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Diario da Gaza

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Wi'am Qudaih è una studentessa di diciannove anni della Striscia di Gaza.
Il 7 ottobre 2023 la sua vita, come quella di ogni palestinese, viene stravolta; dopo i primi mesi di sfollamento inizia a riversare su quaderni comprati per collezione ciò che sente e osserva durante l'assedio israeliano. Scopriamo così i desideri, i ricordi e le paure dell'autrice prima della guerra, quando il voto di maturità, i giri in macchina e le uscite con le amiche avevano un senso ordinario e confortante. Questo bisogno di restare aggrappata alla vita nel ricordo del passato lascia spazio, però, all'orrore del presente, alla distruzione smisurata, all'attesa e a volte all'invocazione della morte. Lascia spazio anche all'ascolto del dolore degli altri, le cui storie vengono annotate con delicatezza e rispetto.
Leggere queste pagine è un'occasione di aprirsi a una testimonianza ravvicinata del genocidio del popolo palestinese. Se il flusso costante di notizie tragiche offerto dai giornali può rendere sfuggenti e irreali anche gli avvenimenti più gravi, seguire Wi'am Qudaih nel suo gesto quotidiano di scrittura del diario restituisce concretezza e valore all'esperienza di chi, avendo subito ogni abuso, continua a restare in piedi.

239 pages, Kindle Edition

Published February 27, 2025

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Displaying 1 - 8 of 8 reviews
43 reviews
July 7, 2025
Un diario che forse tutti dovrebbero leggere. Le immagini e i video di Gaza sono atroci da uno schermo, leggere la testimonianza di chi li sta vivendo sulla propria pelle è straziante. Uno spaccato crudo su ciò che i palestinesi sono costretti a subire, ormai da quasi 2 anni.
Wi'am Qudaih, spero che un giorno potrai tornare ad essere felice, e a scrivere delle risate, e non delle lacrime.
Profile Image for Giuls (la_fisiolettrice).
184 reviews28 followers
August 28, 2025
Wi’am Qudaih ha 19 anni. Il 7 ottobre 2023 (proprio nei giorni in cui avrebbe dovuto scegliere il corso di laurea e iniziare l’università) tutto cambia. Da quel momento prende in mano qualsiasi supporto per scrivere pagine di diario disperate: il racconto di una quotidianità spezzata.

Ci sono le risate che svaniscono, le esistenze smarrite tra case distrutte, i sogni ridotti a ricordi lontani. La notte diventa culla di incubi. Persino i volti dei bambini, che dovrebbero custodire solo spensieratezza, appaiono induriti: la guerra li fa crescere in fretta. Ogni giorno è uguale all’altro, fatto di conti macabri – vittime, feriti, macerie.

A Gaza, scrive Wi’am, “hanno rubato il significato della vita”.
Eppure tra le righe emergono anche frammenti di canzoni, piccoli gesti quotidiani che resistono, l’impotenza che stringe ma anche una speranza fragile, che continua a farsi spazio.

Il diario si chiude il 7 agosto 2024. Ma l’orrore, lo sappiamo tuttə, non si è ancora fermato.
Profile Image for Alice Pettenò.
48 reviews2 followers
July 31, 2025
C’è una persona che scrive, tra le bombe.
Ha diciannove anni, e avrebbe voluto raccontare dell’università, delle amicizie, dei sogni. Invece, scrive tra le macerie, nel buio che precede l’alba, con il suono dei droni a fare da colonna sonora. Il suo nome è Wi’am: è nata a Khan Yunis, nel cuore della Striscia di Gaza ed è palestinese. E questo, nel mondo infame che abitiamo equivale a una condanna.

Wi’am ci consegna un diario che è anche una prova vivente dell’orrore sistemico: l’assedio permanente, l’isolamento, il massacro a puntate di un intero popolo, completamente dimenticato quando non viene apertamente criminalizzato.
Scrive di notti senza sonno, non per inquietudini esistenziali, ma perché non esiste più un luogo sicuro dove dormire.
Perché la casa non c’è più. Il letto, i libri, la strada, la scuola… tutto è diventato polvere.
La sua voce, fragile ma incrollabile, ci parla di una violenza strutturale, voluta, organizzata con precisione da chi esercita un potere coloniale attraverso mezzi militari da oltre decenni.
Ogni pagina è un grido contro l’assuefazione e l’indifferenza. Ogni parola è una ferita aperta nella carne di chi legge.
E poi ci sono le domande: Wi’am si chiede se sia giusto sognare, quando tutto intorno muore. Se ha senso sperare, quando l’infanzia viene sepolta sotto i calcinacci.
A volte vacilla, poi si rialza. E scrive, resistendo: per sé, per chi non c’è più, per chi continua a sopravvivere senza un domani.
Profile Image for Alessandro.
236 reviews2 followers
July 2, 2025
Letto con gruppo lettura. Straziante, triste, ti fa perdere fiducia nell’umanità.
Displaying 1 - 8 of 8 reviews

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