1920. Una ladruncola di strada e uno studioso di letteratura antica non dovrebbero avere nulla in comune, ma contro ogni destino Lena e Bas sono riusciti a ricongiungersi. Adesso sono i più ricercati dell’Impero austroungarico, che ha in pugno i loro cari e vorrebbe usare il potere della calamita per scatenare una nuova guerra. Ma non si può fuggire per sempre, e quando si trovano alle strette l’unica possibilità è lottare per il loro amore e per un sogno di pace. Insieme a una vecchia nemesi, l’ex ispettore Doria, decidono mettere a segno un colpo trovare e distruggere le ultime scorte di siderite, il prezioso materiale che permette ai mesmeristi di controllare le menti altrui. In una terra martoriata dalle trincee e dal sangue, tra segreti, menzogne e compromessi, la battaglia per il futuro si gioca sulle orme del passato. E se il prezzo da pagare per fare la cosa giusta fosse proprio perdere chi ami?
Sara Simoni è nata in Trentino-Alto Adige nel 1992 e vive da sempre in Lombardia. Si è laureata con lode in Scienze dell’Antichità presso l’Università degli Studi di Milano e in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Dal 2010 al 2015 ha frequentato i corsi di scrittura creativa di Raul Montanari a Milano. Ha pubblicato il primo romanzo, “Angeli artificiali”, nel 2010 per i tipi di Macchione editore (Varese), mentre nel 2014 è uscito per Giunti editore l’ebook “L’innocenza del serpente”, entrambi di genere noir. Ha ottenuto diversi riconoscimenti letterari. Tra questi, nel 2011 e nel 2014 è stata tra i semifinalisti del Premio Campiello Giovani, nel 2014 ha vinto il Premio Chiara Giovani e nel 2015 e nel 2016 si è classificata terza al concorso di narrativa fantastica Pagine Folk. Alcuni suoi racconti si possono leggere in riviste e antologie: nel 2015 il suo racconto “Mal di stelle” è stato pubblicato sulla celebre rivista Linus, per Baldini&Castoldi. Benché si sia dedicata spesso ad altri generi, la letteratura fantasy è il suo primo amore. E, come si suol dire, il primo amore non si scorda mai.
Mi è piaciuto, ma meno dei precedenti. Un po' troppe descrizioni lunghe, pochi personaggi nuovi, alcuni risvolti abbastanza scontati (di Emilia si capiva lontano chilometri, quella della nonna non è stata una gran sorpresa). Degni di nota sono stati i capitoli raccontati dal punto di vista di Doria, soprattutto quelli relativi al suo background. *** I liked it, but less than the previous ones. A bit too long descriptions, few new characters, some twists were quite predictable (Emilia was obvious from miles away, but her grandmother wasn't much of a surprise). The chapters told from Doria's point of view were noteworthy, especially those relating to her background.
Se devo essere sincero questo è il più debole dei tre emi dispiace dirlo. La saga è comunque molto valida e la valutazione di 4 stelle riguarda il legame che ho con la saga ma non mi ha del tutto convinto come volume. Partiamo con le cose che mi sono piaciute: _Lena personaggio che evolve rimanendo sempre coerente al personaggio ma con una consapevolezza maggiore sia per quanto riguarda il rapporto con Bas sia anche nel rapporto con la famiglia. -La parte romance non è scontata ed è molto matura : ovvero loro non si comportano come liceali stupidi. Cosa non mi ha convinto: -Il romanzo è troppo veloce , in gergo scorrevole, che rende tutto raffazonato. Alcune parti dovevano essere approfondite come la storia di Doria, i suoi pov sono intervallati da dei flashback, ma è tutto fin troppo veloce , capitoli brevissimi che l'introspezione del personaggio quasi non la senti. E' funzionale al fatto che Doria poi si ricongiunga con la moglie morta ma onestamente manca di qualcosa, soprattutto di empatia. Doria personaggio top ma depotenziato da questa scrittura scorrevole , avrei calcato molto sui suoi sentimenti per Lena, avrei fatto un triangolo amoroso,sarebbe stato perfetto e anche la sua morte l'ho trovata un po ridicola. Bas personaggio che fa un passo avanti e un passo indietro. Sembra che si fosse dato una svegliata nel volume precedente ma alla fine torna indietro, non capisce le varie situazioni e fa solo casini. Il suo rapporto con Lena mi è piaciuto ma alcune volte avrebbe dovuto darle spazio. Le situazione di tensione e i guai in cui si cacciano non hanno la minima tensione che subito riescono ad uscirne con una facilità disarmante. Il personaggio della sorella non l'ho capito come anche la questione dei ribelli. I deux ex machina sono ridicoli. La nonna che ha fatto delle ricerche in merito al mesmerismo e al fatto che possa resuscitare i morti ..anche qui è poco spiegato.. e quindi le sue ricerche servono per resuscitare i due che alla fine sono morti. Ok che si doveva arrivare all'happy ending ma è una cosa che viene dal cielo visto che si accenna a questo fatto in sole due righe anche perché prima mi dici che non c'è nulla da fare e che Bas si sarebbe sacrificato ecc..ma poi alla fine tutto è bene quel che finisce bene . Il personaggio di Emilia è inutile ai fini della trama come anche tutti i "cattivi"della situazione. E' una saga scritta bene e che consiglio ma o si faceva un altro volume o le cose dovevano essere sviluppate meglio. La scorrevolezza non sempre è un pregio.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Degna conclusione di questa fantastica trilogia, ho fatto le ore piccole per terminarlo.
Bas, Lena e Doria mi mancherete💛
Questa terza avventura si svolge nel freddo Trentino, i personaggi cercano di tollerarsi a vicenda e di elaborare un piano semi-decente. Noi lettori abbiamo ben capito che a Lena e a Bas mai nulla va bene, infatti i loro piani vengono fatti saltare in aria ritrovandosi a piedi in mezzo alle Dolomiti. Lena è cresciuta tra quelle vallate, con il cuore pesante decide di ripercorrere la vecchia strada di casa.
Sua madre l’accoglie con le lacrime agli occhi, mentre Adi l’osserva d’alto in basso. Lena vorrebbe abbracciare la sorellina, ma Adelaide osserva con sdegno i tre che accompagnano la maggiore.
Doria e Bastiano sanno che il tempo stringe, il potere della calamita in mano all’Impero è un pericolo per tutti. Lena, invece, vorrebbe riposare e godersi il tempo con i famigliari che le rimangono. Alla fine viene a patti con sé stessa e capisce che non può più tentennare.
I nostri protagonisti si recano a Trento, città strategica e snodo dell’Impero. Da qui inizierà la loro ricerca di Emilia, gemella di Bas, l’altra calamita.
Bastiano non passa giorno che si cruci per non averla tenuta al sicuro, promessa che aveva fatto ad Ottavio; Lena è in pena per lui. Nella mente di lei cominciano a comparire sempre più dubbi e perplessità riguardo alla loro relazione: se non fosse per il potere che gli unisce sarebbero ancora assieme?
Questo terzo volume si aggiudica 4⭐, un finale soddisfacente dove tutti trovano uno scopo, una lacrimuccia mi è scappata!
Una trilogia romantasy completamente ambientata in Italia che mi è entrata nel cuore! Come saprete lo stile di Sara per me è una garanzia, non mi stuferò mai di leggere le sue storie.
Non avevo previsto di leggere questo libro perché nonostante avessi trovato i primi due validi (il problema del secondo è un mio pet peeve personale) per gusto personale non mi ero sufficientemente affezionata alla coppia principale per aver interesse a leggere il loro finale. Poi però ho seguito l'autrice su Instagram e devo dire che è bravissima a convincere la gente a leggere i suoi libri e mi sono detta che ho letto intere saghe molto peggiori di questa, si meritava che io arrivassi alla conclusione.
Devo dire che l'ho trovata una lettura piacevole, superiore a quella del secondo libro. Ho apprezzato soprattutto l'inserimento del POV di Doria e di altri personaggi che hanno dato più brio alla storia, soprattutto per quanto riguarda le interazioni con i due altri personaggi. Ho trovato invece il finale piuttosto affrettato. Ho avuto l'impressione che l'autrice considerasse il vero finale la sistemazione del rapporto tra i due protagonisti (corretto, dato che è un romance) ma dopo aver inserito così tanta carne al fuoco a livello di trama mi aspettavo un po' più di pathos anche da quel lato. Soprattutto tutto il punto di trama sulle nuove possibilità della Dottrina mi è parsp inutile, avrebbe potuto essere sfruttato meglio.
Comunque resta l'impressione che già avevo avuto dal primo libro, cioè che lo consiglierei a chi cerca un buon romance fantasy f/m ma è stato un po' scottato dai libri più popolari che hanno meno attenzione a worldbuilding e sistema magico. Se poi vi appassionate ai due protagonisti di sicuro sarere soddisfatti dalla loro storia.
✨️È passato per me diverso tempo dall'ultima volta che ho incontrato Lena, Bas e Doria, ma è sempre un piacere tornare da loro. Oramai sono affezionata a questa serie, anche perché mi sento di aver vissuto a pieno il percorso di @sarasimonibooks nella realizzazione di quest'opera fino alla sua conclusione. Ti ringrazio ancora tanto per avermi scelta❤️.
💍In generale l’arco narrativo personale dei personaggi l’ho trovato coerente: ho apprezzato quello di Doria, finalmente conosciamo un po’ del suo passato attraverso il suo pov, e mi è piaciuto tanto quello di Bas che ho trovato molto maturato rispetto come lo abbiamo conosciuto, rimanendo però sempre un timido topolino da biblioteca, cuore.
✨️A differenza degli altri due romanzi in questo capitolo temo di avere un grosso problema con Lena, mi sta proprio antipatica. Come antieroina la trovo abbastanza ok, se non che in certi momenti diventa proprio una smorfiosetta incapace di ascoltare e comunicare. Conseguentemente al suo carattere c’è un aspetto che, purtoppo, davvero non mi è andato giù: too much drama e too much miscommunication tra i due. Anche se Bas è davvero un Santo e tenta in tutti i modi di fare un passo in avanti, come possono tentare di comprendersi se una parte rifiuta il dialogo? La base di un rapporto sano e duraturo è proprio il confronto, l’esternazione dei propri dubbi e sentimenti, e il tentativo di lavorarci INSIEME, altrimenti come può una relazione funzionare? In questo ultimo capitolo, ahimè, c'è troppo di tutto questo: troppi tentativi di comunicazione falliti per ragioni stupide, ciò porta ad una conclusione a mio avviso forzata su questo fronte. Mi rendo conto che io sono diventata veramente esigente su questa tematica, ma davvero non risco a passarci sopra, mi dispiace.
💍In generale, però, la storia e l’intreccio mi sono piaciuti: ho trovato una buona conclusione di serie, con tanta azione e, come sempre, un’ottima documentazione alla base riguardo le ambientazioni e il periodo storico. Il legame affettivo che ho con questi libri mi consente solo di consigliarla e i difetti che ho trovato in questo volume non tolgono nulla all'esperienza di lettura generale.
Attenzione: spoiler per chi non abbia letto i primi due volumi della trilogia.
💙✨
“I libri non servono solo per vedere il mondo come è. Ti permettono anche di immaginare come potrebbe essere.”
Credo che potrei descrivere così quest’ultimo volume, anzi, questa intera trilogia: Sara ha voluto raccontare di un’Italia storica, ucronica e magica, eppure c’è tantissimo del presente. E lottare per cambiare il proprio mondo è una maniera per immaginarlo in modo diverso: un mondo in pace, senza Mesmerismo, cioè senza una persona che decida di volersi ergere al di sopra delle altre, un mondo senza conflitti. Ma, per raggiungerlo, bisogna prima affrontarlo “per come è”, ed è questo che vuole raccontare “Terra di sogni e cuori infranti”: un mondo che non è perfetto, che è in conflitto, che è pieno di odio ma che, con resilienza e amore, potrebbe essere cambiato.
Ho voluto aspettare un po’ prima di scrivere la recensione per questo incantevole romanzo e adesso mi ritrovo a scriverla con gli occhi lucidi: avrei così tanto da dire, eppure ho paura di non riuscire a trovare tutte le parole. Questo terzo (e ultimo) volume è il finale perfetto per questa storia e per questi personaggi. È la conclusione più giusta per loro, rappresenta tutto il loro cambiamento ed è la diretta conseguenza delle loro scelte, a partire da quelle prese nelle loro backstory. È inutile che dica che è scritto oggettivamente bene. La ricerca storica (relativa a un’Italia ucronica e magica negli anni ‘20), lo stile evocativo e poetico, ma anche dinamico e introspettivo, le descrizioni vive che ti fanno immergere nei luoghi reali della storia, la crescita dei personaggi che qui raggiungono un cambiamento meraviglioso: tutto questo e molto di più mi ha fatto amare ancora una volta la storia di Lena, Bas e Doria.
Quello che mi ha lasciato questo libro (anzi, questa trilogia) è immenso e i personaggi mi mancheranno tantissimo (e credo che un giorno tornerò da loro per una rilettura).
E stata un'opportunità bellissima quella di poter vivere questo viaggio per la terza (e ultima) volta, poter salutare Lena, Bas e Doria e scoprire la fine della loro storia.
Credo che questo sia il finale più giusto, il migliore che Lena, Bas e Doria potessero avere. Ho sofferto, mi sono commossa e ho pianto in diverse scene, e questo, secondo me, esprime la bellezza di questa storia che parla di famiglia, di radici, di appartenenza e di fiducia, vissuta da personaggi che conoscono molto bene il valore dei legami.
In quest’ultima parte, Lena e Bas devono affrontare cosa significhi vivere una relazione dopo essersi fidanzati: perché è qui che iniziano le difficoltà, che bisogna trovare dei compromessi e che bisogna imparare a confidarsi. Per questo motivo impareranno a comunicare, ad affidarsi l’uno all’altra e alle proprie famiglie. Impareranno a perdonare e a perdonarsi, ma anche a dire addio.
Si parla ancora una volta di guerra, ma qui ho apprezzato molto anche come sia stata affrontata la tematica del razzismo e dell’antisemitismo (ma in un contesto diverso): perché in un romantasy si può parlare di questi temi, è possibile affrontarli e spingere alla riflessione. Un antagonista che spinge all’odio è l’unico possibile per una storia che parla di amore in tutte le sue sfumature, da quello familiare a quello romantico.
“Perché era quando si vedeva riflessa negli occhi di Bas che aveva l’impressione di essere qualcuno che si poteva perdonare. Qualcuno che si poteva amare.”
Devo dire due parole sui personaggi, che qui esprimono, secondo me, tutto il loro potenziale. Lena, una ragazza che è partita (nel volume uno) come una ladra che contava solo sulle proprie forze e che non si fidava di nessuno, adesso ha scoperto la bellezza di affidarsi a qualcun altro, come a Bas, e la delicatezza di lasciare libera una sorella, anche se ha paura di perderla. Ha imparato che in una famiglia è importante ascoltare ma anche farsi ascoltare, esprimere ciò che si pensa e chiedere aiuto. Da persona egoista e bugiarda, Lena impara a mostrare la parte più fragile di sé, finché le sue emozioni iniziano a spaccare la maschera di bugie che ha sempre indossato. Questa è la vera Lena: una Mesmerista, una ragazza che ha tanto bisogno di amore ma che, nonostante ciò, riesce a rimanere forte a sua volta per i suoi cari.
“Una ragazza mi ha dimostrato che un cuore indomito può tutto, anche quando è terrorizzato e vaga nel buio.”
Anche il percorso di Bas, nel primo volume, è iniziato come quello di un ragazzo sulle sue, egoista, che viveva solo nel suo piccolo mondo fatto di libri. Eppure, alla fine della storia anche lui impara ad aprirsi agli altri, a essere più sicuro di sé e a preoccuparsi di più per le altre persone, per non darle più per scontate. Inizierà a fare qualsiasi cosa per le persone che ama. Ha vissuto la perdita e deve accettare che non tutto si può sistemare ma che, in ogni caso, esiste sempre una speranza per un futuro luminoso che può vivere con le persone che lo amano, per costruire nuove radici non meno importanti di quelle familiari.
E cosa posso dire su Doria? Questo è il suo libro. Ho apprezzato il mistero che lo avvolgeva nel volume uno, ho amato i piccoli tasselli del suo passato che sono venuti fuori nel volume due, ma qui abbiamo la possibilità di leggere la storia anche dal suo punto di vista, di scoprire la sua backstory attraverso dei flashback che si incastrano perfettamente con il resto della narrazione. Doria è uno di quei personaggi che non puoi dimenticare: tutto ciò che voleva era creare un mondo migliore, senza guerra né conflitti, e pur di riuscirci è stato disposto a fare tutto. Si è sacrificato da sempre per questa causa, solo perché non voleva che Lena e altre persone diventassero come lui: una persona che ha messo da parte la propria coscienza e la propria morale per una causa superiore, che ha rinunciato a tutto e si è sporcato le mani di azioni ignobili pur di creare un mondo migliore per sua moglie e per tutte le altre persone. E sì, ha commesso crimini indicibili, ma possiamo davvero giudicarlo per le sue scelte? Sara è stata molto abile nel mostrare le fragilità di Doria, riuscendo a farci capire, anche se mai giustificare, le sue azioni. E il suo percorso, tragico e di redenzione al contempo, è così graduale e umano che è impossibile non commuoversi.
E vorrei dire due parole anche sulla fortissima Adi: l’ho apprezzata tanto. Ha un carattere ribelle, ma vuole tanto bene alla sorella Lena. Il fatto che voglia farle capire di non preoccuparsi per lei e di lasciarla libera di agire anche in situazioni pericolose richiama uno dei temi della storia: imparare a fidarsi dei propri cari, non tenersi tutto dentro ma comunicare ed esprimere la propria sofferenza e le proprie paure, anche se è difficile.
La piccola squadra male assortita che si è formata è come un quartetto d’archi: ognuno di loro, tra Lena, Bas, Doria e Adi, è importante e completa le debolezze degli altri, fa la sua parte e porta le proprie opinioni. Solamente insieme avrebbero potuto affrontare le sfide di questa ultima parte della storia.
“Insieme erano più forti, compensavano le reciproche debolezze e diventavano inarrestabili. Niente avrebbe mai potuto scalfire quella certezza.”
Ho bisogno di spendere due parole sul meraviglioso e sano rapporto tra Lena e Bas. Il loro amore è così sincero che mi ha fatta commuovere in più scene (capitolo 58, sto guardando te): le stelle li ostacolano fin dal volume uno, eppure loro non hanno mai permesso loro di separarli davvero. Da un inizio di diffidenza nel volume uno, fino al perdono nel due, nel terzo volume devono imparare cosa significhi davvero stare insieme e quali compromessi questo comporti. E così, scoprono che possono affidarsi all’altro, perché è questo che fa una famiglia, e imparano a comunicare. Lena per prima capisce che tenendosi tutto dentro finirà solo per allontanare Bas: perché, più proteggi una persona tenendo nascosti segreti, dubbi e dolori, più questa persona non saprà come aiutarti.
Perciò, sì, fatevi un regalo bellissimo e concludete questa trilogia. Vi consiglio soltanto di prepararvi un po’ di pacchi di fazzoletti, soprattutto verso il finale: si piange, e tanto. Non ho più contato i momenti in cui non sono riuscita a fermare le lacrime. T.T
Ma credo che sia anche questo il bello di questa storia: ti emoziona, ti fa empatizzare tantissimo con i personaggi, al punto che è impossibile non commuoversi quando arrivi alla fine del loro viaggio, felice o tragico che sia.
“E forse le famiglie servivano a quello. Non a escludersi a vicenda, ma a restare unite perfino di fronte alle sfide più spaventose.”
“Due calamite. Due metà destinate a rispecchiarsi e a respingersi sempre. Non importava quanto entrambi desiderassero rimettere le cose a posto, c’erano rapporti che non si potevano aggiustare, perché lo volevano le stelle di Lena o perché era scritto nel loro sangue.”
"La Mesmerista - Terra di sogni e cuori infranti" è l'ultimo capitolo della trilogia #romantasy ambientata nell'Italia degli anni '20 di Sara Simoni. Un'ucronia fantastica con un pizzico di spicy, un affascinante topo da biblioteca livornese e una ladra che cerca di scappare da se stessa in ogni modo possibile, ma che comunque fallisce, sempre. Gli eventi che la intrappolano nel suo ruolo di menzoniera, le impediscono di seppellire gli errori e i rimorsi del passato...
Tutta la saga è costellata da inaspettati colpi di scena ma qua Sara si è superata! Una conclusione che lascia il segno e un vuoto enorme, oltre che pagine chiazzate dalle lacrime....
L'ho adorato! Il viaggio è stato lungo, emozionante e si è portato via parecchi fazzoletti, la sensazione di vuoto che si lascia dietro è immensa. Lo stile di Sara ci catapulta all'interno della mente di Lena, Bas e Doria. Ognuno di loro ha i propri POV, ognuno di loro è caratterizzato benissimo. Riconosciamo il modo di esprimersi e di ragionare senza ricorrere per forza al nome a inizio capitolo.
Fraintendimenti, emozioni taciute, ricongiungimenti e sentimenti egoisti affollano la mente dei personaggi. Tutti inevitabili, forti e istintivi. Perché il legame dell'amore e della famiglia è un filo spesso e lucente impossibile da tagliare...
Lena, Bas e Doria subiscono una profonda e lenta trasformazione durante i primi due volumi, in questo troviamo le loro anime frammentate, indecise e stanche. La determinazione di mettere la parola fine al dolore e allo strazio muove le loro azioni.
“Quella era la realtà. L’unica. Alternative non ce n’erano, perché cercarle significava sperare e sperare dopo un po’ era più doloroso che arrendersi.”
Sono uniti da parecchi traumi: spezzati dalla guerra, dalla morte, dalla separazione e da crudeli sotterfugi. Tutti e tre vivono tra le loro barriere, spaventati dalla possibilità di aprire il proprio cuore e scottarsi. Sono disposti a perdere un pezzo di loro stessi per seguire una fievole scintilla di felicità.
“Si raddrizzò tra le pulsazioni di dolore e lei fece lo stesso, leggera e aggraziata come Psiche al risveglio, nonostante lo sfacelo in cui si trovavano.”
Se amate i fantasy pieni di "non detti", che vi fanno ricredere e dare una seconda possibilità ai personaggi, con una psicologia introspettiva di protagonisti che tentano continuamente di liberarsi dell'armatura protettiva auto eretta e un contesto storico ben studiato e concreto, beh, ecco il vostro prossimo acquisto! 🔥
Il finale mi ha davvero deluso un sacco avrei preferito il finale tragico. Questo libro secondo me non è fatto benissimo, in primis è molto lento con un sacco di parti di loro due hanno incomprensioni ed effettivamente si arriva all'azione solo nelle ultime 100 pagine. Bas e Lena sono dei bei personaggi, soprattutto Bas che ha effettivamente una evoluzione e un cambiamento del libro che mi è piaciuto molto. Mi ha dato fastidio che mentre Lena ritrova praticamente tutte le persone che ama e riesce a salvarle Bas perde praticamente tutto e non riesce neanche a parlare e a tentare di salvare sua sorella dall'impero. Approposito avrei voluto un approfondimento su Emilia sul perchè avesse aderito alle idee dell'impero e il lavaggio del cervello che le è stato imposto piuttosto che i pov su Doria che si è un personaggio presente ma ai margini e sinceramente del suo passato tragico non mi interessava nulla. Peccato perché i primi due libri mi sono piaciuti davvero tanto e mi hanno fatto appassionare ma questo proprio bocciato.
This entire review has been hidden because of spoilers.
L'ultimo capitolo di una saga di cui in generale sono molto molto contenta.
Se mamma Acheron non sforna libriccino della raccolta dei capitoli extra più vari contenuti pubblicati da Sara Simoni nella newsletter io mi ribello. Non so a cosa ma mi ribello.
A parte gli scherzi, di seguito vi metto tre buoni motivi per cui dovete recuperarvi questa saga:
- Per godervi un'ambientazione italiana in stile anni '20 in cui le dinamiche cupe della guerra si mescolano a sontuosi balli nei castelli più raffinati al confine con l'Austria, in cui potete volare tra corse di idrovolanti ed essere insieme spie che devono scongiurare una guerra magica. Penso che l'ambientazione storica sia il più grande punto di forza di questa storia, almeno per me che non sono così appassionata di romance: l'iceberg su cui l'autrice costruisce tutta la storia è solido e molto ampio e ci permette di immergersi in questa ucronia che sembra incredibilmente reale, descritta poi ancora meglio dalla penna di Sara Simoni.
- Per imparare come si scrivono gli intrecci amorosi. Allora io ho una sorta di allergia ai romance. Se poi parliamo di triangoli amorosi mi viene proprio lo sfogo sulla pelle. Eppure in questa saga mi è piaciuto anche il POV del villain/terzo vertice del triangolo. Ma non piaciuto tipo "carino" piaciuto proprio nel senso che è costruito benissimo sia per quanto riguarda la crescita dei personaggi e delle loro relazioni ed è anche emozionante da leggere. Per la prima volta abbiamo un "bad boy" che ha delle ottime ragioni per essere un bastardo e per cui riusciamo a empatizzare anche senza spiegozzi stereotipati su famiglie disfunzionali e cagate varie. Infine qui Lena e Bas mi sono piaciuti ancora di più, soprattutto per la crescita di lei che impara ad affrontare il presente insieme a coloro che ama senza più erigere muri per difendersi. So che non c'entra niente, ma da questo punto di vista mi ha ricordato molto la crescita di Katniss Everdeen (personaggio che io adoro).
- Infine l'ultimo motivo è farvi trascinare in una storia che come una mazurca incalza senza sosta in quest'ultimo volume per arrivare al gran finale. Nel terzo capitolo della saga non sono praticamente più riuscita a posare il libro da un certo punto in avanti: i capitoli vanno via come cucchiaini di nutella e la scena del Ballo... Mio dio quella parte della storia da sola vale tutta la saga! Non sono tanti i libri che mi fanno questo effetto (e non credo che tra essi ci sia un romance). Il finale mi è piaciuto davvero tanto, specie con abbinate le musiche di Epic che su alcuni personaggi erano davvero azzeccate.
Vorrei davvero che le scrittrici di Romance imparassero da questo tipo di approccio curato, elegante ma anche solido come un ghiacciaio e aspetto con ansia di leggere altri libri dell'autrice.
“Il destino l'aveva strappata alla sua casa e le aveva imposto la solitudine, così lei ne aveva fatto la sua armatura. Adesso era il momento di togliersela. Significava restare senza difese, ma anche permettere al suo cuore di accettare l'amore di chi la circondava.”
Non parlerò del romanzo in sé; essendo l'ultimo di una saga, non sono così brava da raccontare lo specifico libro senza fare spoiler. Ma vi parlerò della mia esperienza di lettura della trilogia. Voglio raccontare come l'ho vissuta, perché è stata speciale.
Era anni che non leggevo romance (sia fantasy che altro) e, da quando ho scoperto il primo libro della Mesmerista, ho aspettato mesi prima di comprarlo (romance + storico non facevano per me). Poi, un bel giorno, ho deciso di diventare masochista e l'ho comprato. Mi sono detta: «Ma sì, mi incuriosisce, ne parlano bene... però prendo solo il primo volume, meglio non rischiare.» Ora quando parlo alle future lettrici della Mesmerista, faccio sempre la raccomandazione che avrei voluto ricevere io: «Non leggete il primo volume senza avere il secondo.» Beate quelle che mi ascoltano.
Terminata la lettura del primo, ho immediatamente preso il secondo, ma non sono riuscita a leggerlo fino a poco fa. Avevo paura? Avevo paura. Era da tanto che un libro non mi coinvolgesse così tanto, avevo instaurato un rapporto amore-timore.
Il secondo l'ho finito in due giorni, e il mio amore per Doria è letteralmente esploso in tante scintille dorate.
Giunta al terzo e ultimo volume, durante la lettura si è ripresentato l'amore-timore. Volevo sapere come continuava, ma non avevo voglia di leggerlo. È comunque un'esperienza difficile, le relazioni sono viscerali e mature, il contesto di guerra rende il tutto più drammatico, e magari non sempre è il periodo adatto per letture del genere. Ma, nonostante ciò, quando iniziavo poi non mi fermavo più.
Non è solo la storia in sé a travolgerti, ma anche lo stile di Sara. Avete presente quando si dice che “sembra di essere lì!”? Ecco, lei è in grado di portarti mano nella mano al fianco di Lena, Bas e Doria.
Ah e, ovviamente, non sono mancate le lacrime da circa il terzo atto in poi nel terzo volume.
Vorrei fare una menzione speciale per un personaggio che compare più in là nell'ultimo libro: totalmente inaspettato ma amato alla follia. Non dirò chi è per evitare i famosi spoiler. Leggetelo per scoprirlo! 👀
Voglio ringraziare Sara per questo dono e Acheron per la sua cura. Grazie.💙
🐧non io che mi sono commossa anche scrivendo la recensione🐧
In sintesi: La trilogia fantasy storica e romantica della Mesmerista giunge a conclusione ✨
Si ritorna nell’Italia degli anni 20 per la fine di un’avventura che ha visto complotti, inganni, segreti, azione, magia e sentimenti.
A dispetto di tutto quello che si potrebbe pensare quando si parla di fantasy, Sara Simoni rende l’Italia un’ambientazione perfetta per la sua storia, riuscendone a sfruttare tutte le potenzialità, giocando con i suoi antichi luoghi, inserendoli in una storia che prende dal reale e ci aggiunge l’immaginario.
Le suggestioni dei luoghi e di un’epoca passata si trasmettono attraverso una narrazione che sa dosare azione e riflessioni e che punta una importante attenzione sui personaggi, sulla loro evoluzione e sulle loro interazioni. In questo terzo libro (di cui non svelo qui la trama) la fuga, i pericoli, gli scontri, l’attesa e i piani escogitati dominano la scena, mentre i personaggi sono impegnati a fare i conti con i cambiamenti vissuti e anche con le questioni sentimentali.
Il romanticismo c’è ma ha meno spazio del resto, perché arrivati a questo punto la trama ha altro da dire ed è impegnata negli eventi necessari alla conclusione. In ogni caso, la coppia protagonista fa i conti con ciò che ha vissuto e con momenti di crisi che riflettono problemi interni ed esterni. A questo punto ci sono scelte che risultano inevitabili ma che rischiano di precludere la proprio felicità pur di preservare la sicurezza delle persone amate. Ancora cose non dette, segreti, compromessi e rinunce sembrano dominare la vita di questi personaggi, non solo in ambito sentimentale.
Sara Simoni è padrona della sua scrittura e della sua storia e ci regala una narrazione matura, consapevole, restituita nella sua più intima essenza.
Dietro c’è lo studio di un’epoca e dei luoghi descritti, c’è il riferimento a una teoria di cui effettivamente si è parlato in tempi passati, cioè il mesmerismo, c’è la guerra e c’è la realtà che incontra la finzione.
Emergono temi come l’affetto, la fiducia, la famiglia, il lutto e le origini. Si parla di potere e di guerra. Riflessioni che scaturiscono naturalmente dai fatti narrati e che danno spessore alla storia, per cui anche la ricezione ne è condizionata.
Lena, Bas e Doria ci hanno accompagnato in un viaggio che ci ha permesso di conoscere loro stessi e le vicende che li hanno coinvolti. Un viaggio che ha riservato sorprese, che è stato accattivante, coinvolgente e magico.
Sul blog trovate la mia recensione più approfondita e anche quelle dei due precedenti libri.
La conclusione di questa saga è confortante e inaspettata nel contempo.
Confortante, perché sappiamo che l’amore salverà ogni cosa. Inaspettata, perché non mi aspettavo di cambiare idea su tanti personaggi, in positivo e in negativo. E al tempo stesso, quello che colpisce di più e che fa più male, ma di quel dolore piacevole che accompagna le storie ben scritte, è il senso di “non detto” che si trascina sin dalle primissime pagine.
Tutti i protagonisti di questa vicenda condividono un dramma comune, ovvero quello di restare intrappolati all’interno delle armature che hanno indossato per proteggersi. È mostruosamente difficile aprire il proprio cuore con questa maledetta paura di scottarsi, ferirsi e lasciar morire un’altra parte di sé. E io so bene che, dietro sprezzo e leggerezza, si nascondono sempre ferite più profonde di quel che si possa immaginare.
Il “non detto” è quello che va a nutrire una tragedia frammentata, quella che ciascuno dei protagonisti porta dentro di sé e che sul finale si espande e brucia. E tu stai lì a chiederti se si sarebbe potuto evitare, se gli eventi avrebbero seguito un corso differente se soltanto uno di loro avesse avuto il coraggio di scostare un solo pezzo di quella brutta armatura. Perché di coraggio si tratta, inutile convincersi del contrario.
La risposta è no, non sarebbe cambiato niente. Eppure, come ci fa presente Sara Simoni in tutte le sue storie, e come sappiamo anche noi tutti intimamente, ogni cosa ha un prezzo che deve essere pagato. Deve, non si scappa. E la felicità ha un costo inestimabile. E forse, tra l’altro, chi ne gode neanche capirà mai quanto grande sia, questa ammenda. È ingiusto, ma la vita è proprio così: meravigliosa e terribile nel contempo.
Ho voluto scrivere una recensione più evocativa che tecnica perché è davvero molto difficile parlare del volume conclusivo della saga senza fare spoiler. E onestamente, vorrei che chiunque potesse leggere questa storia senza sapere nulla, senza sbirciare nemmeno le quarte di copertina, per godersi ogni riga e abbandonarsi al Fantasy Romance più entusiasmante che abbia mai letto, davvero.
Se stai cercando una storia d’amore che ti faccia rabbrividire, non dovresti lasciarti sfuggire “La Mesmerista”. E se non ne hai mai letta una e vorresti cominciare, occhio, perché poi non si torna indietro.
È stato un viaggio che temo di non poter dimenticare mai più. Grazie. :)
Lena e Bas mi mancheranno. E penso che basterebbe questo a dare l'idea di quanto questa storia sia coinvolgente, col giusto equilibrio tra avventura, amore e momenti di riflessione. Sara Simoni non delude e ci delizia con un capitolo conclusivo perfetto per questa storia, il degno omaggio ai suoi protagonisti e anche ai personaggi che li accompagnano. La crescita di tutti, in particolare Lena e Bas, è evidente, lenta al punto giusto e non stravolge totalmente personaggi che, anche dopo tutto quello che hanno fatto e subito, mantengono comunque i loro tratti caratteriali che li rendono così veri e così facili da prendere come modelli di crescita e miglioramento. Ho trovato straziante e ben dipinto il rapporto tra Bas ed Emilia, Sara ne mette a nudo tutti i limiti, tutti gli errori che portano al tradimento di lei, ed è bello trovare questo stravolgimento del rapporto tra gemelli, osservarlo da un punto di vista più estremo e inusuale, per così dire. Nei pov di Bastiano si capisce perfettamente quanto dolore ci sia nel realizzare di non poter recuperare il tempo perduto e ho trovato anche un parallelismo tra le sue scelte finali e quelle di Doria: entrambi sanno di aver perso tutto, entrambi arrivano alla conclusione di non poter riparare gli errori del passato e che l'unica cosa giusta da fare sia sacrificarsi. Degna fine del caro Aurelio Doria, non avrei potuto sperare in una morte più onorevole per lui. E nonna Bianca? La sua apparizione al Castello del Buonconsiglio non me l'aspettavo proprio, una trovata geniale da parte dell'autrice, che riesce a darle anche una voce forte, tenera e dura allo stesso tempo. Da qui si capisce da chi hanno preso quel bel caratterino Lena e Adi! In questo capitolo conclusivo ho percepito tantissimo le vibes di Anastasia, il cartone animato sulla Granduchessa Romanov perduta e ritrovata, e se possibile questo rimando ai ricordi legati alla mia infanzia mi ha fatto amare questo libro ancora di più. Potrei scrivere ancora delle meraviglie di questa storia, di come la penna di Sara ci faccia percepire in modo vivido le atmosfere degli anni Venti, con le loro luci e le loro ombre, per poi catapultarci tra castelli meravigliosi e montagne che profumano di resistenza e libertà. Una storia da leggere e rileggere e apprezzare parola per parola.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Eeeee eccoci qua, a chiudere questa saga. È stato un terzo capitolo strano, un buon romanzo ma probabilmente il più debole della trilogia. La prima metà è stata abbastanza pesante. Capisco che in quanto romance l'arco di trasformazione dei personaggi deve seguire un certo sviluppo ma vedere Lena e Bas, dopo aver raggiunto e sistemato tutta una serie di problemi alla fine del due, fare otto passi indietro nella loro relazione e tornare a metà del libro precedente è stato... poco simpatico. Lena in particolare, subisce un'involuzione rispetto a quanto visto prima importante, e Bas è un santo per non averla mandata a stendere prima di subito. Va bene il miscomunication trope ma qui Lena palesemente non vuole capire e non vuole capire perchè se no la plot romantica partirebbe già troppo "avanti". Il che comunque ci regala, dopo la riconciliazione, una delle scene più dolci, intense e belle dell'intera trilogia, con il discorso di Bas che fa lacrimare il cuore. Partenza meh, ma dal midpoint si piange e si vola altissimo. So qui di essere "fuori fuoco" rispetto al target, alle intenzioni e al tipo di storia che vuole raccontarsi, ma ho trovato un filo meno curata la plot politica rispetto ai capitoli precedenti. La guerra civile interna all'Impero, le fazioni, il ruolo della calamita, l'attacco alla cittadella di ghiaccio l'ho trovato meno approfondito e meno costruito rispetto alla plot romantica principale. Che ok, non era quello il focus, ma vabbe. Sicuro il mondo che è stato costruito è estremamente affascinante e sono molto curioso di vedere, se mai ce ne sarà l'occasione, gli sviluppi delle conseguenze del finale. Ultime cose,
L'ultimo volume della saga de "La mesmerista" è sicuramente un degno finale, la conclusione che tutti avremmo voluto leggere e che chiude definitivamente il percorso dei protagonisti: Lena, Bas e Doria, di cui in quest'ultimo volume assumiamo anche il suo punto di vista. Dopo due libri passati a osservarlo esclusivamente "dall'esterno".
Probabilmente è proprio quest'ultimo il personaggio più sorprendente della saga, e quello con cui alla fine, mio malgrado, ho stabilito il maggior grado di empatia. Cosa non difficile, del resto, visto il suo tragico vissuto che riemerge in numerosi flashback da pelle d'oca. Se nei primi due libri Doria era un personaggio sì complesso, ma le cui sfumature erano sempre molto vicine al nero, in quest'ultimo volume i toni si fanno più chiari ed emergono tutta la sua fragilità e umanità. Parallelamente, il percorso di Lena e Bas è altrettanto travagliato, ma segue binari e logiche diverse, in cui ognuno si trincera in sé stesso, nelle proprie debolezze e paura, con il solo scopo di raggiungere il proprio obiettivo. Ma ciò che sembrava così importante diventa irrilevante, di fronte all'amore che ognuno prova per l'altro. E che rimarrà sempre al centro di tutta la loro vicenda.
Non tutto in questo romanzo mi ha però convinto al 100% e ci sono cose che, personalmente, avrei gestito in maniera differente, o che avrei voluto avessero uno sviluppo diverso (una su tutte, il modo un po' troppo frettoloso in cui si arriva al finale). Ma è anche vero che probabilmente non sono il lettore ideale per questo tipo di storia e che, alla componente romance (del tutto centrale nella saga), ho di gran lunga preferito gli aspetti storici, ucronici e politici, che comunque rimangono sempre sullo sfondo. E anzi, già il solo fatto che una trilogia di fantasy romantico abbia saputo coinvolgere fino alla fine (e smadonnare insieme ai personaggi, ma vabbè :D) me che non sono un lettore di questo genere, è indice del valore di questo testo.
3,5; bene ma non benissimo. probabilmente il libro più debole della trilogia, continua un pò a soffrire dei problemi che avevo già riscontrato nei primi due in merito a imprecisioni sul periodo storico e sui personaggi. ho notato in questa lettura che, nonostante l'ampia ricerca che c'è stata dietro la costruzione dell'ambientazione e dei costumi, il gergo dei personaggi non rispecchia il tempo storico (l'uso del termine "infarto", l'uso del "lei" anzichè del voi ne sono due esempi). nulla di trascendentale, non mi ha impedito di divorare questa lettura, però sono delle piccole accortezze che al sesto (?) libro dell'autrice mi fanno un pò storcere il naso. il problema principale di questa lettura è il ritmo troppo veloce, capitoli troppo brevi che sebbene permettano una lettura veloce e immersiva privano il lettore della conoscenza approfondita dei nuovi personaggi, in primis Doria, di cui troviamo il punto di vista per la prima volta. grazie a questi capitoli lo si apprezza meglio, ma oltre a pochi flashback che fanno cadere i tasselli al proprio posto non si ottiene granchè. la maggior parte dei conflitti si risolve in modo molto veloce, non si ha nemmeno il tempo di preoccuparsi per la sorte dei protagonisti che sono già passati al problema successivo, e questo toglie un pò di suspense da un terzo libro conclusivo di una storia molto più ampia del romance della coppia principale. parlando di Lena e Bas, a me sono sempre piaciuti, entrambi sono cresciuti molto mantenendo i loro tratti distintivi, su di loro l'autrice ha fatto un ottimo lavoro. unica cosa, se non sono mai stati particolarmente apprezzati, questo libro è prevalentemente incentrato sul loro rapporto, quindi lo si tenga a mente. il finale non mi ha convinta al 100%, ci sono troppe domande rimaste in sospeso e c'è un deus ex machina non indifferente che avrei preferito fosse gestito diversamente.
4.5 ⭐ I finali di saga mi lasciano sempre un po' di malinconia, è sempre difficile lasciare andare quei personaggi che hai accompagnato tra gioie e dolori, soprattutto dolori in questo caso 🥲
È stato un capitolo conclusivo degno delle peripezie che hanno vissuto Bas e Lena tra le brutture della guerra. Vedere come le scelte difficili che hanno dovuto prendere li abbiano cambiati è stato straziante, ma è stato bello vederli amarsi nonostante tutto.
❗SPOILER❗
Non mi aspettavo un finale diverso, per Doria: era chiaro fin dal principio che per lui non ci sarebbe stato un lieto fine, ma solo redenzione. Mi è dispiaciuto però non avere di più su di lui. Ho amato i suoi capitoli, i flashback del suo passato, ma, dal momento che ci sono stati dati, avrei voluto più introspezione per il suo personaggio, soprattutto perché si percepiscono i suoi sentimenti per Lena, ma si sfiora solo la superficie di quello che prova e di tutto quello che ha vissuto, di tutto quello che ha perso.
Il plot twist della nonna completamente inaspettato.
Ho amato il rapporto di Lena e Adi, anche se molto spesso Adi ha messo a dura prova non solo la pazienza di Lena, ma anche la mia.
Sono rimasta un po' male per la gestione di Emilia. Ho trovato giustissimo il suo essersi "persa" negli orrori della guerra, e il suo voltafaccia è stato il suo modo di sopravvivere, però ho trovato il tutto molto veloce. Posso farmi un'idea di quello che possa averla spinta a diventare così, ma è come se restasse una lacuna nella sua storia.
Nonostante queste piccole cose é una saga che mi resterà nel cuore, e ho amato alla follia che sia stata Lena a chiedere la mano di Bas ❤️
✨ Una lettura che ho amato, dal primo istante fino all'ultima parola. Mi ha travolta, mi ha mostrato le mie montagne e le mie valli attraverso una luce nuova e allo stesso tempo estremamente familiare. 💄 Lena si è trasformata, da ragazza è diventata donna, attraverso il dolore e la sofferenza, ma anche attraverso l'amore. ⭐ Anche Bas ha avuto la sua evoluzione e ha imparato a conoscere le proprie ferite e a capire cosa vale la pena conservare e cosa invece è necessario lasciare andare. 🖤 Il personaggio che più ho amato è indubbiamente Doria, e mai me lo sarei aspettata, se penso a come appariva all'inizio. ❄️ I colpi di scena, i misteri, l'amore, gli affetti, i segreti nascosti, la scoperta della verità che spesso è diversa da come ci appare all'inizio, si intrecciano in un'armonia perfetta, sotto i fiocchi di neve che rendono la mia cara Trento ancora più bella. 🖋️ La scrittura di Sara mi ha catturata, dal primo volume all'ultimo, e ha saputo emozionarmi. Non piango (quasi) mai per i libri, ma questa volta una lacrima c'è stata, quindi complimenti e, soprattutto, grazie.
Ho dato quattro stelle per i motivi che spiego dopo, ma tutta la saga é pazzesca, mi ha tenuta incollata dalla prima all'ultima pagina. Le vicende, il mondo magico e i rapporti tra i personaggi non sono scontati. Unica cosa che mi sento di dire..al personaggio di Doria, il mio preferito in assoluto nelle sue ombre e nelle sue luci, che hanno prevalso, non é stata resa abbastanza giustizia. Avrei voluto più capitoli dal suo punto di vista che lo analizzassero meglio, ma soprattutto avrei voluto che Lena sapesse con chiarezza dei suoi sentimenti e che lei gli riconoscesse il giusto valore. Bas non poteva farlo, visti i trascorsi, ma Lena avrebbe potuto continuare a guardare oltre la sua apparenza, come successo nel secondo volume. Forse la paura di assomigliargli troppo e di essere compresa da lui anche nei suoi aspetti negativi l'ha frenata. Doria comunque é accattivante e tragico al tempo stesso. Lena e Bas non si può non amarli, anche se devo dire che Bas mi aveva colpita molto di più nel primo libro. In ogni caso per me la saga vale tantissimo la consiglio davvero!!
This entire review has been hidden because of spoilers.
4.5 per la trilogia che mi ha fatto saltare un po' di pregiudizio sui romantasy :D
Appunti sparsi: - Mi é mancato il non sapere qualcosa di più su Emilia, cosa ha passato per avere questo cambio drastico; - Gradito molto invece il POV di Doria, personaggio che ho amato odiare; - Ma avrei preso Lena e un pochino anche Bas a sberle per la prima metà del libro; - Nonna <3 - Chi era il personaggio sconosciuto nell'ultimo capitolo? Immagino un easter egg... - Il capitolo bonus nella newsletter meritava di entrare nel libro;
This entire review has been hidden because of spoilers.
Ultimo capitolo di una trilogia meravigliosa per come è scritta e per come crea una tensione magnetica tale che rende impossibile staccarsi dalle pagine. L'idea è innovativa, gli anni '20 in una linea temporale in cui l'Impero Austro-ungarico ha vinto la guerra e sottomesso parte dell'Italia, grazie al mesmerismo, faranno sì che io non veda più quel periodo storico allo stesso modo. Ho trovato quest'ultimo libro un po' debole in alcune parti perché i conflitti erano già stati esposti nei libri precedenti, ciò non toglie che sia un buon libro, scritto in uno stile che fa "indossare i panni" del personaggio e che i personaggi siano magnificamente caratterizzati. DIetro una protagonista "grigia" disposta a tutto per ricongiungersi alla sua famiglia e al Love Interest che rispetto ai primi due libri è evoluto diventando un eroe vero e proprio, c'è una critica alla guerra e alla violenza che l'autrice ha trattato con maturità e delicatezza.
Che dire? Siamo alla fine di un'era. una saga che, nonostante non fossi in target, è riuscita a farmi amare un romantasy. Dove si vede uno studio profondo dei personaggi e del worldbuilding ucronico. Uno stile che ha dei forti richiami a Sanderson e non solo per il sistema magico. Insomma la lacrimuccia scende a dover dire addio a Lena e Bas. Forse mi sarei aspettato come altri un po' più di scorrevolezza in questo ultimo volume e un finale un pochino più tragico ma lo comprendo dati i canoni del genere. Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro di Sara.
Conclusione più che degna della trilogia, ho apprezzato tantissimo anche leggere il pov di Doria (non sono una sua fan, ma per me è a mani basse tra i migliori personaggi creati da Sara). La cosa più assurda, comunque, è che Sara sia riuscita a farmi amare gli anni '20; credo sia uno dei periodi storici che meno sopporto e che meno riesco a percepire come "fantasy", ma questa trilogia mi ha fatta ricredere.
Ho letto questa trilogia Fantasy perché per una volta volevo dare spazio anche alle scrittrici italiane ed ho fatto bene.
La storia è bella e avvincente, le battaglie epiche e ben descritte, l'unica parte dolente secondo me è che i personaggi principali si perdono molto nelle battaglie interiori senza esternarle, chiudendosi in sé stessi e poi esternandole in modo frettoloso oppure rimanendo inespresse come Doria personaggio emblematico ma poi pieno di pensieri e di amore. Lena che scappa in continuazione e questo povero Bas che la insegue (se il mondo avesse più Bas sarebbe un mondo migliore). Però tutto alla fine trova un suo equilibrio!
Che dire? Finalmente ho trovato una scrittrice italiana che mi ha convinto al 100% sia per lo stile di scrittura, coinvolgente al massimo, sia per una trama originale e coerente. Sí, la storia d'amore c'è ed è bellissima, ma non copre tutto il resto della storia che é ben architettata! Grazie Sara! ora leggerò anche il tuo nuovo libro! Avanti così!
un finale proprio bello bello per questa trilogia! ormai affezionata alla coppia Lena e Bas e sono tanto felice per loro!! Mi mancherà leggere di loro (e di Doria anche!) ma sicuramente continuerò a leggere i libri di Sara!
Un finale al cardiopalma che non trascura la parte romantica per Bas e Lena. Una scrittura così scenografica che le immagini ti passano davanti agli occhi mentre scorri le parole. Una menzione speciale per Lena, che impreca, flirta, ama, vive e non si vanta mai di « non essere come le altre « .
Questa serie merita moltissimo! Lena e Bas mi sono entrati nel cuore ed è stato tristissimo salutarli🥹 4 stelle perché mi è sembrato un pelino più affrettato dei primi 2, ma l'ho comunque divorato e amato questa conclusione.
Non riesco a credere che non rivedrò più i miei amati Lena e Bas. Mi mancheranno terribilmente, anche se la vera sorpresa di questo ultimo libro è stato Aurelio Doria che è stato di gran lingua il mio personaggio preferito in questo finale di trilogia. La Mesmerista è senza alcun dubbio una delle migliori trilogie romantasy che abbia letto e spero di poter leggere tante altre storie di Sara Simoni in futuro.💙