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Romanzo russo

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Chi si ricorda, oggi, che cos’era la Russia di Gorbaciov? Quando la glasnost, la trasparenza, dava improvvisamente voce al dissenso, quando si aprivano gli archivi e affiorava la memoria sepolta delle tragedie del passato, quando esisteva ancora l’Unione Sovietica e nell’immenso paese convivevano, senza sforzo apparente, russi e ucraini, azeri e armeni, e sotto la facciata del comunismo ortodosso ribolliva di tutto, dall’affarismo mafioso all’integralismo islamico.
In quella Russia in bilico fra ingenue speranze e oscuri presentimenti si muovono la giovane storica Tanja, impegnata in una tesi su un argomento fino a poco tempo prima proibito; il giudice Nazar, che cerca di non perdere la sua umanità mentre indaga su crimini efferati; e l’attore Mark, ossessionato dal romanzo che sta scrivendo sullo sterminio degli ebrei di Odessa. Tre trame in apparenza separate che finiranno tutte per riunirsi, come in un intrigo di le Carré, svelando verità nascoste e lasciando intuire i torbidi che avanzano.
Alessandro Barbero racconta questa storia con un ritmo e un modo di rivolgersi al lettore che ricorda volutamente i grandi russi, come Gogol’ e Bulgakov. La firma del Barbero narratore di Storia e inventore di storie si legge nell’immersione dei fatti nel tessuto fitto dei tempi in cui sono ambientati. Con lo straordinario risultato di mostrare un’epoca attraverso il vissuto più quotidiano, i personaggi più svariati, i pensieri e le memorie, così consueti e diversi; attraverso lo spessore delle lenzuola dei letti, l’umidità delle pareti, le strategie amorose, il pigiarsi della folla in metropolitana, la congestione della novità delle riunioni aperte, gli sguardi scambiati nei giardini pubblici. Così Romanzo russo racconta l’ultimo ambiguo decennio dell’Unione Sovietica: dove alla conclusione delle storie di Tanja, del giudice Nazar Kallistratovič e di Mark Kaufman sarà inevitabile fiutare, come ammonisce un verso del poeta Mandel’štam, vittima di Stalin, «i futuri supplizi».

704 pages, Paperback

First published January 1, 1998

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About the author

Alessandro Barbero

116 books847 followers
Si laurea in lettere nel 1981 con una tesi in storia medievale all'Università di Torino. Successivamente perfeziona i suoi studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1984 vince il concorso per un posto di ricercatore in Storia Medievale all'Università degli studi di Roma "Tor Vergata".
Nel 1996 vince il Premio Strega con il romanzo "Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo".
Dal 1998, in qualità di professore di Storia Medievale, insegna presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".
Oltre a saggi storici, è anche scrittore di romanzi.
Collabora con il quotidiano "La Stampa", e lo speciale "Tuttolibri", la rivista "Medioevo" e con l'inserto culturale del quotidiano "Il Sole 24 Ore". Dal 2007 collabora ad una rubrica di usi e costumi storici nella trasmissione televisiva "Superquark".
Il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”.

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Displaying 1 - 30 of 38 reviews
Profile Image for Vincenzo Politi.
171 reviews165 followers
June 20, 2022
L'Italia è un Paese di opere prime. Quando si parla di Umberto Eco, si parla solo ed esclusivamente del Nome della Rosa, il suo primo romanzo - come se Il Pendolo di Foucault, il secondo, che è veramente strabiliante, non fosse mai esistito. Quando si parla di Aldo Busi, si parla solo ed esclusivamente di Seminario della Gioventù - come se tutti gli altri titoli della sua vastissima opera fossero fischi in campagna. Quando si parla di Gesualdo Bufalino, si parla solo ed esclusivamente di Diceria dell'Untore - laddove fu proprio a partire da Argo il Cieco, suo secondo romanzo, che lo scrittore siciliano cominciò a 'giocare' con i marchingegni narrativi, fino a farli esplodere e raggiungendo esiti davvero interessantissimi in Le Menzogne della Notte e Tommaso e il Fotografo Cieco. E così via.

Alessandro Barbero - storico di giorno e ammaliante affabulatore lo sa solo lui quando - sembra essere andato incontro al medesimo destino. Quando si parla di lui, si parla solo ed esclusivamente di Bella Vita e Guerre Altrui di mr. Pyle, Gentiluomo. Che vinse il Premio Strega, d'accordo. Che fu un caso editoriale, ok. Ma possibile che nessuno si sia accorto degli altri romanzi di Barbero? Nel caso di Romanzo Russo, sua opera seconda, le beffe aumentano. In Italia, il romanzo è fuori catalogo praticamente da una vita. È stato però tradotto da una casa editrice inglese, ricevendo un numero discreto di critiche positive. La cosa ha quasi dello straordinario, visto che la Perfida Albione di solito rimane perfidamente indifferente alle penne del Bel Paese, a meno che non ti chiami Umberto Eco o a meno che non stai raccontando una storia di omicidi dai torbidi risvolti consumatosi in una ridente cittadina siciliana bagnata dal mare. La cosa è ancora più straordinaria se si considera che in Inghilterra non lo hanno mica tradotto, Bella Vita e Guerre Altrui di mr. Pyle, Gentiluomo (Premio Strega, caso editoriale, eccetera). Quello è stato tradotto in Francia - dove, però, non hanno tradotto Romanzo Russo... Insomma, l'opera seconda di Barbero potete leggervela solo se sapete non l'italiano né il francese, bensì l'inglese, lingua più Shakespeariana che Dostoevskijana, ma pazienza.

Tutto ciò è un peccato, perché Romanzo Russo è veramente un piccolo gioiello. Barbero, narratore lucidissimo e a tratti mefistofelico, costruisce una trama ricchissima e suggestiva. Memorabili non solo i due protagonisti principali (il commissario cinquantenne e la laureanda che sapeva troppo) ma anche il coro degli altri personaggi, tutti in lotta a ritagliarsi uno spazio più che meritato in questo grande affresco che è un 'poliziesco' solo all'apparenza.

I capitoli brevi, i salti geografici e dei punti di vista, così come la struttura narrativa complessiva, ricordano, rispettosamente e amabilmente, lo stile di Bulgakov, esplicitamente citato in uno dei dialoghi. I personaggi sono umani e tridimensionali. La penna di Barbero è gagliarda ma sempre leggera, capace di infilare parole sulla lama sottilissima dell'ironia, anche quella più tragica. Geniale il riferimento allo studio fondamentale del Medio Evo (materia di specializzazione di Barbero stesso). Il finale è poetico, intenso, davvero molto bello.

Anche se in Italia non se ne è accorto praticamente nessuno, dopo il suo acclamato romanzo d'esordio Alessandro Barbero si è cimentato in un genere completamente diverso, giocando coi ritmi del noir e strizzando l'occhio alla grande tradizione letteraria russa. In questo modo, Barbero si è riconfermato un narratore attento, intelligente, capace di giocare con la lingua italiana con la genialità di un bambino curioso. Un narratore, soprattutto, molto 'educato', che non ha bisogno di strafare o di fare lo 'sborone'. Un 'adorabile secchione' che sa sorprendere, ma senza fare troppo rumore. Consigliato!

Ecco il popolo di Mosca in corsa: una donna grassa, un’altra donna grassa, un ragazzo col codino e l’orecchino al lobo sinistro, un’altra donna vecchia e grassa, un uomo col berretto di lana, un generale.
Ed ecco, Mark si voltò per continuare la rassegna. Ma come farò a raccontare quello che vide? Oh, lettori miei, la lingua russa è uno strumento sublime, un organo dalle innumerevoli canne in un tempio di cui non si può scorgere la volta, un microscopio incantato dalle lenti di smeraldo e di diamante, un intingolo speziato in cui il tartaro e il calmucco, il greco e il variago hanno aggiunto ciascuno a suo gusto pinoli e uva passa, zenzero, cannella e pesce secco; ma può accadere che il suonatore si senta agghiacciare il sangue e confondere le dita, che l’occhio si appanni di lacrime e non riesca più a veder nulla attraverso la pietre fatate, che la mascella protesa sia arrestata a mezz’aria dalla paralisi, giungendo appena a intuire dal vapore odoroso il sapore celato per sempre nel piatto. Ma forse non è affatto così, e tutto sta in questo, che bisogna essere bravi: sarebbe troppo comodo se il primo venuto fosse capace di scrivere in quattro e quattr’otto quel che passa in testa ai suoi personaggi in un momento come questo. Oh be’, insomma, vide Mascia. Come sarebbe, quale Mascia? Ma sì, Mascia del liceo di Odessa, di cui era stato disperatamente innamorato; da qualche parte, credo, se n’è anche già parlato… La penna scrive e non sa che cosa, l’inchiostro non corrode la carta, il quaderno non prende fuoco, le campane dei monasteri non si mettono a suonare, il traffico non si paralizza, le guardie del Mausoleo non lasciano cadere il fucile per la sorpresa, e Mark non cadde morto né svenuto, e non perse la parola, né il controllo dei movimenti, anzi le sorrise e disse:
“Salve!”
Profile Image for Evi *.
395 reviews308 followers
September 9, 2023

C'è del thriller in Alessandro Barbero

Allora sfatiamo subito ogni dubbio.
Non è Un romanzo russo di Carrere
La vita come un romanzo russo sempre di Carrere
Ma è:
Romanzo russo
Fiutando i futuri supplizi
che è un verso di Osip Mandelstam, da molti considerati uno dei più grandi poeti russi, morto in un campo di concentramento ai tempi di Stalin.
Perché a volte si leggono le recensioni (sempre che le si leggano prima di dare il like...) senza nemmeno guardare il titolo, la qual cosa potrebbe essere un notevole esperimento psicologico, o indovinello del tipo:
Indovina il libro leggendo la recensione.

Dicevo l'autore non è Carrere, invece è lui, proprio lui l'Alessandro Barbero, l'instancabile divulgatore di storia che ammalia le piazze, ma che invece in questo caso si rivela romanziere raffinato e credibilissimo e dal piglio trascinante, con tutti i crismi e i controcrismi riesce a creare una stra avvincente storia documentatissima nel delicato periodo che precede la deflagrazione dell'Urss.
Davvero non pensavo di rimanere irretita, pagina dopo pagina da un thriller sebbene di classe e colto, ché il thriller non è proprio la mia tazza di tè.

L'Urss negli anni appena precedenti il 1991 era una enorme pentola a pressione, ma con la valvola otturata
Venti di indipendenza, tempi di Glasnost'e di Perestrojka, l'uomo che venne dalla Russia, con la voglia colore del vino forse proprio a forma di Europa disegnata sulla fronte e che cominciò a strizzare l'occhiolino a occidente.
Perché in Urss, da decenni, coabitavano popoli ognuno con proprie caratteristiche e identità a latitudini profondamente differenti.
Ed era come fare coesistere in un acquario pesci dalle caratteristiche ed esigenze diverse: pesci tropicali insieme a pesci marini, cosa succede?
Qualcuno muore, qualcuno è sopraffatto qualcun'altra sopraffà.

Perché, se poi ben osserviamo una cartina, l'URSS praticamente quasi riusciva a confinare con i due terzi del mondo se consideriamo che la Siberia è separata dall'Alaska americana solo per gli 83 km dello stretto di Bering che durante l'era glaciale era un ponte gelato attraversabile pacificamente a piedi, e pare che proprio, forse da lì, arrivarono i primi abitanti del continente americano.
E l'Azerbaigian, per esempio, con la sua capitale Baku in cui si svolge una parte preponderante del romanzo, era una delle repubbliche più lontane da Mosca dove malconvivevano azeri, turchi, armeni, più confinante con l'Iran che con la Russia, paese assai meno slavo che islamico.

KGB, purghe staliniane, processi, indagini di procuratori sull'uccisione di un Ayatollah e su loschi traffici di Ak 47 e carichi di droga al confine tra Iran el Azerbaigian e mafie russe si intrecciano con le vicende di una indomita studentessa moscovita che per scrivere la tesi di laurea accede ad archivi di Stato che conservano nefandezze del regime, nascoste sotto strati di polveroso oblio sovietico.

Ora chiudo con la banalità da pausa pranzo delle ore 13:00 credo che questo romanzo potrebbe piacere moltissimo più ad una platea di lettori maschi, per quello che può valere una tale distinzione in una società dal genere fluido.
Profile Image for Gauss74.
464 reviews93 followers
October 14, 2025
La riedizione di una delle opere giovanili di Alessandro Barbero capita in un momento controverso per il popolarissimo storico piemontese, proprio a causa della posizone quantomeno ambigua assunta nei confronti della Russia coinvolta nel cruento conflitto con l'Ucraina da paese aggressore.

Pur mantenendo infatti il suo tipico occhio critico, acuto ed assai distante dagli slogan, Barbero sembra non poter evitare un'influenza delle idee politiche che peraltro non ha mai nascosto; al punto da sembrare molto più interessato a sottolineare le responsabilità dell'Occidente del degenerare della situazione in Ucraina (che pure ci sono) che non quella di commentare l'indiscutibile colpevolezza del regime di Putin.

C'è stato chi ha accusato Barbero di cecità ideologica nei confronti della Russia: questo libro è la dimostrazione che non è vero. "Romanzo russo" tratta infatti con una chiarezza stupefacente dell' inferno in cui il declino del mondo socialista aveva precipitato decine di milioni di persone, senza pietà e senza imbellettamenti ideologici di nessun tipo. Non è la prima volta che mi capita di pensare come non esistano ditatture o democrazie pure, tutti i regimi politici sono oligarchici: e se nel mondo occidentale il potere finisce nelle mani del denaro, nel mondo socialista dove questa deriva è stata proibita col sangue, al potere è andata una burocrazia pesante ed inetta a tutto, che alla povertà di uno stato incapace di ogni cosa somma l'asfissia di una vita schiacciata da cavilli di ogni tipo.
Avevo già un'idea di una struttura del potere politico sovietico di questo tipo, e Barbero la conferma da par suo, ma diciamo che non mi aspettavo niente di meno.

Quella che mi ha stupito in positivo e che mi ha fatto arrivare ad un passo dalla quinta stella, è stata l'incredibile dote di affabulatore che non avevo mai trovato nel Barbero romanziere finora. "Romanzo russo" è un thriller avvincente, oltre che tutto il resto. Ed è un più che mi fa alzare di un livello la stima che nutro per questo grande uomo di cultura.

E la guerra in Ucraina? Se lo storico vercellese dimostra di avere le idee chiare come pochi delle storture e della violenza del mondo russo, da dove nasce questo suo porsi costantemente contro la dominante posizione filoucraina? Ho la sensazione che come ogni grande storico Barbero sia in realtà molto più infastidito da un pensiero semplificato e propoagandizzato che non affascinato dalla guerra dell'est. Molto più che presentare Putin come un uomo ragionevole, mi sembra molto più impegnato a farci vedere che una guerra non è un film di cow boy, e che pur avendo ben chiaro che laggiù ci sono un paese invasore ed un paese invaso, dobbiamo stare bene attenti a riservarci il diritto di pensare complesso.

"Romanzo russo" è un libro utile e divertente insieme.
Profile Image for Patryx.
459 reviews150 followers
April 25, 2023
Ambientato in URSS tra il 1987 e il 1991, racconta di un giudice e di una dottoranda in storia che, ciascuno a modo proprio, cercano di portare alla luce la verità su fatti che invece si vorrebbe tenere ben celati. Barbero descrive la società russa alla vigilia dei grandi cambiamenti introdotti dalla Perestroika e, conoscendo già come poi si sono svolti i fatti, può mettere l'accento su alcuni degli aspetti critici che hanno portato la Russia meno vicina alla democrazia di quanto noi qui in Occidente ci aspettavamo.
Ci sono tutti: gli oligarchi dal passato non proprio limpido agli albori delle loro imprese; il mai scomparso nazionalismo verso la grande madre patria; l'antisemitismo; l'odio etnico tra popoli che non hanno dimenticato le loro diverse origini (nel romanzo Armeni e Azeri); il fanatismo islamico alimentato in Asia centrale dalla vicinanza con l'Afghanistan.
Il racconto viene fatto rivolgendosi direttamente al lettore, da un narratore interno alla società dell'URSS. Questa strategia narrativa consente, secondo me, di accettare alcuni toni francamente razzisti e misogini: la voce narrante, in quanto immerso in quella società, non è aliena a quei valori e ne parla senza farsi molti problemi. Ogni tanto, però, il narratore sparisce e si passa a un punto di vista onnisciente: ecco, questa alternanza tra i due stili non sempre, secondo me, è ben riuscita e rende, in alcune occasioni, lo stratagemma del punto di vista interno forzato con la sensazione che è stato introdotto proprio per poter essere più liberi nell'uso del linguaggio.
Profile Image for Alessandro Guidotto.
12 reviews
June 8, 2025
Romanzo russo è il secondo romanzo pubblicato da Alessandro Barbero, successivamente all’opera d’esordio Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo, che gli valse il premio strega.
Dopo l’uscita nel 1998 è tuttavia finito fuori catalogo per motivi che, se prima ritenevo insoliti, al termine di questa lettura ritengo inspiegabili. Fortunatamente qualche mese fa Sellerio lo ha riportato in libreria, permettendomi finalmente di reperirne una copia.

Il romanzo è ambientato nell’Unione Sovietica ormai in disfacimento della fine degli anni ’80, in piena Perestrojka. Racconta le vicende di una studentessa universitaria e di un giudice istruttore, le cui vite si intrecciano senza mai incontrarsi quando entrambi si recano a Bakù: la prima per raccogliere informazioni per la propria tesi di laurea in merito ad un processo svoltosi oltre 30 anni prima, il secondo per indagare su un misterioso omicidio, in un paese, l’Azerbaigian, scosso da tumulti etnico-religiosi e sempre meno prono a tollerare le imposizioni del governo centrale di Mosca.

Nel complesso il libro si pone come un thriller poliziesco, anche se a mio parere la trama risulta forse la componente meno entusiasmante dell’intero romanzo. Straordinario è invece il dipinto che Barbero fa della società sovietica, dando mostra di una grandissima conoscenza della realtà politica, sociale e culturale di quello che è stato forse uno dei più peculiari esperimenti di convivenza nella storia umana, ovvero l’applicazione del modello socialista ad una vastissima nazione quale era l’Unione Sovietica.

Leggendo il libro ci si immerge appieno in questa realtà: passeggiando lungo le vie di Mosca (la grande capitale) e di Bakù (la provincia dell’impero), visitando i palazzi dei burocrati e gli uffici del KGB, facendo la spesa nei negozietti di alimentari vuoti a causa del razionamento, e ancora: viaggiando su di un vagone notte in compagnia di due militari dell’armata rossa con la passione per l’alcol e le belle donne, facendo la conoscenza di una archivista svogliata, capace di trafugare indisturbata documenti di inestimabile valore tra cui una lettera firmata dal maresciallo Kutuzov in persona. Al lettore si mostrano, nella loro semplicità, tutte le contraddizioni, le debolezze, le inutili ottusità, di un potere che cercando di regolare la convivenza sociale in maniera rigida (scientifica), si è dovuto scontrare con secoli di tradizioni e con una miriade di popoli e culture differenti.

Il romanzo vale la pena di essere letto proprio per questo motivo, per comprendere, approfondire, interrogarsi su di una società, quella Russa, tanto impalpabile quanto affascinante. Il libro si chiude con una nota dolce e amara, che racchiude forse lo spirito del romanzo e di un popolo che sul finire del secolo scorso stava, come recita il sottotitolo del libro (tratto da una poesia di Mandelstam), fiutando i futuri supplizi.
Profile Image for sciarsch.
16 reviews
September 7, 2025
Sono un grande fan di Alessandro Barbero e ho comprato questo libro con entusiasmo. Ma come vedete il mio giudizio non è altissimo.
Iniziamo con le cose positive...
Finalmente un romanzo storico con una trama vera e propria, frutto di ricerche approfondite, e personaggi ben caratterizzati. La storia è ambientata in Unione Sovietica alle fine degli anni Ottanta.
I personaggi principali sono Tanja, dottoranda, e Nazar Kallistratovic, giudice. Entrambi sono alle prese con le loro cose, in qualche modo finiscono a Baku in Azerbaigian, e sono ostacolati dal KGB. Bene.
In teoria c'è un altro protagonista, Mark Kaufman, che compare per la bellezza di 3 capitoli e non dà alcun contributo alla trama... E alla fine (spoiler) scappa in Israele. Girl ...

Il premio di personaggio migliore va ... A Yusuf-zade, il capo del KGB e cattivone della storia. Dopo un'introduzione traumatizzante che descrive colore e fattezze del suo pene (viola, per chi se lo chiedesse), scopriamo che è sì un assassino senza scrupoli, ma anche un devoto musulmano che cita continuamente il Corano per autoconvincersi di star facendo la cosa giusta. Mi è piaciuto questo contrasto.

Ma passiamo al personaggio PEGGIORE, da bruciare vivo sul rogo: Oleg, il fidanzato di Tanja. Chiamate un dottore per Oleg, anzi direttamente un becchino: è morto di f1ga. Secondo me il romanzo avrebbe potuto funzionare perfettamente anche senza di lui, letteralmente a che serve? Oltre a lamentarsi perché Tanja non dorme con lui, descrivere i suoi fetish (piedi, peli, scarpe, odori strani...) e fare il geloso perché Tanja ha un (1) amico maschio.

Ultima cosa: in tutto il libro la narrazione divaga continuamente, non solo il narratore che interviene sul testo con i suoi commenti, ma anche i personaggi stessi con i loro infiniti flussi di coscienza. Il libro è lungo 684 pagine e con tutte queste divagazioni risulta pesante e più difficile da seguire.

Fine recensione, non sono infuriato come con altri libri che ho letto, ma sono dell'idea che avrebbe potuto essere meglio.
This entire review has been hidden because of spoilers.
2 reviews
January 30, 2025
Non è semplice commentare questo libro e dare un giudizio sulla lettura.
Per l'affetto che si può provare nei confronti dell'autore, soprattutto di questi tempi, si tende a valutarlo sicuramente positivamente ma poi ci si rende conto quante cose siano degne di nota, al di là di chi le ha scritte.

A mio avviso è un poliziesco fatto bene, non banale, dettagliato e plausibile.
L'intreccio è ben costruito e alla fine, a mio avviso, semplicemente riesce. I personaggi ben costruiti anche se uno dei tre è più defilato rispetto agli altri, quasi fosse una storia parallela. Inoltre per chi conosce il russo e a mio avviso anche per chi è stato o ha vissuto in quella parte di mondo, proprio il mondo descritto da Alessandro barbero: le mense comuni, i treni con le cuccette, quelle vodke e quei cognac, oppure quegli uffici e le loro code, tutto suona bene.
Trovo anche che abbia gestito il punto di vista del narratore brillantemente (da lì alcuni hanno trovato similitudini con Dostoevskij).

Ci sono delle pecche.
Non mi è piaciuta la scelta del ritrovamento del manoscritto, alla Manzoni insomma. A mio avviso è una scelta un po' confusionaria e si fatica ad entrare nella storia vera e propria (cosa di poche pagine obiettivamente).
Poi la scorrevolezza vera e propria del testo durante la lettura. Può capitare più di una volta di tornare indietro per capire chi parla e cosa dice perché ci si è persi.
In fine, la lentezza di alcuni capitoli. Lo scrittore a tratti mette a dura prova la tenacia e la pazienza del lettore...

In conclusione, si tratta di un romanzo storico, magari solo parzialmente e con qualche ritocco d'arte ma penso sia anche corretto.
Un romanzo sovietico, siccome in fin dei conti racconta un pezzo di storia realmente accaduta proprio in quella Unione Sovietica, con le sue abitudini, strutture, dinamiche (pubbliche e private), con i suoi uomini e le sue donne.

Barbero dice di aver impiegato 10 anni a scrivere questo romanzo.
Nel frattempo l'Unione Sovietica ha fatto in tempo a crollare e la Russia a rinascere e con lei una miriade di nuovi stati.
Da cronaca a storia, da quotidiano a documento, perché no!
Secondo me vale la pena leggerlo, sicuramente slavisti e appassionati della tematica non resteranno delusi.
Profile Image for Sonja.
459 reviews33 followers
July 6, 2025
I don’t know how to begin to describe this book. I think of the research that must have gone into the making of this book. How well Alessandro Barbero absorbed Gorbachev’s Soviet Russia and speaks in the various voices, The Anonymous Novel is astonishing. It really captures that labyrinthine culture, the corruption, the murders and imprisonments, the Soviet republics and their connection to Moscow and really so much more. Very complex and sometimes hard to follow but as a reader, going with the flow helps‬. An insightful novel worth reading if you are interested in Russia of that time. Translated by Allan Cameron and published by Vagabond Voices in Scotland, thank you.
Profile Image for Anna.
25 reviews1 follower
January 21, 2025
se vi siete chiesti come mai non sapevate di un Barbero scrittore è presto detto. In compenso però inizio un corso di Russo:)
Profile Image for Lara Zandanel.
24 reviews2 followers
July 4, 2025
“Ogni uomo è complicato, solo nei romanzi i personaggi sono coerenti, ma nella realtà ogni uomo è una somma di incoerenze, e non se ne accorge affatto, perché l’uomo non è fatto per essere riassunto in una formula, ma al contrario per essere capace di tutto, a seconda delle circostanze che si presenteranno”

1,169 reviews13 followers
September 23, 2020
There were points when I struggled a bit with this. It’s clever but maybe sometimes a bit too clever. It is also quite ‘masculine’ and very much reminds me of books that I read back in the nineties (when this was written) - and although until now I hadn’t really thought about how different these books feel in comparison to more contemporary writing, maybe this dates it somewhat. However, it was also pretty meaty, presumes that the reader has some intelligence (and makes them work a bit) and is set in an interesting time that is not particularly well covered in modern literature. It also feels very much like both an Italian and a Russian novel at the same time - if that is at all possible... I probably appreciated it more than I enjoyed it but it was an ultimately satisfying read.
Profile Image for Damiano.
2 reviews
July 14, 2023
Tanja, stavolta, aveva perso la calma: ma non vede, aveva strillato, che i suoi clisteri provocano solo una sofferenza inutile? E il vostro mestiere non dovrebbe essere appunto di combattere la sofferenza? Chissà perché, le era scappato di citare Gor’kij: “La sofferenza è la mia nemica”.
(p.464)
Profile Image for Daniele Bassanese.
120 reviews6 followers
July 5, 2025
Gli anni ottanta stanno per finire. L'Unione Sovietica è in fermeto, tensioni, spinte e rinnovamenti corrono sotto la superficie. La perestrojka, la glasnot e Gorbaciov. Noi sappiamo come è andata a finire. Trentacinque anni dopo lo sappiamo. Ma loro no, loro, i cittadini sovietici che hanno vissuto quegli anni, non lo sapevano. E in un mondo che cambia e non sa dove è diretto, nel cambiamento che ha travolto un'epoca e un'idea ancor prima che un regime, Barbero ci porta in quella realtà così aliena e distante, vista come un monolite troppo spesso sbeffeggiato dalla memoria storica dell'occidente.
Un romanzo che omaggia Bulgakov e in cui ho rivisto molto anche di Grossman, oltre che il lavoro stesso di Barbero: l'essere storico e la vita negli archivi, l'amore per il medioevo e la letteratura, fino alle citazioni dirette al Maestro e Margherita.
Nei panni di Tanya, giovane dottoranda di storia, e di Nazar, giudice istruttore della procura generale, attraverseremo il paese dei Soviet, tra il centro di Mosca e la periferia di Baku, in Azerbagian, tra processi staliniani e traffici di armi e droghe. Storie e personaggi che viaggiano in parallelo, i cui percorsi si sfiorano in un thriller che è quasi solo una scusa per raccontare un mondo, una società, e la sua ultima tremenda crisi. Sotto le spinte nazionaliste, etniche e religiose, quando il potere centrale allenta la presa, l'Impero si sfalda e l'odio e la violenza esplodono. E allora il sangue scorre, in Nagorno-Karabac, allora come negli anni '20 del XXI secolo. La mafia e l'oligarchia criminale si delinea come unico degno successore e l'idea di un mondo diverso, governato da altre regole, capace di appianare le differenze etniche e religiose ed economiche tra i popoli agonizza in ultimi spasmi.
Nelle storie di Tanya, di Nazar e di tutti gli altri personaggi che li circondano, nelle intromissioni e nei racconti del narratore che sviscera vicende e racconti sul "da noi funzionano così le cose" si delinea il profilo di un popolo, vero protagnoista di questo romanzo, e delle sue paure, angosce e sogni per il futuro. Futuro che i profetici versi di Mandelstam riassumono il sentimento che pervade il romanzo. Fiutando i futuri supplizzi, scriveva il poeta, in anni ancora più bui.
Noi, oggi, sappiamo purtroppo come andata.
Profile Image for Simone Cavanna.
12 reviews
May 19, 2025
Romanzo russo è un'esperienza per storici, più che per lettori.
Quasi 700 pagine che descrivono personaggi con un intreccio delicato, ma immuni alla crescita e al cambiamento. Il contesto è descritto con dovizia di dettagli che sfiorano il maniacale, ed è probabilmente lei, la società russa a cavallo tra gli anni '80 e i '90, il vero protagonista della vicenda.
La trama è triplice, ma i nessi chiari avvengono solo tra la laureanda Tanja e il giudice Nazar, entrambi invischiati con il grande antagonista del romanzo, il capo del KGB di stanza a Bakù, il generale Yusuf-zade, e del tutto ignari l'uno dell'altra fino alla fine. Rimane fuori l'attore Mark, il cui ruolo nella vicenda sono completamente sicuro di non aver capito.
Lo stile molto sciolto e quasi colloquiale della scrittura aiuta a provare simpatia per la storia fino alla fine, e la varietà di sfumature nel descrivere l'URSS dell'epoca è impressionante, ma nessuno dei due aspetti si sostituisce a una trama e a dei personaggi interessanti, che ho rimpianto per tutta la lettura.
Profile Image for Amy.
231 reviews109 followers
December 5, 2010
Translated from the Italian by Allan Cameron

“Every person is complicated, only in novels are characters consistent, while in reality we are all a collection of contradictions, without even realizing it, because man was not made to be summarized in a formula.”

Alessandro Barbero’s novel about Russian life delves deep into the world of Moscow and Baku, yet in an extraordinary way. Rather than build on Russian stereotypes, like the underbelly of crime, excessive vodka, and jars of caviar mixed in with ruthless criminals and historical savagery, Barbero creates an entirely new type of Russian novel. Sure, those elements are present, but they aren’t the focus. The characters are complicated and new. And the provenance of this “anonymous” novel is new too.

The novel begins with a manuscript that manages to survive two literal burials in the ground. No one claims to have written it, and it’s stored an indeterminate amount of time. From then, it finally gets published. The voice of the unknown author introduces the reader to several characters in a rather short amount of time. But rather than simply describe them, he actually gets into their head, and at times we read of them in the first-person, hearing their stream-of-consciousness thoughts and intentions. Each character defies type, and all bear a bit of charm.


First is Viktor Nikolayevich Obilin, a college professor who lives alone, simply, and who makes acerbic comments about politics in Moscow. He takes ironic note of how the citizens of Moscow are insisting on government ‘transparency’ and he is aware of how dangerous transparency and the search into the past may turn out to be. For one thing, he has a student researcher, Tanya, who is doggedly pursuing her thesis about Stalinist party members in Baku in the 1940s. This is a dangerous period in Russian history, as Viktor observes “these were years you hurried over without going too far into details: you just gallop along until you get to Sputnik and Gagarin into space. Then you can breathe freely again.”


Tanya is well aware of the deception and atrocities that occurred, war crimes that have gone unpunished for many. One typical crime was when an informant rats out a colleague, has them sent to the labor camps, and then assumes their identity. Her research into Soviet party cadres has a personal connection, and nothing is going to stop her, not even the ‘old school’ hardliners that pressure her professor, Obliin, to cancel her research. “I need to know what happened, and to understand history you need to follow it through. You can’t just stop at some random moment. You need to go even beyond…” Her boyfriend Oleg, a journalist, thinks she’s going overboard.


Then there’s Mark, a struggling actor who has a bizarre hobby. Besides drinking heavily, he collects old photographs and archived documents from the SS’s files, and is writing a novel based on the connections he’s imagined between the names and dates. Then we are introduced to my favorite character, a honorable judge named Nazar Kallistratovich Lappa who is trying to restore a law and order into daily life in Moscow. At this point, just when I thought maybe I should be taking notes on all these characters, the author speaks directly to the reader: “What do I hear you saying? Yet another character! You bastard, could you try not to get lost in your own plot, and remember: sooner or later you are going to have to gather up all the various threads and make some sense of it. Listen, my impatient masters, the threads will be gathered all in good time…so trust me.”


Throughout the remainder of the novel he does indeed tie up the threads, making the story serious in the historical aspects yet with a bit of humor and irony thrown in. I can’t say enough about the way each character is built; seeing their inner thoughts as they struggle to do what is right as opposed to what is easy gives them far more depth than just describing what they said or did.


On a larger scale, outside of the plot, Barbero comments on the outsider viewpoint of Russian history, and the way it is often revealed only in an interest in the writings of Pushkin or Gogol, “history has simply become a commentary on literature.” He wants to demonstrate that only the famous writers or despicable leaders are what capture interest, rather than this complicated people who have endured decades of hardship. Look into those people, and their lives, to find the answers to the last century, he implies.

I lost sleep with this one...it's that compelling.


259 reviews2 followers
January 25, 2016
I found this at Waterstones in Edinburgh - looked interesting and thus far, is interesting, too.....

Ah, but it got too 'confusing' for a book to pick up/put down, etc....perhaps at a later time but not now.....I got bored.....not interesting enough for me to proceed
54 reviews
July 14, 2025
Daaaaamn Barbero

Sapevo della sua passione per la letteratura russa da un reel (perdono la mia pochezza intellettuale), così come che il suo libro preferito è “Il maestro e Margherita”, e sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo romanzo-giallo ambientato in URSS degli anni 80-90, non solo dalle sue abilità di romanziere, ma anche dalla sua conoscenza di patronimici ed “espressioni” (non saprei davvero come definirli) russi…

Inizialmente l’ho trovato un difficile da seguire: troppi nomi, troppe vicende, troppe cose; ma vedere come si intrecciassero tutti dalla seconda metà del libro in poi mi ha tenuta incollata alle pagine e con il fiato sospeso. Peccato il finale dolce-amaro, sono una basic girl che sperava di trovare una maggiore rivalsa sui ricchi e gli ingiusti (maledetto Ragioniere..).

Infine, piccolo pensiero individuale: mi piace pensare che l’attore ebreo (di cui non ricordo il nome) che impersona un generale e che nel corso del romanzo è guidato dall’idea di scrivere storie verosimili partendo da una lista di ebrei russi deportati, ricamando sulle loro vite, inventando vicende e intrecci, sia in qualche modo un richiamo a Barbero stesso che scrive questo libro.
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Profile Image for Les75.
490 reviews6 followers
September 3, 2023
Romanzone impegnativo e in diversi luoghi un po' ridondante e dispersivo, ma Barbero, alla sua seconda prova da autore di narrativa, ha sicuramente mostrato un significativo miglioramento dai tempi dell'arido e noiosissimo Mr. Pyle.
Qui siamo in Russia verso la fine degli anni Ottanta e si intrecciano le vicende di personaggi che tra loro c'entrano molto poco. Poi, a poco a poco (e molto lentamente), tutti i fili finiscono per intrecciarsi, fino a creare una maglia credibile. Ma ci vogliono circa 500 pagine... Barbero gigioneggia qua e là col lettore, forse per spezzare la monotonia della trama che molto spesso scorre come un fiume di sabbie mobili sotto gli occhi di chi legge: non basta ancora per rendere il romanzo accattivante come quelli che darà alle stampe negli anni successivi. Magari con almeno un centinaio di pagine in meno sarebbe stato un romanzo meno pesante e più scorrevole.
Profile Image for Alessandro Civiero.
43 reviews2 followers
December 21, 2024
Il rigore di storico e di preciso divulgatore, in questo romanzo di Alessandro Barbero, si accosta e si fonde brillantemente con tutta la passione e l'entusiasmo che l'autore testimonia da sempre per la letteratura russa. Soprattutto traspare l'ammirazione per Michail Afana'sievic Bulgakov, l'autore de "Il Maestro e Margherita", ed a tratti è evidente lo sforzo di Barbero per farne una sorta di imitazione stilistica, che però non risulta affatto goffa o fuori luogo, ma piuttosto un garbato omaggio che merita di essere applaudito. Il romanzo è un crogiolo di storie, personaggi, luoghi, situazioni, fatti storici e vicende palesemente inventate, che, tra nomi russi, patronimici e descrizione di un mondo in disfacimento, quello sovietico, accompagna il lettore in una sorta di caleidoscopio storico culturale in cui risulta piacevole perdersi.
39 reviews1 follower
August 26, 2025
Il romanzo è davvero lungo, ma risulta sempre scorrevole. Lo stile di scrittura imita pressochè alla perfezione quello dei russi, e naturalmente non poteva mancare qualche citazione da Il Maestro e Margherita, un romanzo che il professor Barbero adora. Personalmente apprezzo molto i classici russi e di conseguenza non ho potuto fare a meno di apprezzare anche questo romanzo. La trama è quella di una spy-story, con diverse sottotrame che prima o poi si intrecciano tra loro; la suspence ci mette un po' a salire, ma poi il ritmo della narrazione rimane sempre serrato. I personaggi sono piuttosto numerosi, ma fortunatamente hanno nomi un po' meno impronunciabili rispetto a quelli dei classici russi; al netto di questa relativa facilità di memorizzazione, risultano caratterizzati piuttosto bene sia i personaggi principali che i comprimari.
Profile Image for Joseph looking for a manger.
60 reviews
January 3, 2024
Libro incredibilmente divertente, per chi legge con la mente e non solo con gli occhi.

Fuori catalogo da una vita (e Ti credo, non è mica facile venderlo un libro come questo, anche se adesso che Barbero è ovunque, pare comunque strano che non si ri-stampi) è per defizione un libro per pochi. Oppure, scusate, non voglio suonare snob, non è un libro per tutti.

Bisogno non dico amare l'Unione Sovietica ma quanto meno amare l'idea dell'Unione Sovietica: e non intendo da un punto di vista ideologico, bensì umano e storico se preferite.

Alla fine, questo romanzo è una fotografia, piena di storie in movimento (copertina di Sgt. Pepper's, tipo) che richiede non poca concentrazione: buona lettura.
Profile Image for Nat.
75 reviews2 followers
May 21, 2025
Io sono una grande fan del prof Barbero e non mi perdo una sua lezione. Non avevo ancora letto un suo romanzo ( avevo letto il libro su Dante, ma quello non è un romanzo). Questo lo ho ascoltato nella versione audio e devo dire che inizialmente ho fatto un po’ fatica ad accettare questa sua scelta stilistica per cui, mi pare di capire, cerca di ricreare lo stile dei suoi amati scrittori russi come Bulgakov. Mi sembrava troppo artificiale. Ma andando avanti la storia prende forma e lo stile Barbero scappa fuori da tutte le parti e finisce per conquistarti. C’è molta storia e molta umanità. Molte piacevoli digressioni di cui scusarsi. Avrei preferito fosse letto dall’autore, ma nel complesso l’ho apprezzato.
Profile Image for Elisa Zanotti.
8 reviews
April 27, 2025
Complimenti a Barbero per il libro! Nonostante la lunghezza è ben scritto, scorrevole, coinvolgente e intrigante. Anche il quando ci si imbatte in un flusso di coscienza o il narratore divaga in argomenti che poco c’entrano con la trama, la lettura rimane sempre piacevole.
Romanzo storico, ma la storia presente non è opprimente o pesante.
Ho adorato lo stile di scrittura: lettore coinvolto nel testo (nel vero senso dell’espressione) e un narratore molto presente che non si fa scrupoli sulla terminologia da usare. A tratti si ha l’impressione che sia un amico a raccontarti la vicenda
Profile Image for Andrea Valgoi.
35 reviews1 follower
June 28, 2025
Romanzo russo di Alessandro Barbero racconta in modo coinvolgente la vita in Unione Sovietica tra il 1988 e il 1990, gli ultimi anni prima del crollo. È come un grande quadro che mostra come vivevano, cosa pensavano e cosa provavano le persone comuni in quel periodo di grandi cambiamenti. Il modo in cui Barbero parla direttamente al lettore è curioso e originale, e rende la lettura ancora più piacevole. Un libro davvero interessante e bello da leggere.
Profile Image for Elena.
757 reviews8 followers
January 28, 2025
Non sono tanti i libri che indagano il periodo della Perestrojka. Questo lo fa bene e si inserisce anche bene nella tradizione romanzesca russa, con tanto di nomi-patronimici-soprannomi e diminutivi.
La trama va, divaga, si sofferma.su particolari e poi torna, i personaggi sono tanti che paiono distanti ma poi si avvicinano.
Manca solo qualche febbre cerebrale😉
Profile Image for Maurizio Iovinelli.
3 reviews
September 21, 2025
Un romanzo avvincente con una trama articolata e complessa. I colpi di scena e una certa cura per i dettagli mi hanno coinvolto, conducendomi in un vero e proprio viaggio negli usi, nei costumi e nelle vicende dell'URSS degli ultimi anni. Piccola nota: da giovane dottorando mi sono totalmente immedesimato nel personaggio Tanja, ricercatrice dell'Istituto di Storia del Pcus.
Buona lettura!!!
8 reviews
February 9, 2025
sembra davvero di viaggiare su uno sporco treno per Bakú o passeggiare per le strade di una Mosca innevata. il narratore, consapevole della tortuosità della trama, sa intrattenere il lettore con ironia.
a volte la lettura mi è risultata a tratti lenta e ridondante.
Profile Image for Pasquale Donnarumma.
12 reviews
June 30, 2025
Romanzo indubbiamente piacevole da leggere con tante storie e tanti racconti simpatici, ma la trama è piuttosto intricata e alla fine dei giochi non sono sicuro di aver compreso tutto, anzi chiudo la lettura con alcune perplessità e anche alcuni buchi di trama
33 reviews1 follower
November 5, 2025
Grande racconto ma non sempre facile da seguire verso il finale con l’incrocio di storie che cerca di combinare per rendere l’idea di quell’URSS che stava sparendo …… certamente rende l’idea del vuoto che lasciava nella gente e di cosa stava per arrivare
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