Ci sentiamo sempre piú spaesati, incerti su ciò che siamo. Per superare lo smarrimento qualcuno sceglie di fuggire e qualcuno di arroccarsi. In questo libro una delle filosofe piú popolari di Francia ci aiuta a capire perché imbocchiamo una direzione oppure l'altra.
Cosa vuol dire lasciarsi alle spalle la propria classe sociale? Che cosa si prova a non accettare il proprio corpo o il ruolo assegnato al proprio genere sessuale? Se ci sentiamo emarginati, dobbiamo reagire tentando di abbattere le barriere che ci isolano dagli altri oppure rivendicando la nostra diversità? Sentirsi fuori posto, a disagio, è molto comune quando ci troviamo in un ambiente che non ci accoglie o quando ci sembra di soffocare nel mondo in cui viviamo. Prendendo spunto da pensatori e scrittori come Michel Foucault e Annie Ernaux, Claire Marin ci conduce con empatia e intelligenza in una ricerca piena di rivelazioni su quello che siamo, e diventiamo, giorno dopo giorno.
«Un lavoro memorabile, un viaggio intimo, filosofico e letterario». Libération
«Una penetrante riflessione sui luoghi delle nostre vite». Le Monde
Claire Marin est professeure de philosophie en classes préparatoires aux grandes écoles et membre associé de l’ENS-Ulm. Ses recherches portent sur les épreuves de la vie. Elle est notamment l’auteure de Hors de moi (Allia ; J’ai Lu), L’homme sans fièvre (Armand Colin), La maladie, catastrophe intime (PUF) et La Relève : portraits d’une jeunesse de banlieue (Éditions du Cerf). Son dernier ouvrage à l’Observatoire, Rupture(s), a été un très gros succès critique et public.