Quando l’irresistibile richiamo dell’agricoltura si fa sentire, è il momento in cui gli zappatori riprendono in mano gli attrezzi e tornano a faticare. Tredici zapp... PENNE d’eccezione del Fantastico italiano riuniscono la vecchia banda di scappati di casa e tornano quindi sul campo. In senso letterale. Dopo i clamorosi successi delle due antologie che hanno creato un genere, lo SPAGHETTI FANTASY, e dopo Brancalonia, il gioco di ruolo di successo internazionale che ha trasformato questo nuovo genere in un fenomeno (da baraccone) mondiale, ecco che torna l’antologia più villica, rurale e alcolemica che si sia mai vista nell’editoria italiana. Il profumo del concime già si irrora ovunque, dai Monti Pallidi al tacco del Sinistro Stivale, dal Mar di Zaffiro al fiume Fossa. Le bestie da soma sono in fermento. Le vigne fremono alle canzonacce da bettola intonate dai soliti avvinazzati. La Zappa e la Spada sono tornate. E questa volta sarà UNO TSUNAMI DI VENDEMMIA.
Sognatrice di avventure e imbrattatrice di tele digitali. Amo la letteratura fantasy e d’azione, il progetto Altro Evo è il mio modo per far venire fuori tutte le storie che mi ronzano in testa. Sono appassionata di grafica e illustrazione digitale.
Una nuova, ottima antologia di Zappa e Spada, che rispetto alla precedente mi pare aver recuperato un bel po' di lustro e di voglia di raccontare storie sì umoristiche e goliardiche, ma non prive di un certo spessore (e che, diciamola tutta, pare aver finalmente calato il citazionismo e i meme fini a sé stessi, che seppur presenti sono in quantità sufficientemente limitata da non stroppiare).
Ho amato particolarmente i racconti "Il solco e il sasso" di Laudiero, "Mogli e buoi dei feudi tuoi" di Riccioli, "Saccardo lo sventurato" di Longo e "Le gesta autoeroiche di Turi Blaga" di Utari.
Raccolta divertente che, nonostante la chiave "fantastica", riesce a ben rappresentare lo spirito goliardico, furbo e un po' cialtrone degli italiani. Non esiste un racconto "brutto" in questo libro, ma due racconti, a mio modesto avviso, meritano una menzione speciale.
L'esilarante "Mogli e buoi dei feudi tuoi" di Riccardo Riccioli ("l'anima delli mortacci tua" dei "Cugini di Montagna" mi ha fatto schiantare), e "Gli anelli del podere" di Marco Cardone, dalla grande qualità narrativa e linguistica (mi son quasi commosso alla citazione di "Boris").