1947, Chicago: un incontro improbabile. C'è Simone de Beauvoir, l'icona femminile dell'esistenzialismo, la pazza eccentrica dalle abitudini dissolute, la viziosa che - dicono i comunisti - da giovane ballava nuda sulle botti, la gelida teorica del Secondo sesso, colei che in tacchi bassi e con i capelli tirati assomiglia a un'istitutrice o a una caposquadra dei boyscout, la compagna di Jean-Paul Sartre. E poi c'è Nelson Algren, semplicemente lo scrittore dannato d'America. Il primo scambio di battute tra i due è uno shock. Il secondo, l'attrazione. Poi verranno i tormenti. Tra i due la passione è ingovernabile e divorante, rompe ogni difesa, trasformando l'algida intellettuale parigina in una ragazzina in preda alle ansie amorose. Perché in America Simone è felice, si dimentica di tutto e tutti, ma non di Sartre, dei suoi successi e della sua gloria, della loro unione intellettuale complice e profonda, dei suoi tradimenti che possono da un momento all'altro trasformarsi in amore. Lacerata da desiderio e gelosia, può la donna più in vista del mondo culturale di Francia trovare il coraggio per rompere con quello che è molto più del compagno di una vita? Potrà la controllatissima Simone de Beauvoir abbandonare il suo cuore a una passione senza nessun controllo?
I appreciated to read this book ! It's an interested part of the life of Simone de Beauvoir, with the american author Nelson Algreen, of wich we don't know lot of things. It's a facet of her than we discover, maybe more objective that Simone de Beauvoir tell in her books. We can understand the particular relationship between Jean-Paul Sartre and Simone de Beauvoir.
Ho incontrato Simone a 16 anni, con la lettura di Memoires d'une jeune fille rangée (e come soleva rimarcare Soeur Alessandra, ma prof de français, rangée non si può tradurre con "perbene", c'è ben altro dietro e dentro quel rangée, nei ranghi, come oppressione, come inquadramento, un reticolo di perbenismo soffocante) e l'ho amata da subito, mi sono immedesimata con quella ragazza "col cervello da uomo", e ho detestato quella ranocchia di Sartre che le ha succhiato l'anima e il talento (Soeur Alessandra anche qui ha influito non poco, chissà forse li aveva conosciuti in gioventù, con lei non c'era mai niente di scontato, mi fece leggere La femme rompue e Le deuxieme sexe, per quel che posso avere capito di 800 pagine in francese …. ). Poi ho un po' approfondito (oltre ad aver riletto Memoires altre due volte) e insomma, non è che Simone fosse poi così ingenua nelle mani di Sartre. Alla fine diventa una sorta di Madonna pellegrina & Nume tutelare del pensiero & Diva della sinistra. Ma tant'è. Qui è ancora giovane (anche se per l'epoca, 37 anni, ahinoi, praticamente una nonna) e bella e affascinante e scopre l'amore (e l'erotismo come Frain ci sottolinea in modo anche birichino). Il ritratto che ne esce non è esaltante: vive la passione con Algren come se lui fosse il suo toyboy, lo infila in un quartetto micidiale (facendogli credere essere un triangolo), lo usa a go-go, e poi appena Sartre chiama lo molla. Non che Algren la tratti meglio, ma almeno lui ha la scusante che la vuole (la vuole sposare, o quantomeno non vuole che lei se ne vada) mentre Simone non vuole Algren, vuole qualcuno che le consenta di dare del filo da torcere al ranocchio. Solo che tangenzialmente Simone si innamora di Algren, di brutto. Ma non riesce a uscire dal menage à la liasons dangereux che si autoimpone con spirito da casalinga tradita (quel orreur!) che ordisce una ragnatela degna di Desperate Housewives. Tutta la menata degli amori necessari e contingenti infatti viene smontata da Nelson, che le chiede come mai soffra tanto se lei è necessaria. Ma soprattutto tutto l'amore che ha riversato in Nelson viene algidamente negato ne I Mandarini, dove lui fa la figura del pischello.
Nota: ma quanto bevevano?! e quella fede cieca nelle anfetamine! [anche in Barth e in Yates si beve come se non ci fosse un domani, una sete inestinguibile che fa dimenticare il vivere, come se il vivere dovesse essere sempre una scossa, un brivido da cercare e enfatizzare nell'alcool. Bevono e ribevono, si stordiscono. Complimenti ai logo fegati, però]
Capita che le persone più decisive della nostra vita non siano quelle con cui trascorriamo più tempo, bensì quelle che ci danno di più nel minor tempo possibile.
Molti di noi l’avranno provato personalmente, e lo imparò anche Simone de Beauvoir durante un viaggio negli USA nel 1947. Vi si recò al fianco del compagno Jean-Paul Sartre, il quale fra una conferenza e l’altra non rinunciava a qualche sano intrattenimento fedifrago (obblighi da filosofo). Lei ha quasi 40 anni, è ancora bella e sicuramente molto elegante. Ma di quelle bellezza ed eleganza algide, severe e altezzose che di solito non piacciono agli uomini. Insomma, ha il carisma di un’intellettuale, ma come donna appare frigida, unicamente interessata a non sfigurare di fronte al celeberrimo partner.
Per questo motivo desta meraviglia la passione che in lei si accese allora nei confronti di Nelson Algren, scrittore dalla vita sregolata condotta nei bassifondi di Chicago. Fra i due fu amore fulmineo, irresistibile ma anche tormentato: lui avrebbe voluto uscire allo scoperto, lei non sembrò però intenzionata a staccare del tutto la spina da Sartre. L’energia sprigionata da questa relazione permetterà a Beavoir di completare una delle opere fondamentali della filosofia del ‘900: ‘Il secondo sesso’ (1949).
Basato su documenti reali sebbene integrate da licenza poetica, ‘Beauvoir in Love’ è un libro sorprendentemente bello. La francese Irène Frain racconta un’originale storia d’amore senza mai scadere nel romanzo rosa. Avendo così coscienza e rispetto della complessità dei personaggi in gioco.
Letto molto lentamente. Non mi ha preso.. eppure i personaggi, il contesto storico, la storia stessa avevano tutto il potenziale per destare il mio interesse.
It started a bit tediously but it got better and more engaging as the chapters went along. I would say, soldier through the first 3-5 chapters and you get rewarded with more of a proper story. I believe the author is a historian and was a stickler for accuracy and unfortunately the book reads sometimes like a well researched thesis instead of a novel. I personally would have preferred it if she had taken more poetic license and have the story flow in a smoother fashion.
All in all, it really humanizes Simone de Beauvoir. It is interesting to know that such a paragon of feminism was not immune to the same foibles we all share when truly in love.
Me gustó. Se hace medio largo entre las idas y venidas de De Beauvoir y Algren y ciertamente no profundiza como me gustaría en los fundamentos filosóficos de las relaciones amorosas de Simone De Beauvoir. De todas maneras está bien, este libro me lo compré en Charles de Gaulle para practicar la lectura en francés mientras hacía una escala larga y me parece genial que los franceses destinen libros de vitrina con afanes teleseriescos a las historias personales de sus intelectuales.
*** "Não lhe darei trégua à noite, quero me assegurar de que você me ama realmente (...) É uma mulher completa que o deseja. Agora, não sou nada mais que esse ardente, orgulhoso, impaciente e feliz desejo de você". (Simone de Beauvoir) ***