Raccontare una guerra significa in primo luogo ricercarne le origini. Se le propagande hanno sempre le idee chiare e distribuiscono, con ilare incoscienza corruttrice, torti e ragioni, gli storici hanno il compito di scavare nel profondo e di risalire – se l’obiettivo è capire – «quanto possibile indietro nel tempo». Èquanto fa Luciano Canfora nella ricostruzione di quella che Tucidide definì la «grandissima guerra», un conflitto che durò ben più di trent’anni e logorò prima Atene e poi Sparta.
La democrazia imperiale ateniese mirava al dominio commerciale nel Mediterraneo: donde la catena di conflitti in cui si impegnò contro i ‘barbari’, contro i Greci, contro i suoi stessi alleati. L’oligarchia spartana non accettava di vedere scosso il proprio tradizionale predominio. Gli Ateniesi pretendevano di esportare la democrazia imponendola con la forza innanzi tutto ai propri alleati. Gli Spartani proclamavano di portare la libertà ai Greci oppressi da Atene. La guerra – scrisse Tucidide – era inevitabile. Tutto era incominciato con la sfida ateniese a sostegno della rivolta antipersiana dei Greci d’Asia e con la risposta, vent’anni dopo e in grande stile, da parte del Gran Re volta a sottomettere, oltre ai Balcani, la penisola greca. E tutto sembrerà concludersi circa un secolo dopo con la «pace del Re». Una pace imposta ai Greci dalla Persia per il tramite della potenza militare spartana, cui l’aiuto del Gran Re aveva consentito di sconfiggere Atene. Il Gran Re lasciava intendere che solo il suo predominio avrebbe portato la pace ai Greci. E i Greci, finché non affiorò alla storia il regno macedone, la accettarono. Non a torto Arnold Toynbee definì la guerra tra Sparta e Atene «suicidio della Grecia classica». Una vicenda esemplare.
Luciano Canfora (Bari, 1942) è un filologo classico, storico, saggista e accademico italiano. Canfora è figlio dello storico della filosofia Fabrizio Canfora e della latinista e grecista Rosa Cifarelli, entrambi docenti del prestigioso Liceo Ginnasio Quinto Orazio Flacco di Bari nonché antifascisti protagonisti della vita culturale e civile della città nel secondo dopoguerra. È professore emerito di filologia greca e latina presso l'Università di Bari e coordinatore scientifico della Scuola superiore di studi storici di San Marino. È membro dei comitati direttivi di diverse riviste, sia scientifiche sia di alta divulgazione, come il Journal of Classical Tradition di Boston, la spagnola Historia y crítica, la rivista italiana di alta divulgazione geopolitica Limes. È membro della Fondazione Istituto Gramsci e del comitato scientifico dell'Enciclopedia Treccani. Dirige inoltre, sin dal 1975, la rivista Quaderni di Storia (ed. Dedalo, Bari), la collana di testi La città antica presso l'editore Sellerio, la collana Paradosis per le edizioni Dedalo e la collana Historos per la Sandro Teti Editore.
Libro solo per storici esperti. Scritto in linguaggio non sempre comprensibile per i più ,a tratti appare confuso e talvolta fuori tema. Rigoroso nella documentazione. Spesso esprime valutazioni personali non sempre condivisibili da tutti, soprattutto per quanto riguarda i parallelismi tra la storia che fu e la storia contemporanea. alcune affermazioni appaiono di comodo e giustificative mi riferisco per esempio al fatto che secondo Canfora la guerra non la inizia chi preme per primo il grilletto ma è già iniziata per motivi economici e politici tanto tempo prima . Si potrebbe giustificare così Hitler la guerra di aggressione giapponese Putin e altre situazioni analoghe.
La summa del pensiero e del lavoro di Canfora su Tucidide e la Guerra del Pelopponneso con una visione estremamente contemporanea e che va alle basi dei bellicismi antichi, moderni e ahinoi, futuri. Spazio significativo dedicato alla "causa prima" del conflitto Greco/Spartano ma anche una interessante reintepretrazione della guerra pelopponnesiaca come conflitto mediterraneo e medioorientale con un'estensione del suo periodo storico ben oltre il 431/404. Da leggere assolutamente.
Illuminante, segue passo passo le fasi della guerra come narrate da Tucidide, Senofonte, Eforo, Demostene ecc..., e narra di come si sia trattato di una guerra mediterranea, che ha visto protagonisti i maggiori attori della geopolitica antica: Impero Persiano, Egitto, Greci continentali, Ioni, Egei/Propontici e Magnogreci. Dimostra che l'Impero Persiano è stato il grande burattinaio della politica e della frammentazione campanilistica greca fin da prima dello scoppio della guerra. Canfora sempre garanzia di acume, divulgazione chiara, ironia e attualità.
Al solito molto ben documentato, estremamente rigoroso, accurato, ricco di bibliografia riferimenti. UN libro indispensabile per chi ama la storia greca e per chi vuole conoscere la guerra del peloponneso. Ottimi riferimenti ad eventi similari della storia del novecento e del duemila. Purtroppo Canfora manca della capacità di comunicare quella passione per l'argomento che sempre traspare nelle sue interviste nei media e quindi solo 4 stelle.