Mec è un commissario di sessantacinque anni che ha perso la voglia di vivere, ma ha un dono che non può capire le persone, soprattutto la mente dei criminali. Per questo è richiesto sull’ennesima scena del delitto, questa volta affiancato da Vincenzo D’Amato, giovane vice ispettore ansioso di dimostrare il suo valore. L’assassino è meticoloso e seriale, sceglie con cura le sue vittime e le uniche tracce che lascia sembrano essere strani morsi sui cadaveri. Quando una paziente catatonica di una casa di cura psichiatrica sembra avere collegamenti con gli omicidi, Marti, un’operatrice sociosanitaria, inizia un’indagine parallela per scoprire la verità sul misterioso assassino.
Nato a Pinerolo nel 1990, è appassionato di musica rock, metal e di romanzi noir. Si forma alla scuola di scrittura Holden di Torino e con i corsi di Livio Gambarini su Rotte Narrative. Impiegato in uno studio professionale, nel tempo libero si dedica al volontariato presso la Croce Verde, dove è anche istruttore. La paura del buio è il suo romanzo d’esordio.
Era da molto tempo che non leggevo un bel thriller adrenalinico con un serial killer inquietante e sfuggente. Non appena letta la sinossi di La paura del buio, ero tremendamente curiosa di conoscere la storia di Mec. Quest'ultimo è un commissario della Polizia di una certa età, con una lunga carriera alle spalle e un bagaglio passato piuttosto ingombrante. Domenico Moretti, detto Mec, purtroppo, non ha alcuna scelta di opporsi, quando viene contattato dal collega della Questura e inviato su una scena raccapricciante. Nonostante le grosse difficoltà a controllarsi a causa del suo vissuto, Mec si ritrova di nuovo sul campo. Proprio questa indagine, magari, sarà la spinta che gli serve per rimettersi in carreggiata. Quando la scia di cadaveri inizia ad aumentare, in una Torino scombussolata e fomentata dai media, Mec e la sua squadra dovranno affrontare parecchie sfide per assicurare il colpevole alla giustizia... Ci sono tantissime cose che vorrei ancora scrivere su questo thriller, ma mi fermo necessariamente qui per evitare spoiler indesiderati. Ma accidenti che viaggio emozionante e coinvolgente è stato! Ringrazio tantissimo l'autore, Alessandro Beriachetto, e la casa editrice Golem Edizioni per la collaborazione e la disponibilità. Sono veramente strabiliata, è stata una di quelle letture di cui non sapevo di aver bisogno fino a che non ho iniziato a conoscere Mec, Vince e il resto della squadra, così come Marti. È la prima volta che leggo Alessandro Beriachetto: ho trovato una penna fluida, diretta, curata e incalzante. Con il suo stile è riuscito a travolgermi completamente e a catapultarmi al fianco dei protagonisti. La narrazione è fantastica, il genere che tiene viva l'attenzione alternando capitoli e punti di vista, quasi a sembrare un vero e proprio puzzle. Rucostruire la storia attraverso le orme di questo efferato serial killer sia con le indagini di Mec, che in parallelo quelle di Marti, tengono in sospeso dalla prima all'ultima parola. Un plus? Qualche capitolo dal punto di vista del serial killer stesso. Ho amato follemente questo intreccio narrativo, con colpi di scena ben piazzati. Ero costantemente sul filo del rasoio, fino alla fine. Ammetto di aver fatto un po' fatica a tirare le somme e capire chi fosse il colpevole con tutti gli elementi e gli indizi che giungevano un po' per volta. Sono entrata subito in empatia con Marti, la sua situazione mi ha fatto provare una gran rabbia e avrei voluto tanto poterla supportare. Ne ho adorato la crescita, infatti, un personaggio forte e determinato a rendere giustizia. Come posso non citare il grande Mec? Mi è entrato nel cuore e mi ci sono affezionata, ho fatto il tifo per lui, ho sofferto insieme a lui e ho gioito per i risultati ottenuti. Insomma, non proprio la figura dell'eroe a cui siamo magari abituati, eppure, è un uomo grandioso con delle debolezze che lo hanno reso, a parer mio, ancor più realistico. E Vince... Che dire di Vince? Mi ha fatta ammattire con i suoi colpi di testa! Ma la sua ostinazione, la sua devozione alla divisa e alla famiglia, sono davvero fonte di ispirazione. Insomma, dire che sono estasiata da questa lettura è dir poco. Un intreccio narrativo originale, crudo e realistico, con tematiche delicate (relazione tossica, omicidio, omofobia) e scene di violenza che potrebbero urtare i più sensibili (pertanto, è importante anche la consapevolezza). Potrei continuare per ore a scrivere a ripetizione quanto mi ha colpita e quanto l'abbia apprezzato. La paura del buio va direttamente nella mia lista dei migliori romanzi letti nel 2024. Merita di essere letto da chi apprezza il genere thriller/crime, imperdibile davvero. Per me cinque stelle super meritate!
Un romanzo d’esordio decisamente ben riuscito. La lettura è rapida e scorrevole, anche grazie ai capitoli brevi che imprimono un buon ritmo alla narrazione. La storia ha toni crudi e fortemente psicologici, capaci di creare un senso di inquietudine costante. La trama è costruita su più piani temporali che si intrecciano tra presente e passato, dando vita a un’indagine coinvolgente e ben calibrata. Qualche refuso affiora qua e là, ma non compromette l’esperienza complessiva. Un thriller intenso e incisivo, che dimostra una notevole sicurezza narrativa per un’opera prima.
Cos’è la paura? Quando abbiamo paura? Quando ci accorgiamo di avere paura, di cosa abbiamo paura? La paura alberga in ciò che non conosciamo, tra le cose nascoste che non possiamo vedere, toccare e sentire. L’istinto atavico che ci permette di tenere sotto controllo tutto il nostro essere si disperde nel nulla quando non c’è luce a illuminare il nostro piccolo mondo ben scandito dalle abitudini e dalla vita consueta che immaginiamo infinita, senza limite, immortale. L’incognita, poi, si palesa senza preavviso, immediata nella morte di qualcuno vicino a noi, repentina in un futuro che non ci si aspetta, terrificante quando la vita, senza chiederci il permesso, prende strade diverse da quelle previste. Ci accorgiamo di essere di colpo smarriti, disorientati e ciechi. Ed ecco che proviamo paura. In fondo, se manca di colpo la luce, non è il buio che temiamo. Ci spaventa il non sapere cosa questo possa nascondere. Follia e lucidità, luce e buio, vita e morte sono aspetti contrastanti che si rincorrono senza tregua nella storia di Alessandro Beriachetto “La paura del buio”, Golem Edizioni. Quando si ha questo libro tra le mani si è costretti ad andare avanti, voltare ogni pagina senza possibilità di fermarsi perché, noi che leggiamo, cerchiamo disperatamente di aiutare i protagonisti a ritrovare la luce che hanno perso. I personaggi maschili, buoni o cattivi che siano, hanno il compito di dimostrare la propria forza nei confronti della morte, e dalla morte sono attratti come da una gigantesca calamita. Ognuno di essi è però costretto in un proprio buio, pretesto confortante per non vivere completamente. Ma la vita non può fermarsi e scorre accanto a loro, li sfiora, li travolge e li sfida a sua volta e li obbliga ad affrontare la morte terribile, affascinante, liberatoria. Alessandro dedica ai personaggi femminili, solo apparentemente meno evidenti e non protagonisti, un punto di vista completamente contrapposto a quelli maschili. Ne “La paura del Buio” le donne sono sicure, non intimorite dalle proprie storie e, a differenza degli uomini, dalle esperienze più terribili hanno acquisito più forza, carpito le decisioni giuste e trovato la strada corretta per proseguire. Sono donne che sfidano a testa alta la morte, perché non è così grave morire se morendo si giunge alla verità. Le donne di questo libro non hanno paura, sono portatrici di luce interiore e il buio viene illuminato proprio da esse. Questo romanzo è un thriller psicologico, scorrevole, ben strutturato e carico di una tensione e di colpi di scena che tengono incollati alla lettura. Molto interessante la sperimentazione di Beriachetto nell’utilizzare la forma dell’io narrante in prima persona nei capitoli in cui la parte principale si sposta sul serial killer. Le espressioni dialettali di Mec non costringono il racconto a un ambito circoscritto e provinciale, ma anzi, confrontandosi con il parlare dei colleghi giunti dal sud, lo elevano verso un orizzonte più ampio regalandoci un’introspezione potente dove si percepiscono le diversità caleidoscopiche di Torino, le stesse di cui la stessa città si ciba e vive.
Sono 264 pagine che si fanno leggere, una tira l’altra e devo dire che sono scritte molto, ma molto bene! All’inizio devo dire che ero scettica, le prime cinquanta pagine mi avevano lasciata un po’ basita, non sapevo come inquadrare i personaggi, lo ammetto, ma più andavo avanti nella lettura e più mi incuriosivano. Personaggi con problemi, personaggi umani che devono affrontare i loro demoni per arrivare in fondo a un’indagine che pare impossibile e difficile, sì perché il killer si mette in mostra senza lasciare tracce. Questo è il classico libro con molte piccolezze che agli amanti del genere potrebbero fare davvero piacere, nomi specifici delle tute, di alcune procedure, tutte cose che spesso gli autori non inseriscono per non “mettere in imbarazzo” il lettore; io personalmente le ho trovate molto coerenti e inserite bene, quindi ottimo lavoro. La trama scorre bene e la prosa è scorrevole. La scrittura è molto immersiva – lo dico perché l’autore nelle noti finali dice di essere un corsista di RN e quindi ci tengo a precisarlo ♥ Non mi aspettavo l'identità del killer ed è una cosa ottima, non vi dico altro per evitarvi spoiler, ma l’autore è stato bravo a disseminare piccoli dettagli che solo alla fine danno l’immagine del colpevole. Ottimo lavoro. Se devo trovargli una pecca, devo dire che l’autore ha creato un personaggio fin troppo avanti con il pensiero che fin da subito e quasi senza prove traccia al primo omicidio un profilo psicologico quasi infallibile. Ribadisco però che nel contesto ci sta benissimo e funziona. Perché dovreste comprarlo? Perché è un libro completo e con un’ottima dose di adrenalina! Ve lo consiglio!
Se cercate un thriller mozzafiato ho trovato una chicca imperdibile! Il nostro protagonista è un commissario di polizia che a seguito di un lutto importante decide di ritirarsi ed insegnare all'università criminologia. Degli omicidi particolarmente efferati, ai danni di adolescenti, minacciano però la tranquillità della sua città e siccome l'assassino non lascia alcuna traccia un suo superiore lo richiama sul campo, riconoscendo le sue incredibili doti da profiler. Da qui avremo un crescendo di eventi pazzeschi, colpi di scena inimmaginabili e momenti di suspence fortemente tesi. Il mix perfetto per un grande thriller. Parto col dire che mi sono innamorata di questo genere leggendo autori come Dicker, Wulf Dorn e Camilla Lakberg, quindi vi lascio immaginare che io abbia standard di aspettative piuttosto alte e quando mi trovo a giudicarne uno, spesso, non mi sbilancio più di tanto. In questo caso non posso però farne a meno, perché a questo romanzo davvero non manca nulla. È ipnotico, coinvolgente e ansiogeno esattamente come deve essere. Alessandro scrive benissimo, in maniera fluida e diretta, senza troppi fronzoli, ma la cosa che mi ha lasciata particolarmente colpita è la sua conoscenza della criminologia, in grado di rendere il suo libro più realistico possibile. Ve lo consiglio senza ombra di dubbio, anzi fatevi un favore e acquistatelo subito, mi ringraziate dopo!
Crudo, spietatamente nero e profondamente devastante... Un viaggio negli abissi di un essere umano che di umano non ha più nulla... Un tunnel che porta sempre più giù, più in profondità, dove la luce non arriva perché non si vuole farla arrivare... Trovare la crudeltà l' unico scopo della vita, se può essere chiamata vita un' esistenza fatta di sangue e violenza... La storia di uomini che cercano di fare un senso a ciò che vedono e di un uomo che il senso di ciò che fa l' ha già trovato ... Un thriller scritto con uno stile sconcertante... Riuscire con la scrittura a creare immagini così vivide come se scorressero in un film non è da tutti.... La capacità di cambiare registro di scrittura a seconda del personaggio e calarsi completamente nella mente dell' assassino e degli investigatori... Un dualismo che coinvolge il lettore, portandolo direttamente dentro la scena, quasi ne facesse parte attivamente... Momenti di riflessione alternati a colpi di scena rendono tutto molto coinvolgente e avvincente... Divorato in pochi giorni, restato nella mente per diversi giorni, impossessato delle mie notti per tanto tanto tempo....
Un thriller costruito su una storia che sviscera problemi interiori della non accettazione di sé stessi, mettendo al primo posto l'omosessualità e gli abusi. Quei traumi che nascono dal male e che generano male, in un susseguirsi di violenza e riti ben definiti. Un libro che si addentra in modo preciso nella psicologia e nel modus operandi del killer creandone un profilo reale e concreto, rendendo il lettore partecipante attivo nel disegnarne il profilo. Un thriller da dieci e lode capace di conquistarci già dalle prime pagine, in cui non mancano i colpi di scena, le indagini, le dinamiche di un caso, e soprattutto la crudeltà gratuita che solo l'uomo è capace di mettere in atto dettata da traumi irrisolti.
Era da molto tempo che non leggevo un thriller così intrigante e dinamico che si, si addentra nel lato psicologico, ma tiene viva anche quella dinamica che caratterizza l'indagine regalando curiosità e movimento nella storia, quell'adrenalina che solo una corsa contro il tempo ci può far vivere.
Tutto quello che cerco da un buon thriller l'ho trovato in "La paura del buio" di Alessandro Beriachetto, che ringrazio infinitamente per la copia digitale inviatami 🥹
Siamo a Torino, e una squadra di polizia non ben assestata deve fare i conti con un serial killer efferato e misterioso, che continua a farsi beffe delle forze dell'ordine e il cui movente ha radici più profonde e oscure di quanto si possa pensare. L'indagine della polizia si intreccerà con l'indagine parallela di una giovane donna che suo malgrado si troverà coinvolta in una storia molto macabra e inquietante, che forse potrà aiutare la polizia a fermare l'assassino.
La scrittura di Alessandro è perfetta: si, perfetta. Non ho trovato un SINGOLO difetto nella penna di questo autore emergente: è matura, serrata, non troppo descrittiva, molto intelligente. Anche molto ironica e spietata! La storia è davvero realistica e neanche per un momento ho pensato fosse sopra le righe o "too much".
Il modo in cui i personaggi parlano, ragionano, respirano... È tutto plausibile, anche quando compiono decisioni stupide. Sono realistici nelle loro caratterizzazioni, grazie anche ai dialoghi che sono incredibili. Non ne leggevo così da tanto tempo!
La gestione dell'intera indagine è sublime, e ogni volta che pensavo di non potermi più stupire, BOOM! ecco che restavo di nuovo a bocca aperta. Le rivelazioni finali sono state poi incredibili e non mi sarei aspettato quell'epilogo...
L'alternanza dei capitoli raccontati dal pov dei protagonisti e dell'assassino è una delle cose più riuscite del romanzo, e la suspense ne ha beneficiato parecchio.
Spero di leggere davvero altro di questo autore che meriterebbe molto più riconoscimento!!
"La paura del buio" è un thriller mozzafiato. All’inizio ho avuto qualche difficoltà a orientarmi tra i vari personaggi, ma una volta presa un po'di confidenza , sono rimasta completamente catturata dalla storia! Il romanzo è un thriller ricco di tensione, con alcune scene piuttosto forti. I 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗶 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗶 e i 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 mantengono alto il ritmo, rendendo la lettura scorrevole e coinvolgente. Ho apprezzato moltissimo l'𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗶𝗻𝗲𝘀𝗲. Tuttavia, uno degli aspetti che ho preferito è sicuramente la costruzione dei 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶. Mec, il personaggio a cui mi sono più affezionata, è un protagonista sfaccettato, con un passato doloroso che lo rende umano e realistico, ma anche dotato di un'incredibile capacità investigativa. Tramite i diversi POV conosceremo anche Vince e Marti; di quest'ultima mi sarebbe piaciuto scoprire qualche lato in più, anche se devo dire che ho trovato il suo percorso molto interessante. Infine, ho apprezzato anche il punto di vista del killer: attraverso questi capitoli possiamo avere uno sguardo inquietante nella sua mente e nei suoi pensieri. L’𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 è molto ben sviluppato e dona profondità alla narrazione, rendendo il thriller ancora più avvincente. L’autore è riuscito a intrecciare introspezione e azione in un equilibrio perfetto, senza mai appesantire la trama. In definitiva, "La paura del buio" è un thriller veramente ben riuscito e che consiglio a tutti gli amanti del genere.
Sono stata attratta fin dal primo momento sia dal titolo che dalla copertina! Devo dire che assolutamente non sono rimasta delusa... anzi! Ottimo ritmo, trama intrigante e scrittura che cattura e porta a dicorare il libro! Davvero consigliatissimo!
Un giovane autore, un romanzo noir che non si discosta dai canoni soliti del genere: cattivissimo e intelligentissimo serial killer, grand guignol, investigatori personalmente assai sfigati; ma alla fine..
Trama interessante e personaggi per definiti. I protagonisti si fanno voler bene e sono ben curati dal punto di vista psicologico. Lo stile è scorrevole, maturo. Lo scrittore sa cosa sta facendo e lo fa con cura e precisione: suspence, colpi di scena, relazioni tra i personaggi. Chapeau. 5 stelle.
libro veramente sia ben scritto, sia ben strutturato. Un libro che ti fa immergere in una Torino tinta si sangue, un ritmo molto elevato grazie alla scrittura molto scorrevole. piacevolissima sorpresa, una volta iniziato non riesci a staccarti dalle pagine se non alla fine
Crudo, spietatamente nero e profondamente devastante... Un viaggio negli abissi di un essere umano che di umano non ha più nulla... Un tunnel che porta sempre più giù, più in profondità, dove la luce non arriva perché non si vuole farla arrivare... Trovare la crudeltà l' unico scopo della vita, se può essere chiamata vita un' esistenza fatta di sangue e violenza... La storia di uomini che cercano di fare un senso a ciò che vedono e di un uomo che il senso di ciò che fa l' ha già trovato ... Un thriller scritto con uno stile sconcertante... Riuscire con la scrittura a creare immagini così vivide come se scorressero in un film non è da tutti.... La capacità di cambiare registro di scrittura a seconda del personaggio e calarsi completamente nella mente dell' assassino e degli investigatori... Un dualismo che coinvolge il lettore, portandolo direttamente dentro la scena, quasi ne facesse parte attivamente... Momenti di riflessione alternati a colpi di scena rendono tutto molto coinvolgente e avvincente... Divorato in pochi giorni, restato nella mente per diversi giorni, impossessato delle mie notti per tanto tanto tempo....
Un thriller puro fin dalle prime pagine. Il ritmo resta incalzante fino al termine della lettura, con protagonisti ben caratterizzati e la ricerca del serial killer sempre in primo piano. Per gli appassionati del genere un romanzo sicuramente da leggere.