Il 1° giugno 1932 Cesare Trebeschi riceve, in occasione della sua prima comunione, una lunga lettera dal padre Andrea, amico di papa Montini, personalità di spicco del mondo cattolico, partigiano nelle fiamme verdi, deportato nei lager nazisti e morto a Gusen in una gelida giornata del gennaio 1945. Il primo giugno 2003 Cesare Trebeschi, nonno, detta una lettera per il nipotino Cesare in occasione della sua prima comunione. E qualche settimana dopo, di ritorno da un viaggio a Mauthausen e Gusen dove «il bisnonno Andrea è stato portato a morire», Trebeschi scrive un'altra lettera alla nipote Ana Carolina, che lo ha accompagnato in quel triste ricordo. Forme epistolari che, inviate ad altri nipoti, sono proseguite nel tempo quali testimonianza di prove dolorose, ideali e gioie intime da condividere. Sono lettere, qui in nuova edizione con inediti, che si leggono come la trama di un filo ininterrotto, una traccia ancora aperta. Una memoria famigliare che assume valore universale.
Un viaggio nella sfera intima della famiglia Trebeschi e di Cesare, già sindaco di Brescia e personalità molto influente in ambito politico e culturale nel secondo Novecento, attraverso dodici lettere significative (otto delle quali destinate ai suoi cari) che la famiglia ha deciso di condividere.
“Il primo incontro. Lettere scritte e non scritte” di Cesare Trebeschi è una raccolta di scritti privati pubblicato dalla casa editrice Morcelliana nel dicembre 2024 (in una nuova edizione ampliata rispetto alla precedente, uscita nel 2003 per La Quadra); l’opera fa parte della collana Il Pellicano Rosso e presenta una prefazione di Marco Fenaroli e un’introduzione di Tino Bino, già curatore di una precedente edizione. È un volume breve (poco più di un centinaio di pagine) ma pieno di riflessioni e considerazioni caratterizzate da una profondità che travolge il lettore e lo costringe a prendersi il tempo necessario per soppesare ogni singola parola e fermarsi a riflettere sul nostro modo di affrontare la vita e le ingiustizie che si verificano ogni giorno nel mondo.
Tutto ha inizio da una lettera che nel 1932 il padre di Cesare Trebeschi (Andrea, imprigionato dai nazisti e morto nel campo di concentramento di Mauthausen) scrive per il figlio, in occasione della sua prima comunione; questo gesto dà il via a quella che diventerà nei decenni successivi una tradizione di famiglia. Il libro, infatti, è diviso in due parti: nella prima si trovano otto lettere indirizzate da Cesare ai suoi numerosi nipoti e una lettera diretta ai suoi genitori; la seconda parte, più breve, raccoglie tre lettere (la già citata missiva indirizzata a Cesare e due lettere scritte da lui per il battesimo dei figli).
Riflessioni molto importanti sullo sterminio nazista e sull’indifferenza delle persone, sul fatto che dobbiamo sempre batterci per il bene; molti riferimenti alla religione, su alcune idee non concordo ma è commovente vedere un filo rosso che unisce diverse generazioni di una famiglia.