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There's No Turning Back

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The young women studying at the Grimaldi yearn for new kinds of life. Monitored by the nuns who run the college, eight of them form a close group, sharing confidences and hopes for the future. But each, too, has her private secrets - a child from an early love affair, frustrated artistic ambitions, burning desires and petty jealousies. With the passing months, their paths begin to diverge, as each woman struggles towards her own idea of freedom.

A virtuosic group portrait, There's No Turning Back broke radical new ground in representing modern women's lives when it first appeared in 1938, facing immediate censorship by the Fascist authorities. Published in a new translation by the acclaimed Ann Goldstein, it is a powerfully moving story of women coming of age in a turbulent world.

305 pages, Kindle Edition

First published January 1, 1938

123 people are currently reading
8067 people want to read

About the author

Alba de Céspedes

22 books392 followers
Alba de Céspedes y Bertini was a Cuban-Italian writer.

Ms. de Céspedes was the daughter of Carlos Manuel de Céspedes y Quesada (a President of Cuba) and his Italian wife, Laura Bertini y Alessandri. Her grandfather was Carlos Manuel de Céspedes and a distant cousin was Perucho Figueredo. She was married to Francesco Bounous of the Italian foreign service

Ms. de Céspedes worked as a journalist in the 1930s for Piccolo, Epoca, and La Stampa. In 1935, she wrote her first novel, L’Anima Degli Altri. In 1935, she was jailed for her anti-fascist activities in Italy. Two of her novels were also banned (Nessuno Torna Indietro (1938) and La Fuga (1940)). In 1943, she was again imprisoned for her assistance with Radio Partigiana in Bari. After the war she went to live in Paris.


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735 (48%)
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55 (3%)
1 star
16 (1%)
Displaying 1 - 30 of 203 reviews
Profile Image for emma.
2,529 reviews90.4k followers
April 18, 2025
sometimes i'm so convinced i'm going to love an author i forget i haven't read anything by them yet.

and immediately, writing like this proved me right:
"Here we're still looking: looking for our true way of being."
"You think we'll stop looking for it, once we're outside?"
"No, but here we have the illusion of not searching alone."


this book follows the girls of the Grimaldi, a college in Rome overseen by aging nuns of varying degrees of strictness. it's hard to sum it up better than the above. at school, the students try to come of age, whether through academics, marriage, love affairs, career goals, or motherhood, only to find once they leave that their hard-won sense of identity isn't waiting for them, or worse, isn't what they thought it would be.

this works better for some characters than others but it manages to always be interesting, sharp, and true.

bottom line: i love when my gut feelings work out.

(thanks to the publisher for the arc)
Profile Image for Laura Gotti.
572 reviews616 followers
May 9, 2025
Grandissima scoperta letteraria. Un libro molto bello con una caratterizzazione delle donne che mi ha lasciato a bocca aperta per quando è stato scritto. Avevo questa autrice da scoprire nella mia lista da un po', ho appena cominciato.
Profile Image for Dagio_maya .
1,087 reviews342 followers
June 26, 2021
Pubblicato nel 1938, Nessuno torna indietro subì in vario modo il tentativo di essere censurato ma non poté nulla contro un dirompente successo di pubblico.
Era l’anno delle vergognose leggi sulla razza e credevo che il romanzo fosse stato accusato di contenere messaggi contro il regime, in realtà l’accusa è di altro tipo.

E' il racconto della vita di otto ragazze che trovandosi assieme al convitto Grimaldi – gestito dalle suore- stringono una fortuita amicizia.
Unite da un luogo più che da vere affinità, ognuna di loro cela cassetti segreti.

La de Cespedes fa del Grimaldi uno spazio neutro.
Sono otto ragazze che per la maggior parte frequentano l’università con differenti risultati ma si differenziano soprattutto per ceto e carattere; alcune più spigliate altre timide.
Al primo accenno di buio serale si sbarrano porte e finestre dell’istituto e le ragazze si riuniscono al lume di una candela.

Silvia (forse la più lucida tra tutte) chiarisce:

” Otto per una, una per otto. Per quanto tempo? un anno, due anni. Oh! se almeno uscissimo di qua tutte insieme, non si sentisse il vuoto di quella che se ne va, come per una morte. Siamo tutte le-gate adesso, ogni avvenimento è comune, se ho un taglio alla mano lo sapete, se ho mal di capo, o se ho paura dell’esame. Insieme dal mattino alla sera... E poi tra uno, due, tre anni, l’una non ricorderà piú il nome dell’altra.”

Come su un ponte di passaggio, le ragazze sono in un momento della loro vita in cui tutto può essere ma una volta attraversata la strada e presa una direzione nessuno torna indietro.

Nel collegio, nonostante le regole, conoscono forme d'indipendenza a cui sarà difficile rinunciare tornando a casa.
Un destino ineluttabile quello che dipinge la de Cespedes nel suo primo romanzo.
Otto personaggi femminili superbi.
Ognuna di essa non solo nasconde una storia privata ma offre al lettore un modello differente di donna che deve confrontarsi con rigidi paradigmi: l
a bellezza, la classe sociale, la morale.
Ognuna di esse ha in teoria un unico approdo: quella di essere moglie e madre ma non tutte ci stanno.

Silvia che prende atto della sua bruttezza ed investe sulle doti intellettuali.
Emanuela scrittrice visionaria che tra una sigaretta ed un bicchiere di vino cerca di indottrinare le compagne ad una presa di consapevolezza sulla loro condizione.
Oppure Xenia, la prima a scendere dal ponte che già dal nome (Straniera) si allontana furtivamente costruendosi un’identità nuova e trasgredendo alle regole morali.

Romanzo di sicuro spessore che anticipa le riflessioni sulla condizione e solidarietà femminile.
Non condivido l’ottica di destino ineluttabile ma mi freno: ne parlerei per ore...

”Libertà. Bella cosa la libertà. Tutto il resto è un’ubbia dei tempi andati; cercava di convincersi che, di quest’epoca, la famiglia, il matrimonio, ormai non avessero piú grande importanza; tentava di riderne perfino. Forse la verità è che tutti si mascherano d’ipocrisia, pochi hanno il coraggio di confessare quello che pensano, di passare sopra le tradizioni.”

[Una stella in meno per l’edizione che meriterebbe una rinfrescata!]
Profile Image for Come Musica.
2,042 reviews618 followers
May 30, 2022
Questo è il secondo libro di Alba de Céspedes che leggo, ripubblicato da Mondadori in tutti i formati, audiolibri compresi.

Otto ragazze, di varia estrazione sociale, che affermano la loro indipendenza nell'Italia dell'epoca fascista, prima della Seconda Guerra Mondiale: il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1938 e incontrò subito il favore dei lettori, tanto che nel giro di un anno ci saranno undici ristampe.

Tutte e otto le ragazze sono accomunate dall'uscire dai canoni imposti da una società maschilista: Vinca, Valentina, Augusta, Silvia, Xenia, Anna, Milly, Emanuela si ritrovano a vivere, per motivi completamente diversi una dall'altra, al collegio Grimaldi di Roma.

Le due giovani donne che più hanno catturato la mia attenzione sono Xenia ed Emanuela: Xenia è la prima a lasciare il collegio, mentre Emanuela è quella che fa di tutto per tenere al segreto una parte del suo passato. Alba de Céspedes non induce il lettore a giudicare le storie delle otto ragazze, ma lo invita a comprendere le motivazioni delle loro scelte.

Ognuna delle giovani donne, ciascuna nel modo che più le è proprio, prova ad affermare se stessa, in quanto essere umano, non perché in relazione con una famiglia o con un fidanzato e/o marito.

Emanuela, una delle protagoniste, con disperazione desidera poter tornare indietro negli anni per modificare quel passato che la imbriglia: “Lei avrebbe potuto tornare indietro negli anni, leggera, leggera, in volo, fino al giorno in cui aveva incontrato Stefano sul Lungarno. Tutto era dipeso da pochi attimi: bastava che ella non avesse proseguito oltre il Ponte Vecchio, invogliata dalla stagione. “Se morisse, sarebbe come se quel giorno avessi imboccato il Ponte Vecchio, prendendo la via di casa.” Una ragazza s’avvia sul ponte, un uomo cammina per Lungarno. Questione di pochi passi, di attimi. E non s’incontreranno mai.”

La vita però non funziona così, non si può tornare indietro per correggere gli errori o per dare un'altra svolta alla propria esistenza. Siamo immersi nel flusso della vita: se un'occasione è persa, se ne ripresenteranno altre, in base a ciò che la Vita stessa chiederà da noi in quel preciso momento. Basta mettersi in ascolto e assecondare il fiume della Vita.

“Papà s’illudeva che la vita potesse ricominciare, intatta, a prezzo di un segreto, di una bugia; la vita va avanti, il passato s’accumula alle nostre spalle, gli atti, i gesti compiuti, formano un muro, fanno argine. Benché umiliata, svergognata, scacciata, era di questo che Emanuela spauriva. Di non poter mai fermarsi, mai tornare indietro, sia pure per rifare le stesse cose, come avrebbe fatto lei che non era né delusa né pentita perché non aveva mai sperato nulla: non aveva mai avuto la forza di sperarlo. Di non poter arrestare il fiume che trascina le ore, i mesi, gli anni; e, con essi, ci trascina alla foce.”

La scrittura di Alba de Céspedes mi piace moltissimo e sono contenta che Mondadori la stia ripubblicando: è giusto che sia conosciuta e apprezzata e che non cada nel dimenticatoio.
Profile Image for Gabril.
1,019 reviews247 followers
September 28, 2023
«Ecco: è come se noi fossimo al passaggio di un ponte. Si costruiscono forse case sul ponte? Siamo già partite da una sponda e non siamo ancora giunte all’altra. Quello che abbiamo lasciato è dietro le nostre spalle, neppure ci voltiamo per guardarlo, quello che ci attende è una sponda dietro la nebbia. Neppure noi sappiamo cosa scopriremo quando la nebbia si scioglierà»

Con questa metafora Alba de Céspedes illumina il passaggio cruciale dalla giovinezza all’età adulta che viene rappresentato in questo romanzo meraviglioso dalle otto protagoniste: Xenia, Vinca, Emanuela, Augusta, Silvia, Milly, Valentina e Anna. Sono studentesse di Lettere (tutte tranne Emanuela che ha una storia particolare) e si trovano in un prestigioso collegio di Roma, il Grimaldi, gestito dalle suore.
Le ragazze si affaticano negli studi e intanto coltivano i loro sogni e le loro aspirazioni segrete, affrontano (ma anche subiscono) i conflitti relativi alla loro epoca (siamo alla fine degli anni Trenta) e alla loro condizione di giovani donne sempre più consapevoli dei propri desideri, ma anche dei vincoli sociali e pregiudiziali che tendono a sottomettere quelle aspirazioni a una stantia morale comune.

Le loro vicende personali si innestano nel microcosmo del convitto (dove perfino le suore mostrano qualche incrinatura) e sono immerse nel contesto più ampio (e gretto) dell’Italia fascista. Le loro conversazioni in camera, al buio, stabiliscono un legame sottile e carico di tensione, un legame che diventerà via via più labile quando ogni ragazza verrà necessariamente sospinta a percorrere la propria strada, abbandonando quella terra di nessuno, quel limbo artificiale e asettico rappresentato dalla vita in collegio.

Da grande scrittrice qual è, Alba de Céspedes costruisce un romanzo intenso e coinvolgente, un racconto polifonico dall’equilibrio perfetto. Perché ciascuna voce percepiamo nitida e originale, soprattutto quella di alcune delle protagoniste che, nelle loro differenze, diventano paradigmatiche di una condizione femminile ormai sempre più tesa all’emancipazione.

Leggendo scopriamo, meravigliandoci, la nostra stessa tensione all’ascolto e fin da subito entriamo nell’umore di un’epoca imbalsamata negli stereotipi di regime.
Inevitabile sarà il conflitto con la naturale inquietudine della giovinezza e con la forza inconscia di una femminilità destinata a fare a pezzi le sbarre di quella prigione.
Profile Image for Daniele.
301 reviews68 followers
September 18, 2023
Che scoperta Alba de Céspedes! E che romanzo Nessuno torna indietro, sono rimasto rapito dalla storia di ognuna di queste ragazze così diverse tra loro. Bello lo stile, bello il tatto con cui l'autrice scava nell'animo di ognuna delle protagoniste.
5 stelle di pancia, non è perfetto ma mi è piaciuto da matti! 

Siamo insieme dal mattino alla sera, adesso. E tra qualche anno forse non ricorderete più il mio nome>>.
«Non è possibile» disse Emanuela.
«È possibile» ribatté Augusta: «ci siamo scelte tra tante, per affinità. Ma è soltanto la familiarità,
l'abitudine quotidiana, a legarci. L'anno scorso è andata via una ragazza, si è sposata. Una che divideva ogni ora con noi: nemmeno una cartolina ha mandato.>>

«Chi lo sa se c'e Dio! lo, ormai, ne dubito, sapete? Bisogna che ve lo confessi: quando siamo in cappella e preghiamo e c'inginocchiamo, penso che facciamo tutto ciò a vuoto. Che Dio non esiste. È soltanto un fenomeno di suggestione collettiva; anzi, una favola inventata per lasciarci un po' di speranza. Per farci sopportare quest'assurda vita. Perciò non voglio sentir parlare di peccato mortale. 

«Chi sta bene neanche si rende conto d'averlo, il cuore. lo lo sento, invece: s'apre, si chiude, il sangue pulsa, mi colma, sembra che debba sgorgare dalle narici, dalla bocca. Poi il cuore comincia a correre sempre più svelto, galoppa, e infine una mano di ferro mi prende alla gola, stringe, mi soffoca. Lotto per trovare ancora in me un po' di respiro. 

In realtà" pensava "ci appartiene soltanto ciò che la vita, la gente, ci riconosce. Se abbiamo un milione sotto il materasso e non lo spendiamo e nessuno lo sa, è come essere poveri."

Tornerò in Sardegna soltanto un mese o due, l'estate. A casa, ormai, non si può più tornare. I genitori non dovrebbero mandarci in città. Dopo, anche se torniamo, siamo cattive figlie, cattive mogli. Chi può dimenticare di essere stata padrona di se stessa?

«Non dovrei impensierirmene, infatti. Ma quando arriviamo ad essere indifferenti agli apprezzamenti altrui, è segno che molte cose per noi sono già sfiorite. Quando non ci affliggiamo più delle sconfitte, è segno che non crediamo più nelle vittorie. Che la vita scorre sopra di noi senzafarci né bene né male.>>

Non è vero che l'anima pesa dopo il peccato, pesa solo nell'incertezza di compierlo, poi diviene consuetudine di vita.

Ma no, è naturale» disse Emanuela: «a me la vita pare composta di tante brevi vite successive. In ognuna ricominciamo; e possiamo mostrarci ed essere completamente nuovi. Altrimenti finiremmo col venirci a noia, non vi sembra?»

Non si può credere al destino. È una scusa per abbandonarsi, per non lottare
Silvia usava dire «Ci vuole una mente, un pensiero, per sorreggere insieme molte vite e concludeva, ironicamente: «Anche se il pensiero non basta a sorreggere la propria.

Che dici? Alla nostra età? Io, se morissi oggi, avrei l'impressione di aver vissuto pochi attimi. Ho paura della morte" aveva confessato. Vinca aveva detto: "Io no. Ma, per fortuna, adesso non ho più paura della vita. Questo è importante.

Profile Image for piperitapitta.
1,047 reviews461 followers
January 24, 2018
Ricordo ancora il grande senso di malinconia e di tristezza che ho provato nel finire questo libro.
Nessuno torna indietro nella vita, abbiamo solo una possibilità.

(Forse letto dopo lo sceneggiato Rai - con Federica Moro! - al quale va il merito di avermi regalato una delle più belle letture di quel periodo e quello di avermi fatto scoprire un'autrice meravigliosa)
Profile Image for sAmAnE.
1,354 reviews152 followers
August 1, 2024
افسوس که انسان قدر سعادت را نمی‌داند،موقعی می‌فهمی که آن را از دست داده‌ای.آه که در عرض یک سال چه وقایعی رخ داده است. یادت می‌آید که من در شبانه‌روزی چقدر خوشحال بودم؟ آن وقت نمی‌دانستم که عاشق هستم. رفته رفته درک می‌کنی که موریانه‌ای دارد وجودت را می‌جود، روح و جسم تو را در خود می‌گیرد، می‌بینی کسی وجود دارد که برایت از هوایی که تنفس می‌کنی، واجب‌تر است.
.
حالا زندگی‌ام در انتظار ورود پستچی خلاصه شده است.اغلب هم نامه‌ای دریافت نمی‌کنم. ولی من به هر حال، پر از امید انتظار آن ساعت را می‌کشم و بعد، وقتی آن لحظه خوب یا بد می‌گذرد، باز با همان امید سابق، به انتظار روز بعد، بر جا می‌مانم.اگر روزی حواسم به جای دیگری معطوف باشد و پستچی سر برسد،آن وقت معلوم می‌شود که از عشقم کاسته شده است... #هیچ_یک_از_آنها‌_باز_نمیگردد
#آلبا_دسس_پدس
ترجمه #بهمن_فرزانه
📝فکر می‌کنم دیگه با خوندن این کتاب تمام کتاب‌های آلبا دسس پدس رو خوانده باشم🤔این کتاب رو هم دوست داشتم دقیقا مثل #دفترچه_ممنوع و #از_طرف_او و #عذاب_وجدان❤️کتاب در مورد چند دختر جوان است که در یک شبانه‌روزی زندگی می‌کنند و هر کدوم با آرزوها و خیالات و خاطره‌های خود داستان را می‌سازند.باز هم دسس پدس در این کتاب از احساسات و دنیای زنان می‌نویسد...
Profile Image for Sara (Sbarbine_che_leggono).
561 reviews165 followers
June 4, 2024
Romanzo collegiale e corale ambientato alla fine degli anni Trenta a Roma: le ragazze che mette in scena De Céspedes sono spietate e reali come il mondo che devono affrontare un giorno dopo l’altro. Le amo (perché) le capisco.
Profile Image for Riccardo Mazzocchio.
Author 3 books86 followers
January 8, 2024
Polifonico: tante figure femminili solo apparentemente legate tra di loro. Il collegio in cui si ritrovano a vivere insieme temporaneamente libera le loro voci e pensieri che riflettono in parte la loro origine ed estrazione sociale ma anche la voglia di affrancarsi dagli stereotipi di genere e tentare nuove strade. Molti i punti di vista espressi dall'Autrice per bocca dei suoi personaggi, a volte non del tutto amalgamati alle loro vicende e ruoli. "I genitori non dovrebbero mandarci in città. Dopo, anche se torniamo, siamo cattive figlie, cattive mogli. Chi può dimenticare di essere stata padrona di se stessa?"
186 reviews128 followers
July 9, 2016
تمامی چند کتابی که از "آلبا دسس پدس" خوانده‌ام حاوی اشارات ظریف و منتقدانه‌ای به وضعیت فرهنگی و اجتماعی زنان بوده است. یکجورهایی به نظرم می‌آید که دسس‌پدس، مثل خود فرهنگ، به آرامی زیر پوستت می لغزد و سعی می‌کند بعضی چیزها را در درونت عوض کند. بسیار آرام، ظریف و حتی منصفانه! او از دنیای زنان سخن می‌راند بی‌آنکه هیاهو راه بیندازد، بی‌آنکه دشمنی خاصی با مردان داشته باشد. او در کتاب‌هایش از فرهنگ غلط سخن می‌راند. در این کتاب هم بارها به اینکه ازدواج دختران آن روزگار به اسارت شبیه است اشاره می‌کند، به اینکه همه زندگی دختران نباید در ازدواج خلاصه شود و به یک دختر، بدون ازدواج کردن هم می‌تواند خوشحال و خوشبخت باشد. جالب اینکه این وضعیت زنان، قبل از آغاز جنگ جهانی دوم در اروپا، مطابقت عجیبی با شرایط امروز جامعه ما دارد. با فشاری که به دختران مجرد وارد می‌شود، با فرهنگی که ازدواج را برای دختران انتهای خوشبختی و یگانه دلیل خوشبخت بودن به حساب می‌آورد، در حالیکه همه می‌دانند اینچنین نیست، ولی کمتر کسی از آن به صراحت سخن می‌راند.
از سوی دیگر، شرایط زندگی دختران در خوابگاه شبانه‌روزی، و محدودیت‌هایی که برای ورود و خروج آن‌ها اعمال می‌شود هم به شرایط امروزین خوابگاه‌های ما بسیار نزدیک است. جالب‌تر آنکه در طول داستان به خوبی درمی‌یابیم که این محدودیت‌ها هیچ یک از دختران را از مسیری که برای ادامه زندگی خود انتخاب می کند، بازنمی‌دارد، چه آن مسیر اخلاقی باشد، چه غیراخلاقی، درست مثل وضعیت امروزین خوابگاه‌های دخترانه در دانشگاه‌های ایران!
دسس‌پدس را به همین دلیل دوست دارم. داستان‌هایش در کنار کشش داستانی، دردهای فرهنگی و اجتماعی زنان را مطرح می‌کنند، رمان‌هایش را نباید تنها به دید رمان خواند، بلکه باید به عنوان انتقادی از وضعیت موجود و تلاشی برای تغییر آن مطالعه کرد.
در ابتدای کتاب، تعداد زیاد شخصیت‌ها ممکن است شما را سردرگم کند. ممکن است احساس کنید که کشش داستان آنقدر زیاد نیست که شما را به ادامه خواندن ترغیب کند، ولی راستش را بخواهید، این کتاب، درست مثل تجربه زندگی در خوابگاه، اولش ناآشنا و غریب است، به تدریج با آدم‌ها و شخصیت‌ها آشنا می‌شوید، آن‌ها را می‌شناسید و داستان زندگیشان برایتان جذاب می‌شود و در انتها با دلتنگی باید آن آدم‌ها را ترک کنید، چون هر آغازی پایانی دارد.
Profile Image for Claire.
794 reviews362 followers
August 14, 2025
Every novel I've read by Alba de Céspedes has been excellent and this controversial (at the time of publication in 1938) debut brims with the seeds of what's to come.
"In all her novels de Céspedes investigates women's attempts to both deconstruct and construct their lives and gain a sense of themselves, as she investigated her own life."

Set in Rome 1936-1938, the novel focuses on eight young women in higher education, most studying at university, who live together in convent boarding house in Rome. They have greater freedoms than school girls, with restrictions deemed appropriate for unmarried single women.

From different backgrounds they have different issues, desires and ideas about life, which they share with each other as they progress through the year and one by one prepare to leave the premises.

On the cusp of “no turning back”, concluding their theses, each must make a decision about what to do next and none of them are thinking, acting or passively accepting the route that tradition has dictated.

The mere consideration of other life avenues and the outward expression of those thoughts, the girls’ discussions with each other, in this safe and open, female community, demonstrate an important processing step in their being better informed, while equally often challenged by their peers, at this formative moment in their lives.

A Year In the Life

Throughout that year, the girls will learn more than just the subject of their thesis as they share and navigate the issues that arise, including their reactions to things some have kept secret. They attend mass and adhere to the curfew, then gather after lights out to talk about everything deemed pressing.

Their conversations and reflections often lead to scenes from the past, as the reader gains insight into each of the circumstances that lead each young woman to this place.

Xenia is the first to present her thesis and to leave and she does so under cover of night, severing her connection with the girls, choosing the least conventional path, allowing an older businessman to arrange a job for her and accommodation, introducing her to a different circle of associates. Her desires are revealed in one of the early exchanges with the girls:
“Some nights a kind of yearning grips me: I can’t close my eyes and I get worn out thinking how I’m caged in this cloister of nuns, while outside life is flowing, fortune passing by – who knows? – and I can’t take advantage of it. You have to jump into life head-long, grab it by the throat. I won’t ever go back to Veroli, anyway.”


No Two Paths

If Xenia’s failure and disappearance shakes the girls up, the fate of quiet Milly, who writes letters in braille to a blind organist rocks their world even more.
As soon as Papa found out about our meetings, he made me come to Rome. But I’m not unhappy here: I can play the harmonium and write to him with that device there, which is all holes, in the braille alphabet, made just for blind people. By now I can write well, and he reads my letters by running his fingers over them, like this, see?

Silvia is a high performing literature student, a favourite of the Professor, who asks her to do research on his behalf, which he presents to great acclaim, telling her she will go far.
Silvia had on her face the expression of servile gratitude typical of those who are accustomed to submission from birth. Who were her parents, after all? Scarcely more than peasants. Someone had always taken possession of their work without even saying “Thank you, well done.” Confused by that praise, Silvia would have liked to promise : “I won’t take my eyes off the books professor, I’ll even work at night”; but at that moment Belluzzi’s wife came in, carrying a cup of tea.

Mirroring and Reflecting

Emanuela has told everyone her parents are travelling in America, disappearing every Sunday to visit her five year old daughter she has told no-one about, just like her father had written to the Mother Superior of the boarding school she attends, saying his daughter was abroad.

Though she does not study, she is drawn into the literature group, who appreciate her vigilant, intuitive faculty:
which revealed and illuminated, in those who approached her, only the aspect of the self capable of inspiring a mutual sympathy. So each saw her own image reflected, as in a mirror; and although the mirror had many faces, it projected only the one that it animated. And this game of reflections was a continuous revelation for Emanuela, too, who saw rising from the depths of herself, and appearing on the surface, constantly new and until then unknown aspects of her personality. Illuminated from the outside, exposed by the contact with others, her true physiognomy emerged gradually, and in a surprising way, from the shadows.


Women as Masters of Themselves

Augusta is enrolled in classes but doesn’t plan to sit the exams. She stays up late writing novels and sending them out. When Emanuela asks her how long she plans to stay, she replies:

Until I’ve done something. I go back to Sardinia only for a month or two, in summer. By now, one can’t go home anymore. Our parents shouldn’t send us to the city; afterward, even if we return, we’re bad daughters, bad wives. Who can forget being master of herself? And in our villages a woman who’s lived alone in the city is a fallen woman. Those who remained, who passed from the father’s authority to the husband’s, can’t forgive us for having had the key to our own room, going out and coming in when we want. And men can’t forgive us for having studied, for knowing as much as they do.

Vinca is from Spain and during her time with the girls, she learns from the newspaper that Spain is at war and that the young man she has been seeing will go and join the fight. These and subsequent events change her trajectory.

One by one, they have their experiences and they make their own decisions, no two the same, yet all of them having been through the process of living together and sharing their developing ideas, strengthening their positions and coming to some kind of resolution about how they will live their lives.

It’s another brilliant read by this fabulous author and one can just imagine how this book would have been devoured by many women in the era it was published, providing them insight and a form of company to their own thoughts, or provoking them in their solitude as they lived out those traditional paths and dreamed of something else.

Highly Recommended.

“Emanuela took her head in her hands. “I think that at a certain point you have to stop searching and accept yourself. Find the courage not to count on others anymore, to separate from childhood even at the cost of solitude;”
“It’s all a matter of courage, in life. If you have it, you do well to leave,” Augusta murmured, tapping the ashes from her cigarette.”
Profile Image for mela✨.
383 reviews83 followers
November 3, 2024
La riscoperta e ripubblicazione dei romanzi di Alba De Céspedes è una delle cose migliori successe nel mondo editoriale italiano negli ultimi anni.
"Nessuno torna indietro" è il romanzo d'esordio dell'autrice, pubblicato nel 1938; un romanzo che fa impallidire molta letteratura odierna considerata "femminista" per quanto è potente e coraggioso nel riflettere sulla vita (interiore e non) delle donne.
Si tratta di un romanzo corale che segue la vita di otto donne i cui destini si incrociano in un Istituto romano, dove hanno la possibilità di studiare e in cui "assaggiano" per la prima volta l'indipendenza; per queste donne, l'Istituto costituisce una sorta di "ponte" tra la loro vita precedente e quella che decideranno poi di intraprendere in futuro; quel che è certo è che per nessuna di loro sarà più come prima.
I personaggi femminili sono ben caratterizzati ed estremamente diversi tra loro; ognuna di queste donne è mossa da desideri ed aspirazioni differenti, che dipendono ovviamente dal loro background socio-economico ma non solo.
Così come in Quaderno proibito, la prosa dell'autrice è estremamente godibile ed elegante allo stesso tempo.
È veramente rinfrancante leggere di personaggi femminili che non scadono nella macchietta o nella semplificazione più banale; le donne della De Céspedes sono donne forti e coraggiose ma anche imperfette, donne che non fanno sempre la cosa giusta, che si scontrano con la vita uscendone alle volte con le ossa rotte, ma che proprio per questo il lettore sente come estremamente "reali".
Quest'autrice si conferma una bellissima scoperta di quest'anno di letture.
Profile Image for Sara Booklover.
999 reviews858 followers
July 15, 2024
4,5 ★
Una storia con una narrazione multi-pov che ha l’intento di narrare la diversità dell’essere donna, con giovani protagoniste che si affacciano alla vita con desideri e ambizioni diverse e seguiranno un percorso che le porterà a traguardi diversi.
L’autrice non giudica mai le scelte di queste ragazze, alcune tradizionali e altre più coraggiose e meno convenzionali, nessuna scelta è migliore, perché è giusto seguire le proprie propensioni e desideri, sempre.
Questo romanzo è importante in quanto rappresenta un punto di rottura sul ruolo della donna negli anni Trenta e fu un’anticipazione al femminismo in Italia. L'ho trovata una lettura davvero molto interessante, ottimo lo stile, ottime le tematiche affrontate e ottimi e sorprendenti i risvolti.
Profile Image for Teodora Totolici.
85 reviews34 followers
January 27, 2024
Non l’ho trovato intenso come Quaderno proibito, forse complice il fatto che Nessuno torna indietro sia stato scritto ben 14 anni prima. Sono rimasta leggermente delusa dalla fine, che ho trovato inconcludente. Tuttavia è un libro scritto magistralmente. Sicuramente Emanuela, così come Valeria, mi rimarrà sempre impressa in mente. Pur non essendo la protagonista indiscussa del libro, ho trovato che, insieme a Xenia, abbia avuto maggiore spazio all’interno della narrazione. Si tratta, di fatto, di quasi bambine costrette prematuramente a fare delle scelte importanti e a vivere in conseguenza di come quelle scelte vengono giudicate dalla società. Quanto avrei voluto per Emanuela una vita diversa, dove l’amore per S. e il frutto di quell’amore potessero avere un finale diverso. Ma questa storia rispecchia la realtà, dove molto spesso ciò che ci accade non combacia sempre con ciò che desideriamo. Alba De Céspedes si conferma una grandissima scrittrice di cui piano piano vorrei recuperare tutto.
Profile Image for spunti_di_lettura.
88 reviews114 followers
February 20, 2024
Meno d’impatto rispetto a “Quaderno proibito” anche per via dello sguardo più corale. Bisogna entrare un po’ nella storia per apprezzarla di più. Una volta conosciute le ragazze, le loro vicende e le loro diverse scelte, tutto diventa più intrigante e non mancano ritratti intimi e profondi. Gioisci con loro, ti preoccupi quando le cose vanno male, vorresti continuamente sgridarle o consigliarle così come si fa con una sorella.

La loro nel collegio è una condizione transitoria, una parentesi dalla realtà. Quella che sembra una gabbia fatta di rigide regole, consuetudini ripetitive e tante pagine da studiare si rivela ben presto un’occasione per essere veramente libere. Lontane da casa e da tutto ciò che già conoscono. Anche se quella giovinezza sembra non esser mai vissuta appieno, anche se ancora non sanno chi e cosa vogliono essere. A rendere così straordinaria questa delicata fase di passaggio, poi, è proprio il fatto di stare insieme. Ecco perché quando si esce dal Grimaldi e la loro compagnia pian piano si sgretola è così doloroso. Perché passare all’età adulta significa dover accettare la solitudine e scenderci a patti. Perché crescere vuol dire anche ammettere che quel rifugio così comodo era, in realtà, un’illusione.
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April 28, 2023
Tämä oli ihastuttava kirja kahdessakin mielessä: ensinnäkin Ylioppilaskoti vei taas kerran kirjallisuuden keinoin maailmaan, johon ei mitenkään olisi ollut mahdollista muuten päästä: 1940-luvun italialaisten ylemmän keskiluokan nuorten naisten pariin. Toisekseen kirjassa oli jännällä tavalla läsnä aikansa tunnelma ihan tekstissä - suomalaiset tyttökirjat samalta ajalta tulivat väistämättä mieleen.

Kirjassa seurataan luostariyliopistossa opiskelevia parikymppisiä naisia noin vuoden ajan. Kullakin heistä on omanlaisiaan haasteita joko kotioloihinsa, tulevaisuudensuunnitelmiensa tai ihan nykyhetken valintojensa kanssa. Henkilöt tulevat nopeasti tutksi ja heihin kiintyy tavalla, joka saa oikein ahmimaan tekstiä, jotta saa tietää, kuinka heille kävi.

Teos kiellettiin omana aikanaan, sillä feministikirjailija de Céspedesin teoksessa käsitellään sellaisiakin (1940-luvulla) rajuja teemoja kuin naisen eläminen käytännössä prostituoituna, naimisissa olevan miehen elättämänä, avioliiton ulkopuolisesta suhteesta syntyneen lapsen asemaa sekä naisia, jotka eivät haluakaan valita elämäntehtäväkseen perinteistä perheenäidin roolia. Hyvä saada perspektiiviä siihen, miten paljon asiat ovat sittenkin jo muuttuneet.
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November 27, 2024
4,5 - If there is one writer that I am glad was rediscovered it's Alba de Cespedes. If you love Elena Ferrante, or if you are looking for a Christmas gift to a family member, it's hard to go wrong with this one.

It tells the story of a handful of young women living in a 'pensione' in 1934 in Rome run by nuns. At eight pm the door closes and they have to be inside. They spend the night studying, chatting and gossiping. Each has their own secrets and problems, many related to the role of women and of course many related to men.

Emanuela has had a child no one can know about, Silvia is a smart feminist who never wants to get married, Vinca is Spanish and her boyfriend leaves for the war in Spain, Xenia has failed an important exam and decides to leave the pension, and there are many other girls that flow in and out of the story.

All characters really come to life and they all handle their circumstances, over which they have limited control, in their own way.

It is hard to believe this is a debut novel, it feels so assured, smart and well-composed. What gives it an extra dimension is the knowledge this was written at the height of fascism in Italy, but the text smartly circumvents the theme (although it was banned anyway given its 'non-normative' portrayal of women).
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April 16, 2025
Leggendo Nessuno torna indietro, non ho potuto fare a meno di chiedermi: com'è possibile che non avessi mai letto nulla di Alba de Céspedes prima d’ora? Una scrittrice straordinaria, capace di dare voce a una generazione di donne con una profondità e una sensibilità che oggi suonano incredibilmente attuali.

Scritto negli anni Trenta, questo romanzo ha qualcosa di sorprendente: è invecchiato benissimo. Le protagoniste – otto ragazze che vivono in un collegio romano durante gli anni del fascismo – affrontano dubbi, paure, insicurezze, desideri di libertà e di emancipazione. E anche se il contesto storico e sociale è distante dal nostro, le dinamiche interiori sono simili a quelle che viviamo ancora oggi. Le pressioni familiari, i sogni infranti, le difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo… ci si ritrova, inevitabilmente.

Certo, alcune cose sono cambiate. Il contesto politico, le regole sociali, il ruolo della donna nella società. Ma il nucleo emotivo del romanzo resta attuale: le emozioni, alla fine, sono sempre quelle, e continuano a parlare anche a noi, lettrici e lettori di quasi un secolo dopo.

Nessuno torna indietro è un libro potente, delicato e lucido allo stesso tempo. Una lettura che lascia il segno, e che mi ha fatto venire voglia di leggere tutto il resto di Alba de Céspedes. Perché certe voci, anche se il tempo passa, continuano ad avere molto da dire.
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July 28, 2025
Nella lista dei classici da riscoprire, inserirei sicuramente Nessuno torna indietro, il romanzo che nel 1938 è valso ad Alba de Céspedes il Premio Viareggio, ex aequo con Cardarelli (premio che, per la censura, è stato poi tolto a entrambi). Best-seller internazionale, per anni è stato letto e molto amato, anche grazie alla sua resa cinematografica ad opera di Alessandro Blasetti nel 1943 e a uno sceneggiato successivo, del 1987, diretto da Franco Giraldi. Poi, un oblio almeno parziale, testimoniato dalla difficoltà nel reperire una copia del romanzo. Adesso, fortunatamente, possiamo trovare di nuovo Nessuno torna indietro in libreria, perché è appena uscita una ristampa con una bella copertina per gli Oscar Mondadori (nota a margine: nel momento in cui sto scrivendo è in corso la promozione sugli Oscar, di cui potete approfittare). Altrimenti, è disponibile in esclusiva per Audible l'audiolibro letto da Chiara Leoncini.

Perché leggere oggi Nessuno torna indietro? Innanzitutto per comprendere più da vicino come vivevano giovanissime donne negli anni Trenta. Ambientato tra l'autunno del 1934 e l'estate del 1936, il romanzo racconta le vicende di otto ragazze, quasi tutte ventenni, che hanno incrociato le loro vite nel collegio Grimaldi di Roma, dove tutte, per ragioni diverse, si trovano a vivere. In nome di questa convivenza, nascono amicizie e condivisioni di esperienze, sempre ben sapendo che, una volta uscite, le loro strade si divideranno. Benché possa sembrarci crudele, in realtà questa consapevolezza nasce da esperienze pregresse: quante compagne se ne sono andate ed è stato come se fossero scomparse? Le ragazze sanno che ognuna porta con sé il suo bagaglio, concreto e metaforico: come dalle loro valigie spuntano foto, regali che parlano del passato e di affetti di cui sentire la mancanza, così le poche telefonate e i rari ritorni a casa riportano in una realtà che al Grimaldi è solo raccontabile alle altre, ma che non viene mai davvero condivisa con loro.

I veri segreti, quelli profondi che ognuna cova in sé, restano alla fin fine privati... C'è chi, come Xenia, soffre per la povertà dei suoi genitori, che hanno passato anni di privazioni per garantirle di laurearsi in Lettere e su di lei grava questo enorme senso di responsabilità, unito alla paura del fallimento. Viceversa, una ragazza come Emanuela, ricca di famiglia, tiene ben altro segreto inconfessabile: la bambina di cui ha una fotografia in camera è sua figlia, Stefania, e vive in un collegio a Roma. Nessuno deve sapere il suo segreto, perché questo provocherebbe scandalo, e a Emanuela non resta che vedere sua figlia di domenica, quasi di soppiatto, mentre per il resto della settimana deve almeno fingere di essere lì per studiare. Diverso è il permanere in collegio per Milly, studentessa di musica malata di cuore, che è lì per essere tenuta lontana da un suo innamorato: la sua malattia permea il collegio di consapevolezza sulla precarietà dell'esistenza, ma sono rari momenti a cui le ragazze cercano di pensare il meno possibile. Troviamo poi Vinca, di origine spagnola, innamorata di Luis, un bel compatriota impegnato politicamente, per cui prova una grande attrazione: la sua famiglia è lontana e Luis la lega alle sue origini e al suo passato, ma la fa sperare in un futuro diverso e insieme. Che dire poi di Augusta, la più vecchia del gruppo? Lei è al Grimaldi da anni, chiusa in camera con la sua tartaruga e il sogno di diventare una scrittrice, conscia di non poter tornare al paese senza risultare il fallimento della famiglia. Diverso è invece il rapporto di Anna con il suo paese: per lei tornare in campagna equivale alla gioia e, benché la sua famiglia stia attraversando momenti molto difficili, il suo desiderio è quello di tornare a vivere là e dare un mano. Lo sa bene Valentina, che vive vicino a lei e che è sua amica da sempre e che occhieggia con una certa discrezione sulle condizioni disastrate della famiglia di Anna. Chi invece non vorrebbe proprio lasciare Roma e il mondo accademico è Silvia, talentosa e indefessa studentessa di Lettere, affascinata dalla figura del suo professore, per cui si trova a lavorare, con la speranza un po' utopica di poterlo affiancare nella vita, oltre che in università.

Le vicende di queste otto ragazze, a cui si aggiungono molti personaggi secondari, ugualmente rilevanti, ora si alternano e ora si amalgamano in una narrazione fitta, densa di dialoghi verosimili, che a mio parere rappresentano uno strumento straordinario e ancora assolutamente efficace di Alba de Céspedes. Lo scollamento tra ciò che ognuna di loro è fuori dal Grimaldi e ciò che diventa tra le mura del collegio è particolarmente interessante, così come si delinea il divario molto presente tra i desideri delle singole e i condizionamenti sociali e/o familiari. Spinte tra pulsioni amorose e desideri di emancipazione difficili da realizzare, se non arrivando a pesanti compromessi, le ragazze sono tutt'altro che tranquille; anzi portano con sé un'inquietudine che è figlia dell'età ma anche del tempo storico. La religione è spesso vista come facciata rassicurante e sono poche le ospiti del collegio che partecipano alle funzioni con fede. Le difficoltà economiche emergono senza vergogna e spesso sono dovute a una pesante eredità del fascismo; chi, come Emanuela, con la sua ricchezza potrebbe estraniarsi dal contesto, viene invece riportata amaramente nella storia da un dramma che è fortemente legato alla guerra. Non c'è scampo dalla realtà, sembra suggerirci Alba de Céspedes, eppure va anche detto che le sue protagoniste sanno benissimo che la permanenza al Grimaldi è una parentesi, che semmai guaderanno con malinconia, ma dopo la quale sarà impossibile tornare indietro.
Profile Image for Paolo.
134 reviews12 followers
July 8, 2023
Manifesting un mondo in cui all'ultimo anno delle superiori ti facciano studiare Alba de Cespedes.
Profile Image for Anna.
2,089 reviews996 followers
June 15, 2025
There's No Turning Back was first published in 1938 in fascist Italy. The translator's note provides interesting details of how it was received: immediately popular, but perceived as subversive by the authorities for its portrayal of women. In 1939 it was supposed to win a prestigious literary prize, but the government blocked this then forbade the publication of further editions. Apparently the publishers got around this by continually extending the run of the 'twentieth edition'. I can see why the novel was judged to be against 'fascist morality', as it portrays young women as vivid, intelligent, and independent people with the autonomy to choose the paths of their lives (including sex outside marriage in some cases).

As There's No Turning Back opens, the eight protagonists are living in the relative seclusion of a nunnery that serves as their student accommodation. In time-honoured student fashion, they gather in each other's rooms to procrastinate from their studies by chatting. As the book proceeds, the reader learns about their secret ambitions, fears, and sorrows. Gradually each passes or fails her final thesis examination and proceeds to the next part of her life. I enjoyed the very different personalities and situations of the young women, thrown together by their studies and room proximity yet having little else in common. The range of options available to a young woman, rich or poor, at the time is explored engaging via the protagonists. I was impressed with how elegantly the narrative switched between them, without muddling the reader or neglecting anyone. Nonetheless, Emanuela probably gets the most space as she has the most melodramatic life. I really enjoyed the insightful and involving writing. I think de Céspedes reads like a precursor of Elena Ferrante, exploring the decisions and constraints experienced by women with a focus on their friendships.
Profile Image for fatma.
1,016 reviews1,155 followers
dnfs
January 9, 2025
DNF at 40%

ive given the other two Alba de Céspedes novels ive read 5 stars so the fact that this one was so bad that i couldnt even finish it is a huge disappointment.

this novel is just so...subpar. nothing about it is impressionable in any way. there are a lot of characters, none of them developed enough to feel interesting or substantial. there is no sense of interiority or introspection. there is barely any storyline to speak of; we just randomly flit from one character to the next without any rhyme or reason. it's a novel that is so scattered that it felt almost entirely devoid of cohesion. and most importantly, nothing about it ever made me want to keep reading it: not the writing, or the characters, or the story. not one single part of it interested me in any way; it was genuinely just an utter disappointment from start to finish.
Profile Image for Chiara Basile.
233 reviews140 followers
June 19, 2025
A me la vita pare composta di tante brevi vite successive. In ognuna ricominciamo; e possiamo mostrarci ed essere completamente nuovi. Altrimenti finiremmo col venirci a noia, non vi sembra?
Profile Image for Francy.
58 reviews12 followers
August 15, 2025
Son rimasta così male del finale... Le ultime 10 pagine, boh.
Profile Image for Lara Tamantini.
250 reviews3 followers
August 8, 2024
Bellissimo romanzo corale dove si alternano ed intrecciano le storie di alcune giovani ragazze, allieve del Collegio Grimaldi, nella Roma degli anni '30.
Ognuna col suo passato travagliato e futuro incerto, così diverse tra loro ma accomunate dalla fragile, seppur speranzosa ed a suo modo combattiva, condizione di donna.
Alla disperata ricerca di un'alternativa, di una rinascita. Di una rivincita che, a volte, arriva.
Profile Image for Mariaelena Di Gennaro .
474 reviews139 followers
January 11, 2024
Alba de Céspedes era ed è una scrittrice straordinaria.

Il suo terzo libro che leggo e ne sono sempre più estasiata.
Non vedo l'ora di continuare a conoscerla!

Tutte le donne protagoniste di questa storia mi rimarranno sempre impresse nella memoria ed è pazzesco il modo in cui la scrittrice riesce a dar voce a tutte, rispettando i diversi background culturale, i diversi desideri e stati d'animo di ognuna.

Bellissimo!

Io l'ho ascoltato in audiolibro ed è narrato molto bene, quindi consigliato in tutti i formati!
Profile Image for Sara.
55 reviews5 followers
July 2, 2024
Romanzo a cui nella prima metà avrei dato 3 stelle ma che, alla lettura della seconda parte, se ne merita 4 se non 4.5. Catapultata nel mondo delle otto ragazze, ci ho messo un centinaio di pagine (che però scorrono velocemente) a sentirmi immersa nella storia e a conoscere, pian piano, ciascuna di loro. Il romanzo esplora il momento cruciale -i vent’anni- in cui le protagoniste si trovano a dover scegliere una vita, con l’ammonimento, però, di non poter tornare indietro una volta presa tale scelta (da qui il titolo). A premesse di un futuro più o meno grandioso si alternano scenari di cui invece si può già prevedere l’inevitabile risultato drammatico, nonostante il romanzo si interrompa prima del compimento e quindi l’esito esista solamente nel futuro non scritto del mondo che la De Cespedes ha evocato. Incertezza, paura dell’avvenire, del lasciarsi indietro qualcosa o qualcuno, paura dell’ignoto, di fare la scelta sbagliata o di non avere proprio la possibilità di scegliere. Il perno del romanzo è proprio questa irrevocabilità della scelta del “destino” che ciascuna si sceglie più o meno volontariamente, in cui status sociale, condizioni familiari e, soprattutto, gli ideali degli anni 30 (il cui ruolo di una donna era considerato essere principalmente quello di moglie e madre) giocano un ruolo fondamentale della vita delle otto protagoniste. Riporto qui sotto alcuni passaggi:


«Ma nel ricordare quel tempo Xenia, di colpo, s’avvide che tornare tra le compagne era impossibile; poiché a lei mancava proprio ciò che animava le altre: la fiducia nell’avvenire. S’illude, Silvia: se vuole arrivare ad avere una cattedra dovrà farsi raccomandare da chissà quale vecchio schifoso; anche Valentina s’illude: marito non lo troverà perché non ha soldi, anche se è onesta; l'onestà ti dà quanto basta per morire di fame. Come tornare in mezzo a loro sapendo ormai tutto questo? Né tra loro né al paese. Non poteva più credere in certi valori, da quando sapeva che si vive meglio ignorandoli. Il peccato non la spaventava più. Non è vero che l’anima pesa dopo il peccato: pesa nell'incertezza di compierlo; poi diviene consuetudine di vita. Certi principi resistono finché non comprendiamo che si può farne a meno. L’unico guaio - quando ti giuochi la vita a va o spacca - è che, se va male, resti a sbrigartela sola».

«Ma, in verità, ho sempre paura che un pericolo repentino e inarrestabile mi colga sola, indifesa. Siamo indifesi da secoli: da secoli qualcuno più forte ci arriva addosso, ci travolge, se abbandoniamo il pezzetto di terra, o di marciapiede, che bene o male ci ripara. Separarci da ciò che possediamo - un’amicizia, uno spazio per vivere, anche l’esiguo spazio di una camera - è un ardire che ci sgomenta.»
Profile Image for Avery Liz Holland.
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July 20, 2024
«Come quelli che muoiono»

Che magnifica sorpresa è stato questo romanzo! L'ho iniziato per via di una vaga curiosità nei confronti di questo "classico riscoperto", come viene definito, senza sapere bene cosa aspettarmi. Di sicuro non mi aspettavo di essere trascinata in questo racconto come da un vortice.
Pubblicato nel 1938 e ostracizzato dalla censura fascista, Nessuno torna indietro è ambientato in un collegio per studentesse e giovani donne a Roma, il Grimaldi. Qui Anna, Xenia, Emanuela, Silvia, Valentina, Augusta e Vinca vivono un anno insieme di studio, lavoro, amori, amicizie, difficoltà, desiderio di crescita, indipendenza e realizzazione personale.
Detta così la trama non sembra nulla di eccezionale e in effetti non lo è, nel senso che gli eventi narrati appartengono per lo più alla semplice quotidiana. Ma ciascuna di queste ragazze si fa portavoce ed espressione di un intero mondo - forse sarebbe più giusto dire che ciascuna di loro è un intero mondo - fatto di idee, valori, ambizioni diverse in un coro polifonico straordinariamente armonioso. Tutti i punti di vista hanno pari dignità e nessuno prevale sugli altri. Lo scopo sembra essere semplicemente mostrare tutte le sfaccettature di un microcosmo al femminile, comprese quelle che esulano dal ruolo di moglie e madre, "angelo del focolare", che il regime fascista impone alla donna. Alba De Cespedes accoglie voci che abitualmente sarebbero state soffocate: una ragazza madre, una giovane donna che diventa l'amante di un uomo ricco.
Inevitabilmente, il regime dichiara guerra a questo romanzo nonostante il suo enorme successo di pubblico (o forse proprio per questo). Quando si impone che sia ritirato dal commercio, l'editore Mondadori, che invece crede nella voce di Alba De Cespedes e delle sue ragazze, ottiene di poter vendere fino a esaurimento le ultime copie rimaste in magazzino. Il regime accetta e nessuno si rende conto che in realtà Mondadori continua a stamparlo, fingendo che le nuove copie siano quelle già immagazzinate.
Mi aspettavo una vicenda fortemente calata nel contesto dell'Italia fascista degli anni Trenta. Invece, a parte qualche sporadica allusione o l'ovvia differenza nella condizione femminile rispetto a oggi, le storie di queste ragazze sono sorprendentemente universali. Potrebbero quasi appartenere a vent'anni più avanti o ai giorni nostri ed è incredibile pensare che un romanzo così moderno sia stato scritto nel 1938. Emanuela, Xenia e le altre raccontano qualcosa di eterno e immutabile: la sfida del crescere e di trovare un posto nel mondo, conciliando i propri desideri con gli spigoli taglienti della realtà. È un processo che assume forme differenti a seconda dell'epoca storica e del luogo, certo, ma la sua sostanza resta sempre uguale e De Cespedes riesce a coglierla in un modo così profondo da lasciare senza parole. C'è un che di pavesiano in questa rappresentazione esatta della realtà e dei sentimenti, senza sbavature, come sotto una luce implacabile. Nella capacità sconcertante di trovare la verità nei momenti più banali dell'esistenza.
Le ragazze del Grimaldi sperano di costruirsi una vita propria e di non dover tornare indietro, nel paese di origine, a casa dei genitori, accompagnate dal fallimento. Ma in realtà nessuno torna indietro. «Come quelli che muoiono», dice Silvia a proposito di una compagna che all'improvviso lascia il collegio e non da più notizie di sé. Nessuno, anche quando torna sui propri passi, sarà mai la stessa persona che è partita, perché tutto ciò che ha visto e ha vissuto nel frattempo lo ha trasformato in qualcun altro. Ogni svolta del percorso, ogni esperienza nuova, ogni salto nel buio ci cambia inevitabilmente. Da un lato c'è speranza in questo: non dover mai tornare sui propri passi, andare sempre avanti, non ammettere le sconfitte semplicemente perché apparterranno sempre a qualcun altro - la persona che eravamo prima - e non a noi. Al tempo stesso, c'è un senso di condanna: cambiare pelle costantemente, come i serpenti, significa anche perdere tutto ciò che eravamo e avevamo prima. E così diventiamo eternamente estranei verso luoghi e persone, eterni forestieri che sostano per un po' all'estremità di un ponte prima di attraversarlo e trasformarsi ancora.
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