Casa di riposo Villa delle Betulle. Agile è un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: Guttalax, così chiamato perché «più stitico di un bambolotto», sempre pronto ad assecondare chiunque; Rubirosa, dal nome dell'ex playboy Porfirio Rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purché over 60; e Brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il Parkinson, è un cecchino. I quattro devono vedersela ogni giorno con Capitan Findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. Quando le «Miserabili Monache» dell'ordine di santa Lavinia d'Oriente organizzano una gita a Roma per la beatificazione di Giovanni Paolo II, Brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di Rete Maria, annientare padre Anselmo da Procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come Dio comanda. Agile coglie la palla al balzo: a Roma vive Flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. Un'avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l'ultimo, disperato, tragicomico guizzo di libertà di quattro vecchi amici prima del tramonto.
Non so se l'autore, quando si è messo a scrivere il libro, sapesse già che il prossimo 007 sarebbe stato girato a Roma. Se avete visto le immagini di James Bond che sfreccia per il centro della città eterna potete farvi un'idea della storia. Sostituite Mr Bond con suo nonno. Sostituite la supercar con un autobus dell'Atac. Sostituite la solita Bond Girl con una 73enne della Roma bene. Sostituite il cattivo di turno con un ex ammiraglio della marina in pensione. Aggiungete una manciata di comprimari ben caratterizzati e di comparse altrettando assurde e questa storia diventa plausibile e divertente. La trama è esattamente quella che potete leggere nella sinossi. Fa sorridere, a volte ridere. Se vi sentite un po' meno superficiali potete anche evidenziare alcuni passaggi così italiani che potrebbero ricordarvi qualche cronaca recente. Non manca poi della filosofia. Leggete e divertitevi
Rocambolesca avventura di quattro amici che vivono in casa di riposo. Organizzano un piano per sfuggire al controllo delle monache della casa di riposo durante una gita a Roma. Le avventure descritte sono rocambolesche e improbabili, alla 007. E' scorrevole, fluido, un mix tra battute divertenti e considerazioni amare... dolce e amaro come la vita. "le occasioni vanno sempre colte, anche se hai quasi ottant'anni e ti restano dieci minuti di vita. Sono i rimpianti a farti morire, nient'altro"
Simpatico, storia veloce di 4 (7) vecchietti che cercano di farsi passare il tempo nella casa di riposo. Abbastanza breve, velocissimo da leggere, ti tiene incollato qual giusto, pieno di battute e umorismo facile. Consigliato, il finale, quando 3 generazioni di incontrano (nipote, padre, nonni) è bellissimo il modo un cui l'autore ha fatto vedere come da vecchi si torna bambini! Alla fine quella è la morale del libro, no?
La prima parte molto divertente, ho riso parecchio. La parte centrale l'ho trovata uno svarione molto grande tanto che ho pensato si trattasse della fantasia/sogno del protagonista che magari si era addormentato durante il viaggio dalla casa di riposo a Roma. La fine mah, ho pensato l'avesse scritta un altro autore, non lo stesso dei primi 2/3 del libro.
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L'amicizia di quattro arzilli vecchietti che si imbarcano in una improbabile "missione" per le strade di Roma. Scialbo, forse il peggiore dei libri scritti da Marco Marsullo. Voto: 2,5/5
3,5 .. non mi ha preso subito , anzi ho faticato all’inizio e l ho abbandonato per un po’. Quando L ho ripreso L’ho finito in qualche giorno. È un mix di battute , spunti comici, riflessioni e considerazioni… “Sono i rimpianti a far morire nient altro… “
"Sento che il futuro è una cosa talmente bella che non mi rendo conto di aver usato tutta la vita ad aspettarlo, per poi lasciarlo alle spalle come un vecchio amico finito chissà dove."
Ci voleva una lettura leggera, spensierata ed ironica dopo diversi libri impegnativi.
Marsullo in questo libro racconta l'avventura di quattro amici che vivono in una casa di riposo dove non ci si annoia mai. Abile, Rubirosa, Brio e Guttalax approfittano di una gita a Roma per la beatificazione di Giovanni Paolo II per andare a Rete Maria e impedire a Padre Anselmo di Procida di dire il rosario con la sua zeppole fastidiosa.
Il piano viene studiato nei minimi dettagli se non che Capitano Findus (si, è il suo soprannome!) intercetta i loro discorsi e cerca di far saltare i loro piani.
Comincia così una storia divertente e rocambolesca. Vedremo i nostri protagonisti impegnati in una festa nel quartiere Prati, finiranno a fare guerriglia ai Fori Imperiali, stringeranno amicizia con persone improbabili ed originali quanto loro.
Ci si può aspettare di tutto da questi quattro vecchietti che non si arrendono al tempo che passa. E dovete aspettarvi di tutto!
È un libro che si legge velocemente sono poco più di 200 pagine ma al suo interno è racchiusa una leggerezza che fa bene al cuore.
Non mi ha preso immediatamente (anzi, mi ha piuttosto annoiata all'inizio) e, in più, mi ha riconfermato che Marsullo deve proprio avercela con il lieto fine. Tuttavia, devo ammettere che pian piano le cose si fanno davvero interessanti, sia a livello di trama che per le tematiche. Ancora una volta, infatti, l'autore si destreggia splendidamente fra passaggi di una comicità insuperabile e vari spunti di riflessione, fra cui i rimpianti del passato e la saggezza di quegli anziani che vivono la terza età in modo più spregiudicato perché consapevoli che ogni momento potrebbe essere l'ultimo.
"Quando sei vecchio e ti dici addio, sai che potrebbe essere addio sul serio. Ma alla fine il bello è anche questo: vivi più intensamente qualsiasi momento. Da giovane, quante cose e quante giornate lasci correre, sapendo che ne hai tante ancora di fronte?"
Libro piacevolissimo da leggere. Questo giovane autore sa scrivere molto bene. La storia di questi quattro vecchietti che una ne inventano e cento ne fanno è proprio divertente dall’inizio alla fine. Già avevo letto Atletico Minaccia dello stesso autore ed anche questo secondo libro non delude proprio. Aldilà delle avventure esilaranti e divertenti emerge un tema di fondo che è un valore inestimabile: l’amicizia, che si rinsalda sempre più tra i protagonisti. E da non trascurare anche il fatto che gli anziani siano consapevoli del fatto che da un momento all’altro la loro vita potrebbe finire ma nonostante questo son pronti a tutto per un amico ma particolare curioso odiano i vecchi perché sono lenti e insopportabili…tranne loro!
Allora.... Non sono riuscita a comprendere fino in fondo lo scopo di questo libro... vuole essere anacronistico? vuole lasciare il messaggio che l'età matura non è un viale del tramonto? Onestamente la trama è troppo surreale per prendere sul serio qualsiasi messaggio per quanto nobile. E poi mi sembra un po' crudele considerare vecchi degli uomini di 73 anni... e comunque uomini over 70 con una compagna di 30, il parrucchino e la chirurgia estetica, o che vogliono ancora governarci ne conosco a bizzeffe....
Quattro vecchietti in ospizio pianificano un attacco contro Radio Maria per impedire a un prete con un'odiosa zeppola di recitare il rosario. Come si fa a non voler bene a un romanzo con un inizio del genere? L'audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache è ben scritto, divertente e casinista; Marsullo ti fa arrivare alla fine del libro con un sorrisone sulle labbra.
libro bellissimo! comprato totalmente a caso prima di imbarcarmi sull'aereo, una delle letture più interessanti di quell'anno. la storia di questi vecchietti a caccia di un'ultima avventura in giro per la capitale sa far ridere ed emozionare. non si è mai troppo anziani per una folle avventura. questo libro mi ha anche fatto scoprire Marco Marsullo un autore molto capace e con una scrittura che pochi hanno
Fresco e divertente, qualche serio spunto di riflessione sui alcuni luoghi comuni che circondano i nostri anziani. Una favola surreale e monella che tutto sommato consola l'inesorabile collezione di anni
Finalmente un po' di leggerezza! Il libro è veramente carino, mi ha strappato diverse risate e sorrisi e qualche volta mi ha anche fatto ragionare sulla vecchiaia. Spero solo di fare anche io qualche avventura rocambolesca da vecchia!