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Ottobre 1945. L'anno scolastico inizia in ritardo. È il primo dell'Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. È arrivata a Borgo di Dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno. Ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto, e le ventitré allieve di quinta elementare che ha di fronte sono una ragione sufficiente per tenere a bada la tristezza. Al suono della campanella è rimasto un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui è destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore. Si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. È preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene. Per entrambe c'è stato un prima e c'è stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca è l'unico posto in cui desidera tornare. Perché lì sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i "provvedimenti per la difesa della razza" impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome. L'ultimo ricordo felice di Ester è una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa più nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l'abbandona un po' ogni giorno. Gilla ha intuito cosa nasconde l'ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciò che si è rotto servono calma e pazienza. Le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve. Con la grazia di chi sa di maneggiare esistenze fragili e preziose e il rigore di un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi è impossibile distogliere lo sguardo.

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Raffaella Romagnolo

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27 (3%)
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11 (1%)
Displaying 1 - 30 of 109 reviews
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
May 8, 2024
Tiqqun 'olam*



Io l'ho trovato bello, si può dire? Non è che tutto debba essere per forza letteratura alta o sperimentalismo formale, anche una bella storia ben scritta ha il suo motivo di esistere.
Per tutta la lettura, poi, ho pensato che “Aggiustare l’universo” potrebbe essere gemellato con Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr (vincitore del Premio Pulitzer per la fiction nel 2015) e che Raffaella Romagnolo, come la sua protagonista, la giovane maestra elementare Gilla, avesse congegnato un bel meccanismo narrativo in cui diversi piani temporali e diverse narrazioni si incastrano alla perfezione ai riferimenti storici, alle leggi razziali e ai titoli dei giornali che scandiscono in tempo reale le vicende dei personaggi regalando a loro profondità e tangibilità e a noi quel senso di ineluttabilità, sgomento, di corsa inarrestabile verso il precipizio della Storia.
La storia principale si svolge nel primo anno scolastico del 1945-1946, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma ritorna spesso a vicende che si svolgono nel 1938 e negli anni della guerra, e Romagnolo è brava nel creare un suo sistema solare fra Casale Monferrato, Borgo di Dentro (paesino dell’entroterra ligure che, insieme ad alcuni personaggi, ho visto presenti in almeno un altro dei suoi romanzi*), Genova e Auschwitz in cui muovere in tempo di pace e di guerra, nelle città e nelle campagne, i bambini e gli animali, i fascisti e i partigiani, gli ebrei e i cattolici, chi ha distrutto e chi si è dato da fare per salvare e poi per ricostruire. A partire dalla Scuola, che è dove Gilla, che di anni ne ha ventidue e un passato recente da staffetta, decide di azionare il meccanismo per farlo ripartire, che è il luogo dove tutto può essere e deve essere rifondato. Non senza aver sofferto, non senza che nel libro la sofferenza venga risparmiata, nascosta o annegata nel miele (che sono alcune delle critiche che ho visto muovere a questo romanzo), o che tutti i protagonisti della storia ne siano rimasti immuni riprendendo senza perdite il corso della propria esistenza: che dire, anche nelle tragedie qualcuno riesce a uscirne vivo, qualcuno può e deve continuare, qualcun altro riesce a sopravvivere, altri ancora possono ricominciare a vivere e rinascere.

*Tiqqun ‘olam in ebraico significa “riparare”, rendere giustizia, rimettere al posto giusto le cose per il bene di tutti.
**Ecco, da questo articolo su libro e autrice: “Siamo a Borgo di Dentro, per Romagnolo ormai luogo di tutte le storie (nel romanzo Destino è il nome scelto dall'autrice per indicare la parte più antica di Ovada, «cittadina geograficamente piemontese, ma ligure per tradizione, lingua e cuore»”
Profile Image for Seregnani.
738 reviews34 followers
August 8, 2024
Pensavo fosse il classico “libro che leggono tutti d’estate” invece mi ha preso bene. Fin da subito si capisce che si parla di storia, molta storia d’Italia e non, di battaglie, guerre, ma anche dell’amore di una famiglia ebrea che si ritrova dopo tanto tempo. Storia di una maestra che è più di una maestra e di una scuola che anche oggi servirebbe ai giovani. Per cui mai giudicare un libro dalla “copertina”. Una grande storia
Profile Image for Fede La Lettrice.
833 reviews86 followers
May 30, 2024
• No! Assolutamente no!

• Se voglio un elenco telefonico, leggo un elenco telefonico: serie infinite di noiosissimi elenchi di oggetti e aggettivi. Anche in alcuni romanzi di Roth sono presenti gli elenchi, ma hanno un perché, una sonorità, una posizione, qui invece sono puri elenchi e appiattiscono un romanzo già piatto di per sé.

• Se oggi si vuole scrivere un racconto sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla ricostruzione nel dopoguerra, con tutti i grandi romanzi sul tema già editi, deve essere qualcosa di creativo, di mai letto, di 'diverso' nella forma, nella storia, nella ricerca, nella prosa, nei personaggi...e questo non lo è.

• La domanda nasce spontanea: non è che ultimamente il premio Strega vuole aiutare i lettori indicando i libri da evitare?
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
April 17, 2025
Una bella storia, scritta con uno stile semplice e ricco.

La guerra, le sue tragedie, le lacerazioni umane, le perdite irrimediabili ma anche la bellezza delle piccole cose, dei sacrifici.

Una lettura bella e che merita. La storia è quella che conosciamo ma l'attenzione ai ricordi e il rispetto sono sempre di attualità.

Un bel romanzo e una buona penna.

" Vivere è rischiare"

“Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato. ”

(L'amore ai tempi del colera " Gabriel Garcia Marquez)
Profile Image for Come Musica.
2,058 reviews627 followers
July 9, 2024
Presentato da Lia Levi nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
Con la grazia di chi sa di maneggiare esistenze fragili e preziose e il rigore di un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi è impossibile distogliere lo sguardo.


“L’uomo congiunge i palmi davanti al volto. «La guerra ha spezzato molte cose, signorina Gilla.»
«Io non credo che sia muta.»
«Forse ha spezzato anche questa bambina.»
«Ma se si potesse… aggiustare?» Quanta enfasi. E quanti ricordi. La parola è così piena di… Michele, che la fa arrossire. Il direttore non sembra accorgersene. «Cosa mi sta chiedendo?»
«Io vorrei…» Gilla non trova le parole.
«Saperne di più.»
Lei annuisce.
«Provare ad aggiustarla.»
Gilla stringe le labbra.
«E vuole la mia complicità?»
«Diciamo il suo aiuto. In fondo è lei…»”

In “Aggiustare l'universo”, Raffaella Romagnolo descrive il primo anno di scuola senza guerra: siamo nel 1945, in un paese del Piemonte.

La maestra Gilla non si dà per vinta con una bambina, proveniente dall'orfanotrofio locale, muta. Il mutismo come meccanismo di difesa, ma anche come espediente per narrare l’indicibile, cioè l’Olocausto ebraico,

Il silenzio si intreccia così alla memoria storica, per esplorare il passato e riflettere sul presente.
In un’intervista, Raffaella Romagnolo racconta: "Mi viene istintivo andare a cercare storie nel passato, trovo cose che mi parlano proiettate sul presente. L’idea del libro mi è venuta quando è scoppiata la pandemia e sono state chiuse le scuole."

Il libro mi ha colpita anche per l’ampio spazio dato alla matematica. Il padre di Ester infatti è laureato in matematica

“Diploma di licenza liceale di Abram Sacerdoti, con menzione d’onore, datato 13 luglio 1923.
Diploma di Laurea in Matematica (Università di Torino, Anno accademico 1926-27, Facoltà di Scienze, votazione 110/110 magna cum laude).
Estratto dalla tesi di laurea in Geometria differenziale degli iperspazi.
Lettera di encomio del relatore, chiarissimo professor Alessandro Terracini, datata 27 giugno 1927.
Foglio di congedo illimitato come ufficiale di complemento del Regio Esercito con menzione di “buona condotta” e servizio prestato con “fedeltà” e “onore”, datato 16 ottobre 1929.”

Un libro da leggere.

🏆Libro incluso nella sestina finalista del Premio Strega 2024
🏆Libro finalista del Premio Alassio Centolibri 2024
Profile Image for Elisa.
939 reviews12 followers
April 13, 2025
Bello bello!
L’ho letto per caso in questi giorni e non mi ha deluso.
L’italia della guerra e della sua ricostruzione.
Una bambina ebrea che deve staccarsi dalla sua famiglia per sopravvivere.
Una maestra che vuole aiutare la sua alunna troppo silenziosa.
Un libro molto interessante, ricco di storia, ma anche con personaggi molto ben costruiti.
Super consigliato!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for camilla camolla.
26 reviews
March 19, 2024
Aggiustare l’universo è stata una lettura emozionante e straziante. Fin dalle prime pagine la storia e i personaggi mi hanno catturata, in alcuni momenti introducendomi alle vicende narrate con delicatezza, in punta di piedi, in altri con un trasporto e una marea di emozioni travolgenti. Si tratta di uno scorcio nella realtà cupa e terribile di una famiglia stravolta dalla crudeltà umana, nella realtà di chi sopravvive ed è sopravvissuto a un macello insensato e a una guerra che non perdona, una storia di personaggi alle prese con il quotidiano che nella sua normalità non permette di scappare dai ricordi e dalla mancanza delle persone scomparse, e in cui nonostante tutto la speranza e l’amore ostinatamente cercano di ricucire gli strappi. Una lettura più che consigliata, da leggere con il cuore in gola e trattenendo il fiato.
Profile Image for John Do.
7 reviews
January 28, 2025
In questa storia si rincorrono liste, eppure tutto è insieme drammatico e tenero. Due soli gli intrecci principali ma moltissime le storie spezzate. L'orrore tiene sempre il passo e si annida fuori e dentro e, vivere e sopravvivere, sembrano sempre un tentativo di aggiustare l'universo, ogni volta da capo. Spero riusciremo a non allontanare dal cuore quello che dalla mente se ne va con facilità e che ci insegneremo a vicenda ad essere gentili. Una finestra dal passato e dal presente.
Profile Image for Paulina.
93 reviews12 followers
December 30, 2024
Zum Jahresabschluss noch ein richtiges Highlight🌟
Profile Image for Ilaria Quercia.
407 reviews113 followers
April 22, 2024
Scorrevole, ma tutto sommato già visto da un punto di vista letterario e cinematografico.
Dopo aver letto e amato Edith Bruck nei suoi romanzi autobiografici o il Maurensig de La Variante di Luneburg e di Canone Inverso, o aver visto la Vita è bella onestamente questo libro non mi ha dato molto.
Per quanto imprescindibile e doveroso sia ricordare i crimini dell'olocausto e per quanto mi addolori profondamente il mio stesso giudizio nei confronti di questo romanzo, non mi sento convinta per un finale lezioso e perché quello che voleva essere un intreccio parallelo di dolori e di ricostruzione non mi ha convinta perché è rimasto sempre slegato. Sapevo che le due protagoniste si sarebbero salvate l'un l'altra e nonostante avessi chiari gli intenti dell'autrice non mi è arrivato, non mi sono mai sentita emozionata, spaventata o commossa eccetto che per qualche riga in cui viene descritta in modo dettagliato e straziante la fine in una camera a gas. Ho troppo rispetto per la storia per dare un giudizio più aggressivo e se non fosse stato per questo avrei mollato prima della fine.
Profile Image for Salvatore Manzoni.
57 reviews1 follower
June 27, 2024
Emozionante,struggente,istruttivo.
Miglior candidato strega letto negli ultimi tre anni finora.
Le stelle sono soggettive e le mie se le prende tutte.Raro.
Profile Image for Valentina.
278 reviews15 followers
May 2, 2024
La storia inizia nel dopoguerra italiano e mi sono subito detta "Interessante! Un romanzo che mi permetterà di capire il periodo del post-fascismo in Italia, non l'ennesimo romanzo ambientato durante la guerra", specialmente considerando che la scena si apre con la presentazione di Gilla, maestra di scuola elementare, alla quale viene affidata una quinta che ovviamente porta con sé gli strascichi di questo momento storico così turbolento. Sicuramente uno scenario di partenza intrigante, che mi ha incuriosita fin da subito.

Il mio entusiasmo è scemato ben presto, visto che non si tratta di un romanzo ambientato solamente nel dopo guerra. Sono quindi iniziati i salti temporali tra il 43 e quanto accaduto prima, tra le leggi razziali fasciste, l'entrata in guerra dell'Italia e le deportazioni.
Non ho grandi problemi con i romanzi che presentano salti temporali: solitamente li leggo volentieri. Non si è trattato quindi di un vera e propria difficoltà, ma poi sono subentrati altri elementi narrativi e scelte da parte dell'autrice che mi hanno fatto riconsiderare questo romanzo e il mio iniziale entusiasmo nei suoi confronti.

Primo tra tutti, il tono usato da Romagnolo, sempre troppo sensazionalistico, troppo melodrammatico, anche nei momenti non necessari.
Riporto un brano dal testo che secondo me rappresenta molto bene questo tono totalmente non necessario,
In questo momento del romanzo Gilla si rivolge al direttore del collegio per ricevere l'autorizzazione a indagare sulla sua allieva Francesca, la giovane protagonista del romanzo, eccellente studentessa ma (apparentemente) muta.

Una determinazione che ha qualcosa di minerale tende allora i lineamenti di Gilla. Una forza che avanza intatta attraverso il gran macello della Storia. Anita Garibaldi a cavallo nella pampa. Giovanna d'Arco impavida alla guerra. Cornelia, Ipazia, Penelope, Pentesilea regina delle Amazzoni. E in quel momento, in un giorno qualunque di dicembre del 1945, tra le pareti fasciate di legno di un'oscura sagrestia, il direttore vede Gilla come non l'ha mai vista. Come gliel'avevano solo raccontata, spingendolo ad assumerla. Come l'hanno conosciuta, in guerra, i compagni ribelli. Come l'ha vista Michele la prima volta, appuntamento al grande noce dei Franzoni, lei a capo scoperto sotto la pioggia, fradicia e risoluta, intrepida e spavalda, in mano un messaggio cifrato e miracolosamente asciutto.
E' un attimo, ma sufficiente a instillare una goccia di paura nell'animo peraltro ardimentoso del direttore della scuola elementare di Bordo di Dentro. Paura per lei, che intanto giù china il capo in un gesto di saluto, volta le spalle mette mano alla maniglia della porta.
"Gilla."
Anita Garibaldi è morta di febbri nelle paludi di Comacchio. Non aveva compiuto ventotto anni.
"Si?"
"Non sappiamo cosa scoprirà all'orfanotrofio. Non sappiamo neanche se scoprire qualcosa. Viviamo tempi difficili."
Giovanna d'Arco è morta a diciannove anni, arsa viva. Pentesilea trafitta dalla lancia di Achille.
"Capisco."


Era davvero necessario un tono così didascalico, così sensazionalistico per descrivere la semplice volontà di Gilla di indagare sul vissuto di Francesca?
Questo tono emerge ovunque, anche raccontando le parti più emotivamente pesanti della guerra e della deportazione. Non si tratta di una vicenda già dolorosa? Si può definire "pornografia della Storia"? Questa scelta di rendere drammatico un fatto storico che lo è già per definizione mi ha lasciata alquanto interdetta.

Oltre al tono melodrammatico, spesso l'autrice si intromette nella narrazione in primo piano, dilungandosi in trattazioni (francamente inutili) su tecniche militari, armi utilizzate, resoconti dettagliati di campagne militari... Mi sono spesso chiesta se stessi leggendo un romanzo o un saggio di tattica bellica.

Nemmeno lo stile dell'autrice mi ha particolarmente colpita: numerosi gli elenchi di azioni, oggetti, spesso lunghi anche metà pagina. Certo, si tratta di una decisione stilistica, ma non rende certamente il testo più scorrevole o la narrazione brillante. Non sono gli elenchi a tracciare l'evoluzione di un romanzo o dei suoi personaggi (in questo caso totalmente assente).

Ecco, proprio i personaggi hanno rappresentato per me un forte ostacolo alla lettura: non sono riuscita a empatizzare con nessuno di loro se non forse con Francesca/Ester. Ma anche qui: davvero dobbiamo sempre includere bambini e bambine nelle vicende legate alla Seconda Guerra Mondiale? Sembra quasi che senza di loro non sia possibile raccontare le ingiustizie commesse in questo periodo storico.
Gli altri personaggi sono raccontati tutti allo stesso modo: nessuna descrizione accurata, solo lunghi elenchi e frasi fatte.

Anche alcune scelte narrative mi sono sembrate poco solide.

Forse nel 2024 è tempo di narrazioni diverse della guerra, considerando che già molta letteratura è stata fatta in proposito.
Leggere questo libro mi ha fatto poi pensare a La zona d'interesse. Seppur si tratti di un prodotto culturale completamente diverso, fa tutto quello che questo libro non riesce a fare: raccontare la guerra e la deportazioni in modo inedito e diverso da tutto quello che abbiamo visto finora.

Assolutamente non memorabile.
Profile Image for Beate NerdLounge.
332 reviews35 followers
September 13, 2025
Ein besonderes Buch Mittlerweile hab ich echt viel rund um den 2. Weltkrieg gelesen, aber es gibt immer wieder Geschichten aus dieser Zeit, die mir Dinge zeigen, die ich noch nicht wusste.

Die Geschichte von Gilla und ihrer Schülerin ist sehr beschreibend, fast poetisch erzählt. Wir beginnen zu Kriegsende und erfahren in Rückblicken, wie die beiden in ihre aktuelle Lage gekommen sind. Das Buch ist heftig, aber nicht hoffnungslos. Durch die kurzen Kapitel und verschiedenen Perspektiven hat es sich nie gezogen. Große Empfehlung, ich werde definitiv mehr von Raffaela Romagnolo lesen!
Profile Image for Mon.
328 reviews41 followers
March 5, 2025
Non sono riuscita ad apprezzare la presenza delle due linee temporali, per quanto vicine. La mia attenzione è stata subito catturata dal personaggio di Ester e staccarmi dalla sua storia mi ha dato un po' fastidio. Ho apprezzato in generale la scrittura dell'autrice che però non è riuscita a farmi godere appieno il libro. Non è il mio genere quindi sapevo che avrei avuto difficoltà, ma l'ho letto per la Ikigai Book Challenge di quest'anno e sono contenta di essere un po' uscita dalla mia zona di comfort.
38 reviews
June 20, 2024
Rotto, spezzato, dilaniato, guasto, inservibile... L'universo che ci racconta Raffaella Romagnolo è esattamente così, come un modellino del sistema solare, trovato a scuola dopo la guerra, tra le pochissime cose rimaste, come le bambine della 5D, come Ester, come Gilla.

"Aggiustare l'universo" è un libro dalle note toccanti e profonde, caratterizzato da una dolcezza infinita pur raccontando uno dei periodi più bui della storia del nostro paese, anzi del mondo intero.
La nostra protagonista è la maestra Gilla, a cui toccherà l'ingrato compito di insegnare nel primo anno scolastico dopo la seconda guerra mondiale e l'occupazione, tra le sue alunne la piccola Francesca Pellegrini, dotata di un intelligenza senza uguali, muta, non per natura ma per scelta. La maestra Gilla capisce presto che la bambina porta con sé un segreto e un grande dolore, giorno dopo giorno l'aiuterà a ricostruire il suo Universo.
Attraverso degli abili salti temporali, la nostra autrice ci racconta la storia delle protagoniste e i loro dolori legati a doppio filo al contesto storico dell'epoca. Facendo luce sulla nascita delle leggi razziali, sul fascismo e la resistenza, R. Romagnolo ci catapulta in quel periodo, ci mostra gli orrori del tempo ma lo fa senza morbosità, in un modo straordinariamente dignitoso, come lo sono i suoi personaggi.
Ho amato questo libro per la sua potenza, per le sue immagini evocative oltre che per la dolcissima storia che racconta. La metafora del planetario rotto mi ha toccato nel profondo; aggiustando il modellino, la maestra Gilla ripara se stessa, pianeta dopo pianeta abbraccia il suo passato, lo accoglie e lentamente trova la forza di guardare al futuro, lo fa per lei e per le sue piccole alunne, Francesca in particolare.
Anche la scuola e l'infanzia sono temi preponderanti in questo splendido romanzo che merita assolutamente il suo posto nella sestina del "Premio Strega" di quest'anno.
A.
Profile Image for Eleonora Mora.
147 reviews2 followers
May 25, 2024
Gilla, giovane maestra, inizia a lavorare in una scuola elementare che riapre subito dopo la guerra. E’ l’anno scolastico 1945/46, l’anno della rinascita dopo un lungo periodo di buio. Prima di iniziare, insieme al preside e agli altri insegnanti, Gilla visita la scuola; i segni lasciati dalla guerra appena conclusa sono evidenti.
Trova il modello di un Sistema Solare sopravvissuto ai bombardamenti e malconcio, ma decide di portarlo a casa e sistemarlo.
Inizia così ad insegnare alla classe 5a D, deve preparare le sue alunne all’esame di licenza elementare. Una di loro, Francesca arriva da un’orfanotrofio, non parla, nessuno conosce la sua storia passata, ma è una bambina molto intelligente e dotata. In orfanotrofio, l’unico con cui la bambina comunica e’ un gattino del quale si prende cura di nascosto, ed è l’unico che conosce la sua voce. Gilla prende a cuore Francesca e cerca di ricostruire la sua storia passata e di aiutarla a tornare a parlare.
Intanto a casa, aggiusta un po’ per volta il modellino dell’Universo e immagina le lezioni che potrebbe tenere davanti alle sue alunne.
Descrive i pianeti, il sole e la luna. Quando l’anno scolastico volge al termine, il modellino e’ pronto e Gilla lo porta a scuola. Parla alle bambine di tutti i pianeti ma in particolare di Venere, quello più luminoso, che da sempre porta luce. Ed è proprio questo che Gilla fa nella vita di queste bambine: tenta di aggiustare il mondo distrutto dalla violenza della guerra e di portare una nuova luce di speranza nella loro vita.
Una storia di dolore, di speranza, di rinascita e di amicizia come quella che lega Francesca a Maria Luisa, sua compagna di banco che sarà preziosa per far sì che Francesca torni a splendere.
Libro candidato al Premio Strega 2024, molto bello, lo consiglio. Voto 9
Profile Image for Pavel Nedelcu.
484 reviews117 followers
November 27, 2024
IL TRAUMA UNIVERSALE

Romanzo ambientato nel 1945-46, in un’Italia segnata dalle ferite della Seconda Guerra Mondiale e dalle sue drammatiche conseguenze sociali e personali. Al centro della narrazione c’è Gilla, una giovane maestra elementare con un passato da staffetta partigiana, e Francesca, una bambina muta per via di un trauma vissuto durante le persecuzioni razziali.

Attraverso dei flashback, il libro rivela gli anni antecedenti al conflitto, inclusa l'introduzione delle leggi razziali del 1938, che hanno devastato la vita di Francesca, precedentemente nota come Ester. La storia intreccia le vite delle protagoniste: Gilla, che lotta per dare un senso alla propria esistenza dopo le devastazioni della guerra, e Francesca, una bambina che rappresenta le cicatrici di un'epoca tragica e disumana.

Il romanzo esplora tematiche come il valore dell'istruzione, l'impegno per salvare i più fragili, e la possibilità di riscoprire la speranza e la gioia nonostante il dolore. Gilla usa la sua dedizione per l’insegnamento e il suo planetario meccanico, simbolo di ricostruzione e ordine, per tentare di aggiustare, metaforicamente e non, l'universo ferito che la circonda.
Profile Image for Milena  Iacovangelo.
39 reviews7 followers
June 14, 2024
Ho amato questo libro perché nel suo essere un romanzo conformista è al tempo stesso anticonformista. Innanzitutto racconta una storia in modo appassionato e semplice, non ha paura di scegliere un lieto fine, non ha paura di scegliere argomenti abusati, non ha paura di parlare di temi non più tanto attuali, non ha paura di non essere intellettualmente complicato. È solo un libro ben scritto... proprio questo oggi sembra essere un "Peccato Originale" tanto che alcuni commentatori della cinquina si vantano di essersi rifiutati di leggerlo. Mi sembra di essere tornati alle leggi razziali...
Profile Image for Silvia.
154 reviews3 followers
May 10, 2025
Seconda guerra mondiale, Italia, una famiglia ebrea distrutta e poi solo in parte ricomposta, con l'aiuto di una maestra che ha perso tutto tranne il suo lavoro, che vive tra l'aula e l'attesa di essere di aula.
Profile Image for LibriCheTiPassa.
204 reviews11 followers
May 9, 2024
Finisco di asciugarmi le lacrime e ve ne parlo… forse ci riesco. I brividi.
Profile Image for Valerio Lysander.
9 reviews
November 2, 2024
L’universo non si può aggiustare ma libri come questo possono renderlo un posto più dolce, nonostante tutto il dolore che c’è.
Profile Image for Manuela Rotasperti.
479 reviews15 followers
July 16, 2025
"𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗿𝗶𝗻𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗲𝗿𝗹𝗼. 𝗡𝗲𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗹𝗼 𝗮𝗹 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗼."

Ester Sacerdoti vive con la famiglia a Casale Monferrato ed è ancora una bambina quando è costretta a lasciare casa per fuggire alle persecuzioni contro gli ebrei, perdendo di vista ogni familiare.
Anche Virgilia, da tutti chiamata Gilla, fugge da Genova con la famiglia a causa della guerra, ed arriva al piccolo paesino di Borgo di Dentro. Finita la guerra decide di rimanere e trova lavoro come maestra in una scuola elementare femminile.Tra le sue alunne c'è Francesca Pellegrini, una bambina dotata in tutte le materie ma che non parla... e nasconde un segreto.

Un romanzo storico ambientato negli ultimi anni della seconda guerra mondiale e nel primo anno del dopoguerra. È un libro commovente, che intreccia storia, memoria e crescita personale. Una storia semplice che alle vicende delle protagoniste femminili accosta e mostra ancora una volta gli orrori della guerra, le atroci discrimazioni e persecuzioni nei confronti degli ebrei, l'inaccettabile disumanità dei campi di concentramento. L'ennesimo libro sulla memoria e non ce ne saranno mai abbastanza! La trama è ben articolata ed è un continuo alternarsi tra presente e passato, con un salto temporale di sette anni che si assottiglia sempre più fino a confluire nel tempo corrente. Vi sono due punti di vista principali a cui se ne aggiungono altri, volti a ricostruire progressivamente "l'universo" e la storia personale di Ester e della maestra Gilla. Si parla di guerra, di bombardamenti, del regime fascista di Mussolini e di tutti i divieti imposti ai giudei, di resistenza e di partigiani. Ma anche di feste ed usanze ebraiche. Il quadro storico è sempre preciso e corredato da decreti ed articoli di giornale, con anche fatti realmente accaduti, come l'esonero del professore Terracini dalla cattedra di geometria dell'università di Torino, che non fanno altro che testimoniare il grande lavoro di ricerca dell'autrice Raffaella Romagnolo. La scrittura è semplice, molto scorrevole e spesso costituita da frasi brevi, stringate, che spingono a soffermarsi su un passato doloroso o che sembrano mostrare la titubanza ed il timore di ributtarsi nella vita dopo tanta sofferenza e la necessità di riassaporarla a poco a poco, a spizzichi. Numerosi gli elenchi, che si presentano come flash card da stampare nella memoria, per fissare ogni dettaglio e riesumarlo per sentirsi ancora a casa, avvolti dall'affetto delle persone più importanti nei momenti di maggiore sconforto. Allo stesso modo anche le persone amate che non ci sono più continuano ad affiancare e sostenere chi le immagina ancora accanto a sé. Un interessante accostamento tra universo e vita, a testimoniare che nulla si ferma, come i pianeti che continuano a ruotare intorno al sole, anche se a volte, come in un ingranaggio inceppato, bisogna trovare il modo per superare un momento difficile e fare ripartire il tutto. Un racconto a lieto fine, di fiducia, di amicizia, di legami, perché anche una storia semplice può toccare nel profondo.
Profile Image for Lupo.
561 reviews24 followers
May 8, 2024
Un incontro nell'autunno del 1945 tra una giovane maestra elementare e una strana bambina che non parla, una sua alunna di 5a elementare, è lo spunto iniziale di questo libro che poi volge all'indietro nel tempo e ci racconta chi sono e cosa hanno fatto durante la guerra sia la maestra che la bambina.
Aggiustare l'universo, un universo di cartapesta con parti mobili, è ciò che fa la maestra, figlia di orologiaio, che però aggiusta anche l'universo della bambina in questo libro che catalogherei nella categoria "comfort book", sempre che questa categoria esista.
Il libro si legge molto volentieri, storia e personaggi hanno validità e credibilità. Il limite del libro è che la storia è simile a tante altre raccontate, con dettagli spesso già visti in altre narrazioni, letterarie e filmiche.

Siccome sono pignolo, mi chiedo se Mondadori fa rileggere i manoscritti a qualche curatore prima di pubblicarli, visto che questo libro contiene due errori in dettagli che Romagnolo poteva risparmiarsi ma visto che li ha messi, avrebbe dovuto controllare prima di inserirli:
1. nel capitolo "Gilla torna a scuola" è scritto che Gilla alle superiori trova tra le nuove materie il latino che invece veniva già insegnato, come materia obbligatoria, in tutti i tipi di scuola media esistenti in Italia negli anni '30.
2. (molto grave, gravissimo!) Ester ricorda a un certo punto di quando il padre le leggeva i libri e ricorda il dettaglio di Pinocchio che viene mangiato dalla balena. Balena? La balena è disneyana, nel libro di Collodi, Geppetto e poi Pinocchio sono mangiati da uno squalo!
86 reviews
July 14, 2024
Personaggi poco forti, la storia ruota intorno a tematiche terribilmente emozionanti, ma non emoziona. Molto didascalico e scorrevole. Ottimo per conoscere la vicenda delle leggi razziali in Italia. La piccola Ester/Francesca e la maestra Gilla sono le protagoniste, sullo sfondo di una Liguria in ginocchio per la guerra
Profile Image for Moritz Karg.
16 reviews
June 9, 2025
Die Geschichte: Ein Albtraum aus dem es zu erwachen gilt, geschrieben so schön und einfühlsam, man glaubt es kaum.
Bis man einmal hinter die gesamten Fassaden gestiegen ist und durch die Namen geblickt hat, dauert es eine Weile. Jedoch gehört es mit zum Besten was ich bisher in diesem Jahr gelesen habe.
Profile Image for Betty.
104 reviews5 followers
August 6, 2024
Scorrevole ma un po’ banale.

Però è perfetto da regalare alla zia un po’ nostalgica così si rinfresca la memoria sugli anni del fascismo.
Displaying 1 - 30 of 109 reviews

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