Sacro e profano, tradizione cristiana e suggestioni pagane si intrecciano in questi racconti, dove si narra la storia del grande albero di Natale della principessa Labanoff nella «santa Russia cieca e selvaggia», il viaggio dei Magi verso la capanna del bambino Gesù, la favola classica di Borea e del principe che cerca una sposa «sangue e latte», e la leggenda di San Làimo, prima navigatore e corsaro, poi profeta del dio nato da una vergine che ha rivelato agli uomini la legge dell’amore. Tratte da Parabole e novelle, antologia pubblicata nel 1916, le Favole di Natale sono tra le prose meno note ma non meno preziose di Gabriele D’Annunzio. Con grande libertà inventiva ed espressiva, l’autore attinge al folklore e al patrimonio di racconti popolari di un Abruzzo «di santi, madonne e sirene», ma anche ai miti del mondo antico e alle leggende medievali per condurre il lettore nei meravigliosi territori del fantastico e immergerlo nel tempo sospeso e incantato della fiaba.
Gabriele D'Annunzio, Prince of Montenevoso (12 March 1863 – 1 March 1938), was an Italian poet, playwright, orator, journalist, aristocrat, and army officer during World War I. He occupied a prominent place in Italian literature from 1889 to 1910 and later political life from 1914 to 1924. He was often referred to under the epithets Il Vate ("the Poet") or Il Profeta ("the Prophet").
D'Annunzio combined in his work naturalism, symbolism, and erotic images, becoming the best interpreter of European Decadence in post-Risorgimento Italy.
His love affairs, relationship with the world-famous actress Eleanora Duse, heroic adventures during World War I, and his occupation of Fiume in 1919 made him a legend in his own time.
Mi chiedo perché mi ci metto con certe letture, lo so che D'Annunzio scrive così e a me non garba, ma dovevano essere racconti di natale.....ecco perché. Oh, sarò ignorante io per amor del cielo. Ho fatto fatica a capire tutto e non so nemmeno se ho capito tutto.