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La strada giovane

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Nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l’8 settembre. Dell’armistizio non ha capito granché, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle Madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia oltre le Alpi, a patire fame, freddo e paura.

Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall’amicizia con Lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l’occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del ’44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un’impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza

e giovinezza.

Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall’avanzata degli Alleati, c’è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l’emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo.

Ispirato a una storia familiare, La strada giovane è il primo romanzo di Antonio Albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. Nino è un protagonista struggente e vero, di cui è impossibile non innamorarsi.

Addentandolo, Nino non riuscì più a trattenere il pianto, perché quello, per quanto secco, era pane vero, il primo che mangiava da settimane, da mesi, da prima di finire internato. Non sapeva ancora di casa, quel pane, ma almeno non sapeva di cenere.

128 pages, Kindle Edition

Published April 1, 2025

14 people are currently reading
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About the author

Antonio Albanese

28 books7 followers
Antonio Albanese, divenuto noto grazie alla esilarante galleria di personaggi di "Mai dire gol" negli anni '90 si è poi rivelato negli anni successivi uno degli attori più interessanti del panorama comico italiano. E non solo comico, perché la sua carriera inizia come attore drammatico e le sue doti in questo campo non sono certo da trascurare.

Nato ad Olginate (Lecco) il 10 ottobre 1964 da una famiglia di origine siciliana, Antonio Albanese si iscrive alla Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano, dove si diploma nel 1991.

Debutta come attore di cabaret al teatro Zelig di Milano, partecipa al "Maurizio Costanzo Show", al varietà condotto da Paolo Rossi "Su la testa...!" (1992), alla trasmissione "Mai dire gol" (1993): in quest'ultima, mette a punto una serie di personaggi (il gentile Epifanio, l'aggressivo Alex Drastico, il telecronista-ballerino Frengo, il giardiniere di casa Berlusconi Pier Piero) divenuti famosi, i cui monologhi vengono successivamente riproposti nel volume "Patapim e Patapam" (1994).

I suoi personaggi sono in realtà molto più profondi di quello che possono sembrare e rappresentano; sono, in qualche modo, aspetti dell'alienazione sociale, pieni di tic, iperattivi e malinconici. Le macchiette portate in scena da Albanese spesso e volentieri si esibiscono in lunghissimi soliloqui senza capo né coda.

Uno dei personaggi più amati è stato creato da Antonio Albanese proprio per la trasmissione della Gialappa's Band. Il telecronista foggiano con riporto selvaggio Frengo-e-stop è un personaggio dotato di una particolarissima filosofia calcistica appresa dal grande maestro Zdenek Zeman (all'epoca allenatore del Foggia delle meraviglie). L'ingenuo Frengo vive le partite della squadra del cuore in modo surreale, immaginando interminabili dialoghi tra gli avversari e organizzando Karaoke, ruote della fortuna e gite con pranzo al sacco negli intervalli tra primo e secondo tempo. Nonostante questa visione disincantata del cinico mondo del calcio, le numerose sconfitte del Foggia (culminate poi con la retrocessione tra i cadetti) cagionavano inenarrabili sofferenze al telecronista foggiano che più di una volta appare in trasmissione con il riporto spettinato, lo sguardo assente e una enorme croce di legno sulle spalle. Frengo non viene incluso negli spettacoli teatrali di Alabanese, tuttavia viene proposto dall'arista alla fine, nei "bis", richiestissimo e graditissimo.

In teatro, ottiene grande successo con "Uomo!" (1992, poi ripreso nel 1994), poi con "Giù al Nord" (1997), scritto con Michele Serra ed Enzo Santin.

Dopo tre anni di successi televisivi Albanese abbandona il piccolo schermo (per mancanza di stimoli, come egli stesso avrà modo di ammettere successivamente), per dedicarsi al teatro e intraprendere una nuova carriera, quella cinematografica.

Debutta al cinema come interprete in "Vesna va veloce" (1996), nel ruolo sommesso e malinconico del muratore Antonio; poi è in "Tu ridi" (1998) di Paolo e Vittorio Taviani, dove indossa i panni di un baritono costretto a non cantare più per problemi di cuore.

Il suo esordio dietro la macchina da presa è con "Uomo d'acqua dolce" (1997), scritto con Vincenzo Cerami: Antonio Albanese inscena la vicenda esile e surreale di un maestro di scuola che, avendo perduto la memoria per un colpo alla testa, torna alla propria famiglia dopo un'assenza durata cinque anni.

Poi gira "La fame e la sete" (1999), ancora concepito in collaborazione con Cerami.

Nel 2000 interpreta "La lingua del santo" di Carlo Mazzacurati.

Nel 2002, Antonio Albanese torna con "Il nostro matrimonio è in crisi", un film agrodolce, in cui l'attore intraprende un viaggio grottesco mettendo alla berlina le esagerazioni della new age. Il film, scritto insieme a Vincenzo Cerami e Michele Serra, è la storia di Antonio, che nel giorno stesso in cui si sposa viene lasciato dalla moglie Alice (Aisha Cerami), la quale gli comunica di dover andare alla ricerca del "proprio Io" in un cen

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4 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 69 reviews
Profile Image for Come Musica.
2,065 reviews629 followers
April 25, 2025
“Uscì dal bosco e mise un piede sulla strada, poi un altro. Non c’era nessuno intorno e guardando giù vide che era una strada strana, non piena di buchi e rovinata come tutte quelle che aveva visto finora, ma una strada che sembrava rifatta di fresco. Una strada giovane.”

La strada giovane, romanzo d’esordio di Antonio Albanese,
è un libro perfetto da leggere oggi, festa della Liberazione.

Una storia famigliare che è un po’ parte della nostra storia.

Nino, giovane panettiere siciliano, dai tratti nordici, fatto prigioniero nel 1944, viaggia verso la libertà, dall’Austria verso sud; un viaggio pieno di stenti e insidie, dove più volte è scambiato per “crucco”

“Poi il soldato si rivolse proprio a lui.
“Who are you? Are you German?”
Nino lo guardò dal fondo di un’umiliazione disperante, senza capire una parola.
“Do you understand me?”
sillabò quello ad alta voce. Poi:
“Can you speak?”.
“Non sono tedesco,” ripeté Nino, perso nell’incomprensione ma almeno certo che, se proprio dovevano ammazzarlo, almeno dovevano sapere che uccidevano un connazionale.”

Il coraggio di andare avanti e di non arrendersi, un passo dopo l’altro, con il solo obiettivo di tornare nella sua Sicilia

“Non c’è più niente di cui aver paura.
Piega un ginocchio a terra, seguendo la preghiera iniziale. Poi si rialza, muove i primi passi, timidi all’inizio, poi più decisi.
Adesso è tempo di ballare.”

Antonio Albanese non è solo molto bravo come attore, ma da adesso lo è anche come scrittore.

«È un omaggio ai ragazzi, alla loro forza, al loro potenziale ignorato. Non spaventatevi davanti alle porte chiuse. Apritele.»
Antonio Albanese, La Lettura
Profile Image for ~ Claire.
169 reviews20 followers
April 30, 2025
Nonostante a volte sia un po' ripetitivo è stata una lettura piacevole, con capitoli corti e senza descrizioni prolisse o lunghissimi flashback dettagliati. Si presterebbe bene per un film o una miniserie tv, anche animata, perché no? È davvero un buon esordio nella narrativa per Albanese, chapeau.
Profile Image for Mariù.
31 reviews1 follower
April 4, 2025
"Il tempo si riavvolse come una striscia di pasta sfoglia"
24 reviews4 followers
April 8, 2025
Già nel 1993, quando cominciò a farsi notare al grande pubblico grazie alle dieci puntate dello programma televisivo “Su la testa” (‘pilotato’ da un grande Paolo Rossi e con più di dieci milioni di spettatori a serata), Antonio Albanese venne definito dal critico Aldo Grasso sul “Corriere della Sera” come una sicura promessa.

Da tempo è certo che non ha tradito affatto quelle previsioni, dimostrandosi solido attore di teatro, capace di interpretare ruoli comici, ma pure drammatici (vedi nel film di Silvio Soldini “Giorni e nuvole” del 2007; “Come un gatto in tangenziale” del 2017; o in “Grazie ragazzi” del 2023; o, ancora in “Un mondo a parte”, del 2024), creatore di personaggi indimenticabili (solo per esempio: Alex Drastico, Epifanio, Cetto la Qualunque, Perpiero, il ministro della paura…) e di essere valente regista di opere liriche (“Rigoletto”, “Don Pasquale…) e film  (uno sopra tutti: “Cento domeniche”, del 2023), scrittore (“Patapin e patapan”, del 1994; “Giù al Nord”, del 1996; “Personaggi”, del 2006; “Lenticchie alla julienne: vita, ricette e show dello Chef Alain Tonné, forse il più grande”, del 2019…).

Ora con la “Strada giovane” ha deciso di cimentarsi nella scrittura di un romanzo, prendendo spunto da uno racconto orale di un suo zio, Nino, che è il protagonista della storia.

Nino di professione fa il panettiere, e abita Petralia Soprana (il paese di origine dei genitori di Albanese), in provincia di Palermo, sulle Madonie ed è uno dei comuni più alti della Sicilia, tanto ‘immerso’ fra le montagne che il protagonista, se fosse stato per lui, non l’avrebbe mai visto il mare; ma, suo malgrado, si trova ad essere catapultato nella Seconda Guerra mondiale.

Subito prima della partenza per il fronte, Nino riesce a coronare il suo sogno d’amore con Maria Assunta, la donna che ama da sempre. E lo fa, costretto a vincere le resistenze dei familiari di lei, facendo “la fuitina” (una sorta di rapimento consensuale, spesso usato in passato nell’Isola, congegnato per mettere i genitori di fronte al fatto compiuto e aprire le porte al matrimonio riparatore).

Catturato dopo l’armistizio e internato in un campo di lavoro in Austria, Nino, riesce a fuggire con la complicità di Lorenzo, un giovane toscano del quale era diventato amico, e cerca di attraversare il confine con l’Italia e poi di percorrerla tutta – praticamente, sempre a piedi – per ritornare finalmente a Petralia, dai genitori e dalla moglie.

Non volendo fare il riassunto completo del romanzo, dirò solo che questa Via Crucis di Nino – che non sa bene cosa fosse successo in Italia dopo l’8 settembre, ma forse, per la sua poca istruzione, non aveva capito neppure perché si era trovato a combattere quella guerra – è contraddistinta dalle uccisioni dei suoi compagni di fuga, da quelle dei Tedeschi e dei partigiani (di cui ignora persino l’esistenza), dalle fatiche inenarrabili compiute per attraversare senza essere catturato le montagne, i boschi, i paesi distrutti e in buona parte desertificati. Ma è, soprattutto, la fame che è sempre presente, fino allo sfinimento fisico: “Nino si rendeva conto di non aver mai avuto fame, prima. Aveva creduto di averne, tante volte, ma si era sempre sbagliato, perché quella era un’altra cosa. La fame che aveva provato da bambino aspettando la cena, quella sentita in guerra dopo le giornate di marcia, persino la fame del campo che lo aveva tormentato ogni secondo erano sensazioni, ora lo capiva. La fame vera era una presenza, fissa al tuo fianco, impossibile da scacciare e ignorare. Qualcosa di fisico, di reale come i tronchi degli alberi, come i sassi. E di tormentoso”. È sempre la fame che lo costringe a rubare ostie sconsacrate da una chiesa e formaggi da un vecchio pastore, contro ogni sua volontà. Mangia di tutto, dalle formiche, alle ortiche, alle lumache rosse: tutto pur di ritornare vivo ai suoi affetti.

Albanese è bravissimo nelle descrizioni, la sua scrittura è fluida, tanto da risultare uno scrittore collaudato di romanzi. Riesce a farti compenetrare nel panettiere siciliano e a condividere la sua volontà di ritorno a casa.

C’è alle fine della lettura, il dispiacere che le pagine siano solo 120 e che si siano lette tutte d’un fiato! Ma sono certo che – presto – potremo apprezzare una proposizione di questo racconto su uno schermo cinematografico. Lo auspico veramente! Bravissimo Albanese!!!
124 reviews
June 21, 2025
Un romanzo ricco di spunti interessanti e soprattutto molto ben scritto, che ha però come limite l'essere troppo sintetico.

Il lettore empatizza molto con Nino, il protagonista, ma i pensieri, le sensazioni, i traumi, le paure, i sogni e le speranze che lo animano e che lo tormentano durante il suo percorso restano solo accennati, diciamo che incidono l'animo del lettore solo in superficie.

Trovo che in questo libro Albanese abbia dato il meglio di sé in alcuni passaggi che per scrittura si avvicinano più alla poesia che alla narrazione di un romanzo, e "La strada giovane" mi ha lasciato la sensazione di essere una poesia molto lunga più che un romanzo breve.

Ho trovato bellissime alcune descrizioni di oggetti semplici, come una cesta di noci o una piccionaia, e soprattutto l'enfasi posta sul valore di tutte le piccole cose che intersecano il cammino del protagonista; viceversa, ho trovato troppo scarne e troppo poco approfondite le figure di tutti i comprimari, dai compagni di fuga ai partigiani toscani, dalla ragazza campana alla sagrestana, etc.

In conclusione, La strada giovane è un bel racconto di un pezzo molto importante della storia d'Italia, esplorata in maniera trasversale (sia emotivamente che geograficamente), ma forse è troppo sintetico per restare impresso a lungo.
4 reviews
June 12, 2025
Libro bellissimo. Bravo Antonio!
Profile Image for Francyy.
678 reviews72 followers
July 1, 2025
Scorre, fin troppo, si va avanti a flash e i chilometri dall’Austria a Petralia sovrana passano in un soffio. Tutti a casa lo si trova in queste pagine, ma il dolore no. Arriva abbastanza in profondità. Piacevole, ma non oltre.
Profile Image for Elena.
259 reviews33 followers
July 23, 2025
Carino, ma la sensazione a lettura conclusa è che manchi qualcosa.
Profile Image for Recensionidelloracolo.
Author 5 books46 followers
April 7, 2025
Un libro che colpisce al cuore per la sua crudezza, ma proprio in quel colpo si racchiude un sacco di memoria e verità.
Il protagonista, Nino, è il simbolo di una storia e di una memoria che molti hanno dimenticato.
La seconda guerra mondiale è composta da molti protagonisti, in questo caso parliamo della storia dei nostri soldati, prigionieri dei nazisti, che pur di ritrovare la loro casa e la libertà hanno rischiato la vita. Molti di loro hanno camminato chilometri, sfidando ogni tipo di resistenza, pur di ritrovare la loro casa.
In casa mia madre mi raccontava di suo zio, anche lui come Nino ha viaggiato per mesi pur di tornare a casa, pur di tornare vivo.
Queste sono storie che raccolgono non solo memorie preziose, ma anche il significato della guerra, di cosa comporta e che non dovrebbe mai toccare nessuno.
Eppure eccoci qui, in questo clima assurdo.
Se solo la gente riuscisse a ricordare...proprio per questo esistono questi libri, per non dimenticare.
Ora tocca a voi leggerli e ricordare.
Lo consiglio vivamente a tutti.
Profile Image for Gianpaolo Conte.
2 reviews3 followers
May 16, 2025
Non è l’Autore ma sono io. Sono io che non ho provato alcuna empatia con questo breve racconto (circa 128 pagine, si legge in un nonnulla). Mentre nelle pagine scorre la fuga di questo giovane soldato siciliano catturato dai tedeschi durante la II Guerra Mondiale, altrettanto scorrono i cliché (Corretti?) sulla guerra e sulle atrocità che si porta dietro - punto su cui, ci tengo ad evidenziare, ritrovo lo stesso pensiero dell’autore - ma che sembrano una summa di quanto si può leggere nelle antologie da liceo. Si rincorrono i cliché sui ragazzi meridionali, con la nostalgia della famiglia, dei ricordi, dei posti belli, delle fidanzate che attendono il ritorno. Si rincorrono parole che si rincorrono, perché sembra di leggere lo stesso capitolo nonostante la breve e tenue trama che si evolve pagina dopo pagina fino allo scontato epilogo.
Profile Image for Ruppe.
507 reviews46 followers
June 2, 2025
Due stelle e mezzo per un libro piuttosto fake.
Nel senso che è molto emotivo, cerca di commuovere spingendo su un certo tipo di retorica e sentimentalismo, con un protagonista troppo naïf e disinformato per risultare reale (l’aggettivo ricorrente nel suo osservare i fatti è un troppo banale “strano”: i partigiani sono uno strano gruppo, gli americani sono una strana compagnia, …).

Una spruzzata di partigiani ma all’acqua di rose, una spolverata di campo di concentramento, una veloce passatina di soldati americani… C’è un po’ di tutto, sempre a livello superficiale.

Un libro molto “facile”, pieno di buone intenzioni e sentimenti, per questo lodevole ma poco strutturato, di scarsa complessità.
L’impressione di mancanza di consistenza comprende sia l’intreccio che la narrazione, e non ultimi gli aspetti umani, tagliati con l’accetta e troppo bianco/neri.
Il ruolo femminile nel racconto è disperante: le donne (solo le giovani, le altre non esistono) sono i soliti vecchi oggetti decorativi e pii, da venerare e ammirare. Angelicate e passive, senza voce e dotate solo di caratteristiche di bellezza e delicatezza.

In definitiva, una specie di versione a fumetti di “La tregua”, con un protagonista che è solo spettatore passante e passivo di alcuni quadri, buttati lì per checkare le caselle di una lista.

Poco documentato, superficialissimo, senza conflitto. Frettoloso e mal riuscito.
Profile Image for Giorgia Legge Tanto.
418 reviews12 followers
July 21, 2025
In questo romanzo, ambientato nel periodo dell’armistizio, l’8 settembre 1943, il protagonista è Nino, un panettiere siciliano. È convinto che se sale sul treno dei tedeschi lo riporteranno a casa e invece finisce in un campo di concentramento in Austria punto nel campo stringe amicizia con Lorenzo un ragazzo toscano molto intelligente e con il Piemontese, un uomo enorme che fa il macellaio nel campo. I tre colgono un’occasione imperdibile e nella notte di Capodanno del ‘44.

Nino è un uomo semplice, si è arruolato per combattere per il Re e quando viene dichiarato l’armistizio lui non pensa ad altro che tornare nelle Madonie dalla sua Maria Assunta, la donna che ha sposato poco prima di partire. In questo romanzo, Il racconto è quello del suo viaggio verso casa, a piedi, al freddo, dall’Austria (“un pezzo di Germania che si chiama Austria”) per raggiungere la sua Sicilia.

La strada giovane del titolo è proprio la strada di un uomo giovane con tutta la vita da vivere e la strada dell’Italia, che da quella guerra ha dovuto risorgere e ricostruirsi dalle proprie ceneri.

Questo è un romanzo pieno di attualità molto legato ai fatti dei giorni nostri alle guerre che ci sono in tutto il mondo e alle conseguenti ingiustizie.

“L’uomo stava facendo una cosa semplice, così semplice che ci voleva solo un po’ di latte, un po’ di caglio e un po’ di tempo. Così semplice che avrebbero dovuto poterla avere tutti, anche lui al posto della fame, della guerra e della morte […] Era normale avere tutto questo e non era giusto non averlo.”

Un romanzo breve, scorrevole, commovente, crudo, da leggere nelle scuole.
Profile Image for Lupurk.
1,104 reviews34 followers
June 5, 2025
Sarà che io Albanese lo amo già in tutte le vesti, ma questo libro mi è proprio piaciuto! L'ho ascoltato letto da lui, il che dà ancora un valore aggiunto.
La storia è quella di tanti soldati italiani dopo l'8 settembre. Inizia con Nino in un campo di prigonia tedesco e con la sua fuga e fra flashback e tutte le vicende a cui va incontro, arriva a un finale che, ammetto, non davo così per scontato. Bella narrazione, stile semplice ma molto evocativo, trama che sembra banale ma racchiude tanto della nostra storia.
E bravo Antonio!
76 reviews
December 31, 2025
il primo romanzo di Antonio Albanese, un racconto di tensione, paura, fame, morte, tenerezza. È la storia di Nino che lavora nelle cucine di un campo della Germania nazista. Segue il compagno Lorenzo e, approfittando della confusione dei festeggiamenti del capodanno del Quarantaquattro, tenta di fuggire per tornare a casa. Ce la farà? è questa la domanda che il lettore continua a farsi..vero ed emozionante.
Profile Image for Gabriella P.
279 reviews11 followers
May 29, 2025
Un racconto lungo più che un romanzo, molto - troppo - semplice, che inizia abbastanza bene ma poi rotola via velocemente al finale, inanellando episodi che sembrano soprattutto aneddoti riportati.

I personaggi secondari scivolano tra le righe senza lasciare nulla di sé, comparse nel percorso di ritorno a casa del protagonista, che alla fine sembra quasi facile.

Lo stile è tenero e compassionevole, ma la trama l'ho trovata inconsistente.

Ho seguito un'intervista all'autore, in cui spiega che per questo libro si è ispirato alle vicende di uno zio che per tutta la vita è stato uomo di poche parole e che di certo non amava ricordare quanto accadutogli. Ho ritrovato tutto questo nel racconto di Albanese, compresi i "buchi" di trama, il desiderio di rendere omaggio a una generazione di giovani che ha sacrificato tutto, e la delicatezza di voler entrare in un grande dolore in punta di piedi. Tutta questa tenerezza l'ho sentita: ho rivisto mio nonno, i suoi silenzi e i suoi sguardi persi nell'orizzonte e tutto quello che io bambina ho immaginato in quei silenzi, ché mio nonno non ha mai voluto raccontare nulla a noi bambine.

Di questo libro salvo dunque la tenerezza e il desiderio di dare delicatezza a qualcosa di indicibile.
554 reviews3 followers
May 14, 2025

La strada giovane è un libro che lascia il segno. Racconta il ritorno a casa di Nino, un giovane siciliano sopravvissuto a un campo di concentramento in Austria. Il viaggio a piedi, attraverso boschi e montagne, passando per Roma e Napoli, è durissimo. Fame, freddo, paura costante di essere scambiato per un nemico. Gli sparano addosso prima ancora di chiedergli chi sia. E non c’è traccia di umanità fino a Gioia Tauro. Solo lì, finalmente, trova qualcuno disposto ad aiutarlo

Lorenzo, l’amico conosciuto nel campo, muore poco dopo la fuga. E anche questo pesa: perché un amico, in un campo di concentramento, era un miracolo raro. Ma Nino va avanti, spinto da una sola speranza: tornare da Maria Assunta, la donna che ama, nel suo paesino delle Madonie.

La scrittura è semplice, asciutta, ma proprio per questo riesce ad arrivare dritta. Leggendo, ho sentito la fame, la stanchezza che spezza le gambe, il freddo delle Alpi. Ho vissuto con lui il dubbio di farcela, il desiderio ogni tanto di lasciarsi andare, ma anche quella testarda voglia di tornare a casa.

Non ho sperato con Nino, ho sperato per lui. Che potesse farcela, che trovasse un rifugio, un volto amico, un po’ di pace. Ma quello che più mi è rimasto è il silenzio degli altri. Di quante porte chiuse ha trovato. Di quanta solitudine ha dovuto ingoiare.

Ed è proprio da lì che nasce il mio pensiero: forse aiutare chi è in difficoltà, prima di chiudersi per paura, è il vero insegnamento che questo libro lascia.

Quello che rende il libro ancora più toccante è sapere che non nasce solo dalla fantasia. Antonio Albanese ha raccontato che La strada giovane è ispirato alla vera storia di un suo zio, che da bambino gli parlava della fuga da un campo di internamento nazista. Non è una biografia, ma un romanzo nato dalla memoria familiare, da quelle storie tramandate a voce, che restano dentro.

Un libro corto, ma necessario. Come un parente che torna dalla guerra e ti racconta tutto, senza filtri. Fa male, ma ci ricorda da che parte vogliamo stare.

Profile Image for Davide.
67 reviews
May 6, 2025
Romanzo d'esordio di Antonio Albanese. Narrazione compassionevole, incalzante, seppur a tratti non levigata quanto dovrebbe.

Il viaggio di Nino Cerami soldato e panettiere, dalla prigionia in un campo di concentramento in Austria fino al ritorno nella sua terra natale nelle Madonie, si rivela anche un percorso interiore: il protagonista scopre in sé risorse e lati che nemmeno immaginava di possedere. Questo processo rende la lettura umanamente interessante.

Tuttavia, per i miei gusti, la struttura risulta fin troppo lineare e l'intreccio manchevole. L'estrema rapidità con cui numerosi personaggi appaiono e scompaiono (come Lorenzo di Piombino, il Piemontese, i partigiani, la ragazza campana, il casaro, solo per menzionarne alcuni) lascia davvero troppo poco spazio alla loro caratterizzazione e, pertanto, ad un vero coinvolgimento del lettore.
Profile Image for Domenico.
51 reviews1 follower
June 2, 2025
avvincente e commovente, bravo Albanese
Profile Image for Francesca .
25 reviews
August 22, 2025
Il tempo si riavvolse come una striscia di pasta sfoglia, [...] non c'era più niente di sbagliato.
Profile Image for Elisabetta.
431 reviews11 followers
September 6, 2025
La crudeltà della guerra raccontata con una delicatezza incredibile. Rimane in superficie, ma penso di poter dire che non fosse l'intento dell'autore scrivere un romanzo storico.
Bello, la lettura vola via in un attimo.
Profile Image for Laura.
48 reviews4 followers
July 28, 2025
Una storia piena di tenerezza...
Si legge in un soffio, mentre due lacrime ti rigano le guance.
Profile Image for Valerie Campo Tranchida.
63 reviews4 followers
June 11, 2025
Il libro di cui sapevamo di non avere bisogno!
(Letto poiché scelto nel club di lettura di cui faccio parte).

“La strada giovane” sembra reggersi più sul prestigio del nome dell’autore che su una reale necessità narrativa o letteraria. Un esercizio narrativo infantile, inadeguato al peso del tema. Quando si toccano eventi come la deportazione, la fame, la guerra, lo si fa camminando su una soglia sacra: non basta “essere ispirati da una storia di famiglia”, né basta essere noti per altro. Servono strumenti, profondità, e rispetto, anche nella forma. Invece il libro mi è parso infantile nella costruzione e nello svolgimento, patetico nei toni. Davvero il raccontino scritto da un ragazzino.

"La notte" ti toglie il sonno. "Se questo è un uomo" ti fa vergognare di essere umano. "La tregua" ti fa sentire la vertigine del ritorno.
Io mi chiedo: ma se non abbiamo nulla di nuovo da dire, se non abbiamo niente di diverso da offrire, perché dobbiamo parlare per forza? È una domanda che bisognerebbe farsi più spesso, e quando si risponde: “perché posso” o “perché sono famoso”, allora siamo davanti a un prodotto, non a un’opera.

Sconcertata dalle recensioni che parlano di un libro "crudo".
Profile Image for Scheggia.
323 reviews22 followers
June 24, 2025
4.5 per La strada giovane di Antonio Albanese

Recensione completa su Scheggia tra le pagine

Antonio Albanese ci racconta la storia di Nino, un panettiere Siciliano internato dopo l’8 settembre. La storia di Nino è in realtà un lungo viaggio nella speranza di tornare a casa, nella sua terra e soprattutto dalla sua famiglia, che forse ancora lo attende.
Il viaggio di Nino è un’immensa fatica fin dalla partenza, con il suo amico Lorenzo e il macellaio del campo, un altro italiano che vuole tornare a casa. Eppure il viaggio non è semplice, anzi sulla via incontreranno degli ostacoli insormontabili e la speranza sarà davvero l’unico faro in grado di guidare Nino verso casa.
La trama in sé è molto semplice, una scrittura veloce che non si sofferma in maniera esagerata sulla lunghezza del viaggio, ma pone l’attenzione su alcune situazioni e fa riflettere il lettore sulle difficoltà affrontate da Nino.
In ogni chilometro macinato, tra vesciche sui piedi e la fame, c’è uno sguardo alla società che è cambiata durante la guerra. C’è la paura e c’è la devastazione, c’è la diffidenza e la lotta interna, con i partigiani che combattono contro i fascisti.
Profile Image for Angela Cassano.
47 reviews
July 22, 2025
Una bella e piacevolissima sorpresa.
Ho sempre adorato #antonioalbanese per le sue doti comiche e da grande trasformista nello calarsi in mille personaggi diversi tutti estremamente divertenti.
Posso ora affermare che anche come scrittore è davvero, davvero bravo. Il suo stile gentile, elegante e molto scorrevole mi ha letteralmente rapita a tal punto che ho voluto riascoltare quest'opera anche in audiolibro perché è lui a leggere. Ragazzi vera poesia. Commovente a tratti e molto realistico anche perché Albanese tratta la storia di un suo parente deportato in un campo di concentramento durante la WWII e della sua storia per tornare a casa. Una vera e propria Odissea dove il nostro Odisseo ne subisce di ogni ma mai il suo animo gentile e i suoi valori lo fanno abbassare al livello dei suoi aguzzini.
Consiglio davvero.
📚📚📚📚📚/5
#book #recensionivelocidilibri #audiolibro #audible #instabook #bookstagram #booktok #beilibri
Profile Image for Manuel Finelli.
85 reviews
April 25, 2025
Premetto che adoro Albanese (uso anche suoi pezzi video nel mio corso di sociologia politica) e lo stimo moltissimo per le sue capacità artistiche e la coerenza culturale. Forse mia la colpa a nutrire, per questi motivi, aspettative eccessive verso questo suo romanzo, peraltro ambientato in uno dei miei periodi storici di maggiore interesse. Invece, mi sono trovato tra le mani la cronaca picaresca della fuga da un campo d'internamento durante le settimane della liberazione dall’Austria alla Sicilia. Molto interessante l'ambientazione iniziale che di campi d’internamento cui non si è narrato molto. E poi è scritto bene, scorre senza inceppi, anche grazie a personaggi tratteggiati efficacemente. Ma l'intreccio è inesistente e si procede, come il protagonista, stancamente verso la fine. Voto: 6,5
Profile Image for Marina.
334 reviews3 followers
September 22, 2025
Un romanzo breve che racconta il viaggio che Nino, giovane soldato di origini siciliane, intraprende per tornare a casa dopo l’armistizio. Da un campo di prigionia seguiamo il suo viaggio ricco di imprevisti, violenza, rassegnazione e fame ma anche di speranza, vero motore che lo spinge a non arrendersi. Un bel romanzo, anche se un po’ semplice nell’evoluzione della trama. Il messaggio è però importante perché ci ricorda le atrocità della guerra e, al contempo, la forza dell’umanità che resiste nei momenti più bui. Nino riuscirà ad arrivare nel suo paesino nelle Madonie? A voi scoprirlo.

⭐️⭐️⭐️⭐️+

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May 21, 2025
Antonio Albanese in questo libro racconta un delicato momento della storia italiana.
Nino è un giovane panettiere siciliano che viene catturato dopo l'armistizio dell'8 settembre.
Il libro è ispirato a una vicenda familiare. Nino era lo zio di Antonio Albanese ed è stato omaggiato nelle pagine scritte dal famoso attore.
In questo libro si scorge un'Italia che è già uscita dalla guerra ma in cui i momenti ostili non mancano.
Si racconta una Italia che c'è stata, un'Italia che non è stata semplice da vivere.
Si racconta la voglia di rinascita e tanta speranza nel futuro
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