschließend umso höher und der Druck steigt. Dann lieber eine kontinuierliche Steigerung in der Qualität. Und trotzdem hat Sasha Filipenko schon mit seinem Debüt einen Literaturpreis erhalten; den „Russkaja Premija“. Es sei ihm von Herzen gegönnt.

Well, let´s go: „Der ehemalige Sohn“ Franzisk ist ein „typischer“ Teenager im belarussischen Minsk, der lieber mit seinen Freunden Fußball spielt als Cello zu üben (hm, ich würde es eher umgedreht machen *g* - egal).

Während einer Massenpanik in einer U-Bahn-Station (Gedanken an die Katastrophe der Loveparade werden während dieser sehr bildlich beschriebenen Szene automatisch „hochgespült“) wird Franzisk schwer verletzt und fällt in der Folge ins Koma. Alle geben ihn auf: die Ärzte, die eigene Mutter, zu der es sowieso ein recht schwieriges Verhältnis gibt, seine Freundin…Einzig seine geliebte Großmutter Elvira glaubt an das Erwachen von Franzisk – und sie soll Recht behalten.

Die Zeit des 10-jährigen Komas von Franzisk wird in stakkatohaften, teils elend langen, jedoch auch teilweise äußerst interessanten Monologen recht ausführlich abgehandelt. Interessant wird es z. B. immer dann, wenn es in die „politische“ Richtung geht. Sätze wie „Es war ja auch nicht ein Mensch gestorben, sondern ein politischer Widersacher.“ (S. 135) lassen der geneigten Leserschaft (zumindest mir) einen Schauer über den Rücken jagen, wenn man sich die Ereignisse in Belarus in den vergangenen Jahren anguckt. Wahrhaft prophetisch (das Buch wurde 2014 erstveröffentlicht) …Hingegen fand ich einiges, was sich im Krankenzimmer abgespielt hat, äußerst fragwürdig; ich spare mir jetzt Details.

Die erstaunlich schnell voranschreitende Genesung von Franzisk (Zisk) nach seinem Koma kann ich nicht so ganz für voll nehmen. Klar muss man (muss man?) auch hier den erzähltechnischen bzw. dramaturgischen Zeitturbo anschmeißen und ja, ein Roman darf sarkastisch, überspitzt etc. sein, aber – ach ich weiß auch nicht. Es hinterlässt irgendwie einen bitteren Geschmack. Aber nicht nur Zisk wacht auf, sondern auch das Land. Die Menschen gehen auf die Straßen, bieten der Regierung Paroli – und werden blutig niedergeschlagen. Same procedure im realen Leben…

Versteht mich nicht falsch: das Buch hat seine guten Seiten, aber das letzte Quäntchen fehlt mir in dem Roman. Aber wie ich schon weiter oben schrieb…

Ich verfolge die Entwicklung von Sasha Filipenko gerne weiter; für den Moment kann ich aber für seinen Debüt-Roman nur 3* vergeben. Der „test of time“ wird zeigen, ob die Bewertung zu einem späteren Zeitpunkt evtl. noch nach oben korrigiert werden kann.

©kingofmusic
Profile Image for JoBerlin.
359 reviews40 followers
March 24, 2021
Der Schweizer Diogenes Verlag präsentiert im Frühjahr 2021 nach "Die roten Kreuze" nun einen weiteren Roman Sasha Filipenkos, wieder in der bewährt-wunderbaren Übersetzung von Ruth Altenhofer.
Der weißrussische Autor beschreibt in "Der ehemalige Sohn", im Original bereits 2014 erschienen, mit beklemmender Genauigkeit politisch-soziale Zustände in Belarus, so als sei es ein tagesaktueller Bericht, so als habe das Land in den vergangenen 6 Jahren keinerlei Veränderung und Entwicklung erfahren. Und genau darum geht es.

Ein junger Mann, Franzisk, liegt 15 Jahre im Koma, seine Eltern haben ihn, den ehemaligen Sohn, abgeschrieben, aber seine Großmutter kümmert sich beständig um ihn. Sie glaubt fest an sein Aufwachen, an ein Leben nach dem Dunkel. Und so kommt es auch. Da sich in Weissrussland eigentlich nichts geändert hat, ist es für Franzisk, als hätte er nur ein bißchen länger geschlafen. Noch immer wird die Republik von Alexander Lukaschenko autokratisch-repressiv regiert. "Wir leben im besten Land für erwachende Komapatienten. Hier ändert sich absolut nichts. Egal wie lange sie im Koma liegen. Monatelang, jahrelang, ewig …"

Sasha Filipenko beschreibt eindrücklich (s)ein Land, dass sich seit Jahrzehnten in Stillstand, im lämmergleichen Verharren befindet. Proteste werden im Keim unterdrückt, die gleichgeschaltete Presse berichtet von Wundertaten des großen, unantastbaren Präsidenten. Zufrieden ist damit niemand, doch man hat sich eingerichtet. Alternativen erscheinen fern und fremd und unvorstellbar und machen Angst vor Veränderung. "Franzisk ging hinunter in den Hof, in dem Kinder spielten. Er sah näher hin: Sie spielten 'Proteste zerschlagen'. Die Einen waren die Polizisten und droschen mit Stöcken auf jene ein, die das Los gezogen hatten, Oppositionelle zu sein."
Und das scheint nun wie aus aktuellen Nachrichtenbildern beschrieben: Der Unzufriedenheit mit der vermutlich gefälschten Präsidentschaftswahl im Sommer 2020 folgten monatelange Proteste und Streiks - bis der große Bruder zu Hilfe eilte.

Dieser perfekt konzipierte und sehr gut geschriebene Roman ist eine unbedingte Leseempfehlung und soll gleichzeitig Anregung sein, sich mit diesem osteuropäischen Land – so nah und doch so fern - näher zu befassen.




Profile Image for Dolceluna ♡.
1,261 reviews153 followers
October 7, 2023
Minsk, Bielorussia.
In occasione di un concerto rock, il 30 Maggio del 1999, una forte grandinata costringe una massa di ragazzi a cercare riparo sotto la metropolitana, mentre la polizia, inspiegabilmente, sbarra i cancelli. Nella calca muoiono più di 50 ragazzi e più di 100 vengono feriti…tra questi feriti, Sasa Filipenko colloca l’immaginario Cysk, studente di musica sedicenne. Cysk entra in un coma che pare irreversibile e tutti, la madre, la fidanzata, gli amici, a poco a poco lo abbandonano. Tutti tranne la nonna materna, che tutti i giorni gli sta accanto, parlandogli e tentando il tutto per tutto per rianimarlo, sicura che un giorno si risveglierà, nonostante il parere contrario dei medici che ormai lo danno per spacciato.
Cysk resta in coma per ben dieci anni. E, quando si risveglia (per ironia, poco dopo la morte della nonna!), tutti urlano al miracolo.
La nonna non c’è più, la madre si è spostata con un altro uomo e ha avuto un altro figlio, la fidanzata si è sposata col suo migliore amico.
Ma, a parte questo, cos’è davvero cambiato nella società? Risposta: niente. Cysk ritrova lo stesso grigiore, la sessa mancanza di libertà, lo stesso clima ottuso e repressivo, di dieci anni prima, in un paese strano e complesso. E ha la sensazione di non sapere più chi essere davvero, forse un ex cittadino, un ex studente di musica, un ex figlio, in un clima di stordimento totale e sconfortante.
Sasa Filipenko ha scritto un romanzo che presuppone, prima della lettura, un approfondimento sulla storia moderna della Bielorussia, l’unico paese europeo in cui attualmente vige ancora la pena di morte e in cui governa ininterrottamente, dal 1994, l’ultimo dittatore europeo. Si comprenderanno meglio i discorsi dei vari personaggi, il loro cinismo, il clima immobile e immutato in cui sono costretti a vivere.
Da leggere.
February 8, 2023
На задняй вокладкі кнігі Сашы Філіпенкі «Былы сын» Michael Idov піша: «...вы держите в руках настоящ��й большой русский роман». Гэты твор заняў першае месца ў «Русской премии» у 2014 гаду.
Дэбютнае апавяданьне Філіпенкі пачынаецца зь таго, як галоўны герой зь відавочна звычайным расейскім іменем Францыск трымаецца зьбегчы зь дому да гульні ў сьпякотным менскам траўні 1999 году.
Здаецца, галоўная тэма апавяданьня вырас зь анэкдоту, што Беларусь – ідэальная краіна дзеля выхаду зь комы. Бо тут нічога ня зьмяняецца. Узяўшы гэту думку літаральна, Філіпенка зрабіў надта песімістычны вобраз краіны і грамадзтва, запалоненых галечай, дыктатурай, суседняй імпэрыяй, і таксама наогул гісторыяй. Гэты калектыўны Сызыф хапіў задужа вялікі камень.
Францыск упадае ў кому. Ідуць гады, час немінуча рухаецца наперад, але замест зьменаў накопліваецца толькі цяжар папярэдніх памылак. У выніку самы выхад зь комы становіцца бессэнсоўным.
Большай часткай раман напісаны расейскаю мовай. Ужо ў пачатку апавяданьня Філіпенка растлумачвае гэты выбар:
«Но ты мне всё-таки ответь, почему тебя так раздражает, что мы говорим на родном языке? – Меня раздражает только то, что это искусственно! Вы не думаете на этом языке, вы не видите на нём сны, вы не можете шутить на этом языке. Согласись, ты ни разу в жизни не рассказал мне анекдот на нём... – Да потому что он мне тупо нравится! Потому что я хочу чем-то отличаться от других. Потому что мне не хочется говорить на языке людей, которых однажды прислали сюда в качестве надзирателей».
Тое, што павінна было лічыцца роднай мовай, ужо ў 1999 гаду было франдзёрствам. А потым Францыск упаў у кому, і калі выйшаў зь яе, размаўляць беларускаю было зусім небясьпечна.
Філіпенка напісаў раман пра загубленыя надзеі мець магчымасьць жыць самастойна. Пра тое, як была скрадзена мажлівасьць на прыняцьце рашэній без аглядкі на старшага брата. Пра страту права размаўляць сваім голасам.
Выбар расейскай мовы дзеля апавяданьня дэманстратыўна сьведчыць пра немагчымасьць раўнацэннага гучаньня беларускай. Калі апошняя зьяўляецца ў тэксьце, яе абавязкова душаць, хаваюць, выводзяць за мяжы нармальнага. Расейская таксама ідзе ў нагрузку к таму непад'ёмнаму каменю на схіле. Іншага выйсьця, акрамя як растаць нібы няма. Толькі кома, альбо сьмерць, альбо эміграцыя, якая прыраўноўваецца да двух папярэдніх варыянтаў.
Іранічна, што далей у сваёй творчасьці Філіпенка ўсё больш паглыбляецца ў расейскі кантэкст. Ён быццам ідзе ў фарватэры трагічнага выраку героеў свайго дэбютнага раману, якой у 2014 гаду расейцы назвалі рускім нягледзячы на тое, што ёсьць такая краіна Беларусь зь уласнымі народам, культурай, гісторыяй, звычаямі і традыцыямі.
Зараз Ідаў са сваім амэрыканскім пашпартам у кішэні кляймуе расейцаў за імпэрыялізм. Але ў год, калі Расія захапіла Крым і Данбас, не бачыў нічога кепскага, калі асабіста ўключаў у рамкі рускай літаратуры іншаземны раман, які на шчасьце не трэба было перакладаць на мову, якую разумеюць расейцы.
Profile Image for Mina.
190 reviews22 followers
July 15, 2023
Franzisk fällt als Teenager nach einer verheerenden Massenpanik in einer Minsker U-Bahn-Station in ein Wachkoma und wacht erst nach 10 Jahren wieder auf. Seine Großmutter ist die einzige, die sich wirklich um ihn sorgt und immer an seine Genesung glaubt. Die Mutter hat schon längst mit dem fiesen Chefarzt eine neue Familie aufgebaut, während Zisk langsam wieder zurück ins Leben finden muss.

Der Plot ist allerdings nur vordergründig und dient mehr der Verdeutlichung der politischen und gesellschaftlichen Zustände in Belarus. Franzisk als komatöser Patient, den alle schon aufgegeben haben, könnte dabei als Metapher für das gesamte Land stehen, für ein Land, das stillsteht und sich auch nach 10 Jahren noch nicht maßgeblich verändert hat. Leider packt Filipenko für meinen Geschmack viel zu viel Historisches und Politisches in seinen Roman, schlampig kaschiert durch eindimensionale Figuren (der böse Chefarzt, die gleichgültige Mutter, die gütige Oma) und hölzerne Dialoge. Für mich kam hier nichts organisch zusammen und die Intention des Autors scheint Seite für Seite durch.

Wäre da nicht die “Message”, die es transportiert, hätte ich das Buch vermutlich abgebrochen. So blieb ich jedoch am Ball, weil ich das Gefühl hatte, wertvolle Einblicke in die belarussische Gesellschaft zu bekommen. Am Ende bringen die Anmerkungen der Übersetzerin auch nochmals etwas Licht in einige Szenen, die sich ohne Vorwissen nicht unbedingt von selbst erschließen. Durch die Verwendung von belarussischer oder russischer Sprache wird wohl im Original noch eine weitere Ebene eröffnet, die in der Übersetzung nur unzureichend transportiert werden kann. Auch bei Liedern und Gedichten fehlte mir die kulturelle Verbindung, um auch emotional mitzugehen.

Literarisch für mich also leider ein Flop, was nur teilweise durch den Inhalt gerettet werden konnte. Wenn die Intention war, bei westeuropäischen Lesern Aufklärungsarbeit zu betreiben, scheint mir das Vorhaben nicht allzu erfolgreich - zumindest bei mir. Wenn der Roman insbesondere für belarussische Leser als Identifikationsgrundlage oder politisches Statement geschrieben wurde, entzieht sich dies meiner Beurteilung und ich muss befürchten, dass ich dafür zu wenig assoziieren und erkennen konnte aufgrund meines mangelnden Hintergrunds in belarussischer Geschichte.
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March 24, 2021
!ein Lesehighlight 2021!

Klappentext:
„Eigentlich sollte der junge Franzisk Cello üben fürs Konservatorium, doch lieber genießt er das Leben in Minsk. Auf dem Weg zu einem Rockkonzert verunfallt er schwer und fällt ins Koma. Alle, seine Eltern, seine Freundin, die Ärzte, geben ihn auf. Nur seine Großmutter ist überzeugt, dass er eines Tages wieder die Augen öffnen wird. Und nach einem Jahrzehnt geschieht das auch. Aber Zisk erwacht in einem Land, das in der Zeit eingefroren scheint.“

Autor Sasha Filipenko hat mich bereits mit „Rote Kreuze“ komplett verzaubert, aber dieser Roman hier übertrifft nochmal alles. Die Geschichte um seinen Protagonisten Franzsik, genannt Zisk, lässt einen völlig fallen und abtauchen, was aber eben nur durch den extrem ausdrucksstarken und wortgewaltigen Schreib- und Sprachstil Filipenkos geschuldet bzw. möglich ist. Zisk‘ Unfall war nicht nur tragisch, es war einfach heftig und sinnlos, wie das umknicken bei Laufen oder dem Regenschirm der bei Regen kaputt geht...und dann das Koma. Man leidet mit als Leser, aber eben nicht wie man es bei einem normalen Belletristik-Roman macht, sondern eben auf einem höheren Level. Allein die Melodie der Wörter die Filipenko verwendet, machen da so viel aus. Und dann endlich der Punkt des Aufwachens, des Lebens....und doch steht die Zeit still....Filipenko gibt hier so viele Assoziationen vor, die nach dem beenden des Buches ganz stark nachhallen. Die aktuelle politische Lage, die Lage der Menschen in Minsk...alles scheint ein politischer Spiegel zu sein, der aber eben beschlagen ist, droht blind zu werden, aber man erkennt noch genau was Filipenko uns sagen will und eines ist dabei ganz klar: er nimmt kein Blatt vor den Mund was seine politische Einstellung betrifft. Wollen wir hoffen, dass das Recht auf Meinungsfreiheit diesen wunderbaren Autor niemals Mundtot macht, denn der Literaturwelt würde etwas ganz großes dadurch fehlen!
Dieses Buch ist, mal wieder, ein Meisterwerk aus Filipenkos Feder - 5 von 5 Sterne!
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103 reviews8 followers
April 7, 2021
У меня книга вызвала много эмоций. Описания героев показались мне очень точными и реальными. События Беларуси 10-20 летней давности и героев, живущих в ней, остро отозвались во мне и заставили провести параллели с текущей ситуацией в Беларуси, когда очередной знакомый отсидел "сутки", а кандидата на недавних президентских выборах судят за то, что хотел изменить страну к лучшему.
Profile Image for Arthur Kipel.
75 reviews3 followers
September 13, 2021
Классная книга с очень крутой аналогией про впавшего в кому парня и спящей страной, в которой за 10 лет ничего не изменилось. Очень точные описания белорусской действительности и политических событий последних 30 лет. Немного смутило обилие нецензурной лексики, хотя с ней восприятие книги еще более реалистично.
Profile Image for Frank.
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July 8, 2021
Um es gleich vorweg zu sagen: Das Buch hat in literarisch- künstlerischer Hinsicht unübersehbare Schwächen, obwohl der Plot originell und letztlich dem Anliegen des Autors durchaus angemessen ist. Filipenko wollte halt all seinen Frust und die Probleme seines Landes in dem Text unterbringen und da war die Idee, seinen Helden für zehn Jahr ins Koma zu schicken, nicht die schlechteste. Sie motiviert die beinahe pausenlosen "Referate" über Politik als Ansprachen an den Teilnahmslosen als künstlerische Strategie. Deren Dürftigkeit zeigt sich in den Passagen, die Handlung nahe legten, also in dem Teil vor und dem nach dem Koma. Von medizinischen Merkwürdigkeiten abgesehen, die sind zu vernachlässigen, wenn's der Sache hilft, fällt dem Autor hier nichts ein: Die Koma- Strategie wiederholt sich am Grab der Großmutter - nun als Ansprache an die tote Babuschka. Da vom Personal des Buches jeweils nur aus einer Perspektive berichtet wird, können die Figuren kein widersprüchliches oder ambivalentes "Leben" bekommen. Das ist der Haupteinwand gegen die künstlerische Seite des Buches.
Und dennoch: Ich habe das Buch gelesen, als würde ich jemandem zuhören, der etwas auf dem Herzen hat und versucht es mir, dem Nicht- Belarussen, zu erklären. Und als jemand, der fast alle Nachbarländer von Belarus gut kennt und wenigstens zwei Mal in Minsk war, kommt mir da nichts fremd und schon gar nichts übertrieben vor: Klar, die Frage nach dem 'Warum' ist im Osten verboten. Nimm zur Kenntnis, dass es so ist, und lebe weiter. Ich kenne viele Tschernobyl- Kinder, die den "Klischees" (?) im Buch durchaus entsprechen und ich mag die Mädchen nicht verurteilen, die für ein Leben im Westen die Zähne zusammenbeißen und sich von alternden Deutschen mit eindeutigen Absichten einladen lassen. Das ist so, es ist traurig, aber darüber ist nicht zu moralisieren (schon gar nicht von Seiten gutsituierter Wohlstandsbürger!). Schade, dass im Buch Chancen vergeben werden, das Elend der Lage wirklich "vor Augen" zu führen. Der Moment, in dem beiläufig vom Selbstmord eines der Protagonisten berichtet wird, lässt dem Eingeweihten Schauer über den Rücken laufen: So viel Menschlichkeit! Aber wer von denen, die noch nie ein belarussisches oder ukrainisches Kinderheim gesehen haben, kann das Motiv zum Selbstmord nachvollziehen? Nach dem Weggang seiner Frau muss Stass das Adoptivkind ein zweites Mal zurück ins Heim geben, was dieses womöglich nicht überleben wird. Darüber nimmt sich der Adoptiv- Vater das Leben, ohne dass sich dem privilegierten Leser aus dem Westen die ganze Tragik dieser Handlung, die Aussichtslosigkeit einer menschlichen Regung (aussichtslos, weil die Scheidung die Adoption aufhebt) ganz erschließen kann. Der Verrat an dem schwächsten Glied der Gesellschaft, dem Kind, tötet den zum Verrat gezwungenen Vater. Welch Tragik, die sich in ihrer (an sich großartigen) Beiläufigkeit leider nur dem Eingeweihten erschließt.
Kurz gesagt: Ich war von der Lektüre ergriffen und kann also kaum "objektiv" über das Gelesene urteilen. Wenn es anderen Lesern auch so geht, und die Preise verraten, dass das womöglich der Fall war und ist, dann hat das Buch auf jeden Fall einen Zweck von Literatur erreicht: Aufrütteln! Das ist gerade jetzt, wo sich wieder das allgemeine Schweigen über Belarus ausbreitet, auf gar keinen Fall zu verachten. Seinem Anliegen wird das Buch damit gerecht, was mir fünf Punkte wert wäre; allerdings ist die Umsetzung zu beanstanden, was auf drei Punkte hinaus läuft. Macht vier. Damit bleibt das Buch von Filipenko dennoch eine Empfehlung, denn es liest sich leicht und schnell, langweilt nie und belehrt auf jeden Fall politisch an Osteuropa interessierte (und auch die daran desinteressierten) Leser auf eine trotz allem unterhaltsame Art.
Profile Image for mari_liest.
317 reviews
September 14, 2021
Filipenko schildert in seinem Roman die aufwühlende Geschichte eines Landes, das unter einem diktatorischen Regime leidet. So diktatorisch, dass sogar dieses Buch unter dem Ladentisch verkauft wird (erschien bereits 2014). … zu heutiger Zeit gelesen kann man sagen, dass die Situation nicht an Aktualität verloren hat.
Die Geschichte handelt von Franzisk, einem 16jährigen Belarussen, der während einer Massenpanik „unter die Räder“ der verängstigten Menschenmasse gerät und ins Koma fällt. Keiner glaubt an seine Genesung, nur seine Großmutter. Sie sitzt tagein, tagaus an seinem Bett. Nach unglaublichen zehn Jahren erwacht Zisk aus dem Koma und er muss nach und nach feststellen, dass sich nichts geändert hat. Der autoritäre Mann sitzt immer noch an der Regierungsspitze, Proteste gegen das Regime werden kurzerhand brutal niedergeschlagen, Personen der Opposition sogar ermordet.
Filipenko hält die Konversationen im Buch kurz und knackig. Man kann gut an den Gedanken und Gefühlen der handelnden Personen teilhaben. Zynisch arbeitet er die politische Absurdität von Belarus (im 21. Jhdt.) in das Buch ein. Man hat beim Lesen das Gefühl, man steckt in einer immer wiederkehrenden Zeitschleife, ist eingefroren.
Wie auch in seinem Roman „Rote Kreuze“ schafft Filipenko den Spagat perfekt Weltgeschichte in einer Geschichte zu beleuchten. Es führt uns bei weiterer Betrachtung auch vor Augen, wie untätig die westlicheren Regierungen sind und wie sie Mord, Verfolgung, Wahlmanipulation und die Unterdrückung von Menschenrechten dulden!
Dieses Buch liefert wichtige Zeitgeschichte, auch wenn die Situation für die Belarussen trostlos und sicher unerträglich ist.
Leseempfehlung!

„Meine inständige Hoffnung ist, dass dieses Buch in meinem Land eines Tages nicht mehr aktuell sein wird.“ (Sasha Filipenko)
Profile Image for Ilze Paegle-Mkrtčjana.
Author 29 books56 followers
November 26, 2021
Romāns, kas tikai iegūtu, ja nebūtu caur un cauri politizēts. Interesants un pat diezgan simbolisks sižets (kaut arī, neatejot no kases, var nosaukt vēl vismaz divus piemērus, kur tas jau/arī izmantots), meistarīgi veidoti un ticami tēli, daži elpu aizraujoši apraksti un lērums visai saprātīgu pārspriedumu, bet... Nu ir par daudz acīmredzamā, jo cik tad ilgi var atkārtot: "Diktatūra - slikti, demokrātija - labi" ?!
2,263 reviews12 followers
March 24, 2021
Zum Inhalt:

Statt fleißig Cello zu üben, genießt Franzisk lieber das Leben. Auf dem Weg zu einem Konzert wird er bei einem Unfall schwer verletzt und fällt ins Koma. Keiner glaubt daran, dass er je wieder gesund werden wird. Weder Eltern, Freundin oder Ärzte, nur seine Oma ist sicher, dass er wieder aufwacht. Nach 10 Jahren und nur einen Tag nach dem Tod der Großmutter passiert es wirklich. Doch die Welt ist eine andere, wie wird er damit klar kommen?

Meine Meinung:

Was für ein unglaubliches Buch. Dieser Autor schafft es wieder einmal ein sehr besonderes Buch zu schreiben. Mir hat die Geschichte richtig gut gefallen. Die Großmutter, die hartnäckig daran fest hält, dass der Enkel wieder aufwacht. Der Enkel, der aufwacht und eine völlig veränderte Welt vorfindet und erst mal klar kommen muss. Fast nebenher legt der Autor den Finger in die ein oder andere Wunde und auch ohne konkrete Nennung, ahnt man worauf er abzielt. Der Schreibstil ist sehr gut. Ganz klare Leseempfehlung. Fazit:

Einfach toll
Profile Image for Katsiaryna Paliakova.
49 reviews1 follower
May 11, 2024
Я не хотела читать эту книгу. Мне больно думать об истории Минска. Потом я узнала, что события пересказываются до 2010 года, и мне стало полегче.

В 2010 году я поступила в универ, и мне было интересно почитать про события, которые происходили на заднем плане, пока я ходила в школу, влюблялась, гуляла с подружками по Немиге.
Я не застала трагедию на Немиге, я была слишком маленькой. Но я помню, как выглядел переход до того, как поставили знаменитые «розочки». Помню, что переход был обклеен портретами и посланиями. Помню свечи в лампадках. Помню, что там не работали лампы и я очень боялась идти через эти сто метров темноты.

Мне очень не хватает таких книг. Кто-то должен фиксировать происходящее, называть вещи вокруг, чтобы мы помнили — это правда происходило.
Profile Image for Natalia.
203 reviews4 followers
May 22, 2021
Замечательная, прекрасная книга. Да, она как открытая рана - и не находится достаточно слов, чтобы описать это... Я рада, что прочитала ее не 2014-м, когда она была издана, а в 2021 - в том, который после 2020... Боли от этого не меньше, но больше понимания, и больше надежды.

"Люди, которые в тот вечер окружали Франциска и Стаса, улыбались. Они улыбались собственному счастью, улыбались пониманию того, что битва не проиграна. Люди, которые в тот вечер вышли на улицы своего города, в первую очередь, победили собственный страх, и то была одна из главных побед человечества, ибо нет ничего важнее, чем переступить через пропасть собственного страха".

Жыве Беларусь!
Profile Image for Kiko Čabala.
21 reviews2 followers
May 24, 2022
jeden z mojich volakedy najblizsich ludi je rodeny bielorus, ktoremu velmi zalezi na domovine a teda som mal ku autorovi a knizke apriori vztah. velmi rad by som raz navstivil minsk (tam je akoze situovany pribeh).

cakal som mozno trosku viac socialneho komentaru
na ukor cisteho pribehu, ale aj tak fajne

4/5, rad pozicam dalej
Profile Image for Vladimir Kostin.
66 reviews1 follower
June 23, 2024
Очень понравилось: трогательно, особенно письмо бабушки. В книге много деталей, которые позволяют прожить происходящее самому. А когда чтец начал цитировать текст песни «Грай», я невольно начал подпевать. Круто
Profile Image for Mireille.
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November 30, 2021
Augustus 2020: Beelden van protesten in Wit-Rusland vanwege de vooraf vastgestelde verkiezingsuitslag gaan de wereld over. Loekasjenko blijft weer op zijn troon en de gekozen presidentskandidaat Tichanovskaja zit sindsdien veilig in het buitenland. Alhoewel, in hoeverre kan ze daar gerust op zijn? Dissident journalist Roman Protasevitsj waande zich ook veilig, maar het vliegtuig waarmee hij in mei 2021 van Griekenland naar Litouwen ging, werd listig naar Wit-Russische bodem gedirigeerd. Dat was het moment dat ik in elk geval besefte dat totalitaire regimes heel ver kunnen gaan.
Hoe het leven gewone burgers in zo’n staat vergaat, poogt Sasja Filipenko te vertellen in De ex-zoon. Bij verschijning in 2014 kreeg het boek de prestigieuze Russische prijs Roesskaja Premija toegekend; het boek is geschreven in het Russisch i.p.v. Wit-Russisch (meer hierover staat in een bijlage van de vertaler). Zou, als de roman dit jaar verschenen was, het ook die prijs hebben gekregen nu Rusland de banden met Belarus heeft aangehaald?

Het verhaal in De ex-zoon gaat over de 17-jarige Frantsisk die normaliter aan het eind van het jaar op het muzieklyceum hetzelfde ideologisch correcte verhaal van dezelfde veteraan hoort, waarna de leraren discussiëren over wie de school moet verlaten wegens magere kwaliteiten. Daar hoort hij steevast bij, waarop zijn invloedrijke oma hem altijd redt. Behalve die laatste keer: de verkeerde veteraan is ingehuurd en spreekt over vechten tegen eigen burgers in WOII, Tsisk wordt nu echt van school gestuurd en daarna wordt hij onder de voet gelopen in een metrostation. Dat is de aanleiding voor een tien jaar durende comateuze slaap. Zijn oma behoedt hem voor de artsen die hem als zinloos geval bestempelen. Als 27-jarige ontwaakt de jongen in 2009, die buiten het gegeven ‘internet’ niet veel nieuws over het land hoeft te leren.
De schrijfstijl is niet zozeer beklemmend, eerder beschouwend, alsof je net als de hoofdpersoon zelf de wereld om hem heen aan het verkennen bent. Enkele zinnen tussendoor – de favoriete geschiedenisleraar die altijd op een andere manier nadacht, heeft na al die tijd geen werk meer – maken het echter met regelmaat wel sinister. Weinig buitenlands nieuws, juichende berichten over de komende verkiezingen, mensen die hier en daar verdwijnen.

Het boek is net een allegorie van allerlei mensentypes die je in een dictatuur tegenkomt: de gedweeë meeloper, de stille verpleegster die ineens opruiende gedachten uit, mensen die doen of politiek hen niets doet om gewoon te leven. De inleiding opnieuw lezend stuit ik op wat Filipenko zelf zegt over De ex-zoon: ‘Dit boek is in feite een encyclopedie van aanleidingen, een woordenboek van redenen waarom Wit-Russen zich gedwongen zien hun huis te verlaten.’
Achterin het boek heeft vertaler Jan Lodewijk Eshuis veel nuttige informatie over de Wit-Russische geschiedenis en taalvorming toegevoegd. Juist hierdoor beklijft het verhaal meer in Westerse hoofden, het Oost-Slavisch taalgebied en geschiedenis ligt tenslotte minder verankerd in ons geheugen.
Mocht je iemand het verschil moeten uitleggen tussen een democratie met tijdelijke coronabeperkingen en een dictatuur, denk dan aan deze zin: ‘Als iemand blijft doorademen, is het alleen maar omdat iemand er baat bij heeft of omdat hij geen belemmering vormt…’

Ik vind het lastig aan deze uitgave sterren te geven, omdat ik dit boek niet los kan zien van het doel en de waarden waar de schrijver voor staat. Het verhaal en schrijfstijl an sich zijn echt goed, maar de uitspraak van de auteur (‘Ik hoop dat op een dag dit boek niet meer actueel zal zijn in mijn land…’) en zijn gedwongen ballingschap maken dat ik er echt beslist vijf sterren voor geef. Omdat ik dat in het openbaar kan zeggen. Een regelrechte aanrader voor eenieder die over een mens uit onbekend gebied wil lezen.
Profile Image for Ira Therebel.
731 reviews47 followers
December 1, 2021
May 1999 in Minsk happened what is known as Nyamiha stampede. When a rain started during a concert hundreds of people ran to the subway for shelter and 53 were trampled and crashed to death. This is when the main character of the book, 16 year old Francisk falls into coma. His grandma never loses faith that one day he will wake up.

This was a very interesting book. What I loved the most was reading how his grandmother kept on visiting him in the hospital refusing to accept that he is dead. I was touched by the conversations she had with him and how she tried to make him wake up.

The main theme of course is the political commentary on the situation in Belarus at the time when it was set, when it was written and now as not much has changed. As the book portrays it the country is in coma. Last year's events have reminded people from outside about Belarus and what is happening there. And it is the same as it was 10 years ago in this book.

I think in part the book is a message to people who like Francisk's grandma out of love for their country keep up the hope that the coma will be over one day.
Profile Image for Birgit.
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March 30, 2021
Sasha Filipenko lässt in "Der ehemalige Sohn" ganz Belarus sprechen!
Franzisk ist ein junger aufstrebender Musiker, der bei einer Massenpanik fast ums Leben kommt und für 10 Jahre ins Koma fällt. In diesen 10 Jahren kümmert sich seine Großmutter rührend um sich und redet immer wieder mit ihm, obwohl die Ärzte dazu raten, die Maschinen abzudrehen. Als Zisk wieder erwacht, merkt er, nicht nur er lag im Koma, sondern das ganze Land. Nichts hat sich verändert, wenn sich auch in seinem Leben einiges geändert hat, das Land war noch immer das selbe, der Präsident übte seine Macht immer noch diktatorisch über die Bürger und Bürgerinnen aus.
Eindrucksvoll und sehr emotional schildert Filipenko die fiktive Lebensgeschichte von Franzisk und hangelt sich dabei an realen Ereignissen entlang, die den Leser*innen einen sehr guten Einblick in ein Land geben, von dem manche vermutlich nicht einmal wissen, wo es liegt. Filipenko erzählt von den Gefühlen und Gedanken einer ganzen Generation und lässt diese durch Zisk sprechen. Bedrückend schafft er eine Atmosphäre, der man nicht entfliehen kann, die einen in seinen Bann zieht und gleichzeitig ängstigt und schockiert. Die Ereignisse lesen sich, wie aus einer lange vergangenen Zeit, doch passierten sie erst vor wenigen Jahren und sie passieren immer noch. Wenn Zisk auf die Straße geht, möchte man am liebsten mitgehen, mitprotestieren, aufzeigen, was in diesem Land nicht stimmt. Das macht dieses Buch: es rüttelt einen wach, es zeigt was sich ändern muss, was direkt vor der Nase von den Leser*innen passiert, ohne, dass sie irgendwas davon erfahren.
Wenn man Filipenkos Roman liest, kann man nur bewundern, wie mutig dieser Roman ist, denn die aufmerksamen Leser*innen merken, dass es nicht so einfach ist in Belarus die Wahrheit zu sagen und genau deshalb sollte dieses Buch umso öfter gelesen werden!
Profile Image for Anya Slychenyuk.
41 reviews3 followers
October 13, 2022
вельмі цікавая кніга. не ведаю, яна мне так спадабалася, таму што я сумую па Беларусі зараз ці таму што кніга рэальна крутая. ці і тое, і тое.
сумна, рэалістычна, ніякай надзеі — усё, як я люблю)) (хаця, канешне, некаторыя павароты сюжэту не здаваліся рэалістычнымі).

шкада, што шмат апісанага паўтараецца і зараз, хаця з падзей кнігі прайшло 13-23 год.
Displaying 1 - 30 of 142 reviews

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