Considerando che è stato scritto nel 2008, molto attuale e ricco di spunti per quel decennio. Da esperta del tema credo che siano state sollevate tematiche molto progressiste per il periodo (soprattutto quelle inerenti al ripensamento del concetto di lavoro tutto), pioniere (parola amata dalle autrici) e che (purtroppo) restano attuali ancora ad oggi, dato che neanche l’incremento forzato dell’utilizzo dello smartworking è servito a sovvertire definitivamente le culture organizzative. Un appunto: forse in alcuni punti un po’ ripetitivo, con concetti espressi in modo ridondante.