Era un modello per il mondo intero. Si è sgretolato. Siamo in tanti ad averne avuta esperienza diretta, non esisteva però ancora un libro che in profondità, con documenti, report riservati, storie, testimonianze e dati aggiornatissimi, raccontasse come si è arrivati al tracollo della sanità italiana e alla deriva di un sistema dove per chi non ha soldi diventa sempre più difficile curarsi, ma, come leggerete, non basta potersi permettere visite ed esami a pagamento per sentirsi al sicuro. Che cosa rivela Codice rosso? Che in sala operatoria finiscono chirurghi senza aver eseguito un numero minimo di interventi necessari per padroneggiare il bisturi; che se abbiamo un’emergenza e dobbiamo correre all’ospedale, non è improbabile che a visitarci ci sia un medico gettonista arruolato attraverso cooperative e in servizio da più di dieci ore; che il grande affare delle assicurazioni arriva a generare interventi non necessari ma praticati lo stesso per ricevere i rimborsi, con conseguenze drammatiche; che nel privato c’è perfino chi sta lavorando a programmi per individuare ipocondriaci e proporgli pacchetti d’esami e visite a pagamento; e molto altro. Quella che vi apprestate a leggere è l’inchiesta più completa sulla sanità italiana. Milena Gabanelli e Simona Ravizza, che ormai da anni con Dataroom raccontano le falle del Servizio sanitario, mettono nero su bianco la condizione in cui versano gli ospedali (trovate le liste degli istituti – anche blasonati – con macchinari vecchi e inadatti; punti nascita e Pronto soccorso da evitare), lo svilimento della medicina di base e delle professioni mediche, gli interessi e le strategie delle lobby dei sindacati di categoria (medici di famiglia, farmacisti, eccetera) per difendere lo status quo, l’ordinaria follia a cui è sottoposto chi deve prenotare una visita e perfino chi deve gestire una malattia anche grave, e la speculazione che ruota attorno alle residenze per anziani. Infine, come tutto questo sia funzionale alla sanità a pagamento, che a sua volta veicola un inganno non sempre visibile. La denuncia ha un unico rendere consapevoli i cittadini delle vere ragioni di un malfunzionamento, in modo che non si possa più raccontar loro menzogne, e pretendere quindi dalla politica la competenza necessaria a riparare gli immensi errori commessi finora.
Milena Jole Gabanelli è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Opera come freelance collaborando con la Rai a programmi televisivi di inchiesta. Ha vissuto fino a 19 anni a Desio, in Brianza, si è poi trasferita a Bologna, dove si è laureata al DAMS con una tesi in storia del cinema. Collabora con la Rai dal 1982, iniziando con la realizzazione di programmi di attualità per la terza rete regionale. Nei primi anni novanta Milena Gabanelli partecipa alla introduzione in Italia dei nuovi canoni del videogiornalismo, lavorando da sola con una videocamera portatile, che crea uno stile più diretto nelle interviste e in generale nel modo di fare programmi televisivi. Teorizza il suo metodo e lo insegna nelle scuole di giornalismo.
« In Italia sono i sindacati a formare i medici di famiglia, durante un corso triennale mal retribuito e con un programma spesso vecchio e scadente. La medicina di base è diventata una zona grigia dove da una parte ci sono semplici compilatori di carte, dall'altra professionisti che, pur cercando di assistere i pazienti al meglio delle loro possibilità, sono limitati da un sistema poco trasparente e intriso di conflitti di interesse. Ma che intesa ci può essere tra medici che non hanno mai lavorato insieme e che non conoscono l'organizzazione dell’ospedale? In assenza di regole è anche difficile eseguire controlli completi e adeguati. Com’è possibile individuare un medico che, dopo aver smontato dal turno di dodici ore nel suo ospedale, va a lavorare in un'altra sede a gettone e senza rispettare il vincolo del riposo?»
5 ⭐️ Quello di Milena Gabanelli eSimona Ravizza è un libro che illustra la sanità italiana: dai problemi degli accessi al pronto soccorso, al problema dell’assenza dei medici di famiglia, passando per i migliori e peggiori ospedali, trattando anche di finanziamenti di sanità pubblica e privata. Consiglio la lettura a tutti!
Libro molto interessante, come la politica gestisce la salute dei cittadini tra pubblico e privato, degli interessi che prevalgono sulla salute, in negativo il fiume di dati che non aiuta alla lettura e la mancanza (almeno un accenno) all’uso del volontariato per tappare i buchi della sanità, intendo chi ti presta il primo soccorso spesso sono volontari a differenza della maggioranza degli stati industrializzati, nel libro sei già al pronto soccorso
Un libro che dovrebbero leggere tutti gli Italiani e che spiega accuratamente la situazione sanitaria odierna. È necessario collaborare tutti insieme per intraprendere un cambiamento che se non inizierà al più presto porterà alla deriva la sanità pubblica!
Essendo infermiera, ho amato/odiato questo libro. Lo consiglierei anche io a tutti i cittadini italiani e non. La sanità è un argomento che tocca TUTTI, non solo i dipendenti del settore sanitario, alla fine siamo TUTTI pazienti e TUTTI avremo bisogno di un sistema sanitario che funziona. Sistema Eccellente in teoria, disastroso in pratica! Una sola critica/suggerimento…nel momento in cui nel libro si consiglia ai pazienti di fare scelte informate riguardo la scelta dei medici e delle prestazioni, sarebbe bello avere un capitolo che guida i pazienti su COME fare tali scelte informate
Il nostro servizio sanitario nazionale è una di quelle cose che ci vengono invidiate all’estero ma che sta piano piano scivolando nella malagestione per diverse cause. Questo libro è pieno di dati e di statistiche riportate dalle quali però si può (e si deve) trarre una situazione generale allarmante.
Si inizia dalla carenza di personale sanitario, che sia medico o che sia infermieristico al termine del confronto si capisce che è poco e costretto a lavorare in condizioni difficili sia per quelle che sono le strutture e le apparecchiature (in alcune regioni sono per il 40/45% obsolete per quanto riguarda Tac/mammografie, ecc) sia per quanto riguardano i turni. Quale la situazione attuale? I “medici a gettone” i quali non seguono tutta la selezione necessaria per ottenere un incarico nella struttura ma che, essendo disposti a lunghi turni estenuanti, accettano pagamenti di 1200€ per “il gettone” (normalmente 12 ore) che è più della metà della retribuzione che uno specializzando percepisce in un mese intero. Molte specializzazioni (Medicina d’urgenza, per esempio) inoltre non vengono scelte da chi ha completato il primo ciclo di studi perché poco redditizie e più gravose come responsabilità (sorvoliamo sul tema dei medici di base per cui ci sarebbero righe da recensire).
Un libro da leggere e che al termine lascerà un po’ di amaro in bocca, purtroppo.
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Se vivi in italia e hai avuto bisogno di un medico o di fare un esame leggi questo libro . Io aggliungerei anche il fatto che il nepotismo e la struttura feudale dell’ universita’ e degli ospedali distruggino qualsiasi spirito innovativo e di miglioramento del servizio da parte dei medici appiattendo verso il basso le competenze e la produttività
Interessante e seria analisi del sistema sanitario italiano, che ne evidenzia le numerose e preoccupanti criticità. Tuttavia, sarebbe stato un bel complemento dare maggior spazio a proposte, magari facendo riferimento ad esperti a comparazioni internazionali. Lettura intesa e comunque relativamente poco scorrevole-ingaggiante.
Ritengo che sia una analisi approfondita del sistema sanitario nazionale. Delle notevoli criticità purtroppo presenti, e poiché la sanità riguarda tutti, i dati che fornitici lasciano un sapore amaro in bocca, anche perché si intravede che oltre a mancare le risorse non c'è la volontà di cambiare seriamente la rotta.
Analisi puntuale e precisa DELL'SSN. La ricetta per far funzionare il sistema? Smetterla di pensare come professionisti individuali e seguire le regole della società di buon senso. Grazie Milena!
Disamina completa e dettagliata. Libro che ti lascia con l’amaro e l’acido in bocca perché, come hanno giustamente scritto nelle prime righe, “speriamo che non mi accada mai niente di grave”.
Un racconto puntuale, ricco di dati, fatti e decreti che fotografa il lento declino del sistema sanitario nazionale, voluto da una classe politica ostaggio di interessi privati e del consenso