ARES LIVELY È UNA PEDINA AL SERVIZIO DEGLI DÈI IN CERCA DI REDENZIONE SETTE SFIDE DA AFFRONTARE UN SOLO OBIETTIVO: SOPRAVVIVERE
Siete pronti a sfidare il Caos?
Ares Lively non è uno studente di Yale come tutti gli altri. Cresciuto tra le regole spietate e i giochi crudeli della famiglia Lively, ha imparato che fidarsi di qualcuno può costare caro. Dopo gli eventi del labirinto, il pericolo torna a incombere quando, davanti alla porta della sua stanza, trova un misterioso dado rosso a sette facce, tante quante le spietate sfide ideate da Urano e Gea per punire lui e i suoi fratelli. A ogni fatica superata, oscuri segreti sul suo passato sono pronti a emergere, continue minacce che potrebbero cambiare il destino dell'intera famiglia. Il rischio è quello di fare del male a qualcuno a cui vuole bene, perché è questo lo scopo finale: trovare nuove pedine da sacrificare. Compresa Hell, l'enigmatica e affascinante vicina di stanza. La posta in gioco non è mai stata così alta, e mentre gli avversari si avvicinano, Ares dovrà decidere se fare di tutto per proteggere chi ama o lasciarsi consumare dal caos. Il confine tra distruzione e redenzione è sottile, ma nel mondo dei Lively ogni decisione ha un prezzo e l'unico modo per sopravvivere è vincere il gioco.
Wow...sono davvero senza parole. Ogni volta che finisco un libro di Mery, questa è la prima parola che mi viene in mente.💚 Se potessi descrivere una sola parola per questo libro userei la parola "viaggio", perché è proprio un viaggio quello che Ares affronta nel corso di tutta la sua storia, insieme alle 7 fatiche che dovrà affrontare per estinguere le sue colpe.💚 Inoltre si tratta di un viaggio delle emozioni perché passavo a ridere come una pazza a piangere come una disperata🥲 (Non meritavo tutte queste sofferenze Mary!). Ho amato follemente questo libro, così come la duologia principale, sono innamorata di tutta la famiglia Lively...ormai è come se mi sentissi parte di loro anche io.💚 Se nella prima duologia Ares, specialmente in GoT non lo avevo inquadrato bene, nonostante già mi piacesse come personaggio, qui ho imparato e avuto la possibilità di conoscerlo a 360° e l'ho amato insieme al suo "inferno personale", ovvero Hell.💚 Li ho amati tantissimo e penso che rimarranno per sempre parte di me, perché in loro, moltissime volte, mi ci sono rivista, e grazie a questo libro mi sono sentita compresa e capita.💚 Vi amo famiglia Lively, vi amo Ares ed Hell, per sempre.💚 143💚🍒
per me leggere questo libro o in generale tornare da questa saga, è un po’ come tornare a casa. è come quando apri la porta dopo una lunga giornata d’inverno o come quando torni stanca, metti il primo piede all’interno di casa tua e subito provi una sensazione di sollievo enorme. questo libro è un po’ così, una montagna russa piena di emozioni e non smetterò mai di dirlo. mi sono sempre sentita vicina ad haven e hades, il primo posto non verrà mai spodestato, ma ares e hell sono così caotici e confusionari, così veri e autentici, che è impossibile non affezionarsi a loro. ares ha sempre pensato di non essere l’eroe della sua storia, ma spesso anche i ragazzi rotti riescono a trovare qualcuno in grado ricomporli. ho sempre trovato in hell una persona in grado di rappresentarmi e mi sono capita spesso, soprattutto per quanto riguarda i suoi problemi con il cibo, finendo a quelli sulla solitudine e sulla relazione con chi le è vicino. non smetterò mai di dire quanto per me queste parole siano state in grado di farmi trovare quel posto nel mondo che mi mancava e che non sapevo che avrei mai trovato.
💚 🌈
This entire review has been hidden because of spoilers.
Io lo sapevo che mi sarei perdutamente innamorata di Ares!! Dopo averlo letto su Wattpad, ho aspettato di poterlo finalmente recensire perché volevo che tutti sapessero quanto valesse la pena leggere questo primo spin-off di Game of Gods. Che posso dire? Per me è assolutamente il migliore. La basi gettate su Gog erano già solidissime, originali e sviluppate in modo credibile ma qui Mary si è assolutamente superata. Ho trovato le sfide affrontate da Ares sicuramente più originali, intriganti da leggere e, se possibile, più terrificanti dei giochi pensati nei due precedenti libri. Se Crono vi è sembrato crudele, aspettate di conoscere Urano e vedere di cosa è capace. Dopo questa premessa, devo accettare che sono team Ares (ma amo tantissimo anche Hades lo giuro), purtroppo amo l'ironia pungente di Ares, perché nasconde in realtà un ragazzo ferito vittima di segreti (come si capirà nel corso della storia) ma che sa amare profondamente, anche se a modo suo. Il personaggio di Hell mi ha fatto paura, perché mi è sembrato di leggere una versione di me su carta e questo mi ha fatto affezionare a lei sin da subito. Sono molto poche le ragazze, all'interno dei libri, in cui mi sono ritrovata ed Hell è una di queste. Di riflesso, l'ho amata nel rapporto con Ares. Ho amato il modo in cui lui è sempre attento a lei, anche se non vuole mostrarlo agli altri. Il modo in cui lei non riesce a nascondere di non saper resistere all'ironia di Ares, nonostante delle volte la trovi inopportuna. Il modo in cui si innamorano l'uno dell'altra, in cui riescono ad esserci l'uno per l'altra, mi ha commossa💚
⭐⭐⭐⭐⭐
«Il mio cervello si sta abituando ad abbassare il volume dei rumori del mondo, pur di sentire la voce di lei, sempre bassa.» -Ares
🍒🍒🍒
«Non sei costretto a parlare di ciò che hai passato, solo perché gli altri ti comprendano.» -Hell
Questo è di sicuro il volume che più mi è entrato nel cuore, mi sono completamente innamorata di Ares e delle sue fragilità. La storia con Hell mi ha fatto impazzire, e tornare dai Lively è sempre come tornare a casa. (adesso non vedo l’ora di leggere Game of Desire per scoprire la storia di Aphrodite) 💚🍒
Ho amato troppo GoG e GoT, e quando ho saputo che il 22 ottobre sarebbe uscito Game of Chaos ho urlato💚 Anche questo terzo volume è un bel mattone da 720 pagine ma la storia sarà così scorrevole che nemmeno vi accorgete che starete leggendo, perché sarete immersi in un altro mondo. Ho assolutamente amato tutto, la storia, i personaggi, le fatiche, l’originalità. TUTTO. Ma andiamo per ordine: •La storia, davvero bella, scorrevole e originale. Ci sono stati anche colpi di scena inaspettati ⚠️capitolo 66 e 67⚠️ •I personaggi, molto molto belli anche loro, ho rivalutato molto Ares (ma Hermes per me resterà per sempre il migliore🍓) •Ruguardo le fatiche, sono state così struggenti, piano piano, ti rendevi conto quanto stava soffrendo il nostro povero Ares, che non meritava tutto ciò. Bellissime le cartoline che si potevano trovare all’interno della prima turata😽💚 Davvero bellissimo anche questo volume, non vedo l’ora che esca anche il quarto. Assolutamente super consigliato! Bravissima Mary!
Non ho parole per descrivere questo terzo volume, vi giuro🌈🍒💚🌧
𝘿𝙀𝙑𝘼𝙎𝙏𝘼𝙉𝙏𝙀. 𝘽𝙀𝙇𝙇𝙄𝙎𝙎𝙄𝙈𝙊. 𝙀𝙈𝙊𝙕𝙄𝙊𝙉𝘼𝙉𝙏𝙀.
Ares e Hell sono quei personaggi che ti entrano dentro come del resto ogni componente della famiglia Lively. Un finale davvero commovente che mi ha toccato nel profondo, due personaggi esplosivi che ti fanno venire le farfalle allo stomaco. Saranno indelebili in me per l'eternità, rappresentano la mia terapia, la mia cura, il mio posto felice, la luce in tutto il mio buio.
Vorrei solo non averlo finirlo, lasciare Ares e il suo Genietto mi ha scosso parecchio. Mi hanno fatto piangere l'anima ma al tempo stesso mi hanno fatto sclerare come non mai. Goc avrà sempre un posticino nel mio cuore 🍒💚
La noia più totale, non penso nemmeno di essere arrivata a metà libro. La protagonista femminile mi sembra completamente priva di personalità, aveva un ottimo potenziale, che già nel primo libro era stato sprecato, ma che speravo almeno sarebbe stato sfruttato in questo (spoiler: non è successo). Mentre Haven era rimasta legata alla famiglia Lively per la sua curiosità e avventatezza (oltre a sentire un'attrazione nei loro confronti che verrà poi giustificata nel secondo libro), "Hell" non ha alcun motivo di lasciarsi trascinare nelle loro follie (che, spoiler, la colpiranno fin dai primi capitoli, dato che rischierà letteralmente di esplodere e questa cosa non avrà praticamente alcuna ripercussione su di lei o sul suo rapporto con i Lively). Haven e Hades, oltre ad essere stati relegati al ruolo personaggi completamente secondari (il che mi disturba, ma questo è un parere assolutamente personale) sono diventati praticamente i consulenti d'immagine di un Ares che non è per niente simile al ragazzo sfacciato che ci avevano presentato nel secondo libro della trilogia. Tutto sommato, i primi due libri riuscivano a mantenerti incollata alle pagine, con numerosi colpi di scena e interessanti scambi tra i protagonisti e i personaggi circostanti, mentre questo sembra avere perso tutta la grinta.
This entire review has been hidden because of spoilers.
3 stelle. Non che non mi sia piaciuto, ma mentirei se dicessi che lo ho trovato bello quanto i primi due. Ares ha conquistato un gran pezzo del mio cuoricino, e su questo non si discute. Ma perché allora 3 stelle? Eh, diciamo che una delle motivazioni principali è stata la ripetitività degli eventi, delle tragedie. Ne sono accadute troppe, e per quanto forse fossero necessarie per la struttura del libro (e stare quindi in linea con le fantomatiche fatiche) a una certa ero tipo SÌ MA BASTA, DATEGLI UN MOMENTO DI SERENITÀ, UN ATTIMO DI TREGUA. E sì, lo ha avuto. Ne ha avuti. Ma, a quale prezzo? Ecco, appunto. Alcune situazioni più folli e surreali che mai (cioè, anche gog e got non scherzavano quanto a follia però dai, non li ho trovati proprio su questi livelli ecco….) Un altro aspetto che non mi ha fatto impazzire (e ora forse mi prenderete per pazzoide) è Hell. Avete capito bene: la protagonista principale. Niente, non è scoccata la scintilla. L’ho trovata insopportabile dall’inizio a buona parte della metà del libro. Fortuna che a una certa si riprende però, è stata davvero dura. Per dire, ho trovato interessanti altri personaggi come Teia. O Iperione. Straordinari. E sapete cos’altro ho amato? I capitoli divisi in atti di Hermes. Eccezionali.
Ci sono più intrecci di Beautiful. Ares mi piace, il suo rapporto con Hades mi diverte, i “giochi” sono descritti meglio rispetto ai due libri precedenti anche se parimenti assurdi… ma per il resto non ho parole. Jennifer/Juniper che si presta a uccidere persone solo per vendicarsi di una cotta del liceo, Newt odiato da tutti e morto senza avere nessuna colpa, Ares cieco, Zeus paralizzato, Iperione morto, spiegazione finale di Urano assolutamente no-sense; e la sorella di Thymos avrebbe potuto salvare quattro Ares invece di uno mentre aspettava la scelta di Hell e Teia. Ares spacca un calice in faccia a Thanatos e la madre di Hell si infastidisce solo perché lo champagne è finito sul vestito della figlia. Really?? E la proposta di matrimonio di Hades? No basta potrei andare avanti all’infinito
This entire review has been hidden because of spoilers.
Buongiorno readers È il 18 gennaio e sto postando una foto natalizia? Si, ok! L’avevo scattata e rimandata per settimane e mi piace troppo per buttarla ormai, quindi ve la beccato lo stesso, pensatelo come un countdown per Natale 2025 (mancano solo 340 giorni) perché il prossimo Natale chiederò più gioie e meno traumi per la famiglia Lively! Voletemi bene lo stesso please🥹
Ma parliamo di GAME OF CHAOS, il terzo volume della serie iniziata con Game of Gods, e che dire se non che sarà sicuramente tra le mie letture preferite di quest’anno, ci ho lasciato il cuore (nel bene e nel male visto che penso di aver avuto almeno 3 infarti)
🍒Ares ha dato fuoco alla bara sbagliata, scatenando le ire di un altro lato della problematica famiglia con la fissa per i giochi e i nomi greci. Quindi cosa succede? Diventa il protagonista di sfide mortali: 7 fatiche come le 7 di Ercole, tra giochi di logica, rapimenti, segreti da confessare e minacce di morte, tutti sono in pericolo, compresa la vicina di stanza per cui Ares ha preso una cotta, la ragazzina che è tutto il suo opposto nell’atteggiamento, ma allo stesso tempo così simile emotivamente.
🔺Questo libro è una montagna russa di emozioni: leggi un capitolo ridendo e quello dopo sei sulla soglia del pianto, rimani a bocca aperta per un plot twist e poi inizia a sentire caldo nelle scene spicy, urli, sospiri, sorridi, fangirli, ti senti devastata ma allo stesso tempo a casa con questa found family. Non mi emozionavi così da tanto!
🍏Ares non è un personaggio semplice, è un morally grey, un antieroe, una figura complessa, arrogante, narcisista, dalla battuta sempre fuori posto, ma a suo modo è un cucciolo ferito che vuole solo un po’ di amore. Il suo POV è stato molto interessante e mi è piaciuto tantissimo anche il POV di Hell, la ragazza dal taglio a caschetto e che è un disastro in matematica, così fragile e timida ma allo stesso tempo con una forza d’animo enorme.
💚La saga di Cucchiaia unisce romance e avventura, misteri, azione e quotidianità di un gruppo di ragazzi al college. È realistico? Tutta la componente di azione raggiunge picchi di follia ma è bello anche per questo!
Ho appena finito Goc 🍒💚 libro stupendo, ma ancora mi devo riprendere dai capitoli 45 e 46 che hanno generato una nuova cascata a cui il comune ha dato il mio nome ✨
✨ "Prima di te, era il caos. Vivevo in uno stato primordiale di vuoto. Ero un abisso buio e freddo. Quando sei arrivata tu hai riempito, illuminato e riscaldato ogni parte di me." ✨
Oddio mi sembra di aver compiuto un'impresa TITANICA (non èun gioco di parole vero e proprio, perché sto libro mi ha prosciugata pure del senso dell'umorismo) finendo sto coso.
Quando si dice degenerare.
Ora, io non ho capito la necessità di mischiare il college romance con sto trip da acidi, eppure eccoci qui. Mi fa ridere, ma l'autrice, nei ringraziamenti, ha scritto: "grazie a voi che amate il romance, nonostante i pregiudizi, nonostante venga screditato e reputato una lettura banale, non importante quanto altre. Viviamo in un mondo dove c’è davvero poco amore, ricercarlo nei libri è una cosa meravigliosa di cui nessuno dovrebbe vergognarsi, ma che dovrebbe invece farci riflettere. Non accontentatevi mai e abbiate standard sempre altissimi."
Tutto molto bello e giusto, però lei qua ha esagerato, perché questo non è semplicemente un romance, è un mischione di decine e decine di personaggi con l'approfondimento di un cucchiaino da té e di scene spicy francamente evitabili e a tratti rivoltanti.
Non voglio nemmeno perdere tempo a raccontare quanto poco mi interessi della maggior parte dei personaggi e della loro sorte, dal momento che sono un gruppo di macchiette, o quanto poco abbia creduto alla veridicità dei plot twist pseudo tragici in cui Mary avrebbe voluto farmi cascare, perché sinceramente queste 800 pagine mi hanno, come dicevo prima, prosciugata.
Ultimo appunto sull'audiolibro: la voce maschile che leggeva le scene spicy mi ha fatto venire i brividi, e non in senso buono. Povero cristo, non so come abbia fatto a rimanere serio dicendo certe cose (la lettrice femminile ormai, al terzo libro della saga, ci avràfatto il callo). Almeno, spero gli abbiano dato bei soldi.
A Yale, Ares Lively sembra solo uno dei tanti studenti brillanti e riservati, ma dietro lo sguardo freddo e controllato si nasconde un ragazzo cresciuto in un ambiente fatto di sfide psicologiche e strategie crudeli, Ares ha imparato a non fidarsi di nessuno, non può permetterselo.
Quando un dado rosso a sette facce compare davanti alla sua porta, 7 facce come le 7 fatiche a cui verrà sottoposto, qui capisce subito che l’incubo non è finito. È solo l’inizio di un gioco antico e spietato, orchestrato da forze che non hanno mai smesso di tirare i fili della sua esistenza e ogni sfida superata porta a galla verità che forse era meglio non conoscere.
Ma più il gioco avanza, più il rischio diventa personale. Perché in palio non c’è solo la sua sopravvivenza, ma quella di chi ha cominciato a entrare nel suo mondo, abbattendo, poco a poco, le sue difese. Come Hell, la ragazza della stanza accanto, enigmatica e sfuggente, l’unica forse capace di capirlo… o distruggerlo del tutto.
Non pensavo di potermi innamorare così tanto di un personaggio… e invece è successo. Ares Lively mi ha travolta fin dalle prime pagine con il suo carattere, la sua storia, il modo in cui cerca di tenere tutto insieme mentre dentro è a pezzi, è impossibile non affezionarsi. Ares è segnato da traumi profondi, da un’infanzia che gli ha insegnato a non fidarsi di nessuno e da quella costante convinzione di non meritarsi amore o felicità. Eppure, pagina dopo pagina, si rivela per quello che è davvero: un ragazzo straordinariamente premuroso, con una forza che ti lascia senza parole, anche quando è terrorizzato, non si tira indietro. È una forza della natura e ho amato il suo modo di usare l’ironia anche nei momenti più bui, solo per far sentire al sicuro chi ha accanto. Anche se la sua bocca non sa stare chiusa e lui combina solo disastri è impossibile non volergli bene.
E poi c’è Hell. Una protagonista che mi ha completamente conquistata. Ho solo desiderato abbracciarla per tutto il tempo perchè è fragile e forte allo stesso tempo, si mette sempre in secondo piano ma ha un cuore immenso. Non ho trovato un solo difetto in lei: è semplicemente vera, e si merita il mondo.
La loro storia è un turbine di tensione, passione, ironia e di momenti rubati nel mezzo del caos. È un amore che nasce in punta di piedi ma si fa strada con prepotenza, che guarisce e cambia. Ares impara a fidarsi, ad abbassare le difese mentre Hell si riscopre e permette a se stessa di lasciarsi andare. Non sono perfetti, ma proprio per questo sono perfetti l’uno per l’altra. La loro connessione è intensa, reale, a tratti devastante ma sempre carica di significato.
Le descrizioni dei luoghi e tutti i riferimenti mitologici mi hanno fatta sognare ma questa non è una novità, ogni ambientazione è così viva che sembra tu possa camminarci dentro; la trama è un vortice continuo, mai scontata, mai prevedibile. I colpi di scena mi hanno fatta impazzire, imprecare, piangere e urlare (Mary grazie). I giochi sono descritti con una tale intensità che sembrava di essere lì, di vivere tutto in prima persona.
Un mix pazzesco di emozione, adrenalina, dolore e amore. Ma d’altronde, lo sapevamo già: la penna di Mary è semplicemente stratosferica.
5.5/5 Gli Sugar daddy come gli descrive la Mary nessuno mai. Io bimbo di Crono e Urano ricchi, agè, sociopatici e psicopatici...ora basta se non ho caldo. Ares personaggio straordinario. Lei non mi ha fatto impazzire. Il finale meraviglioso
Credo che questo sia il primo libro per cui sono felice di aver impiegato così tanto per finirlo. Averlo letto piano e piano, e non tutto d’un fiato come mio solito, ha fatto in modo che ares ed hell diventassero una costante nelle mie giornate: mi hanno fatto compagnia nelle ultime settimane di scuola (credo tra le più difficili di tutta la mia vita) e mi hanno aiutato a staccare. Tutto ciò per dire che il tempo che ho speso per leggerlo non è un indicatore valido: il libro mi è piaciuto anche di più della prima volta che l’ho letto. Io sono stata, infatti, una delle prime lettrici. Seguo mary dagli aggiornamenti su game of gods (che bei tempi quelli dove trovavamo sempre “have a nice life🍎” alla fine di ogni capitolo!) e sono rimasta di sasso quando ho scoperto quanto in realtà ho letto; giuro che mai avrei immaginato fosse lungo 700 pagine. Posso però garantire che la lunghezza non l’ha reso un libro noioso, anzi. Per quanto Hades ed Haven rimaranno sempre la mia coppia preferita (mama y papa non posso essere superati), Ares ed Hell sono personaggi molto più vicini a me e, soprattutto per questo, mi sono piaciuti molto di più. Mi spiego meglio: i primi due libri sono senza dubbio i miei preferiti e la coppia delle dive resterà al primo posto, ma ares ed hell mi hanno conquistato come personaggi (presi singolarmente) e, soprattutto, le loro insicurezze me li hanno fatti amare il triplo. Ho trovato molti tratti in comune con Ares, ma non posso negare che Hell sia palesemente una mia versione su carta. È facile quindi capire come mai io sia così tanto attaccata emotivamente a questo libro. Leggere di lei e dei suoi traguardi non fa altro che rendermi orgogliosa e credo che, in qualche modo, mi aiuterà a seguire il suo esempio, sperando anche io di diventare una versione migliore di me stessa, proprio come è successo a loro due. Finisco questi pensieri con una frase che mi è rimasta impressa, alla quale credo continuerò a pensare per molto tempo. “Ognuno sopravvive come meglio riesce. Tu hai fatto il possibile, e hai fatto una cosa brutta perché non avevi nessuno che ti aiutasse. Nella mia storia, Ares, non sei il cattivo”. Queste parole di Haven mi sono rimaste in testa perché, per quanto io mi ripeta tutti i giorni di non permettermi mai di giudicare qualcuno, credo di dovermelo ripetere una volta in più. Bisogna ricordarsi sempre “you know my name, not my story”: il fatto che tu conosca la versione di me che io mostro, non significa che tu mi conosca veramente. p.s. se sei così pazzo da aver letto questo papiro, leggilo, ti assicuro che le storie di mary ne valgono decisamente la pena!!
Dopo aver amato profondamente Game of Gods e Game of Titans, ero entusiasta di leggere Game of Chaos, spinta dall’originalità della serie e dalla crescita dei personaggi, così ben definiti nei primi due volumi. La narrazione mi aveva coinvolta grazie a un perfetto equilibrio tra azione ed emozioni, con momenti di rabbia (come accadde per la morte di aphrodite o per la violenza subita da crono e rea), compassione e legami sinceri che rendevano ogni personaggio autentico. Tuttavia, questo spin-off non è riuscito a suscitare in me lo stesso entusiasmo.
Il cuore del mio problema con Game of Chaos è proprio Ares. Nei precedenti volumi, era l’antieroe per eccellenza: il personaggio tormentato che si nasconde dietro una corazza di oscurità, il mostro che gli altri gli hanno cucito addosso e che, a suo modo, cerca di giustificare. Eppure, in questo libro, Ares sembra incoerente. Dichiara di non sentirsi degno d’amore, ma il suo comportamento con Hell non riflette questa lotta interiore. Mi aspettavo un percorso più travagliato, con momenti di auto-sabotaggio e resistenze emotive più marcate. Invece, il loro rapporto, salvo poche eccezioni, risulta poco coinvolgente e privo della profondità che lo avrebbe reso credibile. Anche la parentesi con Hurricane sembra più un espediente per evitare di dipingere Ares come il “cattivo di turno” piuttosto che una vera scelta narrativa coerente.
Hell, pur essendo un personaggio interessante sulla carta, non riesce a emergere davvero come protagonista. A differenza di Haven, che aveva un carisma e una profondità capaci di farmi entrare in sintonia con lei, Hell appare piatta e priva di quell’intensità emotiva necessaria a renderla memorabile. Non sono riuscita a percepire la scintilla tra lei e Ares, e il loro rapporto sembra accelerato, senza il giusto spazio per i momenti riflessivi che avrebbero reso la loro storia d’amore più sentita. Persino Athena, nonostante il poco spazio a disposizione, è riuscita a coinvolgermi di più.
Un altro aspetto che mi ha lasciata perplessa è la gestione degli eventi. Il ritmo del libro è frenetico, con una raffica di avvenimenti che spesso sfociano nel surreale. Alcune scelte narrative risultano illogiche o forzate, come il viaggio in Messico: i personaggi sanno di essere in pericolo, ma decidono comunque di andare al circo, rassicurano Ares che non lo lasceranno solo… e poi lo lasciano solo alla prima occasione. Questo tipo di dinamica si ripete più volte, facendomi spesso perdere la pazienza.
L’unico vero punto di forza del romanzo, a mio parere, sono i capitoli dedicati a Hermes, personaggio che ho apprezzato molto. Tuttavia, anche qui, la ripetitività diventa un problema: dopo l’ennesima volta in cui si lamenta di non essere il protagonista della storia, mi sono ritrovata a desiderare che il libro smettesse di sottolinearlo così insistentemente.
Infine, ho adorato Teia per la sua impulsività e il suo carattere esuberante, tratti che ricordavano il miglior Ares dei primi due libri. E forse è proprio questo il problema più grande: Game of Chaos mi ha dato l’impressione di un Ares snaturato, meno fedele alla sua essenza. La sua evoluzione emotiva, che nei volumi precedenti era gestita con maggiore cura, qui sembra affrettata e poco coerente, soprattutto nel suo modo di affrontare i sentimenti per Cohen. Nei primi due libri, avrebbe probabilmente lottato per Haven se lei fosse stata disponibile, salvo poi rendersi conto di non amarla davvero. Con Hell, invece, tutto sembra già deciso in partenza, senza quel tormento che aveva reso Ares così affascinante e complesso.
Nel complesso, Game of Chaos non è riuscito a trasmettermi la stessa intensità emotiva della duologia principale. La ripetitività, alcune scelte narrative forzate e la poca coerenza di Ares rispetto al personaggio costruito nei libri precedenti hanno reso la lettura faticosa. Avrei voluto ritrovare l’Ares di Game of Titans, con le sue contraddizioni, la sua rabbia, il suo caos interiore. Purtroppo, non è stato così.
(Questo probabilmente è un problema solo mio ma non riuscivo a prendere sul serio scene serie o spicy ogni qual volta venisse rimarcato che ares avesse un solo occhio. Mi era impossibile immaginare proprio lui bendato.)
This entire review has been hidden because of spoilers.
Forse non ero nel mood più adatto, forse la quantità di pagine di un libro su un personaggio che non mi piace non è poi del tutto motivante. Non lo so, ma a me Goc non è piaciuto.
Ares, più che immaturo, mi sembra eccessivamente infantile e stupido. Con una noce al posto del cervello. Non sono riuscita ad empatizzare, ad affezzionarmi o a dispiacermi per la sua storia, nonostante abbia una storia particolare e toccante. Le sue azioni erano ridicole, per niente mature. È il classico tipo che odio. Capisco l'idea di voler creare un personaggio molto particolare e caotico, me non è piaciuto. Hell, d'altro canto, è un personaggio piacevole. Sicuramente è più facile comprenderla e immedesimarsi in lei ma ahimè la poca presenza dei suoi pov non mi hanno aiutata molto a conoscerla a fondo. O a legarmi. Non capivo perché non si allontanasse da quella famiglia, insomma...capisco haven ma hell? Impossibile lo abbia fatto per affetto, visto che all'inizio non c'era molto tra i due.
La coppia è completamente sballata, penso siano completamente incompatibili. In tutto. È la classica coppia che pensi "Palese, nella vita vera, si lasciano dopo due giorni"
Del resto invece...Nulla mi ha convinto. Ho percepito questo libro esageratamente irrealistico. In tutto. Gli avvenimenti erano un pò surreali. Loro che non si sanno mai difendere, si fanno sempre prendere, oppure loro che sanno in che situazione stanno vivendo ma continuano a vivere la vita come se niente fosse. (tipo continuare a prendere caffè con il rischio di essere avvelenati) Ha sicuramente dei tratti più dark questo terzo volume, che ho apprezzato in parte ma comunque non mi ha entusiasmato nulla. Ho apprezzato particolarmente La canzone di iperione e gli atti di Hermes. Del resto, seppur scorrevole, è stata un po un'agonia. Accadeva tutto troppo vicino, per essere un libro di 800 e passa pagine. Non c'era un attimo di tregua, che è una cosa positiva solitamente se non fosse che l'ho percepito più come un ammasso di cose. Per farle accadere e basta. E con ciò mi collego anche al fatto che non è stato dato abbastanza spazio ai personaggi e al dolore che provavano. Tutto passava velocemente, come se nulla fosse successo. Ma poi Haven mi pare la nuova Meredith Grey, ma davvero ha cosi tanta sfiga??
Anyway, non ho empatizzato con nessun avvenimento e nessuna morte. Anzi, secondo me a morire doveva essere qualcun altro anziché quel personaggio lì.
Qualcosa di politivo però c'è: la scrittura e la bravura di Mary. Ho percepito perfettamente la fatica che ha fatto nello scrivere questo libro, è letteralmente un chaos. La cura nei dettagli è impeccabile, stratosferica. È veramente geniale, anche nei colpi di scena. Non si smentisce mai, è davvero molto brava e ha fatto un bel lavoro (aldilà poi della mia opinione) Sicuramente mi ha trasmesso la giusta carica e curiosità su Aphrodite e Hermes, che tra l'altro penso sia l'unico (OLTRE AD APOLLO OBV) che riesco a sopportare, apprezzare.
Ero terrorizzata da questo libro perché non l’ho mai concluso su wattpad, quindi ero in balia del nulla cosmico con un’ansia a livelli davvero pensati.
Alla fine ho fatto bene a esserne terrorizzata, perché se credete che dopo i primi due con questo riuscirete a prendere un grande respiro beh… iniziate a trattenere il fiato.
Ares è un personaggio incredibile, l’antieroe che ci meritiamo di conoscere. Mary è riuscita a rendere un personaggio così complesso coerente dall’inizio alla fine, nonostante i suoi cambiamenti. Credo che questo libro sia l’apoteosi del: non ti puoi fidare nemmeno di te stesso, perché la mente è crudele quando lo desidera.
L’amore che provo per Ares non l’ho mai provato per nessun personaggio di questa serie. È diverso, è oscuro e fa un male cane quando penso alla sua vita. Eppure credo che sia il personaggio più umano di cui io abbia mai letto. È follia, lo so, ma Ares è questo.
Hell è speciale, lei è quella parte di me che non ho mai accettato e che, grazie a questo personaggio e Mary, ora inizio a comprendere e abbracciare. Hell è onesta, pura e immensamente forte. Nonostante nessuno lo direbbe mai data la sua attirudibe e stare in un angolo, lontano da tutto ciò che possa essere sociale. Finalmente un personaggio realmente introverso, finalmente qualcuno che parla di disturbi alimentari come si deve. Grazie Mary, grazie davvero.
E, per concludere, la trama è puro caos: non fraintendermi è geniale, ma non c’è un attimo di calma. In questo libro si vive appesi a un filo. In questo libro la morte non deve far paura, perché se così fosse, non so se siete realmente pronti ai giochi di Urano e Gea.
Mary, ora parlo a te: nonostante questo libro sia stato difficile da scrivere e da lasciare a noi lettori hai creato un capolavoro. Ti sei superata dove non pensavo fosse possibile, hai dimostrato che hai una testa immensa e piena di idee. Sono fiera di te💚