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Uomo difficile

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Der Schwierige (1921-1922) è un capolavoro di commedia psicologica e sociale, ambientata nella società viennese degli anni in cui viene scritta. Hofmannsthal denuncia la "crisi della parola" che lo scuote a partire dagli inizi del Novecento. È proprio dal silenzio che nascono i fraintendimenti, che sino all'ultima battuta dominano le interazioni tra i personaggi e ne determinano la vita. Il conte Hans Karl Bühl, dopo avere visto morire molti suoi fedeli soldati in guerra ed essere stato egli stesso in pericolo, incomincia una vita nuova, fatta di rapporti solo apparenti. Non diversa è l'amata Melene Altenwyl, la sola donna che lo comprenda veramente e che si dimostri lucidamente conscia dell'insensatezza di tutti gli essere umani. Non così è la sorella di Hans Karl, Crescence, semianalfabeta e fiera di esserlo, e nemmeno la loquace Antoinette, che si innamora del conte, pur essendo sposata con un caro amico di quest'ultimo. È però l'antico amore tra Helene e Hans Karl ad affermarsi al termine di questa commedia degli equivoci: almeno l'equivoco relativo ai sentimenti dei due protagonisti, nonostante l'inefficacia della comunicazione e tutto quanto resta inespresso.

108 pages, Hardcover

First published January 1, 1921

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About the author

Hugo von Hofmannsthal

453 books131 followers
Austrian writer Hugo von Hofmannsthal established his reputation with lyric poems and a number of plays, including Yesterday (1891) and Death and the Fool (1893).

This Austrian novelist, librettist, poet, dramatist, narrator, and essayist flourished.

https://en.wikipedia.org/wiki/Hugo_vo...

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Displaying 1 - 24 of 24 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,433 followers
October 29, 2022
LA PAROLE È INDECENTE

description
Nella stagione 1989-90 Luca Ronconi ha messo in scena “L’uomo difficile” con il Teatro Stabile di Torino nella traduzione di Gabriella Bemporad, la stessa della mia edizione.

Ecco un autore scoperto da giovane, diventato subito di culto per me, che non leggo più da secoli, di cui conservo un ottimo ricordo.
Nel mio personale pantheon, uno degli interpreti più acuti e intensi della finis Austriae.
Al punto da spingermi a vedere anche Il cavaliere della rosa musicato da Richard Strauss, io che vado poco d’accordo con tutto quello che si riferisce all’opera lirica.
Ma questo suo testo in particolare, commedia teatrale, densa e leggera, è quello che m’è rimasto più appiccicato.

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Umberto Orsini e Massimo Popolizio.

La parole è indecente, sostiene qui, e altrove, HvH: nella vita tutto ciò che conta è oltre le parole. Constatazione dell’impotenza della parola a esprimere la realtà che è indicibile.
Paradosso? Contraddizione di un uomo senza intenzioni? Ovvio che il pensiero corre all’uomo senza qualità del contemporaneo cantore per eccellenza della finis Austriae, Robert Musil.
E forse per questo HvH collaborò con artisti di altre muse, il musicista Strauss appunto, il regista Max Reinhardt, per cercare con l’ausilio di altre forme d’espressione di superare il sentimento di insufficienza della parola, quanto meno quella scritta.

description
Luciano Virgilio e Massimo Popolizio. Nel cast partecipava anche lo stesso Ronconi.

Qui, l’incomunicabilità umana diventa tema centrale di una commedia che per sua stessa natura è basata sulla conversazione.
E l’indicibile si esprime qui tra le righe, tra le stesse parole, nelle didascalie, nelle sospensioni, nel silenzio. Dirsi tutto senza parlare!
Ecco come trova giustificazione la definizione di quest’opera come di ”conversevolezza goldoniana ed esistenzialismo kierkegaardiano.

description
Annamaria Guarnieri e Umbrto Orsini.

In questo senso è paradigmatica l’ultima scena del secondo atto, tra Hans Karl e Helene con dialoghi come questi:
Lei: Se tutti gli uomini sapessero quanto sono poco importanti, nessuno aprirebbe bocca.
Lui: Lei ha un’intelligenza così chiara, Helene. In ogni momento lei sa sempre ciò che importa…con lei ci si intende a meraviglia.
E più avanti lui aggiunge: Io stesso mi capisco molto peggio quando parlo che quando sto zitto.
La scena si conclude con la didascalia: Vogliono darsi la mano, ma una mano non trova l’altra.

description
Marisa Fabbri.

La vita, la realtà sono tanto più indicibili alla fine della Grande Guerra, dopo l’esperienza di trincea che il protagonista ha affrontato. In un periodo in cui un mondo, e un modo d’essere, scompariva, si dissolveva per lasciare campo al nuovo.
Che come qualsiasi novità richiede un tempo maggiore d’abitudine.
Profile Image for Pavel Nedelcu.
484 reviews117 followers
December 18, 2021
TRAUMI NON RISOLTI E CARATTERI DIFFICILI



Una commedia che descrive la crisi dell'aristocrazia dopo la Prima Guerra, esplorando, come sempre, i temi cari a Hofmannstahl, come ad esempio l'impossibilità di esprimere qualsiasi cosa attraverso la parola (scritta o parlata), già riscontrata in Ein Brief e, tangenzialmente, in Der Rosenkavalier.

Qui, oltre all'ironia e alle allusioni ai tempi del primo Novecento, acquista importanza anche la dimensione psicologica dei personaggi, soprattutto per quanto riguarda il conte Hans Karl, l'uomo difficile, anzi, impossibile, che non si può mai decidere ad agire e che, appena tornato dal fronte, ne è profondamente segnato dalla dura esperienza.
Profile Image for Domenico Fina.
291 reviews89 followers
April 13, 2018
Commedia del 1918 di Hugo von Hofmannsthal.
Il conte Hans Karl Bühl, 39 anni - a quei tempi 39 anni era un'età tendenzialmente avanzata e pertanto saggia - chiamato dai conoscenti amichevolmente Kari, è un uomo difficile. Ma che s'intende per difficile? Un idealista. Un irresoluto. Uno scombinatore. Boh.
Passa le giornate a parlare con parenti e amici che a lui chiedono ripetutamente consigli, eppure ritiene che la parola sia indecente. "Certo è un po’ ridicolo immaginarsi di esercitare Dio sa quale effetto, con parole ben tornite in una vita dove alla fine tutto dipende dalla minima indefinibile sfumatura che sta al di fuori delle parole".
Membro della Camera Alta non ha mai preso la parola e considera inutile fare discorsi. E succede che mentre tutti si rivolgono a lui per consigli e conversazione non fanno altro - indirettamente - che dar consigli a lui, a un saggio che forse tanto saggio non è:
"Che cosa ci sarà in me che tutti siano così tentati di darmi una lezione, e che io non sappia di preciso se non ne hanno anche il diritto."
L'uomo difficile è quello che oggi si definirebbe respingente con riserva, eppure fatalmente molte donne si innamorano di lui, è un attraente suo malgrado.
"Sento soltanto ciò che avviene nella gente e questo m’infastidisce... e allora vi reagisco con i riguardi che ho per la gente. Le mie belle maniere sono soltanto una specie di riflesso nervoso per tenere la gente a distanza."
È un uomo, da quello che dice, anche piuttosto distanziatore (o snob, non saprei). Per cui un lettore o spettatore della commedia teatrale di Hofmannsthal si domanda, ma quale è la vera ragione di un testo simile. Hofmannsthal non poteva benissimo, francamente, evitarlo?
Beh, forse sta in alcuni passaggi come questo:
"Mi possono venire le lacrime agli occhi per una sciocchezza – oppure divento rosso di imbarazzo per un’assoluta piccolezza, per una sfumatura che nessuno nota, oppure mi capita di dire ad alta voce ciò che penso – sono circostanze che non mi permettono di andare tra la gente."
L'uomo difficile, nella commedia, è un uomo segnato dalla guerra, infragilito, ma nell'intenzione di Hofmannsthal è ben altro, è ogni uomo che non sa mettersi al livello della comunicazione, quella consueta, conveniente, quella fatta di automatismi. Per cui dovrebbe stare da solo, ma non glielo permettono, perché L'uomo difficile nella commedia di Hofmannsthal permette agli altri di non stare da soli, con le loro parole.
Profile Image for Vittorio Ducoli.
580 reviews83 followers
August 27, 2014
Una commedia che inganna

L'uomo difficile è un testo che inganna. Apparentemente è infatti una commedia degli equivoci frivola e leggera, con una struttura convenzionale, che narra di come il protagonista, il conte Hans Karl Bühl (chiamato dai conoscenti amichevolmente Kari), disattendendo le richieste di essere il deus ex machina di piccoli intrighi familiari e scompigliando in questo modo le attese dei vari personaggi che lo circondano, finisca per fidanzarsi con la bella Helene, lasciando con un palmo di naso sorella, nipote, ex amante e pretendente tedesco di Helene.
Questo impianto tuttavia nasconde – in verità non troppo – un testo capace di immergerci appieno nell'epoca e nell'atmosfera della finis Austriae. L'ambientazione della commedia, innanzitutto, ci porta a quel periodo: l'azione si svolge verso la fine della prima guerra mondiale, e Kari è tornato da poco dal fronte. Il contesto sociale di cui fanno parte i personaggi è quello della nobiltà e dell'alta borghesia viennese; Kari, oltre ad essere conte, è anche membro ereditario della Camera Alta.
Siamo quindi ad un passo dalla fine, dal rivolgimento di un mondo che sembrava immutabile. Von Hoffmannsthal, quando nel 1919 scrive questa commedia (concepita peraltro nel 1909) sa che questo mondo è finito, eppure, fedele alla sua ricerca dell'identità austriaca, lo resuscita, sia pure con le problematicità che vedremo, compiendo un'operazione di affettuosa nostalgia. In questo senso è forse errato affermare, come fa Gabriella Bemporad nella bella postfazione all'edizione Adelphi, che l'azione ha luogo nella contemporaneità: anche se è passato solo un anno dal tempo dell'azione a quello della scrittura, un'intera epoca è trascorsa, e l'azione si svolge nel passato né più né meno di quanto accade ne La torre o in altre opere del nostro.
Kari è per von Hoffmannsthal il perfetto rappresentante della virtus austriaca: è aristocratico, carismatico, colto, altruista, affascinate, ma soprattutto è tutte queste cose suo malgrado, senza che egli, per esserle, si dia minimamente da fare: anzi, il suo carisma, il suo fascino derivano proprio dalla sua nonchalance, che sembra sfociare nell'apatia e nell'insicurezza esistenziale: ad un certo punto, nel primo atto, dice tra sé queste parole rivelatrici: Che cosa ci sarà in me che tutti siano così tentati di darmi una lezione, e che io non sappia di preciso se non ne hanno anche il diritto. Kari, membro come detto della Camera Alta, non vi ha mai preso la parola, e considera inutile fare discorsi, perché la parola è indecente come detto in un citatissimo passo.
Con poche eccezioni, i personaggi che lo circondano cercano di “tirarlo per la giacchetta” per raggiungere i propri fini, ma lui, che apparentemente asseconda, riesce con la sua passività a volgere a suo favore le situazioni ed a raggiungere il suo fine, che è quello di fidanzarsi con Helene. Sorge quindi il dubbio, forse fondato visto l'happy end, che l'apatia, la difficilezza di Kari siano un metodo, un tratto di carattere che solo permette di gestire veramente dall'alto le situazioni che si presentano e di determinarne l'evoluzione.
Significativo è a questo proposito l'episodio finale del fidanzamento con Helene: apparentemente è lei che prende in mano la situazione e si dichiara a lui, ma nella realtà si può dire che sia lui che ha posto le condizioni perché ciò avvenisse, andandosene dalla festa e gettando nello sconforto Helene – e quindi ritornando – sicuro forse che a quel punto Helene avrebbe trovato il coraggio di rivelargli il suo amore.
Significativo è anche il fatto che il suo nuovo status di fidanzato non scioglierà il suo carattere difficile: è Helene che “capisce”, che “conosce” Kari, che si adatta a lui, e per conto suo Kari neppure “dopo” parlerà alla Camera Alta.
La commedia è godibile anche per i personaggi di contorno, in particolare per alcune figure quasi caricaturali come il cameriere Vinzenz, l'uomo famoso e soprattutto il rozzo Neuhoff, per mezzo del quale von Hoffmannsthal ridicolizza lo spirito tedesco contrapponendolo alla raffinata virtus austriaca.
Se questi sono i tratti essenziali della commedia e dei suoi personaggi, non può tuttavia sfuggire che, come detto, l'operazione culturale sottesa dall'autore è venata di una nostalgia sostanzialmente reazionaria, esaltando un carattere aristocratico che agisce e determina gli avvenimenti isolandosi da essi, esercitando la propria superiorità morale e intellettuale senza contaminarsi, in virtù di un tratto innato. La stessa tragedia della guerra, in cui pure l'azione scenica e la scrittura sono immerse, rimane sullo sfondo, e serve all'autore solo per giustificare alcune particolari accentuazioni caratteriali del protagonista, quasi che von Hoffmannsthal si rifiutasse di fare davvero i conti con ciò che la guerra era stata e con le sue reali conseguenze.
Per von Hoffmannsthal l'uscita dalla crisi è quindi possibile solo recuperando l'autentico spirito aristocratico austriaco: non si rende (ancora?) conto che questo è impossibile. I pochi uomini “difficili”, che fondano il loro carisma sul distacco, che non si alzano alla Camera Alta per tenere un discorso sulla conciliazione dei popoli e sulla convivenza delle nazioni perché lo ritengono inutile e foriero di confusione, questi uomini sono quelli a cui dobbiamo affidarci, il modello da seguire.
Un'ultima annotazione per la traduzione: Gabriella Bemporad ha messo molto impegno per riprodurre in italiano il linguaggio familiare con cui i personaggi principali parlano tra di loro, ma forse è andata troppo in là anteponendo ai nomi l'articolo determinativo (il Kari, lo Stani...): non so se questa particolarità fosse presente anche nel testo tedesco, ma in Italia questo equivale ad una ambientazione lombardo-piccoloborghese (Nanni Moretti docet) che forse falsa un po' il tono generale della commedia.
Profile Image for Nadja.
1,913 reviews85 followers
July 4, 2017
Ein tolles Lustspiel, das perfekt mit der Konfusion von Konversation und Gesellschaft spielt.

HELENE. …wenn uns vor etwas auf der Welt grausen muß, so davor: daß es etwas gibt wie Konversation: Worte, die alles Wirkliche verflachen und im Geschwätz beruhigen.

HANS KARL. Das Reden basiert auf einer indezenten Selbstüberschätzung.
HELENE. Wenn alle Menschen wüßten, wie unwichtig sie sind, würde keiner den Mund aufmachen.
Profile Image for Marta.
896 reviews13 followers
July 8, 2018
Der Schwierige (1921)

Mi aspettavo qualcosa di cupo alla Ibsen o alla Schnitzler (dei romanzi), invece è un'opera brillante, quasi alla Wilde, che però nasconde alcune riflessioni profonde, come la sopravvalutazione della parola.
Profile Image for Gustl.
107 reviews10 followers
April 9, 2014
Metterei quest'uomo difficile: Hans Karl, nella categoria degli uomini mediocri della letteratura, assieme all'omino de " Il cappotto", di Gogol, "Oblomov", di Goncarov, "Il Solitario", di Ionesco, o il Brentani, il Nitti, e il Cosini, di Svevo, ecc. Inetti, ma chissà perché, mai orfani di un certo seguito appassionato, spesso alimentato da veri e propri equivoci. In questa discreta commedia, per la prima volta contemporanea per ambientazione, con l'autore austriaco:( prima guerra mondiale), di equivoci ce ne sono eccome, anzi, tutta la trama è impostata su questo divertente artificio, la cui origine viene piú volte indicata nell'inadeguatezza delle parole, che qui, creeranno un caos tale da trasformare un nobile qualunque, flemmatico ed incapace a prendere decisioni definitive, in un individuo "charmant", e ambito dall'alta società. Un paio d'ore di lettura spensierata, e comunque consigliabile.
Profile Image for Maurizio Manco.
Author 7 books131 followers
October 7, 2017
"Esiste un caso che apparentemente fa di noi tutto ciò che vuole… ma nel turbine che ci scaraventa di qua e di là, in mezzo alla nebbia e all’angoscia, sentiamo e sappiamo che esiste anche una necessità, che ci sceglie d’attimo in attimo, che passa in silenzio rasente al cuore leggera come un soffio eppure tagliente come una spada." (pp. 86, 87)
Profile Image for Xaver Dettling.
27 reviews
July 3, 2024
Die Gesellschaftskomödie “der Schwierige” von dem Österreicher Hugo von Hofmannsthal spielt in Wien innerhalb einer bürgerlichen-adligen Umgebung nach dem ersten Weltkrieg. Der Inhalt ist dabei relativ banal und schnell erklärt: Der Graf Hans Karl Bühl, wobei sich der Titel des Buches auf ihn beruft, ist unfähig bzw. wenig in der Lage nähere Beziehungen zu Frauen einzugehen, wobei es ihm am Ende - etwas plötzlich - doch noch gelingt einen tieferen Austausch mit Helene, die er an einem Soiree kennenlernt. Die eher einfach gestrickte Handlung ist typisch für das sogenannte Lustspiel bzw. die Gesellschaftskomödie. Häufig spielen sie innerhalb eines bürgerlichen Milieus und behandeln Themen wie Erbschaft, Liebe/Heirat oder wirtschaftliche Probleme.

Obwohl immer wieder auch scheinbar intellektuelle Inhalte in den Aussagen der Figuren auffindbar (v. a. durch den namenlose, berühmte Mann oder Helene), bleibt die Handlung und die Gespräche tendenziell banal. Interessant ist dabei die Tatsache, wie wenig Inhalt hinter dieser “bürgerlichen Fassade” steckt, was vielleicht auch gleichzeitig dieses Milieu hemmungslos aufdeckt, so meine These.

Diese Komödie habe ich aufgrund des Titels aus meinem Regal genommen und gedacht, der Inhalt wäre enger und auch naturalistischer, im Sinne einer komplexen Hauptfigur, verknüpft. Hier wurde ich aber leider enttäuscht und kann dieses Buch nur bedingt weiterempfehlen. Es als Zeitdokument zu lesen ist möglicherweise spannend oder es kann auch für Menschen anregend sein, die diese, zum Teils auch romantischen, Inhalte interessant dünken.

Ich persönlich weiss aber, dass es nicht erneut lesen werde oder wie es Edine in der Komödie nannte: “Ich will doch heraus aus der Banalität. Ich will doch wohin transportiert werden!” (Hofmannsthal, der Schwierige, S. 73)

Quelle: von Hofmannsthal, Hugo: Der Schwierige, Stuttgart 2017.
Profile Image for Tracy Patrick.
Author 10 books11 followers
November 16, 2020
Count Hans Karl Buhl is a man who seems to be hedging his bets. He tells his mistress, Antoinette, that life is a series of coincidences in which we could just as easily end up with one person as another. Haunted by his memories of the Great War, today we might say he shows symptoms of PTSD. A member of the Austrian aristocracy, he lives in a time of uncertainty and social upheaval. Traditional Viennese society is 'topsy turvy' (to use a phrase of Crescence, his sister) after the downfall of the centuries-old Habsburg monarchy. Everything Buhl fought for is now in doubt. This is the basic ingredient of the play. Its frosting, however, is a comedy of manners, in which von Hofmannsthal combines symbolism and satire in an elegant farce. The more Buhl tries to avoid society, the greater he seems to be in demand. His reluctance to make any kind of commitment, leaves the other characters interpreting his ambiguity according to their inclinations, each believing they know him best. The bulk of the play takes place at a soiree he has unsuccessfully tried to avoid, in the home of a colleague he is trying to evade. At the same time he is in a love triangle with his colleague's daughter and Antoinette, both of whom are in a state of emotional distress at his lack of any definite intention. What exactly these poor women find so attractive about him is unexplained. The immanence of the new world is represented by characters like the 'famous man.' A philosopher, he is both self-important and anxious to belong, but ends up being ignored by the old guard. Likewise, the new servant who cares little for tradition and the subtleties of subservience, is ultimately dismissed. I do not want to give away the ending, but the feminist in me rolled her eyes. Yet this was a compelling play that I read in one sitting. In this nineteen twenties farce, Von Hofmannsthal, perhaps prophetically, suggests that the future is yet another disaster waiting to happen.
89 reviews3 followers
October 1, 2018
Il mio primo approccio a Hofmannsthal. Sono sconcertato. Non mi aspettavo di esserlo. Intimorito sì, ma non sconcertato. È limpido come poche altre cose e allo stesso tempo riverberante. Usa la parola per parlar dell'afasia, e lo sapevo, ma è straordinario. Non sferza emotivamente, nient'affatto, ma s'incunea nella mente. La parola è indecente, l'azione non agisce: e lo si dimostra attraverso un'opera teatrale, cioè il connubio perfetto tra parola e azione. Ma di più: c'è la Finis Austriæ, inevitabilmente, c'è quest'odio per il commercio con le genti e l'inadeguatezza, della vita e verbale, che è così assolutamente austriaca e scompare e riemerge in tutta la storia culturale di quello straordinario Paese fino a esplodere in Bernhard. Hofmannsthal pare il frutto aureo di un'intera civiltà, capace di produrlo però solamente nel momento esatto del proprio annichilimento, della propria scomparsa. È Mozart redivivo, e come Mozart era stato l'acme della giovinezza sfolgorante dell'Austria, Hofmannsthal lo è della sua fine bruciante, di quell'incendio che la divorò ma che gettò anche una luce alta e potente come non mai. Se Krauss era la fiamma, Hofmannsthal ne era la luce.
Profile Image for Riccardo.
282 reviews4 followers
December 5, 2021
"Il ricordo delle cose belle è indistruttibile: non lo troverò in una lettera, ma dappertutto."

"La conversazione si basa su un'indecente sopravvalutazione di sé".

"Lei è stata trovata, Helene Altenwyl, dalla più forte volontà, sulla via più lunga, nel più debole di tutti i mondi".

Una commedia "a metà", ricca di spunti (libertà e necessità, inadeguatezza della parola, fragilità dei rapporti sociali), e che fa del suo punto di forza il vibrante confronto tra i due protagonisti alla fine del II atto. La cornice è assai meno incisiva con personaggi (troppi) e intreccio che offuscano la vicenda principale invece di esaltarla.
Profile Image for ChrissyBby.
111 reviews2 followers
November 4, 2023
At first I thought this book wouldn't get more than a VERY generous three stars. The first piece of the play felt extremely long and boring and it really made it hard for me to stay interested. But then the party begins and the relationship drama ensues and I reallt got into the book and, frankly, didn't want to put it down again. All in all an extremely enjoyable read.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for BOËR Zoé.
85 reviews1 follower
April 10, 2024
j'ai vraiment apprécié l'écriture et les interactions entre les personnes, il y avait une justesse touchante dans les propros de harl, antoinette, hélène.. la plupart étaient assez touchant.es et c'était vraiment intéressant les dynamiques différentes des personnages
j'ai honnêtement apprécié et ça me surprend un peu hihi
(mais l'écart d'âge entre hélène et harl c'est un gros non !! 😾)
Profile Image for L..
229 reviews6 followers
December 20, 2018
I'm genuinely surprised by how much I liked this. Very interesting communication patterns (especially since this is a play) and use of stereotypical characters for social commentary.
Profile Image for Mattia Agnelli.
164 reviews6 followers
August 25, 2021
“Ma tutto quel che si esprime è indecente. Il semplice fatto che si esprima qualcosa è indecente.”
1,257 reviews
October 31, 2022
6/6 points, play-script, nach wie vor mein ABSOLUTES Lieblings Stück, so eine unsäglich wunderschöne Liebesgeschichte
Profile Image for Dr. Sionainn.
167 reviews19 followers
January 26, 2019
L'approche d'Hofmannsthal sur le sujet la valeur et l'intensité du silence rend de cette pièce une forte classique de théâtre. D'une façon contemporaine et fascinante, Hofmannsthal remplit les silences avec les significances les plus puissantes et émouvantes. La déclaration bredouillée d'amour de Kari vers Hélène est une des scènes les plus bouleversante que je n'ai jamais lue -c'est une vraie attestation au fait que le silence est plus fort que la parole...
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