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Perduto è questo mare

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Napoli, anni Cinquanta. Una città tanto piena di luce da sembrare quasi fatata. Ma anche devastata dalla guerra e dimenticata dalla storia. Da lì, all'improvviso, una ragazzina viene portata via, lasciando per sempre il padre nell'ombra di una casa elegante e fatiscente. Lei crede di dimenticarlo ma, molti decenni dopo, la morte di un amico e maestro amato, lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, fa riemergere dal fondo della memoria l'immagine di lui. Della stessa generazione, i due uomini hanno avuto un diverso l'uno realizzato nei suoi libri, l'altro murato nella sua solitudine. Eppure entrambi sono stati ammaliati e respinti da quella città di incanto e desolazione, entrambi scossi e feriti da intimi segreti. Così sullo sfondo dei loro desideri e tormenti comincia un viaggio nella terra straniera del passato, e si snoda la storia di quella ragazzina che cresce e si forma sotto il segno della diversità, in un'Italia poco accogliente per le donne che non si adeguano alle regole del gioco femminile. Perduto è questo mare è un romanzo profondo ed emozionante su un difficile affetto filiale e su un potente sentimento d'amicizia, un'immersione nel regno remoto dei padri, costellato di amori intensi, abbandoni, allegrie e malinconie, che rimanda a echi da Enea sceso negli Inferi per cercare Anchise, a Kafka con la sua lettera al genitore carica di risentimento. Un libro in cui esperienze e ricordi riaffiorano dolci ma taglienti, mentre Elisabetta Rasy si è possibile reinventarsi una paternità ideale, altrove? E nella memoria incontriamo davvero di nuovo le persone amate e scomparse? E i conti finalmente tornano?

179 pages, Kindle Edition

Published February 4, 2025

18 people are currently reading
138 people want to read

About the author

Elisabetta Rasy

60 books5 followers
Elisabetta Rasy è una giornalista, scrittrice e saggista italiana.

Elisabetta Rasy is an Italian journalist, writer and essayist.

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11 (4%)
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38 (17%)
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2 stars
62 (27%)
1 star
18 (8%)
Displaying 1 - 30 of 31 reviews
Profile Image for Roberta.
208 reviews14 followers
May 30, 2025
Un libro “furbo”, che vorrebbe strizzare l’occhio ad un pubblico istruito e socialmente impegnato (vedi i cenni alla storia di Napoli, all’Eneide, vedi i riferimenti al patriarcato e alle leggi sull’adulterio e sul delitto d’onore). E’ comunque tutto molto superficiale, evanescente e fine a se stesso. La linea narrativa non è una linea, è un saltare di palo in frasca con flashback di eventi familiari e personali. Non ho capito sinceramente dove volesse andare a parare l’autrice. Non mi è rimasto un solo concetto degno di nota. E’ il terzo libro candidato allo Strega che leggo e posso solo dire: boh…
Profile Image for Come Musica.
2,063 reviews629 followers
July 3, 2025
“Il tempo modifica lo spazio, non è una formula scientifica ma una precisa cognizione dell’anima.”



Premetto che a me piace molto la scrittura di Elisabetta Rasy, da quando l’ho letta la prima volta anni fa; la leggo volentieri anche su La Domenica de Il Sole 24 ore.

In “Perduto è questo mare”, uno dei cinque finalisti al premio Strega, i temi trattati sono tanti (forse troppi): da quello della memoria, a quelli della perdita e delle relazioni familiari, che un po’ confondono il lettore.

Ambientato a Napoli negli anni '50 e '60, Elisabetta Rasy prova a perdonare il padre di cui è stata orfana due volte.
La scrittrice ripercorre la propria relazione padre-figlia alla luce dell’amicizia trentennale di suo padre con Raffaele La Capria.

Infatti, la morte di Raffaele La Capria, amico dell'autrice, apre la porta ai ricordi, intrecciando il passato con il presente.

“Ci penso un po’ prima di lasciare l’isola, le notizie sono altalenanti, forse ce la fa a raggiungere quella meta cui tanto aspira e che noi, noi ormai pochi attorno a lui, invochiamo come una cerimonia magica: il centesimo compleanno. Invece quarantotto ore dopo sono a Roma ma Raffaele [La Capria] non aspetta, nella notte se ne va, in una brutta stanza di un vecchio ospedale, proprio tutto quello che non desiderava, che non desideravamo.
Anche il funerale va fatto in fretta.”

Altro protagonista è Napoli, con la sua bellezza e le sue contraddizioni, e il suo mare

“Tuffati tu ora.
Io dico di no, no, non voglio fare quel salto, mi fa paura, anche se dal bordo della piscina all’acqua sarà meno di mezzo metro mi sembra un abisso. Lui mi ripete: Tuffati, io dico ancora di no, poi lui mi fa: Guarda che bella nave laggiù. Io volto la testa, e mentre sono girata, un attimo, lui mi dà una spinta nella schiena e cado in acqua. Il primo tuffo… Capisco che mi piace, ho vinto la paura, mi tuffo ancora, poi ancora e ancora, non smetto più.
Precipitare nell’acqua fino in fondo, il chiarore mentre risalgo, l’aria calda fuori, il cielo e il mare di un unico colore, lo sguardo soddisfatto di mio padre e i suoi occhi sempre più verdi nella piena luce: tutto è perfetto come se la beatitudine di quella giornata non potesse mai finire, uno di quei momenti in cui sembra che il domani non debba mai arrivare.”

Tra 3 e 4 stelle.

Profile Image for Montenora.
41 reviews2 followers
June 19, 2025
1.5 stelle
Questo libro mi è scivolato addosso e non mi ha lasciato niente.
Profile Image for Chiara.
549 reviews25 followers
June 29, 2025
Un libro che quando l'ho letto ho pensato: "Ecco uno di quei libri che fanno dire a quelli di destra quanto siano inconcludenti e chiusi su se stessi gli intellettuali di sinistra".
Un libro confusionario, senza una vera trama o obiettivo. Si parla del padre della scrittrice, a tratti si racconta la sua storia, poi però si parla di Napoli che va tanto di moda adesso, poi si parla del povero La Capria che è tirato in ballo un pò così, senza senso.
Per un attimo ho pensato he potesse esserci qualcosa di bello, qualcosa di dedicato a La Capria e invece nemmeno quello. Tutto molto superficiale, tutto buttato li per poi passare oltre. L'Eneide, il patriarcato poi non so cos'altro.
e'uno di quei libri che fanno dir che il romanzo è morto, tutti questi autori italiani che non sanno far altro che parlare di se. C'è modo e modo di parlare di se, qui non c'è nemmeno lo sforzo dell'opera letteraria.
Profile Image for vecchiaphoebe.
70 reviews
May 27, 2025
mi è piaciuto molto, una bella scrittura, una narrazione non lineare fatta di flashback e suggestioni, intimo ma con richiami all'arte e alla letteratura abbastanza universali.
anche mio padre era un grande nuotatore, il mare gli dava felicità assoluta, e questa componente è presentissima nel mio ricordo.
4 stelline.
Profile Image for Piera Rivera.
665 reviews12 followers
June 14, 2025
Un libro fatto di flashback sulla figura del padre e su quella dell’amico più anziano, quasi un’altra figura paterna. Il periodo raccontato è quello del dopoguerra tra Napoli, Capri e Roma. La scrittura spesso fastidiosa tra prima persona e impersonale. Ben scritto, per carità, con citazioni dotte su cinema e classici (Virgilio, Kafka), su problematiche sociali (delitto d’onore, abbandono del tetto coniugale, matrimonio riparatore, ecc) ma non mi ha coinvolto più di tanto. Forse troppa carne al fuoco e quindi trattata in modo superficiale… ma chi sono io (semplice lettrice) per dirlo🤷🏼‍♀️
Profile Image for Francyy.
678 reviews72 followers
July 1, 2025
Concordo con chi ha commentato scrivendo che è un testo un po’ confusionario, dove i piani narrativi non sono così ben definiti e l’uso del personale è dell’impersonale creano disagio. Ma il libro mi è piaciuto proprio per la confusione di queste due figure paterne, così diverse e complementari. Un padre vero e un riferimento paterno, l’uomo manchevole e lo scrittore esemplare. In più la curiosità di andare a vedere le foto di Ilaria Occhini e Raffaele La Capria e scoprire un rapporto che ignorantemente non conoscevo
155 reviews
August 2, 2025

Plot
It is 1963. Elisabetta is a seven-year-old girl who lives in Naples with her parents. Her mother, Bianca, suddenly decides to leave her husband, Lello. She takes Elisabetta with her and moves to Rome. For many years, Elisabetta forgets her father. When, in 1986, Elisabetta for the first time meets the famous Italian writer and screenwriter Raffaele La Capria, she begins rethinking about her father. Lello had been deeply attached to her in the fist years of her life. He taught her to swim and jump from the rocks into the sea. He was always in a good mood and extremely kind to everyone. Why, then, did he change, becoming such an introvert and silent man?

Review
“Perduto è questo mare” is the latest book by the Italian writer Elisabetta Rasy. It tells the story of her difficult relationship with a father who was very attached to her until she turned seven. As a teenager, she spent some summer holydays with him, but she can no longer recall his face or she never dreams about him. During those summers in Naples, Elisabetta used to hang around with her friends, Serena and Glauca. She never understood why her father slept all morning, always tired and melancholic. He seemed like a defeated man. When Elisabetta grows older, she finally discovers that her father suffered from a deep depression. Only recently, in Italy, depression has been diagnosed and treated as a serious illness; at that time, no one knew about it. Through conversations with her friend Raffaele La Capria, Elisabetta realizes how different a father-child relationship can be. For example, in “The Aeneid”, Aeneas descends into Hades to see his beloved father Anchises one more time. On the other hand, Kafka in his “Letter to my father” criticizes him for his too-authoritarian figure. Elisabetta realizes that her father, Lello, and Raffaele La Capria shared some things in common: both hated post war Neapolitan society: it was a city full of corruption, illegality and speculative real estate development. In 1963, Raffaele La Capria wrote the intriguing screenplay of “Hands Over the City”, directed by Francesco Rosy, which became a cult film. In 1961, La Capria had won a controversial edition of the “Strega Prize” with “Wounded to Death”. Even though the writer loved Naples and its sea (he lived in the stunning “Palazzo D’Anna” in Posillipo), he ran away from the city’s corruption. Lello, on the other hand, never ran. He stayed but he became like a ghost in a city that had no place for defeated and marginalized people.

Conclusion
In conclusion, “Perduto è questo mare” is a riveting book in which Elisabetta Racy reflects on whether it’s possible to experience an ideal form of fatherhood, if not in life, perhaps in memory or in another place. At the same time, she wonders whether we can again meet the people we once loved, through memory and ask them why they changed. I have only one question about this book. It talks about a famous writer (Raffaele La Capria) and his charming wife (Ilaria Occhini) who was an extraordinary actress. Is this novel a subtle and moving reflection on friendship and the difficult bond between father and daughter or a calculating commercial operation that uses famous figures and dazzling landscapes? I look forward to reading more about it.
Profile Image for Olly90.
107 reviews60 followers
July 15, 2025
4,5/5⭐️ ~ “Io guardo il mare e penso che forse anche stavolta mio padre tornerà a nuoto […] ma lui non torna, chissà dov’è, non lo so”.

“Perduto è questo mare” è passato e presente, è tranquillità e sofferenza, è calma piatta e poi, improvvisamente, è burrasca e tempesta.

Tra le pagine di questo libro che come onde sfuggono alle comuni etichette di genere, Elisabetta Rasy confronta due figure per lei fondamentali: il padre biologico “Lello”, presente e allegro durante l'infanzia poi smarrito e distante, e Raffaele La Capria, il celebre scrittore napoletano, Premio Strega nel 1961 con “Ferito a morte”, grande amico dell’autrice e “padre" letterario. I due uomini, diversi ma allo stesso tempo complementari, hanno in comune la stessa generazione e l’odio/amore per la città che li ha respinti e allontanati ma che porteranno per sempre dentro al cuore, Napoli.

La scrittura della Rasy è raffinata, preziosa e nostalgica, ricca di suggestioni che arricchiscono e agevolano una narrazione non lineare, che forse a tratti è un pò caotica. Tanti sono i riferimenti all’arte, alla letteratura e al cinema, in particolare molto consistente è il parallelismo con il rapporto tra Enea e il padre Anchise.
Ma è proprio attraverso questi riferimenti che l’autrice riuscirà a districare il lungo filo della memoria, a fare i conti con un passato familiare travagliato, liberandosi del dolore e della pena e conservando soltanto la tenerezza e il dolce ricordo.

Le due figure paterne ci vengono raccontate dall’autrice in un modo così autentico e delicato che è difficile non emozionarsi in alcuni passaggi (sopratutto a chi, come me, tocca in modo particolare la tematica padre-figlio/a) così come Napoli diventa essa stessa protagonista, “la città che ti addormenta o ti ferisce a morte […]” con il suo mare perduto “e tutte la baie, le spiagge, le marine ridenti sulla costa italiana…” per citare le parole delle stesso Raffaele.

Basta un tuffo nel mare per far riaffiorare i ricordi, quel mare nel quale Lello e Raffaele nuotavano, quel mare che fa da collante e tiene legata Elisabetta ai due uomini e a quella città ormai lontana.

Un libro profondo, stratificato, meravigliosamente complesso (l’ho sottolineato un sacco!), mi si è appiccicato addosso come il sale dopo un bagno in mare, e si sa, il sale fa bene alla pelle ma brucia anche.
Profile Image for Vaniglia Harris.
310 reviews
July 8, 2025
È un romanzo a base autobiografica, narra - saltabeccando qua e là, quasi in un flusso di coscienza - non tanto la vita dell'autrice (Roma, 1947) quanto il suo rapporto con due presenze per lei topiche, sia pure in maniera profondamente diversa: il padre Lello, partecipe e allegro durante l'infanzia poi perduto e distante, mai più raggiunto con l'auspicabile familiarità; e Raffaele La Capria, il celebre scrittore napoletano, grande e assiduo amico nonché "padre" letterario. La scrittura è elegante, direi quasi preziosa in certi punti, ma complessivamente ho faticato, sempre sul punto di interrompere la lettura. Non ne sono stata coinvolta, non mi ha trasmesso neanche un briciolo di empatia: neppure la città di Napoli - che cercavo anche per un certo percorso fra storie del sud Italia che vorrei fare durante l'estate - non mi è apparsa trasparire fra le righe come avrei voluto. Ho letto qualche recensione in giro e ho visto che, pur con numerose eccezioni, moltissimi la pensano come me.
Il libro della Rasy è il secondo classificato dello Strega 2025, anche se, secondo me, c'era dell'altro di ben più meritorio (Bajani primo ok ma Ruol ultimo dei cinque nonmi trova per niente d'accordo): mi ha ricordato lo Strega vinto nel 2021 da Emanuele Trevi con Due vite, un piazzamento al vertice per me incomprensibile.
Profile Image for Chiara Giacobelli.
Author 9 books28 followers
July 15, 2025
"Il libro si apre con la morte di Raffaele La Capria, maestro e amico dell’autrice, la cui figura funge da innesco per una riemersione prorompente della memoria. A lui si contrappone, per contrasto e simmetria, la presenza ingombrante e sfuggente del padre, Lello: ex aviatore, gentile e sognatore, poi abbandonato dalla moglie e dalla figlia, infine ritiratosi in una cupa solitudine. «In tutta la sua vita, finché io l’ho conosciuta, c’era stata una gara tra lui e il destino: la guerra, l’amore, il denaro, il lavoro. Lui credeva nella fortuna, ma la fortuna non credeva in lui».

Attraverso una narrazione che sfugge all’ordine cronologico per privilegiare il ritmo ondoso dell’associazione e della rievocazione, la protagonista compie un viaggio nel passato che diventa anche un tentativo di ricucitura: dei legami, della propria identità, delle illusioni. Napoli, scenario e personaggio al tempo stesso, è lo sfondo imprescindibile di questa esplorazione: «una città da cui tutti se ne andavano, un mare meraviglioso da cui tutti fuggivano, l’immagine perfetta delle illusioni perdute, un incrocio tra rifiuto e rimpianto»."

Leggi la recensione completa qui:
https://www.affaritaliani.it/libri-ed...
75 reviews1 follower
July 23, 2025
Prosa fantastica al servizio di una autobiografia alquanto bislacca, in cui al vero padre, dopo essere esistenzialmente scomparso e poi abbandonato, si affianca, si sovrappone, si sostituisce un altro padre di adozione culturale (Raffaele La Capria). La scrittrice ammette di aver vissuto nella patria dei senza padre per la maggior parte della sua vita ... e si sente.
Forse allo Strega 2025 (la Rasy si è classificata al secondo posto, dopo L'anniversario di Bajani) hanno dato un titolo ("il padre") e gli scrittori-studenti si sono adeguati. Boh?
Profile Image for Emanuela.
176 reviews2 followers
March 5, 2025
Sullo sfondo di una Napoli piena di contrasti, tra fascino e decadenza, rigore e trasgressione, colori del mare e bianco e nero, una donna ripercorre la propria vita analizzando due figure maschili opposte ma tremendamente importanti.
Sono gli anni '50, così vicini eppure per molti aspetti così lontani. L'adulterio femminile è un reato punibile col carcere e il delitto d'onore sopravviverà per parecchi decenni ancora.
L'arte è una grande protagonista, declinata sotto ogni sua forma ma soprattutto cinema e scrittura.
L'ambiente è aristocratico, talvolta decaduto, spesso snob.
La scrittura è molto dettagliata nella cronologia dei fatti realmente accaduti quasi didascalica.
Profile Image for ogliastrina.
481 reviews
April 18, 2025
La trama non sarebbe male se lo stile narrativo non fosse così fiacco. Un'opera che invita il lettore a riflettere sulla complessità dei legami familiari e sull'elaborazione del passato. Un romanzo a carattere autobiografico. Nella Napoli degli anni Cinquanta, quella de Le mani sulla città di Francesco Rosi, inizia la ricerca del tempo perduto della scrittrice che ritorna sui passi della sua giovinezza. Elisabetta Rasy attraverso il rapporto con suo padre ci parla anche della sua unga amicizia con l’uomo e lo scrittore Raffaele La Capria.
Non ho apprezzato le parentesi in dialetto napoletano.
Profile Image for Nik Mag.
92 reviews
July 2, 2025
27/2025 Libro candidato al Premio Strega e arrivato anche in cinquina (!?). Trovo sia un testo un po' ruffiano... La storia del padre, brillante ed affascinante giovane aviatore che negli anni, dopo una serie di fallimenti sia lavorativi che amorosi, cade in un torpore simile alla depressione. La storia di Raffaele La Capria, sceneggiatore, scrittore e vincitore del Premio Strega nel 1961. amico dell'autrice fino al suo ultimo giorno. Citazioni dell'Eneide, di Kafka un po' sparse per il libro... Tutto crea una sensazione di non sapere cosa di preciso si stia leggende se una storia familiare o di un'amicizia inframezzata da queste citazioni.
2 reviews3 followers
February 7, 2025
The memories of my Naples in and out and in again like a sweet melacony shimmering sea .

Chi parte non può togliersi dal fondo della testa che non avrebbe dovuto andar via, non può scacciare l’idea insidiosa che la vera vita era lì, nel luogo che è sta abbandonato, e che nell’attimo preciso della partenza la propria storia si è fermata.
282 reviews
August 2, 2025
una ragazza, dopo la separazione dei genitori, lascia Napoli e il padre trasferendosi a Roma portando con sé il peso di questa separazione.
Un parallelo con l'erede, Enea che lascia Troia con il padre sulle spalle, e con la vita di Raffaele La Capria che lascia sua volta Napoli per Roma
1 review
August 31, 2025
Se cerchi uno sguardo nel passato riguardo Napoli è ben consigliato. Se hai un rapporto particolare e conflittuale con tuo padre (ma anche tua madre) è consigliato, ti rivedrai.
Un po’ lento nella lettura (a tratti noioso) e stile un po’ forzatamente ricercato
198 reviews4 followers
Want to read
June 10, 2025
La cinquina del Premio Strega
Raffaele la Capria
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for chiara.
26 reviews3 followers
July 12, 2025
qualcuno mi spieghi il secondo posto allo strega, perché onestamente non capisco
185 reviews4 followers
July 16, 2025
Perduto in questo libro il senso di ciò che ho letto.
Profile Image for Nicoletta.
124 reviews7 followers
October 22, 2025
Interessante, un libro dove si intravede un rapporto padre figlia difficile ed una profonda amicizia con un amico che ha preso il posto, forse, del padre assente.
176 reviews
December 30, 2025
La mia opinione 3,5

Quando viene a mancare il suo amico Raffaele La Capria riaffiora nella memoria di Elisabetta Rasy la figura del padre, Lello, (col quale non ha avuto rapporti per tanto tempo), coetaneo dell’amico e morto diversi anni prima. Entrambi gli uomini hanno un passato travagliato, ma mentre Lello di fronte alle delusioni e alle difficoltà si abbandona a una profonda rassegnazione, La Capria, invece, incanala tutto nella letteratura e nell’arte delle sue opere.
Questo romanzo è un viaggio nei ricordi della Rasy dagli anni ‘50 fino al decennio successivo, quando appena adolescente, lascia la sua amata Napoli, il mare e il padre che ormai sprofondato nell’apatia trova conforto solo nel sonno. La Rasy viaggia tra i ricordi più remoti della famiglia paterna e il passato più recente trascorso con La Capria, creando un’opera tra l’autobiografico, il memoir e il saggio. Mi hanno colpito molto le diverse associazioni emotive che accompagnano la storia. Il disordine caotico della madre contrapposto all’ordine maniacale del padre che ho ritrovato riflessi nella struttura del libro con capitoli apparentemente confusionari ma amalgamati alla perfezione da una scrittura lineare, pulita e raffinata.
Non ho trovato nelle parole dell’autrice rancore per il padre, che a modo suo l'ha molto amata, ma serenità, forse un po’ di rammarico per un uomo che negli anni ha perso la solarità e la spensieratezza. Mi sono incantata e immersa nei ricordi dell’adolescenza a Napoli, l’amore per il mare, le amicizie giovanili, mentre il ritmo del racconto negli anni più recenti a Roma si aggroviglia tra opere e virtuosismi che, complice la mia ignoranza, hanno reso ostico proseguire in alcuni capitoli. Anche l’espediente narrativo dell’autrice di parlare di se stessa in prima e in terza persona nello stesso periodo narrativo è interessante, ma troppo strano per i miei gusti, mentre valorizza e enfatizza ulteriormente la storia la metafora con l’Eneide: Enea che salva il padre Anchise fuggendo da Troia e poi si reca negli inferi per incontrarlo un'ultima volta (pietà e responsabilità filiale).
E’ stata una lettura altalenante, molto intima, che ha risvegliato in me un po’ di malinconia, però con accezione positiva e che mi fa ripensare a quelle pagine con un sorriso nostalgico. Un libro, per me, impegnativo ma molto toccante.
Profile Image for Antonella ;Racconti d'Alabastro; .
67 reviews9 followers
Read
May 3, 2025
Nonostante il grande investimento nella storia di Napoli, di cui sono sempre curiosa in quanto napoletana io stessa, questo romanzo non mi ha coinvolto affatto.
Il punto di forza innegabile è però la prosa impeccabile
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