Estate 1461, Mar Ligure. Angelo Bruni, diventato mercante navale e all’occorrenza contrabbandiere, abborda una nave proveniente da Avignone, intenzionato a saccheggiarla. A bordo di quell’imbarcazione, però, si nasconde una spia informata di un complotto ordito ai danni del noto cardinal Bessarione. Deciso a sfruttare a proprio vantaggio quell’informazione, Angelo pianifica di correre in soccorso del prelato, che si trova a Ravenna, per derubarlo delle sue ricchezze con l’aiuto del ladro Tigrinus. Ma l’avventura non andrà come previsto e Tigrinus raggiungerà Ravenna da solo. Qui, però, diventerà inaspettatamente il bersaglio di attacchi incrociati: quelli dei fedeli di Bessarione, convinti che il ladro fiorentino sia un sicario pericolosissimo, e quelli di Bianca de’ Brancacci, inviata a Ravenna da Cosimo de’ Medici. Inseguimenti, catture, fughe rocambolesche: Tigrinus dovrà fare appello a tutta la sua astuzia e al suo ingegno per salvarsi la vita e recuperare la Tavola di Smeraldo, il pericoloso libro che tutti vogliono. E mentre lotta per scampare alla morte scoprirà una verità sconvolgente che riguarda l’inquietante Abate Nero… Al primo posto delle classifiche italiane Un autore da 1 milione e mezzo di copie Vincitore del Premio Bancarella Un’avventura senza fine sulle tracce di un libro antico e pericoloso «Marcello Simoni è uno spirito affine, un fratello. Attingendo alla sua formazione archeologica e letteraria riesce a infondere vita e poesia nella sua prosa. È un autore imperdibile per chi ama i romanzi storici.» Glenn Cooper «Marcello Simoni deve il successo dei suoi romanzi all’incrocio sapiente di alcuni efficaci generi narrativi. Il romanzo di cappa e spada: avventure, tradimenti, intrighi; i romanzi gotici inglesi: sotterranei, agguati, misteri; il classico poliziesco con l’attesa del finale scioglimento.» Corrado Augias, Il Venerdì di Repubblica «Marcello Simoni ha dato il la a un’altra saga, più italiana e avvincente che mai.» Antonio D’Orrico, Il Corriere della Sera «Marcello Simoni è il Dumas del XXI secolo.» Sergio Pent, La Stampa
Marcello Simoni È nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, secondo e terzo capitolo della trilogia del famoso mercante; L’isola dei monaci senza nome, con il quale ha vinto il Premio Lizza d’Oro 2013; La cattedrale dei morti; la trilogia Codice Millenarius Saga (L’abbazia dei cento peccati, L’abbazia dei cento delitti e L’abbazia dei cento inganni) e la Secretum Saga (L’eredità dell’abate nero, Il patto dell’abate nero e L'enigma dell'abate nero). Nel 2018 Marcello Simoni ha vinto il Premio Ilcorsaronero.
Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge attualmente il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, soprattutto per la rivista specialistica Analecta Pomposiana. Molte delle sue ricerche riguardano l'abbazia di Pomposa, con speciale attenzione agli affreschi medievali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e dell'Apocalisse.
Sul fronte della narrativa ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte. Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria Writers Magazine Italia[3].
Il suo primo romanzo, Il mercante di libri maledetti, è un thriller medievale che ruota intorno alla figura di Ignazio da Toledo, mercante di reliquie mozarabo, e a uno sfuggente manoscritto intitolato Uter Ventorum, in grado secondo leggenda di evocare gli angeli. In realtà questo volume è uno pseudobiblion come il Necronomicon citato da H.P. Lovecraft[4]. Per il successo conseguito da questo romanzo l'autore ha ricevuto il 24 novembre 2011 il premio What's up Giovani Talenti per la cultura[5].
Nell'ottobre del 2012 pubblica La biblioteca perduta dell'alchimista con protagonista ancora il mercante Ignazio da Toledo e a partire dall'agosto dello stesso anno Rex Deus. L'armata del diavolo, ebook a puntate poi pubblicato in cartaceo con il titolo L'isola dei monaci senza nome.
Nel tempo libero Simoni organizza eventi culturali di taglio letterario.
Avrei dato 4 stelle se non ci fossero state sul finale delle forzature alla struttura della storia. Anche il dolore del protagonista per una perdita importante nel corso del libro non c’è stata...quella scena non mi ha trasmesso niente, anzi mi ha fatto storcere il naso. Il nostro protagonista è andato avanti come se nulla fosse...mah!
Inoltre non condivido la scelta del linguaggio usato nei dialoghi: ampolloso e anacronistico rispetto a oggi, ma questo capisco essere gusto personale.
Una lettura avvincente e ricca di mistero, perfetta per chi ama i thriller storici. La trama è un susseguirsi di colpi di scena e indagini che tengono il lettore incollato alle pagine fino all'ultima riga. Se cercate un romanzo che unisca suspense, storia e mistero, "L'enigma dell'abate nero" è una scelta eccellente
Come Virgilio con Dante, Simoni conduce il lettore nei meandri del secolo scelto e gli fa visitare le città, i paesi, le vie che siano dei mercanti o dei conciatori o quelle del volgo, i palazzi o le locande del vizio, descritte tra le pagine dei suoi libri come se il lettore si trovasse in carne ed ossa in quei luoghi, come se il lettore stesse vivendo quella storia in prima persona. È una sensazione unica e piacevole per chi legge i romanzi di Simoni senza aver paura di affrontare avvenimenti storici che per molti risultano pesanti, perché l’autore ha una scrittura decisamente coinvolgente che rende la storia leggera, ma non superficiale. Semplicemente Simoni riesce a coinvolgere un nutrito pubblico grazie al suo modo di scrivere ricercato, ma non indigesto a chi non digerisce letture riguardanti il passato storico. Lo stile raffinato ed elegante di Marcello Simoni, non è in discussione nemmeno in questo ultimo lavoro, attento, meticoloso nella ricerca e nello studio approfondito dei termini. Infatti conferma la ricetta di buona scrittura - trame eccitanti, azione veloce, mistero e sentimenti mai scontati - che insaporisce i suoi romanzi. I personaggi sono ben caratterizzati e verosimili, l'autore mostra più sfaccettature dei loro caratteri facendone intravedere la complessità e la profondità. Alcuni reali altri frutto di fantasia, mi hanno colpito favorevolmente perché sono lo specchio dell’epoca: si lasciano travolgere dalle ambizioni, dai sentimenti e sono umanamente imperfetti. I personaggi, nessuno è ciò che appare, si muovono tra la Firenze e la Ravenna del Quattrocento e l’autore è bravo nel far trasparire il fervore che si manifesta in tutti i campi dell’attività umana. A rendere tutto ancora più interessante si alternano nel romanzo, ma sempre con studiato equilibrio, fatti veri e fatti verosimili. La cura per la ricostruzione storica, per le ambientazioni delle città dell'epoca, e il proliferare di intrighi e complotti, portano il lettore ad appassionarsi alla storia e a respirare l'atmosfera cupa e severa. Il linguaggio risulta essere sempre in linea con la terminologia dell'epoca. La trama è ben strutturata, appare meno intricata rispetto ai precedenti romanzi della saga, forse perché la matassa degli intrighi inizia a sciogliersi e la fine del libro lascia intendere che sentiremo presto parlare di Tigrinus e dell'Abate Nero in ulteriori avventure. Un thriller storico ben curato e congeniato da leggere tutto d'un fiato. Affermo che i nostri scrittori italiani non hanno nulla da invidiare agli scrittori stranieri più pubblicizzati e sono felicissima di constatare l'alto livello dei romanzi letti... inutile dire che lo promuovo a pieni voti in quanto la storia è senza dubbio originale, avvincente e ricca di colpi di scena e rivelazioni!
La "Secretum Saga" è una serie intrigante e avvincente. Dopo averci incantati nei primi libri, il nano Caco, sempre pronto a mettersi nei guai, l'abile ladro Tigrinus e l'insopportabile Bianca tornano per una nuova avventura che li condurrà al centro di un complotto, lontano dalla loro Firenze. Lo scrittore è abilissimo a creare un'atmosfera evocativa. Con le sue descrizioni dagli accurati dettagli, ci porta nella Firenze del 1461, lungo strade brulicanti di mercanti, ladri, assassini, spie, preti, nobili e povera gente. Ci conduce tra intrighi, bugie, malaffari. Tutto questo, lo fa senza annoiare il lettore, cosa non insolita quando si parla di thriller storici. Marcello Simoni ha una scrittura fluida e leggera, è un piacere leggere i suoi scritti. "L'enigma dell'abate nero" è un nuovo libro avvincente quanto scorrevole. Non l'ho letto ... l'ho divorato!
È una saga molto bella che si sviluppa nelle atmosfere dell’Italia del 1400. Bello il linguaggio quattrocentesco che ti fa calare nel periodo, coi luoghi e le atmosfere resi reali da tantissimi riferimenti storici molto precisi.
La storia è abbastanza appassionante e con un buon ritmo, anche se è un po' troppo semplice nel suo sviluppo e soprattutto nella conclusione.
L'autore apre molte linee di narrazione e misteri. Su alcuni fa luce stradafacendo (cioè nel primo e secondo volume), ma nel terzo volume, in cui ci si aspetta che tutti gli interrogativi e i fili narrativi vengano chiusi, si rimane delusi: la storia del protagonista e altre linee narrative rimangono aperte. Sembra quasi che lasci le cose in sospeso per creare un bridge con la puntata successiva, il numero quattro della saga, che invece non c’è.
Marcello Simoni è uno dei pochi autori italiani che mi piace per come è in grado di romanzare la storia e le figure che la popolano. Questo è il continuo di una storia che abbiamo imparato a conoscere nel libro precedente e per questo ritroviamo i protagonisti che avevamo iniziato a conoscere nelle pagine passate. Questa volta però la storia si sposta da Firenze a Ravenna, ma certo non mancano gli intrighi e le accuse. Nulla è lasciato al caso, tutto è collegato e nelle ultime pagine rimaniamo con la curiosità di cosa potrà mai accadere nel continuo di questa vicenda. il ladro Tigrinius sta lasciando definitivamente Firenze, così come Bianca Brancacci e suo padre. Di Bruni si perdono le tracce in una torre sotto tortura, mentre dobbiamo dire addio al nano Buovo. Un libro, anzi una serie, che io consiglio a chi ama la storia, una lettura fluida e scorrevole che non appesantisce.
“L'enigma dell'abate nero” è il terzo libro della serie “Secretum saga”, scritta da Marcello Simoni. In questo libro ritroviamo i personaggi ricorrenti, sempre ben descritti come anche i nuovi. Il lessico è semplice, la narrazione accattivante; il ritmo veloce e adatto alla vicenda. Questo volume ci regala una nuova avventura del ladro Tigrinus, questa volta alle prese con un enigma da risolvere a Ravenna. Dopo una “pausa” nel secondo episodio, la vicenda torna ad essere interessante ed avvincente. Il protagonista è più maturo ma non perde il suo carattere spregiudicato e la sua sagacia mentre cerca di far luce su vicende e persone a lui legate da vincoli di parentela che mostrano una doppiezza nel comportamento che è difficile da comprendere.
Degno finale per quest’altra bella trilogia. Come i precedenti scritta benissimo è ricca di particolari e di avventure, con tradimenti e intrighi. Finale ..ni. Non sono completamente soddisfatta, perché è leggermente aperto diciamo, con qualche questione lasciata in sospeso e boh, mi viene da dire un po’ frettoloso sulla vicenda di Caco lasciato andare fin troppo facilmente dopo tutto quello che avevano condiviso, mi sarei aspettata un po’ più di “sentimento”, chissà forse aveva in mente uno spin-off o altro, che al momento però non è ancora arrivato ?..
" ... Non doveva far altro che attendere la notte, ogni notte, per godere di una libertà assai maggiore di quella concessa agli uomini del popolo, anche se ricchi ..." Un racconto di intrighi, enigmi e sacrificio.
Continuiamo a seguire le vicende di Tigrinus e le macchinazioni dei Donati e dei Bruni. Si passa da Firenze a Ravenna, lo sfondo storico è ben raccontato, a tratti si ride molto e la storia è avvincente. Solito buon lavoro di Marcello Simoni
L'ho trovato molto più scorrevole rispetto ai primi due volumi e penso sia una degna conclusione per la serie Dal mio punto di vista, forse lo stile rimane un pò troppo ricercato, il che a volte rende meno fluida la lettura, ma nel complesso sono rimasta soddisfatta
Marcello ha la capacità di volgere i fatti storici a suo favore. Così conclude una trilogia che per me non è stata la più bella in assoluto, però riconosco che è stata anche una delle sue prime esperienze, perché sono passati quasi dieci anni da quando ha scritto la Secretum Saga, e in questo lasso di tempo lo stile di scrittura dell'autore è cresciuto davvero tantissimo, sia in termini di conoscenze storiche (che ha potuto reperire grazie a ricerche più accurate di documenti certificati) sia in termini di narrazione.
Le vicende di Tigrinus, Bianca de' Brancacci e Angelo Bruni, per quanto ingarbugliate e dense di misteri e fatti, trovano una fine.
Questa volta la vicenda si svolge tra la città fiorentina e Ravenna. L'ossessione di Cosimo de' Medici è la Tavola di Smeraldo e tutto ruota attorno ad essa e all'abate nero. Questo personaggio un po' fantomatico un po' reale si perde nella narrazione e spunta solamente verso la fine, lasciando un finale dolceamaro con alcune congetture che sembrano portare ad un finale aperto.
Bianca vuole a tutti costi salvare il padre, prigioniero nelle carceri fiorentine, certo non le famigerate Stinche, proprio perché la figlia ha fatto un accordo con il Medici, ma avrà fatto bene? Cosimo era avido, questo si sa.
Questo ultimo libro trova una buona dose di avventura. Lo consiglio assolutamente, nonostante non sia una delle mie saghe preferite di Marcello, ma il suo stile è davvero spettacolare.
Vi appassiona la storia dei Medici? Sapevate che Cosimo ha avuto un gemello?
Devo ammetterlo, ho acquistato questo volume, senza aver letto i precedenti, ma fortunatamente non è stato un problema. La storia era scorrevole, ben contestualizzata, frutto di un approfondimento sul contesto storico veramente pregevole da parte dell’autore.
È il terzo libro di Simoni che leggo e, seppur mi abbia convinto meno dei precedenti, continuo a pensare che l’autore abbia uno stile moderno e avvolgente che accompagna il lettore per mano e non lo disorienta. A fronte di un lessico ben studiato, con termini arcaici (dato il genere del libro) e una descrizione storica ben congegnata, la storia risulta agile e il periodare scorrevole. Stilisticamente non si possono fare appunti a Simoni che utilizza uno stile modernissimo (con capitoli brevi, quasi delle scene tratte da una sceneggiatura) per farci immergere in una realtà storica, piena di intrighi e complotti.
Forse, il difetto più grande del romanzo è la storia al centro di questo capitolo della saga. C’è, infatti, un complotto per avvelenare un cardinale. Ma questo complotto è incardinato in un contesto molto variegato e complesso, in cui le trame di una Firenze conturbante e misteriosa spesso tolgono il focus sul mistero che viene risolto nella storia.
In qualche modo, proprio l’enigma centrale risulta essere deludente, a fronte di una storia così stratificata e piena di colpi di scena (a cui non viene dato sempre il giusto spazio) che va velocissima e, spesso, tende a “raffreddare” le emozioni.
Considero, comunque, il libro una lettura che combina bene gli aspetti didattici di un romanzo storico con una storia leggera, dando vita a un prodotto adeguato a qualsiasi lettore.
Tigrinus è il protagonista indiscusso, un personaggio dalle mille sfaccettature, oltre a essere scaltro, freddo e calcolatore, Tigrinus è anche ben istruito, caratteristica non molto comune per un ladro come lui all'epoca. Ma i segreti riguardanti la sua persona, sono dovuti al suo lignaggio, la cui scoperta recente non è stata facile da accettare. Per Tigrinus le cose non si mettono mai bene, la sua nomina lo precede, ma imperterrito continua la ricerca della verità, sia quella che lo vede coinvolto nel complotto, sia quella che appartiene alle sue origini. Lo stile raffinato ed elegante di Marcello Simoni, non è in discussione nemmeno in questo ultimo lavoro, attento, meticoloso nella ricerca e nello studio approfondito dei termini. Il linguaggio infatti risulta essere sempre in linea con la terminologia dell'epoca. Il romanzo è scritto in terza persona, la parte narrativa non sovrasta i dialoghi, rendendo la lettura scorrevole e con un buon ritmo costante. Recensione completa sul blog https://www.goodreads.com/search?q=l%...
Cosa ci riserva l'autore? Tanti colpi di scena e una trama che si infittisce sempre di più. Finalmente un altro tassello si aggiunge alla scoperta della tavola di Smeraldo che nasconde un potente segreto. Sembrerebbe un romanzo storico ricco d'azione, ma l'autore ci riserva anche una bella dose di dolore (non vi dico il dolore che ho provato per la perdita di qualcuno). I miei personaggi preferiti rimangono sempre Tigrinus e Caco. Due personaggi ben delineati caratterialmente e che ci regalano anche momenti di ironia con le loro battute nonostante la serietà delle vicende.
Il ritorno di Tigrinus e della saga sull'Abate Nero. Devo dire che mi ha preso meno rispetto agli altri capitoli, soprattutto all'inizio. Verso la fine comunque si riprende bene, salvo aver un finale abbastanza sbrigativo.
La saga dell'abate nero continua nel migliore dei modi. Il nuovo capitolo è intrigante dall'inizio alla fine, e l'epilogo preannuncia un seguito spettacolare.