La storia umana è modificabile? A giudicare dalla Cancel Culture, si direbbe di sí: eliminare ciò che testimonia le violenze del passato è diventata una pratica sociale diffusa per "migliorare" la storia nella percezione del presente. Ma vi sono altri modi di cambiare il percorso storico dell'umanità: inventare dei falsi storici. E gli esempi non mancano.
La storia umana è modificabile? A giudicare dalla Cancel Culture, si direbbe di sí: eliminare quel che testimonia le violenze del passato è diventata una pratica sociale per "migliorare" la storia umana nella percezione del presente. Questo fa venire in mente altri modi con cui si è cercato di cambiare realmente il percorso storico dell'umanità: inventando dei falsi storici. Gli esempi non Adriano Prosperi si concentra, in questo libro, in particolare su alcuni. Innanzitutto la donazione di Costantino, forse il piú celebre tra i falsi storici. Il secondo caso riguarda le invenzioni storiche di Giovanni Nanni, il visionario Annio da Viterbo che riscrisse la storia del mondo a partire dal diluvio e profetizzando luogo e data dell'apocalisse. Se ne ritrova il modello nelle false cronache e nei finti reperti archeologici di Granada del Seicento, dove i moriscos minacciati di espulsione dalla Spagna inventarono l'esistenza di un'antichissima presenza di arabi cristiani giunti in Spagna prima di san Giacomo. Ma il piú inquietante degli esempi è il quarto, quello dei Protocolli dei savi anziani di Sion, notoriamente falsi eppure ancora diffusi e operanti.
Adriano Prosperi, nato nel 1939, si è formato presso l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, dove, negli stessi anni di Carlo Ginzburg e di Adriano Sofri, è stato allievo di Armando Saitta e Delio Cantimori. Ha insegnato Storia moderna presso l'Università della Calabria, l'Università di Bologna, l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore. È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei. I suoi principali interessi di studio hanno riguardato la storia dell'Inquisizione romana, la storia dei movimenti ereticali nell'Italia del Cinquecento, la storia delle culture e delle mentalità tra Medioevo ed età moderna. Ha scritto per le pagine culturali del «Corriere della Sera»
Il libro promette nella copertina, nella quarta di copertina e nella prefazione di parlare della cancel culture, senza poi però farlo. Molto interessante la sezione sui falsi spagnoli che hanno contribuito all'affermazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Deludente il paragrafo di conclusione del libro, che derubrica ad antisemitismo tutte le proteste pro-Palestina successive al 7 ottobre.