In questo volume verranno fornite le basi della teoria dei giochi combinatori, ovvero quelli in cui due giocatori alternano le loro mosse in un sistema e secondo regole predeterminate: formalizzata negli anni Settanta da Elwyn Berlekamp e John Conway, si fonda su complicate strategie per giochi apparentemente semplici. Il Maestro della matematica di cui si parlerà è Nicolas Bourbaki, un famoso matematico francese inesistente: si tratta infatti del nome sotto cui si celò un gruppo di matematici che negli anni Trenta adottarono un approccio alla matematica assiomatico e strutturalista, in rotta di collisione con la tradizione. I giochi matematici, invece, si baseranno su un procedimento alla rovescia, che parte dalla soluzione e tramite una serie di deduzioni giunge al punto di partenza.
Se ricordate, nel volume della collana Matematica sulla teoria dei giochi scrissi che ci sono due filoni della teoria: quella che avrei trattato (i "giochi economici", potremmo dire) e i giochi combinatori. Stavolta è il turno di questi ultimi, trattati dai Rudi Mathematici. I giochi combinatori assomigliano di più a quello che pensiamo come gioco: tecnicamente gli scacchi farebbero parte della famiglia, anche se non è possibile fare una trattazione teorica delle mosse migliori (e poi si perderebbe tutto il divertimento). I giochi qui trattati sono molto più semplici, e il divertimento non sta tanto nel giocarli quanto nello studiarli; dopo che avrete terminato lo studio delle strategie sarete pronti per affrontare il testo di Elvyn Berlekamp, John Conway e Richard Guy Winning Ways (for your Mathematical Plays), la Bibbia del campo. Il Maestro della matematica raccontato in questo numero da Sara Zucchini non esiste! Nicolas Bourbaki è infatti lo pseudonimo di un gruppo di giovani matematici francesi che decisero di riscrivere da zero la matematica secondo il loro punto di vista. I miei giochi matematici riprendono in parte il tema del libro e sono basati sull'analisi retrograda: anziché partire dall'enunciato e cercare di giungere alla soluzione, a volte conviene partire dal quest'ultima e ricavare i passi obbligatori che hanno portato lì.