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320 pages, Paperback
First published January 1, 1996
Il punto di forza di questo libro è l’impersonalità. Che è anche il suo punto debole: un punto di vista in prima persona sarebbe stato molto più coinvolgente – m’immaginavo già puntuali flussi di pensieri sulle angosce di chi è condannato a una solitaria immortalità-, ma anche tedioso se portato avanti per quattrocento pagine. Il titolo, invece, doveva mettere in guardia: Notizie sul giocatore Rubaŝov, appunto; non un diario, ma una cronaca dei suoi avvistamenti nel corso del secolo, a volte solo accennati, ma altre volte argomentati per uno o due capitoli. Non sono cinque strellette per questo: la parte centrale è spesso un po’ sterile, a volte confusa; questo perchè Vallgren ha il vizietto di presentare i personaggi in scena facendoli intuire annotando un loro caratteristico particolare, senza però nominarli; e sta al lettore comprendere di chi si stia parlando.
I due capitoli finali, però, sono piccole perle che mi hanno spinta a rivalutare il libro, per cui purtroppo avevo un po’ perso interesse per il difetto prima menzionato. Va da sé che ne consiglio assolutamente la lettura. Non aspettatevi puntuali descrizioni o lunghe digressioni, però.
Per terminare, mi chiedo perché Vallgren sia praticamente sconosciuto, nonostante abbia vinto un prestigioso premio per la sua prima opera, Storia di un amore straordinario, e perché Notizie sul giocatore Rubaŝov lo sia ancor più.
Mah. Misteri dell’editoria. Sta a noi lettori scavare in mezzo al letamaio di bestseller per trovare questi poveri desaparecidos.