Un ragazzo salva una tartaruga e questa per sdebitarsi lo conduce al palazzo del re dei mari. Oppure salva uno squalo, che finisce per annidarsi nello stagno del suo giardino, e infine gli procura un tesoro. Un samurai sposa una bellissima ragazza di origini ignote, finché un giorno non si accorge che dal suo kimono spunta una coda fulva. E come mai quella mosca che ronza in cucina sembra avere proprio le abitudini del nonno, morto poco tempo fa? "Dobbiamo più alle nostre illusioni che alla nostra conoscenza", scriveva Lafcadio Hearn in Glimpses of Unfamiliar Japan, una delle numerose opere in cui raccolse, tradusse e commentò storie del Giappone tradizionale, intuendo che l'unico modo per mostrare e raccontare le peculiarità di quel Paese agli occidentali era attraverso il complesso delle loro tradizioni narrative, orali o scritte, attraverso le storie del folklore, del mito, del piano più immaginifico. In questa antologia vengono presentati quarantaquattro racconti di Hearn, di cui nove mai apparsi prima in Italia, tradotti in uno stile moderno ed elegante da Andrea Cassini, e affiancati da stampe artistiche di autori classici come Utamaro, Kuniyoshi e Hokusai. Tra mostri acquatici, volpi mutaforma e semplici umani che si tramutano in divinità, Lafcadio Hearn ritrae un Giappone incantevole, in cui vita quotidiana e soprannaturale si mescolano con naturalezza, regalando al lettore sfumature che hanno il sapore del sogno.
Greek-born American writer Lafcadio Hearn spent 15 years in Japan; people note his collections of stories and essays, including Kokoro (1896), under pen name Koizumi Yakumo.
Rosa Cassimati (Ρόζα Αντωνίου Κασιμάτη in Greek), a Greek woman, bore Patrick Lafcadio Hearn (Πατρίκιος Λευκάδιος Χερν in Greek or 小泉八雲 in Japanese), a son, to Charles Hearn, an army doctor from Ireland. After making remarkable works in America as a journalist, he went to Japan in 1890 as a journey report writer of a magazine. He arrived in Yokohama, but because of a dissatisfaction with the contract, he quickly quit the job. He afterward moved to Matsué as an English teacher of Shimané prefectural middle school. In Matsué, he got acquainted with Nishida Sentarô, a colleague teacher and his lifelong friend, and married Koizumi Setsu, a daughter of a samurai. In 1891, he moved to Kumamoto and taught at the fifth high school for three years. Kanô Jigorô, the president of the school of that time, spread judo to the world.
Hearn worked as a journalist in Kôbé and afterward in 1896 got Japanese citizenship and a new name, Koizumi Yakumo. He took this name from "Kojiki," a Japanese ancient myth, which roughly translates as "the place where the clouds are born". On that year, he moved to Tôkyô and began to teach at the Imperial University of Tôkyô. He got respect of students, many of whom made a remarkable literary career. In addition, he wrote much reports of Japan and published in America. So many people read his works as an introduction of Japan. He quit the Imperial University in 1903 and began to teach at Waseda University on the year next. Nevertheless, after only a half year, he died of angina pectoris.
Quella fatta da Laura Imai Messina è una delle più belle introduzioni ai libri di Lafcadio Hearn: completa e senza spoiler. Molti dei racconti sono gli stessi presenti anche nell'antologia "Ombre giapponesi".
Tutti i titoli dei racconti di questo volume: Hōrai Alla deriva Un dio vivente La storia di Umetsu Chūbei La storia di Kwashin Koji La compassione di Benten La fonte della giovinezza La storia di Aoyagi Il fantasma eterno Davanti alla corte suprema Una domanda nei testi zen Una leggenda su Fugen Bosatsu Una leggenda di Tottori La monaca del tempio di Amida Una storia sulla divinazione Ubazakura Sulle anime Jyū-roku-zakura La campagna di Mugen La ragazza dello specchio La ragazza del paravento Una storia che rimarrà nel cuore L’anima di una peonia Una farfalla Storia di un fagiano Storia di una mosca Il mangiatore di sogni Il ragazzo che disegnava gatti La ragazza samurai Kitsune Buon senso (un tasso) Il ragno-goblin Chin-chin kobakama Kappa La vecchia che perdeva i ravioli La Daruma di Otokichi Il sogno di Akinosuke La storia di Kōgi il prete Storia di un Tengu La gratitudine del samebito Urashima Tarō L’ululato
Hearn, un Greco, trascorse gran parte della sua vita in Giappone e si innamorò della sua cultura. Raccolse, riscrisse e tramandò decine e decine di racconti, tra cui quelli riuniti qui.
Ognuno di essi è unico e originale, ma contengono sempre un elemento mistico, una figura tra il magico e l’onirico, che rompe il piano della realtà. Per quanto leggermente ripetitivi, raramente ci si annoia leggendoli e molti contengono riflessioni sui grandi temi della vita umana.
Alcuni significati possono essere difficili da cogliere per il lettore occidentale, che non sa collocarli nel giusto contesto e perde alcuni insegnamenti. Ma la delicatezza, lo stile e i sentimenti che riempiono ognuno di questi racconti li rendono meritevoli di essere letti. Molti sono commoventi, altri contengono ottime morali, altri ancora strappano un sorriso o spingono a riflettere sulla condizione umana.
Bellissima poi l’edizione di BUR, con ampie pagine, molto curata, arricchita da moltissime tavole giapponesi che consentono al lettore di calarsi in questo mondo magico
Scritto tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, il libro porta con se il peso dei propri anni. Sia pure di un certo fascino, le storie tradizionali del folklore giapponese raccontate dall'angloamericano Lafcadio Hearn, risultano, per numero e argomento, un po' ripetitive. Tra spiriti della natura, donne-volpi, strane ed affascinantissime fanciulle dalla bellezza fantasmagorica, goblin e monaci buddhisti, i racconti si assomigliano un po' tutti e lo stile datato con cui sono proposti non aiuta una lettura fluida. L'edizione deluxe è però impreziosita da tavole colorate che riproducono dipinti ed incisioni tradizionali giapponesi, molto suggestive e di grande impatto.