Si fa chiamare Neve. Il suo nome è una promessa di purezza impossibile in un mondo che la graffia e la trasforma. Vive in una Roma ribaltata, tra strip club e case popolari, tra droga e relazioni tossiche, con un desiderio essere amata, essere un'altra. Poi incontra Loris, il ragazzo dagli occhi di colori diversi, l'unico che la vede davvero. Lui la stringe e la ferisce, lividi e promesse, baci e sputi. E mentre si perdono l'una nell'altro, il loro rapporto diventa per Neve una prigione da cui è impossibile fuggire. Con una scrittura cruda e poetica, elettrica e senza filtri, Yasmin Incretolli scrive una novella che è un grido, un vortice di desiderio e annientamento, una storia d'amore che brucia e lascia cicatrici. "Bellissima" è un viaggio senza ritorno dentro la dipendenza più devastante di tutte.
"Ero un’adolescente brutta che voleva sentirsi bellissima. Perché anch’io avevo un buco dentro e mi servivano gli occhi di tutti addosso, per tapparlo."
BELLISSIMA è un grido muto, un pugno nello stomaco, un calcio in faccia, una violenza brutale. Un amore violento quello cercato da Neve, un amore che fa male in tutti i sensi, quel male che prima di lei ha subìto sua madre, ma d'altro canto cerchiamo tutti nell'uomo che vogliamo accanto qualcosa che ci ricordi nostro padre no?
Una scrittura cruda, molto generazionale e ammetto che alcuni termini li ho capiti perché ho un 17enne che parla allo stesso modo.
Ennesimo manifesto sulla violenza sulle donne e ancora mi chiedo se serva davvero a qualcosa? A parte che ci dipingono sempre come se ce le andassimo a cercare e vabbè....certo che lo stronzo è sempre più interessante del bravo ragazzo, ma non è che vogliamo essere prese a pugni e schiaffi perché ne sentiamo la necessità. Non siamo marionette nelle mani di Mangiafuoco, cazzo!