Hazel, un’allegra bambina di otto anni, è ospite della terribile zia Eugenia e del suo antipatico cuginetto Isambard.
Basterebbe l’immagine del vecchio maniero dove vivono i parenti di Hazel per scoraggiare qualsiasi visitatore, eppure, dopo la prima inquietante giornata con zia Eugenia, la vita comincia a cambiare. Isambard, infatti, presenta a Hazel la sua collezione di cuccioli terrificanti: un cane con la testa di legno, un gruppo di papere che fumano sigarette, due maiali gemelli siamesi...
Quando Hazel decide di esplorare il giardino, nascosti tra i cespugli scopre degli strani mostri: il pitospino (un pitone con la testa di porcospino), il gorillopardo (un gorilla con la testa di ghepardo) e lo struzzorana (una rana con il corpo di struzzo).
È l’inizio di un’incredibile avventura in cui niente è come sembra e la realtà può diventare più stupefacente della fantasia.
Hazel è un'allegra e curiosa bambina di otto anni, costretta dai genitori a trascorrere l'estate presso la casa di campagna degli zii. E qui dovrà fare i conti con l'antipatico cugino Isamabard (e la sua strana collezione di cuccioli mostri) e con la terribile zia Eugenia, che ci comporta con lei in maniera misteriosamente e inspiegabilmente cattiva. In questi due avverbi, misteriosamente e inspiegabilmente, è racchiuso tutto il segreto di questa deliziosa favola dark, la cui trama va in realtà al di là di quella che si potrebbe trovare in un libro per bambini, come essa all'apparenza lascerebbe supporre: dietro alle vicende della piccola Hazel, che si imbatte in animali mostruosi, personificazione di incubi, in dispetti infantili e in punizioni immeritate e incomprensibili, si cela una morale autentica e risaputa ma mai banale e scontata...e cioè che nella vita nulla è ciò che sembra, tutto può essere il contrario di tutto e soprattutto, non bisogna mai giudicare le reazioni delle persone senza conoscere la loro storia, il loro trascorso, il loro passato, poichè dietro alla scorza più dura si può nascondere il dolore più grande. Bisogna sempre provare ad avvicinarsi gli altri, sforzarsi di conoscerli, perchè quello che si può scoprire può sempre e comunque arricchirci, e questa lezione Hazel la impara ben presto, sulla sua pelle, in modo del tutto inaspettato e imprevedibile. In conclusione una piccola grande gemma in cui i buoni si scoprono cattivi, i cattivi si scoprono buoni e alla fine si comprende che bontà e cattiveria sono due medaglie della stessa faccia, che accomuna ogni uomo...sta solo a noi riuscire a scoprirlo. Dieci e lode, infine, per la splendida veste grafica e per la spugnosa e meravigliosa copertina, un tesoro assolutamente imperdibile per ogni feticista del libro.
Hazel, una bambina di 8 anni, viene lasciata dalla zia perchè i genitori devono partire e così dovrà fare la conoscenza di una casa grottesca, di una zia altrettanto bizzarra quanto sgarbata ed un'altra miriade di "personaggi" che infestano la proprietà decadente della zia. Seppur l'idea fosse interessante, all'inizio mi sono imbattuto in una sequela di situazioni poco coinvolgente ed al limite del noioso. Nonostante sia un romanzo breve e prevalentemente adatto a bambini dell'età di Hazel, la lettura si dilunga in avvenimenti tediosi, forse voluti, però sarà che sto invecchiando o semplicemente non mi hanno coinvolto... risultato: delusione "servita su un piatto lurido e pieno di cicche". Però però... la seconda parte si è ripresa finalmente, fino ad arrivare ad un finale che era scontato, ma che fa riflettere sulle relazioni, sull'amicizia, sull'empatizzare anche quando tutto ci dà contro e dove la fatidica domanda se siamo delle persone buone o cattive, raggiungerà il suo culmine con... Una discreta favola nera sulla vita, molte volte dura e devastante!
"Non è facile fare amicizia. La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa: è così e basta. Ma devi provarci lo stesso. Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla."
Il motivo che mi ha spinto ad acquistare e successivamente a leggere questo libro è principalmente perchè la trama mi ricordava molto "Coraline" di Neil Gaiman. Leggendolo ho trovato pochissimo, se non proprio niente di quel libro, ma nonostante questo mi è piaciuto perchè ricorda "Una Serie di Sfortunati Eventi" di Lemony Snicket, sia per quanto riguarda la storia, sia per lo stile di scrittura dell'autore. Vi consiglio di leggerlo perché è davvero spassosissimo. Si legge in un lampo ed è pieno di colpi di scena! Quando Hazel incontra le creature strane e sconcertanti che popolano il giardino che circonda la casa della zia, la storia inizia a prendere una piega inaspettata che vi farà capire il perché del titolo, ma soprattutto vi farà cambiare idea sui personaggi. Il bello di questo libro è che nessuno è veramente ciò che sembra!
Il classico libro che compri perché attirato dalla copertina. Per fortuna il più delle volte ci fai un affare anche perché non hai nessun pregiudizio, non conoscendo l'autore o non avendo letto alcuna recensione ti poni in maniera neutra e senza troppe aspettative. Mal che vada dai la colpa al tuo sesto senso che ti ha fatto prendere in mano quel libro in libreria... Questo libro l'ho letto almeno 3 o 4 volte e, ad ogni rilettura, mi é sempre ripiaciuto e mi ha sempre divertito, é leggero, dark ma anche allegro, é un mix ben riuscito. Io lo consiglio a chi vuole svagarsi un po', a chi non cerca disperatamente di venire sconvolto o illuminato o istruito da un libro. Chiara.
Una bella storia cattiva. Un'idea originale quella di dare una sostanza agli incubi, i personaggi più simpatici del racconto. Una storia dove i buoni diventano cattivi e i cattivi diventano buoni, e solo alla fine si scopre che in realtà possiamo essere tutti buoni e cattivi, (si anche noi lettori... ) Leggendo non potevo evitare il paragone con gli stupendi lemony snicket, un po' soprattutto nell'ottusità dei genitori che non credono alla figlia così come tutti i tutori cui erano affidati i baudelaire...
e a me piacciono le storie che non sono rose e fiori ma che possono diventarlo... un po' come la vita, no??
I really enjoyed this book... a lot more than I expected! It's a childrens book but it does raise some very important questions and moral issues at the begining and at the end. Also the book is filled with very interesting characters, or should I say creatures? With an original side story. Also, strange in childrens book the ending is kind of bittersweet and is filled with pretty gruesome and kind of intense descriptions and situations.
To wrap it up, I enjoyed it. It's not a fantastic book, but it's a very nice and entretaining read... :) easy to get through and fun!
Anche se tua madre merita di morire, gli svantaggi che comporterebbe ammazzarla sono enormi
Inizia benissimo con due pagine agghiaccianti con la confessione di un desiderio di matricidio da parte di uno dei personaggi di questo romanzo. Perché il libro inizi così, però, è un mistero, perché quel personaggio non esprimerà più sentimenti del genere. Inizia benissimo, dunque, ma la storia si affliscia su se stessa molto presto e diventa noiosa e ripetitiva. Le ultime 40 pagine con un bel finale robusto e con il capovolgimento della situazione iniziale salvano un libro che altrimenti avrei bocciato senza pietà. Traumi, solitudine, bisogno di sentirsi amati e riconosciuti al centro di una storia non perfetta, che però ha il merito di raccontare ai bambini quanto sia difficile incontare persone solo buone o solo cattive e quanto il mondo possa essere vario e, a volte, anche un po' avariato😝
La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa... Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla. Perché i fifoni non piacciono a nessuno.
Non so voi, ma io amo moltissimo fare letture a tema. Che sia nel periodo natalizio, estivo o autunnale, la sensazione di leggere un romanzo con delle ambientazioni simili a quelle reali mi fa vivere la lettura in maniera ancora più speciale... e Halloween non fa eccezione. Dato che non sono una grandissima fan del genere Horror immagino non vi stupirà sapere che, per scegliere a quale lettura creepy dedicarmi, mi sono orientata su alcuni romanzi per ragazzi e, un po' perché si tratta di un volume autoconclusivo e un po' perché è abbastanza breve, ho scelto di buttarmi su Gli incubi di Hazel, che mi era stato caldamente consigliato. Sono rimasta piacevolmente colpita e soddisfatta da questa storia, trovo che sia uno di quei romanzi ideati per un pubblico molto giovane, ma che di fatto possono essere apprezzati senza problemi anche da un lettore adulto. Certo, non aspettatevi una trama particolarmente complessa o uno stile di scrittura impegnativo, ma se per voi le fiabe oscure e un po' macabre non hanno mai perso fascino, allora dovete assolutamente dargli una possibilità. Ho apprezzato molto anche l'impaginazione e le illustrazioni in bianco e nero, che accompagnano il lettore attraverso questa storia popolata di incubi e dalle atmosfere tipiche del famoso di Tim Burton. Molto interessanti anche le somiglianze - che siano casuali o volute non lo so dire - con l'opera di Frankenstein, che rendono la lettura lugubre quanto basta, senza mai farla sfociare nell'Horror.
Forse è perché le pagine non sono moltissime, o perché la storia è leggera, ma ho letto questo libro in un soffio, e ne sono rimasta soddisfatta, anche se non è riuscito a farmi innamorare del tutto. Trovo che la trama sia stata sviluppata in maniera davvero strana, ma non in senso negativo, ha comunque un suo perché, come se ad avere importanza non fossero tanto gli eventi che accadono alla giovane protagonista, ma piuttosto il perché. La cosa che più mi è piaciuta, infatti, è che questo romanzo dal mio punto di vista ha uno scopo ben preciso: porta il lettore a elaborare e metabolizzare il concetto di bene e male, di giusto e sbagliato, dandogli la possibilità di riflettere su ciò che ci spinge a reagire davanti a determinate situazioni, e a commettere degli sbagli. Gli incubi di Hazel è un romanzo breve, che forse non scava a fondo nella psiche umana, ma per essere rivolto a un pubblico così giovane trovo davvero interessante la scelta dell'autore di affrontare, con l'aiuto delle ambientazioni gotiche e delle illustrazioni, un tema così controverso. L'avventura di Hazel nella tetra villa della zia Eugenia serve a metterci faccia a faccia con la consapevolezza che la cattiveria può albergare anche nel cuore più innocente, e che la paura e i sensi di colpa possono mettere in ginocchio anche la persona più forte. Tutto ciò ovviamente lo fa in maniera semplice, ripeto, ci troviamo davanti ad un libro per ragazzi, non a un saggio di psicologia, ma ciò che mi fa amare così tanto la letteratura per ragazzi è proprio la delicatezza e l'attenzione che ci mettono gli autori, consapevoli del fatto che parlare ai giovani, al contrario di quel che si pensa, non è affatto facile. Lettura consigliata quindi, ottima per la notte di Halloween, ma perfetta anche se volete trascorrere qualche ora insieme ad Hazel e ai suoi terrificanti incubi.
Ho letto questo libro attirata dalla copertina. Dovete sapere che mi piacciono molto le storie dark, genere Tim Burton. Lui e' il mio regista preferito, un genio del dark con il cuore. Quando ho cominciato questo libro non mi aspettavo niente del genere, figurarsi, ma neanche una storiella per bambini con dei protagonisti insulsi e scritta con un linguaggio tanto semplice. Secondo me ci sono degli autori che pensano che scrivere per bambini voglia dire scrivere in maniera semplice ma secondo me non e' cosi': i bambini sono molto piu' intelligenti degli adulti e secondo me non hanno bisogno di questo libricino in cui ci sono due o tre frasi fatte sul come (non)giudicare la gente e l'importanza del fare amicizia con tutti. La protagonista e' Hazel, una bambina di dieci anni che va a vivere perl'estate a casa della terribile zia Eugenia, mentre i genitori sono in vacanza in Egitto. La zia Eugenia ha reso la lettura passabile fino a meta' libro poi l'autore l'ha fatta diventare insulsa e frignona come gli altri personaggi. Nessun personaggio e' approfondito. Hazel avrebbe dovuto essere una ragazzina intelligente, diversa dalla massa (almeno secondo me) invece e' viziata e sciocca. Non fa altro che piangere come se di anni ne avesse tre e non dieci ( oppure otto, come sta scritto sul retro di copertina e quindi si capisce con quanta cura le case editrici si occupano di cio' che pubblicano). Isambard avrebbe potuto essere interessante ma e' troppo piatto. E la storia dei mostri, delle anatre che fumano, del cane con la testa di legno? non basta mettere dei mostri o creature che sono strambe per rendere interessante o dark una storia! La storia degli incubi e' a dir poco ridicola come i passaggi in cui Hazel parla con i mostri, che infatti ho saltato a pie' pari. Tutta la storia mi e' sembrata ridicola, troppo semplicistica, non c'e' una vera esplorazione del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, Hazel non cresce durante lo svolgimento della vicenda, ci sono un sacco di scene che secondo me sono inutili e personaggi secondari che non sanno di niente (leggi: la servitu'). Per non parlare dei passaggi che ho trovato forzati, quando l'autore voleva fare lo spiritoso o non so cosa e ha scritto righe e righe di frasi che hanno allungato il brodo. Mah. Lo ripeto, non mi aspettavo niente da questo libro e il niente ho trovato. Se volete far vedere un qualcosa di dark ai vostri bambini, provate con l'ultimo cartone di Tim Burton, Frankeweenie (non so come si scrive eh eh) anche se non e' il migliore dei suoi lavori perche' intaccato dalla Disney che lo ha distribuito o, se sono piu' grandicelli o se volete goderveli voi, "La sposa cadavere" e il mio preferito "Edward mani di forbici" quelle sono vere storie dark che parlano al cuore, piccoli capolavori che non hanno niente a che vedere con libri come questo.
PERCHE' LE DUE STELLE? per la copertina e le illustrazioni.
Gaiman ha fatto scuola Una bella favola nera in puro stile Gaiman ma con più morale. Per la seconda volta in questo 2010 ritrovo in un libro la perenne dicotomia Bene/Male. Stavolta si incrociano 3 tipi di male diversi fra loro che sfociano nella più fredda e spietata cattiveria. Si possono distinguere una cattiveria a fin di bene(che non esiste eppure esiste), quella da frustrazione e quindi in risposta e come reazione ad azioni malvagie o sgarbate ricevute e la cattiveria punto e basta, la vendetta personale più pura, fredda e spietata quella che fa morire. In realtà non esiste fare del male a fin di bene eppure spesso nella società di oggi ci imbattiamo in situazioni che farebbero pensare il contrario. Tornando specificatamente sul libro, c'è da dire che l'autore mescola bene ironia, favola e noir. Ne esce sicuramente un racconto interessante che si riesce ad apprezzare subito anche per la semplicità e la scorrevolezza con cui è scritto. Idea ottima quella degli incubi che diventano reali al punto da poter attentare alla vita di qualcuno. Fra le righe si riesce a percepire un comune denominatore nella solitudine come arma di difesa e attacco. Devo dire che è un libro che mi ha piacevolmente sorpreso tanto è semplice quanto profondo. Dieci e lode, lo consiglio a tutti.
Ogni mese bisognerebbe leggere un libro per ragazzi, così come ogni mese leggiamo saghe e gialli. I motivi sono molti e diversi, ma il comune denominatore è il grande piacere che si prova sempre a leggerli. Mi sono un po' buttata sul titolo, non ne avevo mai sentito parlare - non sono affatto pentita. Mi ha divertito leggerlo: la storia è molto irreale, come questo tipo di storie sono, spesso e volentieri; l'introduzione l'ho trovata fantastica! (ebbene sì, sono andata da mia madre e gliel'ho letta ad alta voce XD). La conclusione l'ho trovata molto... intelligente. Finalmente un libro in cui i cattivi 'vincono'.
Davvero molto carino. Definirlo un libro per ragazzi sarebbe sicuramente riduttivo, in realtà è una fiaba per tutti, scritta in maniera divertente, ma con un sottofondo stridente. La prima parte sembra monotona, quasi noiosa, ci si chiede come farà l'autore a far passare 3 settimane in quella casa, ma dalla comparsa dei mostri in poi è tutto un crescendo. Risultato? Si legge in un attimo, si ride e si riflette!
Quali sono i tuoi incubi....? Un morbido libro per piacevoli ore di lettura... una fiaba che sorride al macabro. Da leggere prima della nanna a bambini di ogni età... ovviamente con un'anima dark...
Hazel, dieci anni, viene lasciata a casa della zia materna per tre settimane, mentre i genitori vanno in vacanza in Egitto. Zia Eugenia è vedova di un Lord e ha un figlio, Isambard, della stessa età di Hazel, ma entrambi sono molto strani: lei è ostile a chiunque, sempre pronta a dispensare insulti, mentre il bambino è chiuso e taciturno, all’apparenza succube della dispotica madre. Hazel non è certo entusiasta di trascorrere del tempo con loro in una tenuta di campagna che sta andando in rovina. Le cose iniziano a cambiare quando, esasperata dal comportamento della zia, Hazel decide di scappare e, persa in un bosco, incontra creature che definire strane sarebbe un eufemismo...
Un libro che parte con uno scritto molto particolare di Eugenia, che fa presagire una storia accattivante e farcita di umorismo un po’ macabro. Peccato che i primi capitoli si impantanino in una descrizione della situazione terribile e più che grottesca che Hazel si ritrova a vivere nella casa della zia, con la sensazione di una trama che non procede e che è intrappolata quanto la sua protagonista.
Migliora intorno alla metà, ma non arriva mai a diventare quella storia così brillante che l’inizio prometteva.
Non sono convinta che sia un libro adatto al target per il quale è pensato, visto la gravità di alcuni argomenti trattati, ma forse sono io che non ho idea di cosa sia adatto ai bambini moderni.
Appunto sulla lettura in italiano: purtroppo, nonostante le note del traduttore, credo proprio sia un libro che perde moltissimo rispetto all’originale inglese. Per dire, la duplicità delle espressioni “bite me” e “talk to the hand” non può essere resa in alcun modo nella nostra lingua, mentre tutti gli strafalcioni dei domestici durante la rappresentazione sono probabilmente molto più divertenti e mirati nell’originale. Per non parlare delle storpiature del nome della protagonista da parte della zia.
Il messaggio finale giunge forte e chiaro: l'ambiguità dell'animo umano, l'apprendistato verso la sapienza del cuore, la discrepanza fra istinto e coscienza, il tutto in una dimensione in cui l'onirico assume fantasmatiche dimensioni reali. I personaggi più interessanti infatti sono gli incubi, che parrebbero uscire da un bestiario medievale o da Stranalandia di Stefano Benni, invece sono il frutto .
Titillando l'attrazione infantile per il lato oscuro (oltre gli incubi, troviamo una magione che sembra un castello, paurosamente devastata dall'incuria e dall'assalto di muffe, ragni e topi, senza contare il cibo ributtante e - soprattutto - una zia inspiegabilmente spietata), si iniettano abbondanti dosi di pedagogia, troppo esplicite per essere davvero assimilate.
Forse mi aspettavo qualcosa di leggermente diverso, non avendo letto interamente la trama, ed essendomi incuriosita leggendo più che altro le recensioni senza spoiler in varie librerie, ma non posso dare quattro stelline piene al libro. Mi è piaciuto molto, e trovo molto azzeccato il riferimento a Alice nel Paese delle Meraviglie in copertina, allo stesso tempo ho ritrovato molti spunti che ricordavano piuttosto da vicino Coraline {che devo leggere il prima possibile}. In definitiva, è una bellissima favola gotica tendente al grottesco, in stile Burtoniano, per capirci, che apprezzo molto generalmente. Eppure è come se in questa mancasse qualcosa: tutti i discorsi morali sottintesi, che in altre opere di questo genere sono accennati in modo più marcato, qui sono lievi o inesistenti. Avrei preferito qualche considerazione in più. Nonostante tutto l'ho divorato in un giorno solo {anche per il numero ridotto di pagine} e mi ha soddisfatta.
Ho comprato questo libro per caso durante il solito "giro di ispezione" alla Feltrinelli, attratta dalla magnifica copertina che mi ha ricordato molto lo stile di Tim Burton. Nel pomeriggio dello stesso giorno ho dovuto andare dal medico, e ho deciso di portare questo libro con me in modo da combattere la noia mentre attendevo il mio turno. Mia madre, che mi sedeva a fianco, si è subito incuriosita vedendo la copertina e mi ha chiesto di vedere il libro. Se avessi saputo cosa c'era scritto in prima pagina, probabilmente sarei stata molto più restia nel darglielo in mano! A parte questo, ho trovato questo libro semplicemente meraviglioso. Lo stile di scrittura è fresco, impeccabile. La trama originalissima, le illustrazioni azzeccatissime... non leggevo libri così da anni!
4,5/5☆ questo libro mi è stato consigliato da una ragazza alla mia richiesta di libri cupi popolati da bambino ribelli e in cerca di avventure.. tutto sommato, ho avuto ciò che cercavo. insomma, mi è piaciuto davvero tanto. a volte è vero, il fine non giustifica i mezzi.. ma ognuno la pensa a modo suo, no? ognuno ha una propria morale (e vedere gli altri che rispettano la loro invece della propria fa storcere il naso e guardare il tutto con occhi diversi).. questa storia fa anche riflettere.. ma non sta a me dirvi su cosa. consigliatissimo anche questo (bello che le mie letture stiano andando bene a livello di piacevolezza, ne ho letti alcuni proprio brutti quest'anno e quindi ew, vorrei rimpiazzare il ricordo ahah)
All'inizio non ero molto convinta. Dopo i primi capitoli ho pensato di non essere il target per cui era stato pensato il libro e mi stavo chiedendo se valesse la pena finirlo. Spoiler: sì. Anche se ho trovato la prima parte (più di metà storia) un po' ripetitiva, gli ultimi capitoli mi hanno presa molto e il finale mi ha lasciato soddisfatta. Una cosa che ho apprezzato molto è il fatto che nessuno dei personaggi sia solo buono o solo cattivo. Tutti commettono azioni che sono riconosciute come sbagliate (se non terribili), ma le ragioni per cui si comportano in un certo modo fanno sì che nessuno sia davvero condannabile.
Listened to the audiobook version read by the author. An entertaining listening experience. Friendless, hot tempered 10yo Hazel is deposited by her parents to stay at a decrepit mansion with a nasty, bitter Aunt she hates, and her weird cousin. She meets some interesting creatures along the way and discovers that people are not always as they seem on the outside. Slightly gruesome (but in a humorous way) kids book.
2 stelline e mezzo, la storia prometteva bene, lo stile è scorrevole e divertente, ma forse per me è un periodo no o forse le mie aspettative eran troppo alte, sta di fatto che l'ho trovato troppo tirato per le lunghe e ho perso interesse abbandonandolo a più dell'80% della lettura. Peccato!
L’inizio assomiglia un po’ troppo a “Una serie di sfortunati eventi”, che a me non è piaciuto molto. Andando avanti, però, vengono fuori le idee carine e il finale mi ha positivamente sorpreso. Consigliato!
Molto carino, l'inizio è abbastanza creepy e lascia presagire uno sviluppo che però non arriva. Dalla metà circa diventa noioso e banale purtroppo. Peccato. Sicuramente sarà apprezzato dai lettori fino ai 12 anni, per quelli più grandi non lo consiglierei.
in pratica ho iniziato questo progetto personale in cui leggo quei libri che negli anni mi sono stati regalati/ho comprato e non ho mai letto, questo è il primo: un libro che la mia ex mi regalò letteralmente dieci anni fa. probabilmente in lingua originale non è così male ma tradotto è illeggibile
I really liked the whole question of morality and how can we really know who is good and who is bad, or rather how we dont know who is good and who is bad. The story was fine, it didnt really stick to me but i do like the whole atmosphere of it