Rossana Campo torna col suo consueto stile asciutto e irriverente, fatto di conversazioni ironiche e profonde, distillato in un breve romanzo d'amore ed eros, tra feste e tuffi rigeneranti nei parchi dove ci si può sedere nell'erba per sentire l'energia che emana dalla terra.
Betti è una sceneggiatrice che ama il suo lavoro, perché "la vita quando riesci a scrivere delle buone frasi diventa una cosa solida e sensata". È anche amica tra le amiche, centro di un circolo in eterno Alice, che cerca in un nuovo strizzacervelli una via d'uscita alle dipendenze affettive che le torcono la vita; Gloria, tiranneggiata da un regista che a teatro la vuole issata sui tacchi e che è anche suo marito; Federica, a un passo da un matrimonio che potrebbe essere un enorme errore; Lorenza e Sylvie che da vent'anni dividono la vita con allegria e qualche ombra. E poi c'è un vortice di relazioni in cui spiccano l'inafferrabile Justine dai lunghi capelli rossi e la bella Leila, sposata e indecisa, con cui Betti ha una relazione appassionata e intricata. A unire Betti a queste donne sono le tavolate dove scorre vino rosso e si mangiano cose buone e si parla, si parla, si parla. Di libri e di cinema, di poliamore e gelosia, e del tempo che passa lasciando intatti desideri e velleità. Ma soprattutto di libertà femminile.
"Andrea Dworkin ti risponderebbe che bisogna sempre chiedersi: libertà per chi? "
Signore, Carla Lonzi è risorta.
Non riuscivo a fare a meno di pensare a lei mentre leggevo, anzi divoravo, queste pagine; questo non è un saggio femminista: questa è narrativa di puro femminismo radicale. Ed è una bomba.
"[riferendosi alla Dworkin] della vita di una femminista radicale, cicciona e incazzata nera con gli uomini, a chi frega qualcosa? "
Che poesia. Che irriverenza. Che maestosa, sublime volgarità.
Rossana Campo racconta di Betti, la rappresentazione di una donna scomoda: lesbica, diversamente giovane, libertina. Betti è libera: libera dai pregiudizi, libera di scopare, piena di sorellanza.
"Stanno vicine, si guardano negli occhi. Sono due giovani amanti lesbiche e non hanno paura di farsi vedere dal mondo."
La sua scrittura come il suo racconto è ironico, irriverente, crudo e veloce; la sua brevità è una freccia che corre dritta al bersaglio. Le pagine sembrano bruciare come le stelline a capodanno, lo vedi consumarsi tra le dita e non riesci a fermare la scintilla finché sembra non rimanere nulla, ma quando chiudi gli occhi lascia impressa sulla retina la sua ombra.
"Quello che succede a lei si chiama violenza contro le donne, ed è radicata, diffusa ovunque e accettata culturalmente, da sempre."
Quel che mi ha sbalordito di più è come sia riuscita ad incorniciare la storia attraverso le più grandi ribelli del secolo scorso, femministe radicali e emarginate come Andrea Dworkin, Judith Butler, Monique Witting. Vi dico soltanto che sono femministe volutamente dimenticate, accantonate addirittura dalle femministe odierne tanto furono selvagge, irriverenti e crude.
Un libro brevissimo, che si legge davvero in un soffio. Devo ammettere che all’inizio non mi aveva catturata: la storia mi sembrava un po’ superficiale e non riuscivo a capire bene dove volesse andare a parare. Tuttavia, complice la brevità, la bravura della lettrice dell’audiolibro e anche la curiosità di scoprire l’evoluzione dei personaggi, mi sono ritrovata a terminarlo in un paio di giorni.La sensazione che mi ha lasciato è stata quella di un testo quasi teatrale, con i tanti dialoghi serrati e dinamici che danno ritmo alla narrazione e rendono le protagoniste vivaci e riconoscibili. Questo gruppo di amiche cinquantenni “libere e un po’ bastarde” rappresenta un ritratto ironico e realistico di donne che non hanno paura di mostrarsi per quello che sono, con pregi e difetti.
Nonostante questo, avrei desiderato che le varie protagoniste venissero approfondite di più. Alcuni spunti mi sono sembrati interessanti ma appena accennati, e credo che un libro più lungo avrebbe potuto regalare maggiore spessore sia ai personaggi che alle dinamiche affrontate. Temi come l’amicizia, la libertà personale e la complicità femminile meritavano, secondo me, più spazio.
In definitiva, non me la sento di dare più di tre stelle, ma lo considero comunque un libro piacevole e scorrevole, ideale per una lettura veloce. Sicuramente leggerò altro dell’autrice, perché lo stile e la freschezza dei dialoghi mi hanno incuriosita.
"Qui dobbiamo fare sapere alle altre signore che arrivare alla nostra età è figo (50anni), siamo nel pieno della vita, delle nostre risorse, e ci siamo liberate da tante stronzate giovanili. Vero, da tante paure, indecisioni, dal giudizio degli altri. A questo punto siamo libere! E possiamo essere ciò che vogliamo."
Essere donne di 50anni è qualcosa di speciale, siamo intriganti, affascinanti, arroganti, cattive se necessario, ma soprattutto consapevoli di dover vivere la vita come più ci piace e ci soddisfa, senza ascoltare il brusio della gente che ci critica, ognuno vive nelle proprie scarpe, le indossa come vuole e con cosa vuole, se agli altri non piace sono solo problemi loro! Questo libro ci insegna che essere libere significa proprio questo: tornare a essere chi siamo sempre state (chi abbiamo sempre sentito di essere), senza guinzagli, a briglia sciolta. E' bello essere diventate donne libere e anche un pò bastarde, se ci va!
Con il suo stile diretto e confidenziale, Campo racconta di donne che hanno scelto la libertà, anche a costo della solitudine o della marginalità, tracciando una genealogia femminile fatta di artiste, scrittrici, amiche e ribelli. Il libro è un inno alla forza delle donne che non si piegano, che sbagliano, amano, si rialzano e rivendicano il diritto di essere sé stesse, "anche un po’ bastarde".
Un gruppo di amiche adulte, etero ed omosessuali,affrontano le loro crisi amorose ognuna in modo differente,vivendo la loro età in modo semplice e poco pretenzioso, alla ricerca del proprio benessere personale. Si tratta di un romanzo brevissimo,simpatico e leggero,perfetto per occupare una mezza giornata di relax.
Attraverso le vicende delle protagoniste vengono trattate tematiche su femminismo, relazioni e arte. Peccato per i modo in cui vengono narrate, a sprazzi e frettolosamente.