Il flauto d’osso presenta dodici storie di amore e morte, che ripercorrono la carriera dell’autrice, dal racconto che dà il titolo alla raccolta, Il flauto d’osso, una storia dai contorni fantascientifici vincitrice del premio Nebula nel 1982, attraverso storie horror quali Pezzetti vari o Le mani di Mr Elphinstone, sino alle atmosfere più weird di Una casa in cielo e al romanzo breve La sposa del drago, nella sua ultima versione del 2023.
Potrei definire la mia opera strange fiction. Inizio da un punto nella realtà, nel mondo in cui viviamo. Poi compio una svolta e qualcosa inizia a cambiare, e un che di ignoto, di sovrannaturale, di fantastico s’intromette.
Lisa Tuttle taught a science fiction course at the City Lit College, part of London University, and has tutored on the Arvon courses. She was residential tutor at the Clarion West SF writing workshop in Seattle, USA. She has published six novels and two short story collections. Many of her books have been translated into French and German editions.
This is quite a disjointed story. I really liked the second half which had a lot to say about love and relationships and about memory, this is the sort of thing that should be winning awards (whether they are accepted or not). But to get to this you have to read the first half which is a lot of confusing preamble where... a stripper transforms into a giant bird? Perhaps I am just not getting it, if anyone could help me that would be most welcome.
eponymous sentence: p15: When Reni Laer walked on stage and put his bone flute to his lips, I knew only the music, and the tears poured down my face as his liquid sorrow flowed into me and wrapped around my heart.
I can see how this had won; and I understand the author's principled stand.
The Bone Flute is a very high quality short story, about the nature of love and relationships in a futuristic world. A merchant trader picks up a man, Venn, in a bar, and the story delves into their relationship and his love of music over a decade. It's only short but a great example of what can be achieved in a sf short story.
It was listed as Science Fiction and it won the Nebula, but it was really just pure fantasy that took place on a distant planet in the future. A spaceship was mentioned as the mode of transport, but that was the only nod to science.
Seconda antologia di Lisa Tuttle, sempre targata Edizioni Hypnos (https://shorturl.at/hnUVC). La prima raccolta di racconti, “Il profumo dell’incubo” (https://shorturl.at/Xz4Fr), mi aveva fatto conoscere una narratrice straordinaria e acutissima. Questa seconda non è da meno. La qualità generalmente altissima e l’approccio al genere è quello che piace a me. Da non dimenticare inoltre la novella “La mia morte” (https://shorturl.at/Fl0pD), capolavoro di un centinaio di pagine, altra perla targata Hypnos.
Parliamo dell’approccio al genere. Lisa Tuttle – classe 1952, texana che vive in Scozia, femminista militante – usa tutti i clichè e le suggestioni della narrativa fantastica per “approfondire la realtà”. Per approcciare in un modo più ricco e autentico la realtà umana, l’esperienza umana, con tutto il suo portato di percezione, distorsione, immaginazione, fantasticheria, illusione, inganno, dubbio ed emozione.
Gli elementi soprannaturali inseriti nelle storie della Tuttle, infatti, non vengono mai spiegati né suscitano chissà quale scandalo o clamore. Di solito entrano nelle vite dei protagonisti dentro dimensioni mentali, psicologiche ed esistenziali già strane e instabili, già “irreali”. Nei racconti della Tuttle il soprannaturale entra nell’intimità delle persone. E l’intimità è quasi sempre “strana”.
Così, come in Aickman o in Ramsey Campbell, questo soprannaturale assume sempre, fin dalla sua comparsa nella storia, la solidità sfumata ma profonda del sogno. È materializzazione di paure e angosce indicibili, pre-linguistiche e irrazionali. Le cose che succedono sono assurde, ok, ma la loro assurdità non è mai “impossibile” né inaudita. Anzi: dà un tocco di “realismo” in più.
“Più la narrativa è fantastica e più è realistica” era la conclusione di un breve saggio di Cristiano Demicheli su una rivista Hypnos di qualche tempo fa. Anche Lucio Besana ha detto cose interessanti in merito (https://shorturl.at/8bhBH - https://shorturl.at/9Mjs6) raccontando la narrativa dell’orrore come una riemersione, in chiave distorta e immaginifica, di esperienze traumatiche rimosse dalla psiche.
Ecco, leggendo la Tuttle non c’è niente del sense of wonder della narrativa fantastica. Non c’è escapismo né evasione e non c’è assolutamente il piacere di visitare mondi “altri” rispetto al nostro. C’è piuttosto, già detto, il piacere di un punto di vista più profondo e arricchito sulla realtà. C’è una realtà “aumentata” – scavo (più) profondo, lente prismatica - che riesce a toccare corde molto intime dell’esperienza quotidiana e retro-pensieri che spesso preferiremmo non saltassero fuori e ci lasciassero in pace (e qui secondo me c’è “l’horror”).
Ne “L’anziano Signor Boudreaux”, ad esempio, c’è questa cinquantenne single, cosmopolita, emancipata e indipendente che va a trovare la madre morente che è l’esatto suo opposto: un estremo del ruolo di genere femminile, tutta la vita al servizio degli altri, ogni energia incanalata nella cura per gli altri, accomodante amabile compassionevole, nessun egoismo manifesto, nessuna espressione di desideri personali. Il confronto delle due donne è carico di indicibile: affetto, senso di colpa, rancore, impotenza, incomunicabilità. L’irrompere dell’elemento soprannaturale non è più strano - o meglio: non è più straniante, non è più da brividi, non è più carico emotivamente – di tutta la situazione tra i personaggi, per il resto perfettamente realistica.
Il racconto, nel suo elegante dipanarsi, va a toccare tante tematiche molto delicate e difficili da affrontare: la cattiva coscienza dell’indipendenza, la rabbia che sta alla base di ogni tentativo di autodeterminazione, il richiamo (Ancestrale? Naturale? Culturale? Imposto? Autoimposto?) della cura degli altri, la nostalgia per i luoghi dell’infanzia e per il calore delle radici.
Altri racconti che mi sono rimasti dentro. "Una casa in cielo": talmente semplice, commovente e poetico che me lo ricordo come fosse un dipinto. "Le mani di Mr Elphistone": che esprime in un modo clamorosamente sensoriale tutta l'attrazione e il disgusto che il sesso può rappresentare per un'adolescente. E infine "La sposa del drago": quasi un romanzo breve, una storia toccante e surreale di amore e predestinazione che custodisce tra l’altro alcune sorprendenti pennellate di erotismo e psicologia (questa volta) maschile.
Con questa raccolta Lisa Tuttle ci regala un'altra prova magistrale. Un impareggiabile squarcio sul mondo femminile che però, tocca ammetterlo, non mi è parso superiore a IL PROFUMO DELL'INCUBO, che continuo a considerare un capolavoro. Non posso parlare di capolavoro, ma rimane una grande raccolta, frutto di una fantasia che si sposa a una sensibilità e a una propensione per il fantastico fuori dall'ordinario. Pezzi forti: PEZZETTI VARI, bellissimo, crudeltà subita che diviene cattiveria da dispensare. LE MANI DI MR ELPHISTONE, sulla vanità dei nostri desideri e l'inconsistenza delle superstizioni. NATO MORTO, folle riflessione sul desiderio di maternità. LA SPOSA DEL DRAGO, racconto lungo dal sapore vagamente fantasy carico di erotismo e mistero, bellissimo finale. Punti deboli: IL FLAUTO D'OSSO, bello ma si capisce dove vuole andare a parare. LA TERZA PERSONA, due donne in stile sex and the city lamentano di non poter fare la carbonara perché non hanno la panna (!), ma a parte questo c'è un uso un po' superficiale dell'elemento sessuale che porta la storia a un punto morto. Comunque un gran bel libro, nel complesso.
Ne sono rimasto piuttosto deluso. Forse mi aspettavo racconti più colorati, più vitali da un punto di vista immaginifico, e invece ho sempre dovuto combattere con la noia. Non discuto la capacità letteraria della Tuttle, ma l’interesse che i suoi racconti sono in grado di suscitare in me. Peccato!
Brilliant story - part science fiction, partly a story about a dysfunctional relationship, part ghost story. The author puts an amazing amount into a short tale.