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Un affare per orecchie a punta

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Maggie Henzel non si è uccisa.
L'ispettore Mannekin Hanter se ne è convinto fin dalla prima occhiata alla camera in cui pendeva il corpo dal soffitto. Quella non era la stanza di una ninfa che ha fretta di morire. Ma non è l'unico dettaglio che stona in quella scena del crimine nella Virmgrado bene. Lo è anche il manifesto del goblin Niemann Rhodi, candidato del Fronte Operaio, che sporge da una pila di volumi che predicano la supremazia razziale degli elfidi. Le uniche relazioni della vittima sono una coinquilina fuori città e un fidanzato di cui nessuno sembra essere davvero a conoscenza. Forse un delitto passionale o un gioco erotico finito male, poco rilevante in una città scossa dalle imminenti elezioni.
Nel quartiere industriale si respira aria di ferro, e non per via delle ciminiere delle fabbriche. Gli operai sono stretti tra turni impossibili, povertà e droga; gli scioperi sono la loro unica speranza di ottenere condizioni migliori.
Quando il ritrovamento di un taccuino pieno di appunti contabili ricollega Maggie Henzel al compagno impiegato nelle industrie, l'omicidio si trasforma in un'ombra che Mannekin conosce fin troppo bene. È la sagoma dei roghi che hanno devastato la città durante gli anni neri, quando gli orchidi come lui hanno respirato cenere e perso le proprie famiglie, le proprie case, tutto. Ma è anche il profilo delle fabbriche che stritolano gli operai fra i propri ingranaggi e li distruggono con lo spaccio di seffida.
Maggie, il suicidio a cui Mannekin non ha mai creduto, diventa il fulcro di una rete di interessi difficili da scardinare, di ingranaggi da cui il goblin stesso ha rischiato di venire schiacciato. La macchina industriale di Virmgrado si è rimessa in moto, e a lui non rimane altro che rovistare nel torbido… affinché gli anni neri non si ripetano più.

426 pages, Kindle Edition

Published December 13, 2024

13 people are currently reading
155 people want to read

About the author

M. Maponi

9 books46 followers
Imaginative writer - in the sense he writes to imagine a way out of his responsibilities. M specializes in genre fiction in all formats: scifi, fantasy, new weird, horror and magical realism are his current best pics in a growing list of favorites.

Linktree: https://linktr.ee/m_maponi

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Displaying 1 - 30 of 41 reviews
Profile Image for Fabiano.
316 reviews122 followers
January 7, 2025
Oggi vi parlo di “Un affare per orecchie a punta” di M. Maponi, edito da Lumien Edizioni.

Immaginatevi un mondo dove elfi, orchi, goblin, drow, nani, ninfei vivono fianco a fianco. Gli eserciti, gli assedi e le battaglie campali fanno parte di un lontano passato, la società si è evoluta ed è progredita fino a raggiungere una parvenza di modernità. Ci troviamo a Virmgrado, città della Repubblica, in un contesto urbano riconducibile alla fine dei nostri anni ‘30. L’ispettore Mannekin, un goblin, si ritrova a indagare su un suicidio che desta più di qualche sospetto.

“Un affare per orecchie a punta” è un’ottima commistione di generi, Fantasy, Noir e Hard-Boiled si intrecciano meravigliosamente. Virmgrado è un palcoscenico costruito con minuzia, i quartieri nobiliari, le dimore aristocratiche, i bassifondi malfamati, le fabbriche, l’opulenza sfrenata, il sapore acre del degrado, le esalazioni mefitiche delle ciminiere, l’odore dolciastro della droga. Se da un lato i contrasti tra le razze non si risolvono più sui campi di battaglia, dall’altro essi permangono in forme più subdole. Il razzismo degli elfidi nei confronti degli orchidi, un recente passato fatto di persecuzioni e squadrismo, lo sfruttamento e il controllo degli operai, la violenza di classe, la sopraffazione delle fasce più deboli della popolazione, i centri di potere disposti a tutto pur di mantenere lo status quo. Come vi dicevo, un’ambientazione strutturata e approfondita, soprattutto dal punto di vista sociale.

Il protagonista, l’ispettore Mannekin, rispecchia la complessa e sfaccettata realtà in cui vive. Rotto, traumatizzato, imperfetto, contraddittorio e in preda ai sensi di colpa, tuttavia guidato da ideali sani e positivi. È determinato a cambiare, è determinato a cambiare in meglio Virmgrado. Il cambiamento, però, non è mai facile, non è mai scontato e spesso passa attraverso azioni forti e violente. Come l’ispettore Gordon a Gotham City, Mannekin si muove tra industriali senza scrupoli, sindacati sul piede di guerra, poliziotti corrotti e politici brutali. Virmgrado è una creatura in lenta decomposizione e il marcio sta per venire a galla.

“Un affare per orecchie a punta” è stata una bellissima lettura, narrata con stile scorrevole e profondo, capace di mettere insieme una storia avvincente, ricca di suspense e colpi di scena. L’intreccio investigativo viene portato avanti con maestria, indissolubilmente legato a tematiche di natura sociologica a dir poco attuali. Consigliatissimo.
Profile Image for Simone Lupi.
103 reviews1 follower
December 28, 2024
MOTIVI PER LEGGERE QUESTO LIBRO, NO SPOILER

1) Commistione tra i generi. Il noir ha una lunga storia, e così anche il fantasy. Raramente, però, troverete romanzi nei quali si cerca di intessere tra loro i tropi tipici di questi due generi allo scopo di creare qualcosa di nuovo. M. Maponi ha cercato di battere una via non tracciata e anche solo per questo meriterebbe di essere letto. Ma siamo ancora a livello del metatesto, a ciò che potreste constatare da soli anche solo sbirciando la quarta di copertina.

2) Stile, voce, struttura. Un affare per orecchie a punta è, in primo luogo, un prodotto molto curato; durante la lettura si riesce a intravedere, in filigrana, un lavoro di cesello portato avanti per anni, con il supporto dei professionisti di Lumien che hanno contribuito per portare il testo a un livello superiore. Conoscevo già l'autore dai racconti, sia per via delle raccolte pubblicate in self sia per altri motivi (ad esempio, per i contest). Sapevo già, quindi, che mi sarebbe piaciuto lo stile di questo romanzo. Ma lo stile, di per sé, non vuol dire nulla. Un romanzo può essere scritto in ottimo stile e, comunque, avere poco da comunicare. Questo libro, invece, comunica molto; perché è anche una questione di tono, di temi, di visioni del mondo che si trasmettono attraverso la parola scritta. È questo insieme di cose, più che lo stile di per sé, a farti dire: «Voglio leggere anche qualcos'altro di questo autore». Alla fine della lettura di Un affare per orecchie a punta, sai di non aver letto solo di un'indagine: hai guardato il mondo attraverso una specifica finestra. Solo da lì le cose si vedono a quel modo. Perché il potenziale di partenza – l'avere tanto da comunicare, il volerlo fare in un certo modo – unito all'impegno profuso dalla CE a livello di micro-editing e a livello strutturale, ha dato vita a un bellissimo romanzo.

3) Ambientazione. Virmgrado è una città stupenda! Lo ammetto, faccio un po' fatica a scindere ciò che deriva dalla mia testa da ciò che è emerso dal nudo testo, perché tra i dettagli estrapolati dai post di promozione e quelli sbocconcellati qua e là a forza di domandare, avevo già cominciato a immaginare le vie di Virmgrado prima ancora della data di uscita del libro. Così, il giorno in cui ho avuto l'ebook a disposizione – ho terminato la lettura prima che mi arrivasse il cartaceo, ahimè – mi è sembrato di muovermi in uno scenario familiare. Virmgrado, con la sua storia, i suoi quartieri, gli scorci caratteristici, le lotte intestine, mi è rimasta impressa come poche altre ambientazioni fantasy. Spero davvero ci saranno altre storie ambientate in questa città.

4) Personaggi. Questo è senza dubbio l'aspetto che più di tutti apprezzo della scrittura di M. Maponi. È tramite i personaggi che si va a scavare nei recessi più reconditi dell'animo umano. E cosa ci si trova, in questi recessi? Nevrosi, soprattutto. I personaggi di questo romanzo sono reali. Testardi, impulsivi, stupidi, tormentati, frustrati, confusi... Alcuni vorrete prenderli a calci da Virmgrado fino a Castrevia, altri vi faranno alzare gli occhi al cielo più e più volte per il modo goffo in cui gestiscono le loro relazioni, evitando ogni volta di esprimere i loro sentimenti... Altri ancora vorrete abbracciarli, perché sono costretti ad avere a che fare con i suddetti individui goffi (ehm-ehm, Hannabelle). Vi affezionerete a loro e, se siete abbastanza fortunati, saranno lo specchio dei vostri traumi, e vi faranno piangere.

5) Trama. La trama investigativa è avvincente e intricata al punto giusto. Finirete un capitolo con la voglia di leggere il successivo, in un vortice d colpi di scena, false piste e complicazioni continue. Dietro al delitto c'è molto più di quanto non appaia inizialmente e tutta Virmgrado sarà coinvolta. A onor del vero, la mia cultura in fatto di gialli è davvero scarna. Ne leggo pochissimi e non ho molti esempi con i quali fare un confronto. Ma che la parte investigativa del romanzo sia godibile e interessante posso senz'altro dirlo anch'io, a prescindere da questo. Non è minimamente la parte *più* interessante, se confrontata col resto: c'è tanto attorno, troppo. Il sottotesto politico, sociale, esistenziale. L'indagine è il pretesto, alla fine, per parlare di molte cose. Ma funziona!

In conclusione: romanzo consigliatissimo. Vi auguro buona lettura!
Profile Image for G.B. Nefe.
Author 2 books45 followers
January 22, 2025
Potrei leggerne una serie di questi. Ritmo narrativo pazzesco. Un hard boiled con un goblin complessato come protagonista. Violenza, criminalità, degrado... e elfi stronzi, ovviamente.
Degrado urbano e lotte operaie, tutto quello che si cerca da un noir, ma in un mondo dove le creature fantasy sono gli umani...
Mannekin prende un sacco di botte, poveraccio.
Profile Image for francesca.
72 reviews6 followers
Read
February 19, 2025
💚 Recensione completa qui 💚

Trovare una commistione di questi due generi non è molto comune nel panorama fantasy italiano.
Il romanzo mischia atmosfere ispirate gli anni di piombo, ma anche alla rivoluzione industriale e agli anni Venti, a quelle tipiche del fantasy classico. Nella città sporca e fumosa di Virmgrado troviamo le classiche razze del fantasy come elfi, orchi e goblin, ma anche razze che di solito hanno meno attenzione, come le ninfe e i drow.

Ho apprezzato che l’autore abbia cercato di dare una caratterizzazione diversa a tutte le razze fantasy presenti, e da un lato capisco benissimo l’intenzione di sovvertire i soliti tropi che — diciamocelo — ormai hanno stancato. D’altra parte forse mi aspettavo che ci fosse più fantasy e soprattutto più magia: andrò dritta al punto, in questo libro non c’è magia. Se vi aspettate un fantasy ricco di magia che sfida la sospensione dell’incredulità, questo libro potrebbe non essere la lettura che fa per voi. Se invece cercate qualcosa di crudo, realistico, sporco e politico, proprio come lo definisce l’autore, forse siete nel posto giusto.

Se l’elemento fantasy non è poi così approfondito, l’autore spinge molto sui temi della discriminazione, della coscienza di classe e della lotta operaia, della corruzione, del razzismo. Sono temi che anche a me interessano molto e che non è poi così comune trovare in un fantasy, soprattutto nel panorama del fantastico italiano. Nonostante nel fantasy classico sia comune il concetto di razza, non ci si ferma spesso ad approfondire la tematica del razzismo. Un affare per orecchie a punta, invece, tenta un approccio più consapevole, mirato a rovesciare gli stereotipi più datati del fantasy.

Virmgrado è una città corrotta, lo capiamo subito, e corrotti lo sono anche i suoi personaggi, che hanno lati oscuri ma anche i loro pregi, e non c’è una vera e proprio differenza fra protagonisti e antagonisti. Troviamo personaggi complessi, sfaccettati, a partire dal protagonista: Mannekin Hanter è un mezzo orco e mezzo goblin, e ha vissuto sulla sua pelle le discriminazioni razziali; allo stesso tempo, anche lui ha pregiudizi sulle altre razze, seppure in maniera inconscia. Inoltre, agisce da una posizione di privilegio, e questo causa un conflitto interno molto forte.

Un affare per orecchie a punta è un libro pensato bene e scritto bene. Lo stile di scrittura è molto maturo, mi è piaciuto; in generale ho trovato il libro davvero ben scritto, scorrevole, e mi ha colpito molto. Lo consiglierei assolutamente a chi ama il noir e i gialli, e in secondo luogo a chi ama il fantasy.
Profile Image for Massimiliano Barberio.
Author 2 books11 followers
February 23, 2025
"Cenere" è la parola che chiude questo romanzo fantasy-noir, dove creature fantastiche popolano una città tutt'altro che irreale. "Cenere" è nel passato, nel presente e, purtroppo, nel futuro di Mannekin, il suo tormentato protagonista. "Cenere" è prova dell'orribile incendio e della sua scia, ma anche il segno che le fiamme si sono estinte, che si può ricostruire su quel lungo solco nero.

Queste sono le sensazioni che mi ha lasciato quell'ultima parola nell'ultima scena: uno spiraglio di speranza davanti un futuro incerto, che i protagonisti affrontano trovando conforto nel farlo insieme. Questo filo rosso mi ha portato dalla prima all'ultima pagina del romanzo e mi ha fatto rimanere con i suoi personaggi fino alla fine, nel bene e nel male, nei loro momenti più bui e nei loro trionfi. In particolare, il capitolo 25 trovo sia uno dei più belli del libro e che in uno scambio sentito tra due individui che si concedono di essere finalmente vulnerabili, rappresenta un po' il cuore dell'intero romanzo.

Questo grazie all'ottimo lavoro su tutti loro, che però non mette la vicenda più grande sullo sfondo, grazie a una prosa sempre puntuale nelle atmosfere che descrive, e che pone la stessa cura nel ritrarre con uno stile asciutto, ma non superficiale gli stati d'animo anche in volti comparsi di sfuggita nella vita dei protagonisti. Siamo spesso nella mente di Mannekin, immersi nel suo punto di vista, e siamo complici delle sue intuizioni come degli elementi che tralascia. Io purtroppo non sono mai stato una cima nell'indovinare prima il colpevole, ma a quanto ho capito ci sono tutti gli indizi per dare la possibilità al lettore di arrivare alla conclusione prima del protagonista pur non togliendo nulla alla storia, alle sue tematiche, all'atmosfera che porta con sé.

La morte della ninfa Maggie Heinzel è l'unico filo sbrindellato di un grande arazzo che si dipana sotto il cemento e il ferro di Virmingrado, descritta in maniera evocativa come una cosa vivente che mastica e sputa i suoi abitanti, ma mai come una persona cosciente della sofferenza nel suo grembo. Per quelli ci sono gli Dei che non rispondono alle sparute evocazioni di una società che li ha dimenticati. Il goblin si ritroverà davanti alla proverbiale rete di intrighi a cui è data una marcia grazie all'ambientazione fantasy. Ho sentito la mancanza della magia in ogni sua forma, ma la sua assenza sembra più una scelta stilistica che un difetto.

Essere orchi, goblin, elfi, ninfe è un fattore determinante nelle relazioni fra i personaggi, ma non definisce chi sono: Mannekin ha un rapporto particolare con il mostrare le sue zanne, Arkusseth è un orco, ma non un bruto, Aura è una ninfa tutt'altro che indifesa e ci sono altri esempi che sarebbero troppo spoiler. Gli elfi si trovano nei luoghi di potere, ma vestono anche tutte da operai. Orchi come scagnozzi o come commissari di polizia.
Paradossalmente, proprio la grande bestia-città non si cura della "razza" dei suoi abitanti.
L'espediente di condurre spesso il protagonista nella casa dei sospetti è un veicolo per gettare uno sguardo sulla vita dei personaggi o del popolo di cui fanno parte, senza appesantire l'indagine e la trama principale. Mostra credenze antiche e ancestrali, nonché gli stilemi dell'high fantasy, si declinino in un periodo storico diverso e come tutti, dagli elfi ai goblin, si sono adattati ai tempi che corrono.

Un Affare per Orecchie a Punta è un romanzo che sono felice di aver letto, anche se non è un ibrido che frequento spesso: un'indagine e un'ambientazione canoniche nei loro rispettivi generi, si sono unite in un esperimento interessante, che prende vita grazie a una pletora di personaggi che lasciano il segno.
Profile Image for Akemichan.
703 reviews27 followers
September 23, 2025
Un buon libro, di cui ho apprezzato subito l'atmosfera creata di questa città industriale opprimente pronta a esplodere. Bel ritmo, ottima scrittura, buoni personaggi, considerando che il protagonista ruba la scena e ci sta, il modo con cui è emerso il suo passato e cosa è successo mi ha convinto e mi ha permesso di apprezzare soprattutto l'aspetto di critica sociale dove persino lui ragiona per pregiudizi. Alcune scene davvero molto belle sia visivamente sia come modo di raccontare.
La parte investigativa non nel giallo classico del colpevole a sorpresa, ma credo che fosse voluto perché è più una storia di sviluppo del protagonista che nel corso della sua indagine non scopre solo un assassino ma anche quello che vuole fare (per questo gli perdono quella maledetta ingenuità narrativa del poster che mi ha ricordato quell'obbrobrio de "La verità sul Caso Harry Queberc" ma che almeno qui per fortuna non è il fulcro dell'indagine ed è anche giustificato meglio). Così come gli perdono l'irrealtà sul finale (in un romanzo realistico purtroppo non sarebbe mai successo quello che succede, non con quelle premesse) perché il finale in sé è buono, la dicotomia tra cosa positiva/cosa negativa mi ha convinto, è in linea con l'intero romanzo e quindi lascia soddisfatti a fine lettura.

Quello che purtroppo invece mi ha impedito di apprezzarlo appieno è il fatto che questo non è un fantasy. Il fatto che non esiste magia come ci si potrebbe aspettare da un investigativo giallo (stile Dresden File, o A Master of Djinn, o anche Il Lusso dell'Angelo per restare in Italia) può straniare ma sinceramente non è quello che mi ha infastidito, anzi penso che ci potesse stare perché ho notato che spesso chi scrive fantasy volendo parlare di discriminazione razziale finisce per perdere il punto di cosa è davvero quando ci ficca dentro che le persone magiche sono discriminate.
No, il problema qui è che non c'è nulla di fantastico, nulla che mi faccia credere di trovarmi in un altro mondo, che è quello che mi aspetto da un fantasy. Ci sono le razze solite fantasy, trattate con un'estrema banalità, ma basterebbe cambiarle con bianco/nero/ispanico e ci troveremo a leggere un'ambientazione assolutamente umana.
Ci sono delle minuscole chicche all'interno del testo, ma le ho trovate più easter egg che una vera forma di ambientazione, e per il resto ho sempre immaginato i personaggi come umani normali perché a parte il continuo riferimento alle zanne (che poi mi ha fatto chiedere come riuscissero a baciarsi senza problemi) questi personaggi, che siano goblin, orchi, ninfe o elfi) vivono senza distinzione da come vivrebbero degli uman.
Non pensavo sarebbe stato un problema perché me l'aspettavo e di conseguenza avevo catalogato il libro come quota "giallo" e non come quota "fantasy", ma mi ha dato fastidio comunque. Sarà che ho letto tutto il ciclo delle guardie di Terry Pratchett e ho un esempio fin troppo alto di questo tipo di storie. E poi penso che se facciamo le pulci ai romantasy per essere troppo poco fantasy allora vale anche qui.

Comunque lo consiglierei, è che avrei difficoltà a chi: non credo sia adatto a chi cerca un fantasy puro, né al pubblico generalista amante dei gialli. Con accortezza, solo alla nicchia che ama entrambi (di cui faccio parte).
19 reviews7 followers
August 29, 2025
terminato mesi fa, ma le mie recensioni subiscono sempre strani sfasamenti temporali.
Potrei dire tantissime cose su questa storia, ma cercherò di farla breve: setting intelligentissimo, trama spettacolare, personaggi interessantissimi.
siamo in un mondo pieno di ninfe, elfi, goblin, ma quanto di più lontano dal classico eroic/epic fantasy.
l'idea di un mondo "andato avanti" in cui le varie specie di umanoidi convivono in una versione sociopolitica di uno stato democratico è geniale. c'è il sapore dei primi decenni dello scorso secolo, ci sono le lotte di classe, c'è l'hard boiled declinato in salsa fantastica.
mi ha ricordato per qualche verso Dresden Files, anche se con sostanziali differenze.
É un autoconclusivo, ma il mondo creato si presterebbe benissimo alla serialità tipica del giallo.
Apprezzato alla massima potenza!
Profile Image for Luca Morandi.
506 reviews11 followers
February 15, 2025
Il libro in sé con le diverse razze e il razzismo presente, la politica, l'ambientazione simile alla rivoluzione industriale con tutte le industrie mi è piaciuto tantissimo.
I personaggi tra l'altro molto interessanti e con i loro diversi demoni.

Il caso in sé l'avevo risolto già da un po' però è un'ottima prova di giallo noir in ambientazione fantasy.
Promosso a pieni voti
Profile Image for Jacopo Tomatis.
6 reviews11 followers
January 10, 2025
Scritto bene, bei personaggi e bella trama. Non capisco però perché inserirli in un contesto fantasy. È solo una sottile patina ininfluente che non produce in nessun modo effetti nella trama. Non c’è magia ed elfi, nani, ninfe, orchi e goblin sono totalmente umanizzati nel modo di vivere e nelle motivazioni che li muovono, quindi nulla, a parte l’aspetto fisico dei personaggi, differenzia Virmgrado da una qualsiasi Londra o New York hard boiled. Fin dai primi capitoli quindi sorge la domanda: che senso ha? Si crea un effetto Zootropolis che rovina un po’ la lettura.
Profile Image for Pasquale Schiavone.
37 reviews1 follower
December 26, 2025
Un urban fantasy, un noir, una città violenta dove il razzismo è una piaga dura a morire, complotti, politica e potere; tutto ciò è Un affare per orecchie a punta. Una bellissima commistione di generi letterari, una storia appassionante con un protagonista maledetto dai vizi, dal passato e dai rimpianti, degno dei migliori noir. L'unico appunto che posso muovere è la ripetitività di alcuni passaggi e l'esagerata autocommiserazione del protagonista. Forse si potevano tagliare un po' di pagine rendendo il romanzo più focalizzato.
Profile Image for Ivan D'Apice.
34 reviews4 followers
January 4, 2025
Il giallo è uno di quei generi che leggo raramente perché non lo considero tra i miei preferiti, ma quando ne leggo uno inevitabilmente ci faccio le tre di notte, ragion per cui di tanto in tanto non mi dispiace prendere per le mani un nuovo caso. Più nelle mie corde è il fantasy, specialmente se non è il classico high fantasy Tolkien-lite ma presenta ingredienti originali in grado di stuzzicare il mio palato. Date queste premesse è facile capire perché mi sia immediatamente fatto catturare da Un Affare per Orecchie a Punta, che mette su pagina un riuscitissimo matrimonio tra questi due generi a me, in un modo o nell’altro, molto cari: abbiamo infatti a che fare con Mannekin, ispettore goblin che indaga sull’omicidio di una giovane ninfa, in una città soffocata dai fumi dell’industria e sul filo del rasoio per via di tensioni razziali e politiche tra le varie razze e classi sociali che la popolano. Proprio questa commistione di generi potrebbe confondere il lettore che si aspetta un fantasy investigativo con enfasi su fantasy, o, com’è accaduto nel mio caso, sorprenderlo in positivo: l’anima di UAPOAP è quella del romanzo noir, ambientato però in un secondary world che riprende molti elementi tipici del genere fantasy, pur lasciandone fuori altri che alcuni potrebbero considerare essenziali. Tra questi spicca l’assenza totale della magia, del tutto assente dalle pagine del romanzo e presumibilmente dal mondo stesso in cui è ambientato. Non che se ne senta la mancanza, anzi: l’aspetto fantastico della storia emerge in frammenti di worldbuilding disseminati con cura e serve principalmente a imbastire parallelismi con il mondo reale e con la storia del nostro Paese, che tuttavia non sono mai così espliciti da risultare sfacciati o trasportati uno a uno nel mondo della storia. Questo background rappresenta, a mio parere, la parte più interessante del romanzo, che va naturalmente a intrecciarsi con la storia personale di Mannekin, coinvolto per ragioni personali tanto nel caso su cui sta indagando quanto nelle proteste che rischiano di dare la città alle fiamme.

La scrittura di Maponi è perfetta per immergere il lettore in un universo tanto nuovo quanto, in qualche modo, già familiare. L’autore dimostra una grandissima padronanza del linguaggio del giallo e riesce a tenere saldamente il controllo del worldbuilding fantastico: le informazioni sul mondo vengono distribuite con grande abilità, lasciando che siano i personaggi e i luoghi in cui si muovono a raccontarlo al lettore, senza alcun bisogno di spiegoni. Anche se dirlo è un po’ un clichè, questo è il classico romanzo in cui l’ambientazione, non solo estetica e fisica, ma con tutto il suo vissuto, è protagonista quanto gli altri personaggi, che ne sono influenzati e la influenzano a loro volta, o almeno ci provano.

Forse il solo lato negativo che ho trovato in UAPOAP è, a dispetto del genere, proprio il “giallo”. Il caso su cui investiga Mannekin, vuoi per la chiara direzione politica della storia, vuoi per il cast di personaggi non così affollato, è davvero di semplice risoluzione anche per un lettore non particolarmente attento, e anche se parte con premesse davvero interessanti finisce con lo “sgonfiarsi” una volta che si comincia a far luce sui fatti, portando il lettore verso un finale che mi è parso un po’ spuntato, privo di zanne, come forse direbbe un orco.
Nonostante questa che personalmente ho percepito come una piccola mancanza UAPOAP resta un romanzo solidissimo, avvincente e ben congegnato, la cui sola pecca è, forse, quella di non osare un po’ di più.
Profile Image for Alice Pascuzzi.
49 reviews14 followers
January 29, 2025
Una città corrotta come i suoi abitanti. Vimgrado sembra essere progredita, ma le memorie del passato persistono, e i contrasti sociali continuano a insidiarsi tra i rapporti tra le razze.
Abbiamo orchi, elfi, ninfe e molte altre creature. Ciò che emerge è un'evidente morale antirazzista e di come i personaggi siano, in realtà, radicati nella vecchia mentalità e di come cerchino di celare in modo subdolo le loro divergenze.
Sorge un'inevitabile dubbio: è possibile liberarsi delle influenze sociali del nostro passato?
L'ambientazione meriterebbe un'analisi più approfondita, ma viverla non può competere con alcuna recensione.
Mannekin è un orco più umano di un umano (scusate il gioco di parole) con passato traumatico che l'ha spezzato, ma comunque con una forte volontà di rendere migliore la città perché, alla fine, è la sua città.
La voce narrante è importante e riconoscibile. La scrittura è scorrevole e ti trasporta con facilità nell'atmosfera cupa di Vimgrado.
Se cercate una commistione di fantasy, noir e investigativo, ecco a voi una lettura consigliatissima!
Profile Image for Jacopo Poiana.
1 review1 follower
January 21, 2025
Che dire? Sicuramente voglio partire da questo: ho avuto urgenza di finire di leggerlo. Le ultime 60-70 pagine le ho lette due volte. La prima, molto velocemente perché dovevo sapere come finiva, mi prendeva troppo. La seconda perché le prime 270 pagine non si meritavano che le ultime venissero trascurate. Quello che mi ha più appassionato della scrittura di Matteo è che ogni tot di pagine spuntava quella frase che mi faceva dire:”avrò mai una intuizione così geniale?”
Il personaggio di Mannekin poi, grandissimo! Un po’ Marco Corvino, un po’ Cormoran Strike. Un passato che mi fa venire una voglia incredibile di saperne davvero tanto tanto di più (e mi tengo apposta sul vago).
L’ ambientazione, infine, è Wow! Si leggeva l’odore dei vicoli, si leggeva la critica sociale, si leggevano i nostri anni ‘30 (ma forse anche i nostri giorni attuali?).
E qui siamo a quello che dovrebbe essere per me un fantasy, oggi: un filtro con cui possiamo analizzare e criticare la “nostra” realtà, mostrando come le vicende umane possano essere trasversali nello spazio, nel tempo…. E negli universi!
Profile Image for Venus Marion.
Author 14 books32 followers
December 18, 2024
Tessere la tela narrativa di una (doppia? tripla?) indagine credibile e con degli ottimi plot twist è impresa ardua, ma l’autore fa il ragno con una disinvoltura acrobatica più unica che rara. La città di Virmgrado è protagonista indiscussa di questo fantasy noir fumoso e dal gusto retrò, però anche Mannekin fa il suo sporco lavoro, quello del protagonista imperfetto e tormentato che ti costringe a girare pagina dopo pagina fino all’epilogo dolceamaro che si merita. Spero che M. Maponi voglia tenere un corso dal titolo “metafore improbabili che ti arpionano lo stomaco”, perché io mi iscrivo. Tanto di cappello al team Lumien per averlo scovato (fategli tenere sto corso!). Adesso non mi resta che scrivere la mia fan fiction su Mannekin e Aura. La Narbe mi sta davvero molto simpatica, ma al cuore (e alle relazioni interspecie) non si comanda. E poi bisogna pur sempre scoprire com’è fatta Castrevia… a meno che non ci pensi M. Maponi a dircelo con un sequel.
Profile Image for Nemo.
2 reviews
January 14, 2025
Seguire Mannekin nella sua indagine di una morte all'apparenza semplice ci porta dentro un complesso incastro di politica, strutture socioeconomiche e questioni razziali in un mondo in cui le razze non solo esistono, ma si rifiutano di sottostare alle icone classiche del fantasy.

Goblin, elfi, nani, orchi e ninfee si prestano al gioco di specchi (per orecchie a punta), ci ricordano che gli errori si possono correggere nonostante vivere faccia schifo e la distinzione tra morale e legale non sia sempre limpida, e ci mostrano l'empatia necessaria per continuare almeno a sopportare la vita, quando non riusciamo a viverla.

Il tutto con le giuste pennellate e sfilettate di una scrittura convincente e ricca, il vero salto di qualità dentro un mare di noir insipidi e fantasy ritriti.

La buona narrativa vive e lotta in mezzo a noi; si tratta solo di darle una possibilità.
Profile Image for Matteo .
70 reviews
February 4, 2025
è stata una lettura davvero inaspettata, ho scovato questo libro totalmente a caso e mi sono ritrovato catapultato in questo mondo incredibile, con personaggi incredibili e una storia incredibile, tutto incredibile insomma.

mi sono innamorato della parola: "volute";
mio nuovo termine preferito.
Profile Image for Jessica D. Otto.
34 reviews
August 23, 2025
Sarebbero 4 stelle e mezzo.
Virmgrado somiglia un po’ a una città russa, un po’ alla Parigi rivoluzionaria, pronta a scoppiare nel terrore.
Trovo che un fantasy noir sia perfetto per continuare a parlare di temi importanti, lasciati spesso in secondo piano anche dalla narrativa non di genere.
Bene, direi che questo fantasy è un po’ uno schiaffo in faccia a chi è pronto a dire che questo genere è buono solo per lo spicy e per sognare avventure dalle riflessioni scialbe.

Lo stile di M. è sempre una garanzia, quel misto torbido-poetico che ti fa rabbrividire di disgusto per le descrizioni di una città sporca sepolta sotto strati di fango e cenere, china sotto le fruste dei potenti. Ma è anche uno stile capace di farti sognare un riscatto, la speranza che qualcuno nel suo piccolo possa ancora farcela a cambiare le cose… anche quando c’è un meccanismo gigante pronto a schiacciarti.

Un po’ pesantina l’indagine nella prima metà, dalla seconda in poi vai avanti tra una scazzottata e l’altra con gran piacere, in un crescendo di tensione che ripaga nel finale.
Menzione speciale per Mann-Hannabelle 🩷

Grazie M per questo gioiellino
Profile Image for Ivan Rocca.
Author 9 books40 followers
July 2, 2025
Ho acquistato questo romanzo convinto che si trattasse di un fantasy politico. Mi sbagliavo: "Un affare per Orecchie a Punta" è un hard boiled a sfondo politico in un'ambientazione simil reale ma con razze fantasy.
La narrazione è portata avanti magistralmente. M riesce a dosare bene il ritmo, alternando momenti di suspense a una narrazione più moderata, atta a fornire spessore ai personaggi.
Il romanzo è scorrevole, mai noioso e maldestramente seducente, un po' come il suo protagonista. Spettacolare la scelta di affiancare goblin, orchi, nani, elfi e ninfee a un mondo pervaso dal fumo delle fabbriche, dalla malapolitica e dalle lotte sindacali.
5 reviews
March 3, 2025
Un buon noir, anche per chi non predilige il genere. Il fantasy ha sicuramente attratto la mia attenzione.
L'ambientazione ne vale sicuramente la pena. Davvero un universo pensato bene
Profile Image for Daniele Bassanese.
122 reviews6 followers
April 7, 2025
Eeee questi sono i libri che mi piace veder pubblicati da un editore come Lumien. Storie che usano la letteratura di genere e il fantastico per parlare di noi, scavarci dentro e raccontare storie vibranti, con una forte anima. Sembra una supercazzola da literary fiction ma giuro che non lo è.

Le lotte operaie, l'ottocento dell'industrializzazione e della società di massa. I giornali e la fabbrica. Ma con elfi, nani, orchi e goblin. Virmgrado è la Londra della belle epoque, è Amburgo e Berlino. Nel pieno delle trasformazioni sociali dell'industrializzazione e del capitalismo, la città è viva e pulsante, tra lotta di classe, razzismo e miseria, i ghetti dove le razze orchidi, prevalentemente operaie, si cercano il loro posto in una città redda dagli elfidi che promette lavoro.

Sì, c'è un'indagine. Una morta e un ispettore che non si lascia convincere dalla tesi del suicidio. Un noir con le orecchie a punta, intriso di rabbia e rivalsa, di desiderio di giustizia, anche e soprattutto sociale. E mentre l'ispettore Mannekin indaga per scoprire chi ha ucciso Maggie Henzel, la pista si intreccia con i conflitti che covano sotto la pelle di Virmgrado sono pronti a tornare a galla e trascinare la città in una nuova spirale di violenza.

Maponi ci restituisce uno sguardo lucido e affascinante su un mondo industriale che è il nostro passato di ieri. Non c'è magia a Virmgrado, solo i fumi delle acciaierie e l'opulenza delle ville della città alta, il degrado dei quartieri operai e il calcio dei fucili della guarnigione. E, con sé, una domanda. È possibile cambiare un sistema marcio dall'interno, muovendosi nella legalità?
Profile Image for Letizia Loi.
Author 29 books39 followers
March 13, 2025
Tanto per cambiare, sarò la voce fuori dal coro: ho trovato il ritmo del romanzo lento e monotono, nel vero e proprio senso del termine: non necessariamente noioso, ma troppo uniforme. Non cresce, non accelera nelle scene d'azione, i paragrafi sono grossomodo tutti della stessa lunghezza, al loro interno anche le singole frasi seguono una lunghezza molto simile. Questo, insieme alla trama densa di politica e al rimuginare del protagonista, mi ha reso la lettura pesante.

Non aiuta il fatto che è palese fin dall'inizio che Mann non è obiettivo. Il che non è un problema di per sé, se non per il fatto che il suo bisogno di incastrare un certo personaggio lo manda completamente fuoristrada e il lettore è costretto a seguirlo pur sapendolo, il che è frustrante, perché da lettrice di investigativi vorrei dargli una botta in testa, tramortirlo e indagare per conto mio.

Passiamo alle cose belle: il worldbuilding è estremamente affascinante. Non c'è traccia di esseri umani nel libro, siamo in un mondo secondario pieno di orchidi ed elfidi, eppure questa storia trasuda ITALIA più di tanti altri romanzi ambientati nel nostro mondo. È nella lotta operaia, nel cinismo del protagonista, nella violenza della guarnigione, ahimè anche nel razzismo facile. E questa è senz’altro la parte più riuscita dell'Affare.
Ho apprezzato molto anche la Commissaria Narbe e Arkusset, personaggi che bucano la pagina e avrebbero meritato più spazio.

Nel complesso è una buona storia, con un messaggio forte e palese, che non si fa problemi a piazzartisi in faccia fin dall'inizio e prenderti a testate sulle zann– sui denti. È un romanzo coraggioso, soprattutto in questo clima politico.
Profile Image for Melody.readmeabook.
249 reviews12 followers
September 28, 2025
Un affare per orecchie a punta è pubblicato da Lumien, una casa editrice indipendente che negli ultimi anni si è distinta per la sua attenzione alla narrativa di genere – in particolare fantasy, fantascienza e weird – con un taglio moderno, critico e profondamente radicato nella realtà contemporanea. Lumien si propone di portare in Italia una narrativa fantastica che non sia solo evasione, ma anche riflessione, e questo romanzo nello specifico ne è un esempio emblematico.
L’autore, è una voce interessante nel panorama del fantastico italiano. Con uno stile che mescola ironia tagliente, gusto per l’immaginario fantasy e una evidente passione per il noir classico, Maponi costruisce mondi alternativi in cui il fantastico è uno specchio deformante ma lucido della realtà.

La storia è ambientata a Virmgrado, una metropoli cupa, fumosa e sporca, con un passato industriale e un presente corrotto. È un luogo in cui le varie razze – elfi, nani, goblin, ninfei e drow – convivono in una precaria tensione sociale, economicamente e politicamente divisi. Il romanzo parte da un classico caso da investigatore, ma la trama si infittisce presto, tra doppi giochi, poteri occulti e verità scomode.
Il protagonista, un goblin disilluso, lavora come ispettore e si ritrova invischiato in un’indagine che va ben oltre un semplice caso disuicidio. Il racconto si muove con il passo del noir, rifiutando la retorica dell’eroismo fantasy e abbracciando invece una visione più ambigua e sporca del mondo.

Uno degli aspetti più forti e riusciti del romanzo è l’approccio alle tematiche razziali, affrontate con intelligenza e senza retorica. A Virmgrado, l’appartenenza razziale determina la posizione sociale, le possibilità economiche e persino la giustizia a cui si può accedere. Il protagonista stesso, in quanto goblin, è un emarginato. Questa condizione di marginalità pervade ogni sua azione e riflessione, rendendo evidente la violenza sistemica con cui la società lo costringe ai margini.
L’autore riesce a far emergere il tema della discriminazione non solo come sfondo, ma come elemento fondante del mondo narrativo. Il razzismo non è un’aggiunta “per attualità”, ma il vero motore del conflitto e dell’identità dei personaggi.

Il romanzo è, prima di tutto, un hardboiled fantasy. L’atmosfera è quella del noir: fumo, nebbia, sigarette accese in uffici sgangherati, bar malfamati, colpi bassi, tradimenti. Il linguaggio è secco, a volte cinico. Le indagini seguono una logica più umana che magica e c’è un forte senso di decadenza e di inevitabile corruzione, dove anche il bene, quando c’è, è sempre relativo.
L’ambientazione è costruita con coerenza, e ogni dettaglio contribuisce a rendere Virmgrado una città viva, inquietante e credibile.

I personaggi secondari sono ben caratterizzati, ognuno portatore di una visione personale e spesso cinica del mondo in cui vive. Tuttavia, il cuore del romanzo è senza dubbio il protagonista: un goblin solitario, malinconico e disilluso, che si muove tra la rabbia repressa e l’ironia difensiva. È un personaggio scritto con cura, stratificato, che porta sulle spalle il peso di un’identità spezzata.
Psicologicamente, è un personaggio complesso, segnato da un rifiuto interiorizzato, dalla fatica di trovare un posto in una società che non lo vuole. Non cerca redenzione né giustizia, ma forse solo di sopravvivere con un briciolo di dignità.




CONSIDERAZIONI PERSONALI:
Un affare per orecchie a punta è un romanzo che mi ha convinta per originalità e atmosfera. La scrittura è solida, l’intreccio funziona, e il worldbuilding è efficace e coerente. Ho apprezzato molto l’integrazione dei temi sociali e razziali in un contesto fantastico, senza cadere nella predica né nella semplificazione.
Tuttavia, non sono riuscita ad empatizzare davvero con il protagonista. La sua freddezza e la sua distanza emotiva lo rendono interessante sul piano narrativo, ma difficile da sentire vicino sul piano emotivo. È un personaggio ben scritto, ma volutamente respingente. Questo, però, credo sia una scelta consapevole dell’autore, coerente con il genere e con il tipo di storia che voleva raccontare.
Detto questo, resta una lettura consigliata per chi ama il noir, il fantasy urbano e le storie dove il confine tra bene e male è solo una sfumatura nella nebbia
Profile Image for Elga Acerno.
23 reviews
August 9, 2025
Un fantasy noir molto bello, ben scritto (forse in alcune parti un pochino prolisso, si poteva mantenere il focus sul caso un po' di più), i personaggi sono ben delineati e il Word Building, in particolare la situazione politica, è davvero ben fatta. Le tematiche sono tante, lotta operaia, razzismo, corruzione e non solo. Sicuramente consigliato, un ottimo esordio!!
Profile Image for giulia bonomi-brewster.
7 reviews
September 24, 2025
“ma quello di cui aveva voglia davvero era l’effetto calmante del dolore autoinflitto, di ricadere, per abitudine, in uno dei suoi vizi.” 💚

tutto mi aspettavo da questa lettura tranne che mi lasciasse con un senso di speranza inVECE ECCOCI QUI! perché guarire non è bello, fa male prima di fare bene, & mannekin & maponi (m²?) lo mostrano in maniera sublime.
Profile Image for Elis.
46 reviews
May 19, 2025
È cotto, puoi cacciare.
Mannekin mio fratello di depressione
34 reviews1 follower
April 19, 2025
4,5 stelle
Parla di un caso di una ninfa: Maggie Henzel, che è stata scoperta impiccata, ma Mannekin, per 3/4 goblin e per 1/4 orco, capisce subito che non è un suicidio. La ninfia Maggie Hezel ha davvero un aspetto dolce, delicato e incantevole con una chioma dorata e un corpo minuto. Amo il suo disegno nella cartolina allegata al romanzo. La grafica è davvero curata, lo stesso vale per la trama, per il contesto socio-politico, per i personaggi e per lo stile di scrittura. È interessante il contesto di Virmigrado è riccamente sviluppato, pilastro fondamentale della storia, che più va avanti e più si complica. Nulla è come sembra.
Non scrivo altro per evitare di fare qualsiasi spoiler.
1 review1 follower
Currently reading
December 29, 2024
Virmgrado, città fantastica popolata da nani, elfi, ninfe, orchi, goblin.
Convivenza difficile e conflittuale in un mondo governato da pochi.
L’ispettore Mannekin ci è cresciuto e conosce bene cosa vuol dire essere diverso e appartenere a una “specie divergente”.
Ha scelto di stare dalla parte della giustizia e quando li si presenta l’”Affare” non si tira indietro e va a fondo a costo di rimetterci le “..orecchie..”.
Personaggio ben disegnato con pennellate di colore, ironico e focoso. Sempre alle prese con la necessità di controllare le proprie reazioni fisiche a tutto quello che li succede intorno e che lo infuoca (le orecchie vibrano, le zanne vogliono fuoriuscire dalle labbra).
Ma personaggio sincero nella sua ruvidezza.
Storia ben costruita e di azione. Finale di speranza con una punta di pessimismo.
Mannekin, "difensore dei più deboli", mantiene una dose di perplessità che le cose cambino veramente. Malgrado ciò non molla e va avanti.
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