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350 pages, Paperback
First published February 14, 2025
Sonata per la morte di un Dio è stata senza dubbio la lettura più estenuante di quest’anno, al pari di Il Cuore dei Naga. Purtroppo, non per la sua complessità o profondità, ma per una serie di problemi strutturali e stilistici che ne hanno reso la fruizione un vero calvario.
Inizio elencando le cose che più mi hanno infastidito:
Che dire della storia? L’idea di partenza poteva anche essere interessante, ma la realizzazione è esattamente l’opposto. Il ritmo è fiacco, con una noia mortale che accompagna almeno il 75% del libro. I personaggi non creano alcun legame emotivo, non comunicano nulla e restano piatti dall’inizio alla fine.
Le descrizioni del mondo sono vaghe, superficiali, quasi date per scontate come se il lettore già conoscesse ogni cosa. Spesso non si capisce davvero cosa stia accadendo sulla pagina, rendendo difficile seguire la trama e immedesimarsi.
Il risultato è un romanzo che, pur avendo un concetto di base e una copertina capaci di incuriosire, si rivela una delle più grandi delusioni dell’anno. Un’opera che non riesce a trasmettere emozioni, a coinvolgere o a restare impressa per le giuste ragioni.