In un’epoca caratterizzata da incertezza e crisi sociale, è sempre più necessaria una politica che torni a essere collettiva e partecipativa. Attraverso un resoconto tra storia, aneddoti personali e riflessioni da uomo delle istituzioni, Ernesto Maria Ruffini ci invita a riscoprire il valore della democrazia come strumento di crescita comune. La politica va vissuta non come terreno di divisioni ma come spazio per il dialogo, per la collaborazione tra individui che possano fare la differenza. Solo così la “lentezza” e la complessità della macchina democratica possono contrapporsi ai rischi del populismo e dell’individualismo.
Più uno è un invito all’azione, un richiamo all’importanza di fare il primo passo verso un impegno sociale condiviso.
Solo rimettendosi al centro del discorso pubblico il cittadino può tornare protagonista della politica.
“Perché l’unico modo di andare avanti è farlo insieme, in prima persona plurale. Ogni giorno, più uno!”
Molto denso, ricco di citazioni e rimandi. La lettura del libro permette di riflettere in modo approfondito sui valori della Politica e dell’impegno civico. Piano piano, però, si passa alla proposta, ma la sensazione è che sia ancora poco elaborata. Si vola alto nella prima parte, ma quando ci si abbassa nella seconda, si percepisce che c’è ancora lavoro da fare. Peccato. Forse al prossimo libro (oppure a quando Ruffini deciderà di entrare in Politica)